
Una disamina completa e puntuale che mette a confronto le modalità della flagellazione e della crocifissione romana, gli usi funerari giudaici, fino ad arrivare alle più recenti ricerche scientifiche, attraverso gli apporti di due grandi sindonologi: il dott. Carlo Goldoni, ematologo, i cui studi si concentrano sugli aspetti medico-legali, e il prof. Gino Zaninotto, storico, latinista e grecista, sull'analisi delle fonti. Nella seconda parte, un raffronto fra quanto riscontrato nella Sindone e ciò che è raccontato dai quattro Vangeli, per provare a rispondere alla domanda che tutti, anche se in modi diversi, si pongono: l'Uomo della Sindone è Gesù? Tutti gli indizi raccolti propendono verso una risposta positiva e portano una riflessione sull'importanza di far conoscere la Sindone come documento della Passione di Cristo. Il testo è corredato da appendici e da immagini inedite della Via Crucis secondo la Sindone.
«La Bibbia tratta degli animali dal libro della Genesi fino all'Apocalisse, e non hanno certamente un posto marginale nel piano divino della Creazione, ma anzi possono rivestire un ruolo simbolico di una speciale pedagogia, di natura positiva e anche negativa. Dai cosiddetti due racconti della creazione emergono tre punti fondamentali: L'uomo fa parte del mondo animale; Secondo la parola di Dio l'uomo comunque del tutto distinto dagli animali; Solo l'uomo e la donna sono un'immagine di Dio. Nella Bibbia esiste un'armonia, ma anche un ordine gerarchico, in quanto tutti gli esseri viventi , animali e uomini, provengono dall'opera creatrice di Dio, nell'ambito tuttavia di una trilogia ascensionale: animali - uomo - Dio». (Tratto dall'Introduzione).
La storia di Giuseppe non è soltanto la narrazione di un individuo che Dio guida misteriosamente al successo, ma coinvolge tutta la comunità, appunto la famiglia di Giacobbe, che è al centro di tutto il racconto biblico. In questa complessa vicenda Giuseppe appare come una figura esemplare e virtuosa, che nel suo percorso esistenziale matura un’estrema fiducia in Dio, imparando a leggere la propria esperienza e quella dei suoi familiari con gli occhi della fede. Nel corso della narrazione Dio sembra assente, ma in realtà opera senza lasciarsi vedere: solo attraverso la fede si scopre la sua presenza.
L’auspicio è che, meditando la storia di questa famiglia, lo Spirito Santo aiuti tutti a scoprire l’opera misteriosa di Dio nelle nostre esistenze e il senso di molti avvenimenti apparentemente incomprensibili che, visti alla luce della fede, acquistano un nuovo significato.
Saverio Lorusso è nato ad Andria nel 1976. Laureato in scienze infermieristiche, ha poi conseguito un master di specializzazione come case manager e la laurea in scienze religiose presso la facoltà teologica pugliese.
Sposato e padre di tre figli, esercita la professione di infermiere da più di due decadi. Insieme alla moglie è membro della comunità papa Giovanni XXIII e co-responsabile della casa famiglia “Giovanni Paolo II” all'interno del Villaggio Madonna di Guadalupe di Andria.
Come può l'azione di Dio nella storia spiegare Auschwitz o altre drammatiche esperienze dell'umanità. Una certa lettura della Bibbia ha portato a credere che la fede nel Dio della storia trovi riscontro in un suo intervento a livello fattuale, dal carattere spesso meraviglioso e stupefacente. In realtà, a leggere con attenzione tanto l'Antico quanto il Nuovo Testamento, appare chiaramente come l'azione di Dio si manifesti nella logica dell'incarnazione, quando l'essere umano collabora responsabilmente con l'intervento dello Spirito e interiorizza la dinamica della risurrezione come forza della vita divina che entra nella storia superando le diverse forme della morte.
La raffigurazione di Cristo crocifisso è stata per la teologia e l'arte il luogo per eccellenza in cui cercare di rivelare il «vero» volto di Dio. In una costante dialettica tra gloria e kenosi. Nei primi secoli si preferisce mostrare il Cristo glorioso, trionfante sulla morte come un capo vittorioso. Dall'epoca medioevale si mette in scena il dramma di Gesù sofferente, deforme, colto nell'ultimo spasimo, il cui volto sfigurato rivela le lacerazioni di un'umanità in attesa di una redenzione. E oggi, come si può interpretare e rappresentare l'evento della Croce? L'autore ricostruisce questi complessi passaggi in una serie di "percorsi" tra arte, cinema, filosofia e teologia che si distendono sull'arco di due millenni, fino a mostrare le modalità inedite e sorprendenti con cui il linguaggio artistico contemporaneo esprime il messaggio provocatorio della Croce, svelamento dello splendore del Volto di Dio e dell'uomo. In questa nuova edizione del libro è sviluppato un tema che attraversa la storia dell'Occidente: la ferita. In un percorso che procede dallo squarcio del velo del tempio di Gerusalemme fino alle esperienze di arte contemporanea con Lucio Fontana e Marina Abramovi?, l'autore si sofferma sulle ferite di Cristo sulla croce e sulle stigmate di san Francesco d'Assisi, punto di riferimento per la comprensione della spiritualità dell'Occidente cristiano.
Gli anonimi dei racconti della passione di Gesù sono stati spesso oggetto di interpretazioni appassionate ma anche inconcludenti o fantasiose, proprio per il ruolo «misterioso» che svolgono, e a causa dei pochi indizi che gli evangelisti forniscono a loro riguardo, o dell'unico versetto che ne parla. Tra essi ci sono donne (l'anonima che unge il capo di Gesù, la giovane serva del sommo sacerdote, e la moglie di Pilato), uomini (l'uomo con l'anfora e il padrone della casa dove si terrà l'ultima cena, il giovane che fugge nudo durante l'arresto di Gesù, o quelli che assistono alla sua crocifissione), ma anche quell'anonimo angelo che - secondo il racconto di Luca - dà forza a Gesù nel Getsemani. Dopo alcuni elementi esegetici che aiutano a comprendere meglio i racconti evangelici, le meditazioni vogliono mostrare che da questi personaggi senza nome possiamo imparare molto, immedesimandoci nelle loro storie, nel bene e nel male, all'interno di quel dramma che è la passione di Gesù.
Questo volume si propone come manuale introduttivo per l'insegnamento nel II e III ciclo accademico di studi biblici, infatti introduce e orienta gli studenti alle problematiche di base, all'impostazione epistemologica e alla bibliografia essenziale in un campo di studi che, per natura sua, è necessariamente e decisamente interdisciplinare. Il volume offre quindi nozioni introduttive sul contributo dell'orientalistica e della teoria della storiografia per l'esegesi e la teologia biblica, nonché per la storiografia israelitica. La parte centrale del volume, articolata in quattro capitoli, affronta la Bibbia come collezione di testi di vario tipo e genere, prodotti da autori diversi, in epoche, luoghi, contesti storici e geografico-politico-culturali differenti. La prospettiva è naturalmente letteraria prima che teologica. L'Autore spiega, infine, come nel mondo occidentale si sia arrivati a considerare e utilizzare la Bibbia come "ossatura" della storia universale, e come questa impostazione sia poi entrata in crisi per effetto delle scoperte archeologiche e orientalistiche, del progresso delle scienze naturali e dello sviluppo teorico della metodologia stessa dell'esegesi biblica.
Caino e Abele. I figli di Noè: Sem, Cam e Jafet. Giuseppe e i suoi fratelli. Esaù e Giacobbe. Tutto il racconto della Genesi è abbracciato da una grande parentesi di fraternità fallite. La Bibbia mette queste vicende proprio all'inizio perché nella parte più profonda dell'uomo è sedimentata una ferita, un fallimento, un anello debole, non la capacità ideale di essere in relazione e in comunione. C'è una parte di noi che va presa in considerazione, offerta a Dio e redenta, affinché non diventi famelica e omicida. Soltanto questo farà di noi persone libere e capaci di amarsi. Figli (quindi fratelli) e non servi.
Com'era la vita amorosa di re Salomone con le sue 1000 mogli? Come mai si trovano tra gli antenati di Gesù ben due prostitute? Come si faceva l'amore nel paradiso terrestre? Il re Davide era davvero bisessuale? Molti testi della Bibbia non vengono mai letti durante la liturgia, e mai commentati durante la catechesi o l'ora di religione. Soprattutto i racconti in cui si parla di sesso vengono tralasciati sempre. E la cosa è davvero singolare, perché la Bibbia parla sorprendentemente spesso di questa tematica, in tutte le sue varianti. Il libro che tenete tra le mani chiama le cose per nome, descrive i vari aspetti della vita sessuale dei protagonisti dei racconti biblici, e ne discute sia gli aspetti tradizionali, che quelli problematici. Parla di amore romantico, ma anche di violenza sessuale, di intrighi e di amore spirituale e naturalmente riserva non poche sorprese.
Qual è l'identità misteriosa del «discepolo che Gesù amava»? Si tratta forse dell'apostolo Giovanni, il figlio di Zebedeo? È Lazzaro? Oppure Natanaele? Né i dati dei quattro vangeli né le testimonianze storiche dei secoli antichi ci permettono di determinarlo. Prendendo atto dell'anonimato di quel discepolo e rispettandolo fino in fondo, Joseph Lê Minh Thông si concentra sull'enigma dell'identità della figura delineata dall'appellativo giovanneo: «Studieremo il personaggio del "discepolo che Gesù amava" valorizzando quanto viene effettivamente detto nel testo ed evitando di addentrarci in ricostruzioni ipotetiche su dettagli che in realtà non ci vengono forniti». Si arriverà così a scoprire il significato della prossimità a Cristo di quel discepolo. Attraverso la sua testimonianza, non a caso, il progetto letterario del quarto vangelo ci invita a divenire noi stessi il discepolo che Gesù amava, e a fare dell'amore di Dio il nostro nome proprio.
Partendo dalla convinzione che lo scopo della liturgia risieda, per i cristiani, nell'essere un contatto immediato e concreto con la risurrezione, Jeremy Driscoll svela la ricchezza delle celebrazioni che vanno dal Triduo pasquale sino a Pentecoste, focalizzandosi in particolare sui testi scritturistici della messa, ma anche su riti come la lavanda dei piedi, il lucernario, il battesimo dei catecumeni.
"Dal Vangelo secondo gli animali presenta gli animali del Vangelo secondo l'insegnamento di Gesù. Nel Vangelo le parole di Gesù sono impregnate di creazione, di vita di campi, di semi di piante, di fiori, di frutti, di animali. Gli animali raccontati da Gesù sono proposti come modelli, esempi di vita reale, concreata, fedele; oppure modelli da fuggire perché ingannevoli e falsi. Nelle parole di Gesù ricorrono frequentemente gli insegnamenti sugli animali. Gli animali proposti in questo libro sono: il serpente, la colomba, l'agnello, la pecora, la capra, il lupo, l'asino, il bue, il cammello, la volpe, il cane, il maiale, il gallo, gli uccelli e i pesci. A ogni animale è dedicato un capitolo con le citazioni del Vangelo, l'insegnamento o il significato attribuito da Gesù all'animale. Il libro si conclude con l'intrigante domanda: gli animali sono immortali? La risposta vi lascerà stupiti!