
I quattro Vangeli nella traduzione CEI.
La consuetudine a leggere le Scritture Sante nella prospettiva della lectio divina monastica sta alla base della proposta di questo volume: comprendere le parabole di Matteo all'interno dei rispettivi capitoli, cioè nella rete di senso tessuta intorno ad esse dal narratore ed evangelista, che sembra volerle presentare in successione e in relazione reciproca. Facendo leva sulla conoscenza dei numerosi studi sulle parabole già esistenti, l'autore propone un percorso di riscoperta del messaggio di Gesù secondo la prospettiva teologica del primo evangelista, per il quale le parabole sono soprattutto un modo figurato di parlare del "Dio-con-noi". Le pagine di questo libro vogliono offrire qualche ferro del mestiere per una lettura più consapevole, che aiuti lo scriba attento (vale a dire chiunque senta la Bibbia come fonte essenziale della propria esistenza di fede) a diventare discepolo del Regno. Al lettore si apre davanti un percorso esigente e affascinante per leggere Dio nella sua Parola e rendere la Scrittura la regola della propria vita.
Benoît Standaert, monaco benedettino, è conosciuto per il suo scritto su "Le tre colonne del mondo", lo studio della Parola, la preghiera e le opere di misericordia che, come affermava Simone il Giusto alla fine del III secolo a.C., reggono il mondo. In questo volume, l'Autore propone di riconsiderare in quest'ottica l'insieme degli scritti di san Paolo. È un'idea vincente: l'apostolo dei gentili dimostra di essere un autentico doctor caritatis, un uomo esercitato nell'arte della preghiera, un discepolo esemplare della lectio divina. La chiave di lettura offerta dalle pagine del benedettino belga consente un approccio originale e integrato alle lettere paoline, testi indubbiamente complessi, spesso conosciuti solo nell'inevitabile frammentarietà di una presentazione liturgica. Questo saggio, che esprime grande familiarità con la Scrittura, indica a ogni lettore piste efficaci per accedere alla Bibbia e inoltrarsi in essa, per pregare, per vivere l'amore cristiano sulle orme dell'apostolo Paolo. Una lettura unitaria degli scritti di San Paolo sotto l'ottica delle tre colonne del mondo.
"La letteratura, per il solo fatto che dice la realtà umana, mostra che l'uomo è già segnato dal mistero e dalla grazia: se l'uomo è stato creato e salvato dal Verbo fatto carne, tutto ciò che esprime in profondità questa realtà umana come tale dice il mistero di Cristo e l'esperienza di Dio che l'uomo fa, anche quando la ignora o la rifiuta" (K. Rahner). In pagine vibranti e sempre attuali, Rahner continua ad esortarci a un'iniziazione alla parola che presuppone una pedagogia della scrittura e della lettura. L'ambito di lavoro e di riflessione dello scrittore ha pieno diritto di cittadinanza nel discorso sulla rivelazione. Da qui la serietà della questione letteraria, giocata sullo sfondo di un'"antropologia testuale" (A. Spadaro) efficacemente dischiusa e disponibile all'approfondimento della fede. Pagine scelte di Karl Rahner sul tema del rapporto tra letteratura e cristianesimo. Con un "Invito dalla lettura" di Antonio Spadaro.
I quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli nella nuova traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Un'edizione pensata per i ragazzi che si avvicinano per la prima volta al Sacramento dell'Eucaristia.
L'autore commenta i principali passi dell'AT nei quali si manifestano l'azione e la presenza dello Spirito e li mette in parallelo ai testi del NT, facendo notare che è sempre lo stesso Spirito Santo: quello che anima le Scritture, che agisce in Gesù Cristo e che vive nel Padre, iniziatore della nostra salvezza. Il testo è suddiviso in tre parti:- nella prima parte sono elencati i "titoli" sotto i quali è invocato lo Spirito Santo;. nella seconda parte è presentato Gesù che parla dello Spirito;- nella terza parte, due brani di san Paolo e uno dell'Apocalisse svolgono il tema "A gloria di Dio Padre". Il libro si chiude con una preghiera allo Spirito Santo.
Il testo narra il martirio dell'apostolo Paolo e si dispiega nell'intreccio di due fili: uno storico-narrativo e l'altro teologico-meditativo. La narrazione avvicina con l'immaginazione e l'affetto alla concretezza semplice, ma coinvolgente, ai luoghi, alle persone, alle storie che Paolo incontra nel suo viaggio e dà colore e sapore alla sua biografia e quindi a ciò che il Signore ha voluto operare attraverso l'apostolo. La meditazione teologica che egli stesso ci fornisce nel suo epistolario e che ricaviamo dagli scritti di Luca dà un senso e un ordine a ogni dettaglio concreto. Per far ciò ci si avvale di una base di studi specialistici recenti e di fonti, ma la resa è tendenzialmente lineare e accessibile a tutti.
I libri di Samuele e l'inizio del primo libro dei Re narrano la storia dei primi tre monarchi di Israele: Saul, Davide e Salomone. L'intreccio narrativo restituisce un magnifico racconto a cui l'intrinseca verosimiglianza conferisce tutte le apparenze di una trattazione storica. Tuttavia, la narratologia permette di individuare una componente spesso trascurata, cioè i numerosi tratti di fiction, e di entrare nella "fabbrica" del narratore per assaporare la bellezza del racconto e la ricchezza dei suoi significati teologici e antropologici. I testi biblici studiati in questa prospettiva riguardano gli inizi del regno dei primi monarchi, i loro primi passi di governo, il modo in cui si preannunciano i tratti delle loro carriere di sovrani e l'importante ruolo che profeti e donne svolgono nell'economia degli episodi.
Quando nell'Europa moderna la Bibbia passa dal pulpito alla cattedra, dalla chiesa all'aula universitaria, dalla predicazione all'esame esegetico prende forma un approccio critico e scientifico ai testi che solleva vari interrogativi su fede e scienza e su Scrittura e Tradizione. Nel XX secolo il magistero cattolico reagisce alle innovazioni, ritiene di dover proteggere i fedeli dal razionalismo e dal modernismo, ma al tempo stesso favorisce la fondazione dell'École Biblique et Archéologique a Gerusalemme, della Pontificia Commissione Biblica e del Pontificio Istituto Biblico a Roma. Nel 1943, con l'enciclica Divinu Afflante Spiritu, Pio XII auspica una maggiore apertura degli studi biblici, ma la relazione, di fatto irrisolta, tra Scrittura e Tradizione riaffiora al Vaticano II e fa della costituzione dogmatica Dei Verbum uno dei punti caldi del dibattito conciliare. Il prezioso documento della Commissione biblica "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa" (1993) sancisce infine che l'esegesi storico-critica è un metodo irrinunciabile per l'approccio esegetico ai testi biblici.
Per la Chiesa di Roma l'italiano è una lingua di importanza maggiore rispetto alle altre e buona parte dei prelati cattolici stranieri - ma anche di molti sacerdoti e religiosi - lo parla in modo sufficientemente corretto. L'importanza del nostro idioma, d'altronde, si accresce tanto più quanto più si restringe nel mondo contemporaneo la capacità di comprensione del latino, tradizionalmente considerato lingua ufficiale della Chiesa e abbandonato dalla liturgia solo con il concilio Vaticano II. Ma il discorso può anche essere visto specularmente perché il cattolicesimo va senz'altro annoverato tra i fattori di promozione internazionale dell'italiano. Un simile sostegno alla diffusione all'estero è certo legato a filo doppio alle possibilità offerte dagli odierni mezzi di comunicazione, ma se si guarda indietro si può riconoscere che il nesso tra cattolicesimo e promozione dell'idioma nazionale è attivo già da tempo ed è stato parte rilevante del contributo che la Chiesa e i cattolici hanno dato alla storia d'Italia e alla costruzione dell'identità nazionale. Nella nostra storia linguistica, una parte fondamentale di tale contributo è da attribuire, in particolare, alla traduzione in italiano della Bibbia e alla predicazione religiosa tra Sette e Ottocento.
Degli Atti degli apostoli il volume propone: il testo greco: è tratto dall'edizione interconfessionale The Greek New Testament (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo; la traduzione interlineare: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica; il testo della Bibbia CEI a piè di pagina con a margine i passi paralleli. Non si tratta di una 'traduzione', ma di un 'aiuto alla traduzione': un utile strumento di facilitazione e sostegno per affrontare le difficoltà del greco e introdursi nel testo biblico in lingua originale.
Una lectio divina popolare dedicata alla seconda parte del Vangelo di Giovanni, nel segno dell'amore di Cristo che è amore fino all'estremo, capace di vincere la morte.