
"La compagnia non aveva bisogno di altro vino per dissetarsi. Ma Gesù creò altre dodici o diciotto pinte di vino, il che mostra che Gesù, proprio come noi, amava alzare il gomito in piacevole compagnia". Apparso nel 1843, il Vangelo del povero peccatore ci presenta un Gesù comunista e rivoluzionario. Nel riscriverne la storia, Wilhelm Weitling, leader comunista a sua volta, dispiega un'ironia spassosa e dissacrante. Il Cristo e i suoi discepoli, agli occhi dei borghesi del loro tempo, erano un manipolo di proletari ubriaconi e amici delle prostitute. Il solenne discorso del "pane disceso dal cielo" diventa un grottesco arrampicarsi sugli specchi per non confessare al popolo di aver esaurito le scorte di cibo. Persino l'ultima cena si riduce a un gioco di perfide ripicche contro Giuda. Ma guesta idea di Gesù come "Messia scandaloso" ha radici profonde e un significato dirompente. La freschezza di gueste pagine "blasfeme" può aiutarci a riscoprire guel mistero paradossale, l'umiliare per esaltare, il mettere in crisi ogni credenza e gerarchia di guesto mondo, che il messaggio evangelico ha sempre condotto con sé.
In pagine di lettura piana e ben argomentata, Timothy Wengert introduce ai principi che guidano il modo con cui Lutero legge e ascolta la Bibbia. Iniziando da uno degli argomenti più controversi, quello dell'autorità della Bibbia, l'autore mostra come la posizione assunta da Lutero e il metodo di lettura che egli adotta costringano a prendere le distanze dai modi più comuni di addomesticare il testo biblico, siano questi dettati da intenti fondamentalisti o al contrario da altri cosiddetti "liberali". Lutero si rivela propugnatore di una lettura della Bibbia che è preghiera e meditazione, che anziché condurre alla contemplazione e all'illuminazione porta a far propri i paradossi del testo della Scrittura e a vederne il fattore fondamentale nella sua natura disorientante.
L'epistola a Filemone prende spunto da un caso concreto: la fuga dello schiavo Onesimo dal padrone cristiano, Filemone. Le poche righe della lettera di Paolo non sempre consentono di individuare chiaramente i vari aspetti della situazione, ma sulla base di altre fonti antiche è possibile ricostruire quantomeno approssimativamente gli aspetti storici e sociali oltre che ecclesiali della vicenda. Il commento di Klaus Wengst approfondisce i rapporti fra i tre attori della lettera - Paolo, Filemone e Onesimo - sullo sfondo sia della diversa condizione sociale sìa dell'appartenenza allo stesso movimento dì Cristo, nel tentativo di mostrare come la teologia possa rapportarsi alla realtà sociale. In breve Paolo e lo schiavo: il credente in Gesù Cristo e la schiavitù nel mondo antico; teologia e realtà sociale.
Originale commento al Vangelo di Giovanni, che valorizza appieno la prospettiva storico-critica nella lettura delle fonti cristiane.
Introduzione di Donald A. Hagner
Wenham indaga a fondo le lettere di Paolo, i vangeli e il libro degli Atti degli apostoli alla ricerca delle prove di una tradizione orale – e scopre sorprendentemente una trasmissione solida ed estesa, dal carattere tutt’altro che aleatorio, preservata con cura dalla chiesa primitiva. Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico degli albori, e persino a ripensare non pochi snodi cruciali degli studi biblici, come per esempio la questione sinottica.
Descrizione
La buona novella di Gesù si diffuse rapidamente in tutto l’Impero romano nei decenni intercorsi fra la sua morte e la stesura dei primi vangeli. Ma in che modo ciò avvenne? Che cosa veniva detto esattamente ai primi cristiani su Gesù? Si comunicavano storie ridotte all’osso, notiziole e aneddoti occasionali, oppure circolava una tradizione orale significativa, solida, estesa? E soprattutto, data la naturale “flessibilità” di un racconto orale, quelle testimonianze erano da considerarsi davvero affidabili?
Le pagine di questo studio accurato e documentato istruiranno, coinvolgeranno e sfideranno i lettori, stimolandoli a comprendere e ad apprezzare meglio il messaggio evangelico agli albori.

