
Un libro sulla liberta-liberazione nel pensiero dei Padri della Chiesa. Piano generale dell'opera: Ama et fac quod vis! (Panimolle); Liberta-Liberazione nello Gnosticismo (G. Sfameni Gasparro); La Liberta nei Padri della Chiesa (secc. II-VII) (V. Grossi); La liberta dalla legge di Mose nella Letteratura Cristiana dei primi secoli (S. A. Panimolle); L'uomo libero e liberato, secondo Clemente Alessandrino (M.G. Bianco); Liberta-Liberazione negli scritti di Origene (M.I. Danieli); Liberta e Liberazione in S. Ilario di Poitiers (L.F. Ladaria); Il dono della liberta e la responsabilita dell'uomo secondo sant'Ambrogio (A. Bonato).
Il libro
Per leggere la Bibbia, per comprendere i libri che la compongono, non basta determinarne la data o l'ambiente di origine, di sapere chi ne sia l'autore, dove siano stati composti, a quale genere letterario appartengono, ecc.
Bisogna interessarsi anche al materiale che li costituisce: il linguaggio.
Ciò che colpisce subito è il fatto che per parlare di Dio, del suo disegno che dà un senso alla storia umana dirigendo quella di un popolo scelto, facendo nascere in esso Gesù Cristo, la cui morte e risurrezione dominano tutto il resto e facendo nascere la sua Chiesa, i due Testamenti hanno fatto ricorso al registro simbolico.
Come se il linguaggio simbolico fosse necessario; un linguaggio che suggerisce la realtà soprannaturale piuttosto che definirla.
Proponendo un modo di classificare i simboli, l'autore mostra come funziona il linguaggio della Bibbia per far intravedere tutto ciò che, nel disegno di Dio, non può essere raffigurato diversamente.
Si tratta, certo, di un linguaggio teologico, ma non di quello al quale ci hanno abituato i teologi nel contesto della cultura greco-romana, medievale o moderna.
Tuttavia è questo linguaggio quello più significativo e quello che può confrontarsi con le culture che la fede cristiana raggiunge oggi, in Asia o in Africa; o perfino in Occidente, con una cultura razionalista che cerca di occultare il senso religioso.
Un libro sul male, il maligno, il peccato nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Liberaci dal Maligno! (S.A. Panimolle); - Male-Maligno-peccato nell'Antico Testamento (M. Cimosa); - Il Male/Maligno e il peccato negli scritti giudaici intertestamentari (F. Manns); - Male/Maligno-peccato nei vangeli di Matteo, Marco, negli scritti paolini e nelle lettere cattoliche (R. Fabris); - Male-Maligno-peccato negli scritti di S. Luca e di S. Giovanni (S.A. Panimolle); - Male-Maligno-peccato nell'Apocalisse (T. Vetrali).
Come era Gesù? Non tanto fisicamente, ma come carattere, come comportamento. Cioè: come reagiva alle situazioni che gli si presentavano? Come trattava le persone? Come si rapportava con gli amici, con le autorità, con i compaesani, con i parenti, con le folle, con la mentalità dominante? La risposta è importante. Il cristiano, infatti, non è chi crede in certe cose, o chi fa o non fa certe cose, ma chi accetta di diventare discepolo di Gesù, cioè di vivere come lui. E come si fa a vivere come lui se non si sa come lui viveva? T. Lasconi ci offre una risposta in questo libro, commentando vivacemente i gesti e le parole di Gesù seguendo il percorso dei vangeli. Prima parte: Gesù grande rompi con la sua vita. Seconda parte: Gesù grande rompi con il suo messaggio. Terza parte: Gesù grande rompi come comunicatore. Età di lettura: da 13 anni.
L'opera segue la struttura dell'anno liturgico e raccoglie, in un unico volume, gli interventi settimanali distribuiti nei tre anni del ciclo festivo. Si tratta di interventi brevissimi, essenziali che hanno come obiettivo una sintesi del messaggio di ogni domenica. Come lo stesso autore sottolinea, in qualche caso si tratta di un commento che riesce a rispondere alle domande che la Parola suscita; in qualche caso invece il commento ha solo lo scopo di provocare, di aprire a domande ulteriori. Un commento utile a chi desidera entrare nel tesoro della Bibbia con uno spirito di semplicità e libertà, ma per questo risulta molto utile anche a chi è preposto, nella comunità, a spiegare la parola di Dio e a renderla parola incarnata.
Due ricercatori d'oggi, un professore e un giornalista, diventati amici in seguito a un incontro drammatico a Roma, decidono di perlustrare luoghi e tempi del libro scritto dall'evangelista Giovanni sulle rivelazioni avute nell'isola di Patmos venti secoli fa. È la storia di due uomini del Duemila su un sentiero sacro e buio, abbagliante e tortuoso, che li porta da Roma a Gerusalemme, alla ricerca di San Giovanni e delle sue pagine. Scopriamo così l'attualità di questo libro e della sua forma linguistica, dove le parole diventano persone e in cui passato e futuro si uniscono sempre al presente. Ciò fa dell'Apocalisse la fiaba più fantastica e autentica che conclude il Nuovo Testamento e con cui la religione cristiana racconta se stessa.
Sette incontri per meditare sulle origini della prima comunità cristiana e sull'attuazione, da parte dei discepoli, del comando del Risorto: "Mi sarete testimoni? fino agli estremi confini della terra".
«Se m'avessi detto che dovevi venire stasera, maestro, avrei fatto preparare un pasto degno di te, un festino regale, con molti invitati, come piace a te. E noi ti avremmo ascoltato, sospesi alle tue labbra, abbagliati dalla tua saggezza. Ma tu arrivi così, da solo e senza preavviso. Hai la faccia stanca. Oh, capisco che sei stanco, stanco delle folle, dei discepoli, di tutto!» Attraverso la riproposta drammatizzata della narrazione evangelica, Bellet ci offre la lettura avvincente di un incontro che inquieta e segna in profondità l'uomo Zaccheo, pubblicano, peccatore disprezzato.
Una introduzione ai libri dell'Antico Testamento che comprende un'indagine sulla genesi storica e sulla forma letteraria dei testi. Completa il volume una storia dell'interpretazione del testo sacro scritta dal curatore dell'edizione italiana Flavio Dalla Vecchia.

