
Del libro profetico di Giona, contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana, fa eco la domanda che Dio rivolge al profeta: "non dovrei aver pietà di Ninive, quella grande città, nella quale sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra?". L'incapacità dei pagani di discernere fra bene e male rinvia al tema della giustizia, che sta alla base dell'ebraismo. Attraverso il commento a questo libro biblico, la riflessione sui concetti di giustizia e colpa, sulla dimensione messianica, sul tema della lamentazione, e l'esposizione delle "novantacinque tesi" su ebraismo e sionismo, i cinque testi (1917-1923) di Scholem qui raccolti fungono da guida per comprendere l'essenza del giudaismo. Pagine che fanno luce sulla prospettiva teologico-filosofica dell'autore, che conduce dall'analisi delle fonti e della storia ebraica allo studio della Qabbalà, la sua fondamentale tradizione mistica.
Le catechesi che mensilmente l’arcivescovo di Vienna card. Christoph Schönborn tiene nel duomo di Santo Stefano sono da molto tempo diventate un’istituzione. Esposte in un linguaggio semplice e ricche di agganci alla vita di tutti i giorni, esse uniscono dottrina e prassi con gran beneficio degli uditori.
Questo libro raccoglie il ciclo delle catechesi vertenti sulle questioni fondamentali del Credo: Come può Dio essere onnipotente e nello stesso tempo permettere il male? La nostra vita è libera oppure predeterminata? Cosa distingue il cristianesimo dalle altre religioni? Come dobbiamo intendere i segni e miracoli di Gesù?
Un aiuto per una fede più profonda aperta sulla vita di tutti i giorni.
Christoph Schönborn, nato nel 1945 a Skalken (attuale Repubblica Ceca) e presto trasferito in Austria, è entrato nel 1963 nell’Ordine domenicano. Compiuti gli studi di filosofia, psicologia e teologia in Germania, Francia e Austria, fu ordinato sacerdote nel 1970. Laureatosi in teologia a Parigi nel 1974, due anni dopo divenne professore di dogmatica all’Università di Friburgo (Svizzera). Dal 1987 al 1992 ha svolto funzione di segretario della Commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Consacrato vescovo nella Cattedrale di Santo Stefano nel 1991, quattro anni dopo fu nominato arcivescovo di Vienna. Nel 1996 ha predicato gli esercizi quaresimali in Vaticano, alla presenza di Giovanni Paolo II (Amare la Chiesa, San Paolo, 1997). È cardinale dal 1998 ed è anche membro di varie Congregazioni vaticane. Tra le sue pubblicazioni in edizione italiana: L’icona di Cristo. Fondamenti teologici, San Paolo, 1988, 20032; Il mistero di Gesù Cristo. Dio inviò suo Figlio, Jaca Book, 2002; Scegli la vita. La morale secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, Jaca Book, 2000; Le sorgenti della nostra fede. Liturgia e sacramenti nel Catechismo della Chiesa cattolica, Jaca Book, 1998; Amare la Chiesa. Esercizi spirituali predicati a papa Giovanni Paolo II, San Paolo, 1997; Al centro della nostra fede. Il Credo nel Catechismo della Chiesa cattolica, Jaca Book, 1997.
Quale influsso ha esercitato la Bibbia sulla letteratura mondiale? Nell’analisi di opere letterarie, anche a livello di studi accademici abitualmente teniamo poco conto dei riferimenti alla Bibbia. Forse perché la nostra familiarità con le Scritture ebraico-cristiane è sempre più scarsa.
In questo suo originale lavoro – una storia della ricezione letteraria della Bibbia – Karin Schöpflin espone il contenuto, la forma e il messaggio di singoli scritti biblici e, operando una scelta tra opere “classiche” della letteratura occidentale pubblicate fino alla metà del XX secolo, mostra come poeti e scrittori hanno recepito modelli narrativi, temi, motivi e personaggi tanto dell’Antico quanto del Nuovo Testamento. Contribuendo, lungo i secoli, a renderli ancor di più patrimonio culturale dell’intera umanità.
Questo libro si fa apprezzare per la sua spiccata valenza pluridisciplinare. Per chi si interessa di letteratura stimola a percepire molteplici collegamenti, riferimenti, rielaborazioni, riutilizzi, allusioni e tracce bibliche nelle opere qui prese in considerazione, e di conseguenza conduce ad apprezzare la rilevanza ininterrotta del “grande codice della cultura occidentale” per la letteratura. Per chi si interessa di teologia e di scienze bibliche mette retrospettivamente in nuova luce, attraverso le opere letterarie che li hanno recepiti, non pochi testi biblici.
Un libro avvincente, affascinante, ricco di sorprese. L'insegnamento di Gesu' recupera tutta la sua freschezza non appena si ricostruisca il contenuto dialogico ed esistenziale in cui prendevano vita le parabole che il Maestro narrava.
Considerate dal punto di vista dell’individuo e del suo interlocutore, le relazioni fra gli uomini si possono probabilmente ridurre a tre situazioni fondamentali: vicinanza, lontananza, contrapposizione. La fitta regolamentazione giuridica dei rapporti interpersonali che risulta dall’Antico Testamento testimonia come, sin dall’antichità, Israele si sia occupato di questa complessa problematica. Il fondamento teologico di ogni prassi del popolo eletto risiede infatti nell’esperienza dell’infinita clemenza e misericordia che Dio ha benignamente riversato su di lui: per attestare la propria fede, la condotta del popolo ebraico nei riguardi degli altri deve quindi essere imitazione dell’azione stessa di Dio. Da queste premesse parte anche il Nuovo Testamento, che le sviluppa: l’affermazione che nel prossimo, nel forestiero o nel nemico si incontra Dio-Gesù è frutto dell’esperienza della grazia, è testimonianza dell’immeritato amore ricevuto dal Signore. Indagare sul contributo offerto dalla Scrittura su temi di così grande attualità può aiutare anche oggi a rispondere alle sfide del mondo presente.
Il volume è la seconda uscita di una collana che espone che cosa dicono l’Antico e il Nuovo Testamento sui temi fondamentali della fede. Ogni tema è presentato da due autori: uno per l’Antico e uno per il Nuovo Testamento, che poi, in un dialogo conclusivo, discutono come le idee centrali dell’AT vengono filtrate, assunte o modificate nel NT. Il lettore può così percepire la tensione e l’unità esistente tra i due Testamenti.
Ecco il piano completo dell’opera: 1. C. Dohmen - T. Söding, Il Dio uno; 2. K. Koenen - R. Kühschelm, La fine dei tempi (2001); 3. J. Schreiner - R. Kampling, Il prossimo lo straniero il nemico; 4. G. Vanoni - B. Heininger, Il regno di Dio;
5. H.-J. Fabry - K. Scholtissek, Il Messia; 6. C. Brüning - K. Kertelge, Il problema del male; 7. G. Fischer- K. Backhaus, Peccato e riconciliazione; 8. G. Steins - M. Theobald, La creazione; 9. I. Müllner - P. Dschulnigg, Feste ebraiche e feste cristiane; 10. U. Berges - R. Hoppe, Povero e ricco; 11. C. Frevel - O. Wischmeyer, L’uomo; 12. F.-L. Hossfeld - K. Berger, Lo Spirito di Dio; 13. P. Deselaers - C.-P. März, Morte e risurrezione.
Note sugli autori
Josef Schreiner (1953) ha studiato Teologia cattolica, Filologia latina e Giudaistica all'Università di Münster. Dal 1992 insegna Teologia biblica alla Libera Università di Berlino.
Rainer Kampling (1922) è stato ordinato sacerdote nel 1949. Dal 1964 ha insegnato a Münster e dal 1970 al 1990 a Würzburg.
Perché nessun libro del Nuovo Testamento è stato scritto da una donna? Perché il ruolo delle donne è rimasto statico nella struttura gerarchica della Chiesa cattolica? Perché poi nella storia della Chiesa sono sempre state messe a tacere? E perché Maria Maddalena, che ha visto Gesù risorto prima degli apostoli, non è considerata un apostolo? Oggi più che mai, dopo secoli di dimenticanza, il ruolo della donna nella comunità cristiana è posto al centro delle questioni aperte e urgenti che la Chiesa cattolica ha di fronte a sé. Conoscere gli scritti del Nuovo Testamento e cosa dicono sulle donne è essenziale, soprattutto per gli uomini, i ministri, i padri di famiglia. Questo libro, attraverso 100 semplici e dirette domande che prendono spunto da episodi biblici concreti, vuole essere un aiuto in tal senso. Alla fine, non sarà poi così strano affermare che forse un'originalissima leadership della donna era stata già indicata tanto tempo fa.
Fra i discepoli di Gesù si trovavano membri di ambienti radicali antiromani? Quale fu la posizione di Gesù nei confronti dei gruppi religiosi del suo tempo? Subì l'influenza della teologia degli esseni, che a Qumran conducevano una vita di tipo conventuale? La risposta a queste domande presuppone la conoscenza dei partiti religiosi ebrei dei tempi neotestamentari. Lo studio di Kurt Schubert tratta la storia anteriore di questi partiti, illustrandone la nascita e il significato, e mostrando come dal movimento degli asidei, che si opponevano all'ellenizzazione del mondo ebraico, sorsero i farisei e gli esseni.
Il volume analizza alcuni testi del primo giudaismo redatti all'epoca del Secondo Tempio, un periodo che inizia con il ritorno degli esuli da Babilonia (538 a.C.) e termina con la distruzione del Tempio a opera dei Romani (70 d.C.). Queste fonti, studiate secondo una prospettiva di genere, mostrano il ruolo delle donne, la loro presenza e autorevolezza nei diversi movimenti che animano quest'epoca, incluse le comunità di Qumran e dei Terapeuti. I saggi presenti nel volume affrontano temi rilevanti come la violenza, la capacità di sovvertire l'ordine, la gestione del potere, il ruolo delle donne nella tutela della vita e nell'educazione, il rapporto con la preghiera e gli interventi salvifici a favore del popolo. Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo della definizione dei concetti di sacro e profano, puro e impuro e della loro relazione.
Presentazione di Rudolf Schnackenburg.