
Una favola per ogni domenica. Quale modo migliore per riecheggiare la Parola di Dio se non attraverso i linguaggi delle favole? Delle vere e proprie storie per approfondire il Vangelo di ogni domenica. Il genere della favola, afferrando mente e cuore, è in grado di condurre alla riflessione personale.
La preghiera di intercessione è una delle esperienze importanti della spiritualità cristiana. L'Autore affronta con grande puntualità i fondamenti biblici dell'intercessione nell'Antico e nel Nuovo Testamento, con alcuni iconici esempi di intercessori e con alcune interessanti novità, tra cui l'approfondimento di alcune figure femminili. Il volume delinea anche i destinatari dell'intercessione, a partire da sé stessi fino ad arrivare ai prossimi, alla società e anche ai nemici, restituendo molto bene il respiro "cattolico" della preghiera cristiana. Si evidenziano anche situazioni concrete nelle quali intercedere, per sé stessi e per gli altri, come le persecuzioni o la sofferenza, e si riprende il valore pastorale del sacramento della Santa Unzione. Il testo offre prospettive interessanti per la lettura della realtà contemporanea e propone ottime applicazioni esistenziali, arricchite anche da piccoli aneddoti.
Il libro mee insieme brevi racconti i cui protagonisti sono Dio, Gesù, Satana, gli angeli e i discepoli che si confrontano e discutono nel tentativo di capire l'operato di Dio, ovvero di far valere le proprie ragioni. Lo scopo del volume è triplice: aiutare il lettore a superare il timore nei riguardi della divinità; suscitare in lui curiosità, motivandolo così a intraprendere la lettura del testo biblico; infine presentare nella conclusione il tema della salvezza. Si può dire che i racconti favolistici siano un espediente per dire di quale "grazia" l'uomo stia, ancora per poco, beneficiando.
Attivista di lunga data, autore e insegnante di nonviolenza, John Dear offre qui il primo commento sui Vangeli sinottici dal punto di vista della nonviolenza attiva. In particolare, in questo volume il commento si concentra sul Vangelo di Luca, tradizionalmente riconosciuto come il "Vangelo dell'amore e del perdono". Dear, con una lettura provocatoria e originale del testo, evidenzia la pratica e gli insegnamenti di nonviolenza di Gesù, quale antesignano e persino ispiratore del Mahatma Gandhi: presenza disarmante e curativa verso chi è nel bisogno e, insieme, vero rivoluzionario che sconvolge l'ingiusto status quo, il profeta di Nazareth è una minaccia per le autorità che, perciò, vogliono ucciderlo: proprio la sua morte lo porterà alle vette della nonviolenza, con il perdono dato dalla croce. Questo commento originale è per tutti coloro che cercano qualcosa di vivo e attuale nei Vangeli, e ispirerà soprattutto oggi, tempo di guerra permanente, crescente, di violenza armata e, drammaticamente, di povertà sempre più diffusa. Poiché solo nella nonviolenza si può ancora nascondere la speranza.
La comunicazione è basilare nella vita umana perché plasma le relazioni e la visione del mondo. E la parola è il primo strumento per intervenire sulla realtà. Ma quali parole Dio pronuncia quando crea l'umano? Genesi ci dà alcune indicazioni importanti sul modo con cui Dio comunica. La sua comunicazione è aperta, liberante, si inserisce in una relazione diversificata e pone quello spazio che permette all'altro e all'altra di esistere. E il nostro linguaggio? Le nostre parole a volte creano sbilanciamenti nei rapporti, quando non sappiamo riconoscere che chi ci sta di fronte viene da Dio ed è dono, affidato a noi per la nostra fecondità, ma a patto di lasciarlo libero e dialogante. Sussidio da valorizzare anche per la Domenica della Parola di Dio e per il Giubileo del mondo della comunicazione (24-26 gennaio 2025).
Gesù è la Parola fatta carne. Per questo noi cristiani non possiamo non dare valore alla parola, anche con la p minuscola. La parola è fondamentale. Elementi significativi della "parola" del Figlio di Dio sono le parabole e il dialogo. È Giovanni l'evangelista che mostra meglio lo stile dialogico della comunicazione di Gesù. Nelle sue parole con la Samaritana e con il cieco nato si possono scoprire le attenzioni che il maestro di Nazareth adotta. Egli parte dal bisogno dell'altro, abita il fraintendimento e valorizza l'ironia, dà autorevolezza alle idee di chi ha di fronte, si lascia stupire, smaschera violenza e presunzione, e ricerca la luce insieme all'interlocutore. Partendo da qui, possiamo rivedere il nostro modo di parlare. Sussidio da valorizzare anche per la Domenica della Parola di Dio e per il Giubileo del mondo della comunicazione (24-26 gennaio 2025).
Questo bel libro ci introduce ai Vangeli dell'infanzia nonché all'infanzia (all'adolescenza, e alla giovinezza) nei Vangeli; e insieme ci guida all'esplorazione e alla comprensione di una delle grandi periferie dell'esistenza, quella degli inizi della vita e della minore età. Il suo contributo aiuta a calare nell'oggi le pagine sapienziali del Vangelo. Gulotta e Marazzi riflettono la ricca esperienza di una Comunità ecclesiale come Sant'Egidio, che dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso si è fatta vicina al mondo dei bambini e degli adolescenti in difficoltà, partendo da Roma per giungere via via in tanti angoli del pianeta. Questa esperienza e questo vissuto rifluiscono evidentemente nel libro che si apre con i Vangeli dell'infanzia, quindi con Gesù da bambino, per muovere poi verso gli episodi evangelici che vedono come protagonisti o coprotagonisti bambini, adolescenti e giovani, ritraendo il modo in cui il Signore si rapporta ad essi, parla con loro, risponde al loro bisogno. Questo libro infonde coraggio, in una stagione di ripiegamento e di pessimismo. È qualcosa di prezioso mentre stiamo per entrare in un anno giubilare dedicato, appunto, alla speranza.
Perché intitolare Sui fiumi di Babilonia un libro che parla di Bibbia? Perché è lì che, 2.600 anni fa, tutto ebbe inizio: gli ebrei, deportati, sedevano lungo l'Eufrate, piangendo al pensiero di Sion (Salmo 137) ed entrando al contempo in contatto con la cultura, le riflessioni e i miti del mondo sumerico e assiro-babilonese. Lungo le rive di quel fiume nacquero così alcune delle pagine più belle della letteratura di tutti i tempi, quelle della Bibbia, pagine che parlano di un Dio unico, Yahweh, e del suo amore per l'uomo. Ma questo avvenne attraverso la mediazione linguistica e culturale del luogo: miti e riflessioni si trasformarono in racconti e messaggi, significanti e significati, che dobbiamo imparare a decriptare, se vogliamo attribuire loro il giusto valore e comprenderli. Questo testo ripercorre le lezioni tenute in ambito universitario facendone una sintesi il più possibile intrigante e scorrevole, indirizzata a tutti gli appassionati e a chi vuole aprirsi a nuove interpretazioni della Bibbia nel mondo cattolico, ebraico e musulmano, con la speranza di offrire spunti di riflessione coerenti e stimolanti.
Ritraducendo il greco del testo neotestamentario nella lingua d'origine, Pinchas Lapide ricostruisce l'ambiente in cui venne pronunciato il più dirompente dei discorsi di Gesù, facendone emergere la pregnanza e l'attualità. Il Gesù del discorso della montagna è il Gesù che chiama a fare: fare la volontà del Padre, fare le parole di Gesù. È un Gesù che prende posizioni politiche, che chiama alla trasformazione radicale di qualsiasi struttura di dominio allo scopo di sostituire i vincoli antichi con una forma assolutamente nuova di comunità umana. Amare il nemico non è solo un tema da predica domenicale: è un principio imposto con urgenza da una strategia dell'equilibrio e della distensione, poiché l'alternativa è semplice: eliminare la guerra o esserne eliminati.
"Abbiate sempre un Vangelo tascabile e portatelo nella borsa, nelle tasche". Questa preziosa raccomandazione di Papa Francesco (Udienza generale del 12 giugno 2024) è stata subito raccolta da monsignor Luigi Mistò con la presente pubblicazione. Dopo Sei forse tu, Gesù? Alla scoperta delle dieci pagine più belle del Vangelo (2023) e Ti chiamo amico. Dieci perle del Vangelo (2022), i due volumi di commento alle pagine più belle del Vangelo e ai personaggi che spiccano come gli amici di Gesù, l'Autore torna ad offrire alla lettura e alla meditazione altre pagine dei quattro Vangeli, altre raffinate perle da custodire e contemplare per rendere la vita più bella, luminosa e attraente. Il Vangelo in tasca è l'aiuto più efficace per incontrare e conoscere ogni giorno più da vicino Gesù, sentirsi fasciati dall'Amore della sua amicizia e con la parola viva del suo Vangelo animare, indirizzare e realizzare la vita. Prefazione di Marcello Semeraro.
Questo libro offre una lettura narrativa del racconto di Giona nel contesto liturgico della Quaresima. La liturgia fa dialogare il racconto della predicazione di Giona e della conversione di Ninive con il Segno di Giona nel Vangelo di Luca e il Miserere. Questo nuovo contesto letterario del racconto di Giona diviene portatore di un nuovo senso, che si arricchisce di significato con le orazioni del Messale e delle antifone della Liturgia delle Ore. Premiato con il Premio Henri de Lubac nel 2021, questo lavoro apre una nuova strada all'interpretazione della Bibbia nella Liturgia
Tutti sanno che è sulla strada di Damasco che Paolo, un protagonista chiave del cristianesimo delle origini, si è imbattuto nel Cristo risorto. Ed è a partire da quel momento che la sua vita è cambiata. Ma Jean-Marie Ploux attira la nostra attenzione su un'altra "conversione", che ha operato un vero e proprio capovolgimento. Avviene dopo il fallimento cocente di Atene (il discorso dell'Areòpago), mentre l'apostolo si trova a Corinto. In quella città Paolo prende coscienza che ha fondamento della vita del discepolo c'è la croce di Cristo. È un autentico scandalo, che innesca la forza sovversiva del vangelo. Parte dal punto più basso, l'umiliazione e la debolezza del Figlio di Dio condannato a morte, ma apre una possibilità inedita alla nostra esistenza, che può assorbire e trasfigurare ogni fragilità, ogni piccolo o grande fallimento. Affiora una logica nuova - quella dell'incarnazione -, che trova nel mistero della Pasqua il suo culmine e il suo riferimento costante. Presentazione inedita di una figura decisiva delle origini cristiane: Paolo e le sue "due" conversioni

