
Sobrietà, rispetto dell'ambiente, ritmi più lenti, relazioni più umane? Verso questi "nuovi stili di vita" molti credenti e non credenti camminano assieme da tempo. Ma, per un cristiano, questa può essere anche una scelta di fede? Certamente, risponde l'autoore. È l'ora di passare dal "primato della morale" al "primato della fede". Di attrezzarsi con una spiritualità che attinge a fonti bibliche ed ecclesiali, ma anche "trasversale, ossia di tutti, anche degli atei". Prefazione di Rosanna Virgili.
«C'è una sfida nelle Beatitudini. È la nota della gioia: beati! La gioia della fiducia in Dio e, insieme, la gioia del servizio, non della conservazione di sé. Al cuore delle Beatitudini c'è la convinzione che l'uomo è fatto per donarsi».
La cultura del "fine settimana" affonda le proprie radici nelle Scritture, dai valori delle quali è andata però progressivamente allontanandosi. Di più, oggi lo stesso weekend, secolarizzazione del tempo biblico, rischia di essere a propria volta secolarizzato, disciolto nel tempo frammentato e continuo che caratterizza il presente. Sorge allora l'esigenza di far luce, con i saggi qui raccolti, su questa eredità dimenticata, di origine giudaico-cristiana, da cui deriva la scansione settimanale di un tempo coronato dal sabato. Proprio in quanto settimo, il sabato - o la domenica pensata come sabato cristiano -, pur essendo diverso da tutti gli altri giorni, ha bisogno dei precedenti sei per essere tale. Sono la cessazione, la quiete e il riposo a delimitare e completare l'opera che li ha preceduti. La separazione che introducono, oltre a dare pienezza al compiersi della creazione, porta a misurarsi con il senso del limite, tra umano e divino. Ecco perché parlare del sabato, a partire dalla Bibbia ebraica e cristiana, significa riflettere sul tempo, di Dio e degli uomini, interiore e collettivo.
Questo volume, primo di due, mira a fornire anche al lettore italiano non esperto un agile strumento che facilita la lettura degli scritti originali della letteratura di Qumran: i testi qui editi sono provvisti di puntazione vocalica (la stessa in uso nelle edizioni masoretiche della Bibbia ebraica), mettendo così in grado anche il non specialista di affrontare i più rappresentativi fra i testi della celebre comunità che ai tempi di Gesù era fiorita nei dintorni del Mar Morto. Il testo originale è affiancato a fronte dalla versione italiana corrispondente ed è preceduto da una breve introduzione, oltre a essere corredato di un commento essenziale che illustra quando necessario passi di difficile lettura e sempre ne approfondisce forme e contenuti. I testi raccolti nel primo volume sono i seguenti: Regola della Comunità, Documento di Damasco, Regola della Congregazione, Raccolta di Benedizioni, Regola della Guerra, Canti dell'olocausto del Sabato, Preghiera di Nebonedo, Apocalisse Aramaica, Midrash escatologico, Midrash escatologico, Melchisedek
Il quarto e ultimo volume del Matteo di Ulrich Luz commenta la storia della passione e risurrezione di Gesù. Fondamentali nell'economia generale della narrazione evangelica, questi racconti di Matteo sono anche quelli che hanno forse conosciuto la più ricca, la più varia e la più avvincente storia degli effetti, fino a fare di Gesù, in età moderna e contemporanea, il prototipo dell'uomo sofferente per eccellenza, l'uomo al quale Dio pare aver volto le spalle e che ci è tanto vicino proprio perché Dio sembra essergli lontano. Quella della lontananza di Dio e dell'abbandono di Dio è una delle esperienze più proprie del secolo giunto da poco alla fine, e a detta di Ulrich Luz essa costituisce anche lo sfondo esperienziale imprescindibile a cui neppure il commentatore può sottrarsi. Una storia tanto interessante consente d'altro canto di mettere in luce meglio che in passato la profondità dei testi biblici stessi, le loro potenzialità semantiche, la loro apertura e la loro forza. Anche per simili aspetti quest'opera mira a essere un commento contestuale, nel senso che vuole essere d'aiuto a noi - occidentali e secolarizzati - a poter attingere di nuovo alla nostra propria storia, quella che ci ha compenetrati e ci ricrea, a lasciarci ispirare dalle esperienze storiche che altri hanno fatto con testi tanto capitali.
"Tra le tante storie di vocazioni narrate dalla Bibbia, quella di san Paolo, raccontata più volte dagli Atti degli Apostoli e da Paolo stesso nelle sue lettere, è particolarmente significativa. In un certo senso potremmo dire che in essa ci viene rivelato il paradigma di ogni vocazione. Nella vicenda dell'Apostolo delle genti, infatti, possiamo ritrovare tutti gli elementi propri di quel mistero altissimo che è la chiamata di Dio e la risposta dell'uomo. Attorno a questa considerazione si sviluppa il felice percorso vocazionale che don Sergio Stevan, che conosco e stimo da alcuni anni, propone nel presente volume. Queste pagine parlano direttamente al cuore di chi legge. Lo coinvolgono. Lo aiutano a immedesimarsi con l'esperienza di san Paolo e a considerare la propria esistenza attraverso la luce che promana dalla sua figura. Sono convinto che il lavoro di don Sergio, dal quale emerge una grande passione educativa e una profonda capacità di penetrare la Sacra Scrittura, infiammerà di passione molti giovani e li aiuterà a scoprire la grandezza della propria vita." (dalla prefazione di S. E. Mons. Massimo Camisasca)
Enciclopedie del sapere per soddisfare ogni curiosità o necessità di informazione veloce, sintetica ma al tempo stesso completa. 1000 immagini a colori, date-chiave per inquadrare gli argomenti, organizzazione sia cronologica sia trasversale per temi, grazie ai frequenti rimandi da una sezione all'altra in ben oltre 500 pagine. Personaggi della Bibbia, da Adamo ed Eva a Davide, da Salomone a Gesù di Nazareth: i protagonisti e gli eventi del Vecchio e Nuovo Testamento descritti in modo vivido e dettagliato. Uno strumento di consultazione affascinante per conoscere le radici della cultura giudaico cristiana.
Secondo volume della collana Graphé, che si propone come corso completo di studi biblici di base. Ogni volume presenta in modo chiaro il quadro complessivo di riferimento per le singole sezioni bibliche, proponendo lo stato attuale della ricerca. Questo volume è dedicato al Pentateuco, la prima sezione (l'unica condivisa) del canone biblico e del canone cristiano, che contiene i termini fondamentali della comprensione dell'uomo e della storia nella rivelazione veterotestamentaria e i tratti costitutivi della fede e dell'identità dell'Israele biblico.
Le narrazioni delle guerre di Israele occupano un posto importante nella Bibbia. Conquiste, conflitti armati tra vicini, lotte contro l'invasore... appartengono alla storia delle sue origini, né più né meno che a quella di tutti gli altri paesi del Vicino Oriente antico. Il dossier della rivista fa il punto su questa "letteratura militare", tra mito e realtà. Completano il numero le consuete rubriche Studi Biblici e Bibbia e cultura.
La Bibbia racconta eventi storici? Il diluvio fu una catastrofe naturale? Gli Ebrei hanno attraversato il mar Rosso? L'archeologia ha provato l'esistenza di fratelli di Gesù? I miracoli di Gesù hanno una spiegazione razionale? Paolo era misogino? Il Nuovo Testamento è anti-giudaico?... A queste e altre domande sui più diffusi "luoghi comuni" riguardanti la Bibbia risponde un eccezionale dossier, che offre un esempio di giusto apporoccio al testo biblico. Completano il numero le consuete rubriche "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Quanti conoscono realmente le Sacre Scritture? Quanti hanno letto il romanzo biblico in chiave disincantata, rifiutando i dogmi ma cogliendo quella verità storica che trapela dai coloriti racconti? Ed ecco che fin dall'attimo in cui Adamo trova collocazione come primo uomo, traspare quell'etica maschilista arrivata fino a oggi. Ma anche una lunga catena di eredi di Eva, trattate da oggetti, vendute e comprate, violentate e rinnegate... Eppure vive, pensanti, a volte saggiamente intelligenti, a volte cinicamente consapevoli delle armi innate della seduzione e della bellezza. L'idea di andare a cercare nell'Antico e nel Nuovo Testamento esempi di conoscenze mediche antesignane e divinamente ispirate ha in realtà portato i due autori a soffermarsi sul lato femminile della creazione, del peccato originale, dell'incubo della sterilità, della paura di non riuscire a riprodursi e moltiplicarsi. E a riflettere su episodi crudeli e perversi, esaltati se compiuti da alcuni, condannati se compiuti da altri. Soprattutto nell'Antico Testamento. Alla fine, poca medicina ma un elogio a Eva e alle sue discendenti... ancor oggi discriminate seppur sempre più vincenti. Il Terzo millennio è, infatti, da molti considerato l'avvio dell'era della donna. Di cambiamenti radicali ma non violenti, non tinti di rosso ma luminosamente rosa.