
Sepolti per quasi 2.000 anni nelle grotte vicino al Mar Morto, nel 1947 vennero casualmente scoperti alcuni manoscritti chiusi in giare di terracotta. Da allora studiosi e ricercatori indagano su questi testi che hanno un'importanza fondamentale per capire la storia delle origini del Cristianesimo. Questo saggio riporta infine la traduzione e l'interpretazione di quei frammenti che parlano, tra l'altro, di astrologia, di visioni apocalittiche, di una comunità dove i beni erano in comune e di un Messia condannato e ucciso.
Sepolti per quasi 2.000 anni nelle grotte vicino al Mar Morto, nel 1947 vennero casualmente scoperti alcuni manoscritti chiusi in giare di terracotta. Da allora studiosi e ricercatori indagano su questi testi che hanno un'importanza fondamentale per capire la storia delle origini del Cristianesimo. Questo saggio riporta infine la traduzione e l'interpretazione di quei frammenti che parlano, tra l'altro, di astrologia, di visioni apocalittiche, di una comunità dove i beni erano in comune e di un Messia condannato e ucciso.
Nel 1947 fu compiuta la più grande scoperta archeologica del ventesimo secolo. Un fatto casuale rivelò all'umanità uno dei maggiori e più antichi depositi di documenti, i manoscritti del Mar Morto. Che cosa sono questi testi, in buona parte sconosciuti, venuti così improvvisamente alla luce? Chi erano le persone che li hanno scritti o raccolti durante i due secoli che precedettero l'avvento del cristianesimo? Quale ruolo svolsero nella storia sociale e religiosa del Medio Oriente quei giudei contemplativi, un nucleo scelto dei quali occupava il sito di Qumran, dove furono trovati i rotoli? Sono solo alcune delle tante domande a cui risponde questo volume dopo oltre cinquant'anni di lavoro degli esperti.
L'autore
JAIME VÀZQUEZ ALLEGUE, membro dell'Ordine della Mercede, ha ottenuto il dottorato in teologia biblica presso l'Università Pontificia di Salamanca.
Membro dell'Associazione dei Biblisti Spagnoli (ABE) e dell'Associazione di Studi Ebraici (AEEHJ), ha pubblicato diversi lavori sulla letteratura intertestamentaria e sui manoscritti del mar Morto in riviste specializzate. E' inoltre autore de Los Hijos de la Luz y los Hijos de las Tinieblas. El Pròlogo de la Regia de la Comunidad de Qumrán, Biblioteca Midrásica, Verbo Divino, Estella 2000, e di Diccionario bíblico-hebreo-español, Estella 2002.
Attualmente è professore di Sacra Scrittura, Giudaismo e Letteratura intertestamentaria presso l'Università Pontificia di Salamanca.
Il libro
Nel 1947 si verificò uno degli eventi archeologici più importanti per lo studio della Bibbia: la scoperta dei manoscritti del mar Morto nella zona di Qumran.
Questa scoperta determinò una svolta radicale nel mondo degli studi biblici. I testi ritrovati appartenevano alla biblioteca dì una comunità ebraica che visse il contesto sociale, politico e religioso in cui nacque il cristianesimo, lo stesso che conobbe Gesù. La scoperta dei manoscritti si trasformò in uno dei principali apporti extrabiblici per conoscere il contesto religioso e sociale in cui visse Gesù.
I manoscritti del mar Morto intende essere un'introduzione ai testi di Qumran da diversi punti di vista. Tutti i collaboratori dell'opera sono specialisti nella materia che presentano e nella conoscenza della letteratura dell'epoca. Attraverso le pagine di questo libro il lettore scoprirà la ricchezza spirituale e teologica di tali manoscritti e resterà affascinato dal loro contenuto
La risurrezione di Gesù è il centro della fede cristiana: ci dice che il mondo, pur segnato dalla morte, è stato creato da Dio per la vita. Don Zani conduce la sua riflessione a partire dall’esperienza diretta di quei discepoli che hanno incontrato Gesù dopo la risurrezione, secondo il racconto del Vangelo di Giovanni. L’incontro con il Risorto trasforma la vita e suscita la spinta missionaria, duemila anni fa come oggi: «Narrando gli incontri del Risorto con Maria Maddalena e con i discepoli, l’evangelista vuole sollecitarci a vedere Gesù vivo e presente con la sua forza nella Chiesa del nostro tempo, anche nelle situazioni che ci sembrano povere e oscure» (dall’Introduzione).
Il Vangelo di Giovanni è il culmine della rivelazione del mondo interiore di Gesù di Nazaret. Se Matteo, Marco, Luca «raccontano», Giovanni scandaglia, va oltre i fatti, ne spiega il senso. Per questo, non è un testo per chi inizia il cammino della fede. Ci aiuta a riscoprire il mistero della nostra unità nel «Tutto», la nostra reciproca «prossimità», il mistero della nostra unione con Dio e con i nostri fratelli: è quanto dire l'approdo alla convivenza nella gioia e nelle pace dei figli di Dio. I brani scelti corrispondono, ai sentimenti suscitati in chi scrive, alle reazioni notate nei fratelli e nelle sorelle di fede con cui l'autore ha condiviso la lettura del testo sacro. Al termine dei brani commentati è proposta una preghiera.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
Nelle Scritture il pasto più semplice è già un grande atto umano, segno di cortesia (cf. Gen 1S.1-5; Le 24,29) o di riconoscenza (cf, Mt 9,11): segno di gioia per l'arrivo di un parente (cf. Tb 7,9) o per il ritorno di un figlio scapestrato (cf. Le 15,22-32), oppure motivo di ringraziamento a Dio salvatore (cf. At 16,34). È arcinoto come anche i culti dell'Oriente antico comportassero banchetti sacri di carattere misterico, in cui si riteneva che mangiare parte delle vittime assicurasse un'assimilazione delle potenze divine a cui erano dedicate.
Ogni atto religioso solenne esigeva, secondo le Scritture, un pasto sacrificale (cf, 1Sam 1,4-18; 9,12s.), per confermare un'alleanza (cf. Gn 26,26-31; 31,53s.), per celebrare la Pasqua (cf. Es 12-13), ecc. Gesù non si sottrae al mangiare e al bere: lo si incontra a tavola non sempre con gente raccomandabile (cf. Lc 10,38-42), è presente al banchetto nuziale di Cana (cf. Gv. 2,1-11), accoglie l'invito a pranzo del fariseo (cf. Lc 7,36-50).
È così spesso a tavola da essere definire con l'appellativo dispregiativo: «È un mangione e un beone» (Mt 11,19). Ma la realtà più elevata di cui il banchetto è un segno, di cui l'Eucaristia è preludio, è la gioia del Regno di Dio.
Tutti coloro che hanno risposto all'invito del re prenderanno posto al suo banchetto (cl: Lc 22,30), per bere il ,alno nuovo (cf. Mt 26,29) con Abramo, Isacco e Giacobbe. Allora il padrone «passera a servirli. (Lc 12,37).
Questa raccolta di catechesi intende rispondere ad una duplice esigenza. La prima è quella di riproporre la Parola di Dio come autentica fonte della vita cristiana ed ecclesiale, poiché "l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo", l'animazione biblica di tutta la pastorale ordinaria e straordinaria porterà ad una maggiore conoscenza della persona di Cristo, Rivelatore del Padre e pienezza della Rivelazione divina» (VD, 73). ...Una seconda esigenza, quella di una conversione pastorale a cui papa Francesco ci invita nell'Esortazione Apostolica Evangelii gaudium... «La Sacra Scrittura è fonte dell'evangelizzazione. Pertanto, bisogna formarsi continuamente all'ascolto della Parola... È indispensabile che la Parola di Dio "diventi sempre più il cuore di ogni attività ecclesiale". [...] Lo studio della Sacra Scrittura dev'essere una porta aperta a tutti i credenti. È fondamentale che la Parola rivelata fecondi radicalmente la catechesi e tutti gli sforzi per trasmettere la fede».
Sussidio destinato ai Gruppi di Ascolto della Parola che presenta dieci schede su altrettante pagine evangeliche per incontri di evangelizzazione. Questo quaderno è rivolto ai partecipanti ai Gruppi. Disponibile anche la guida per gli animatori, più ampia ed esplicativa.