
Sparsi lungo tutto il Talmud, lo scritto fondativo del giudaismo rabbinico, s'incontrano non pochi accenni a Gesù di Nazaret, ed è di questi che in una prospettiva inedita si occupa Peter Schäfer, in un saggio tanto documentato quanto avvincente. Passando per una tradizione testuale alquanto complessa, il Talmud non cessò mai di occuparsi di Gesù e del cristianesimo, anche e forse soprattutto dopo essere caduto sotto i rigori della censura cristiana in età medievale. Vi si vede come i rabbi conoscessero a fondo i racconti neotestamentari e come se ne servissero in senso parodistico e apertamente anticristiano, a riprova sia dell'opportunità dell'esecuzione di Gesù come blasfemo e idolatra sia della superiorità del giudaismo sul cristianesimo.
Lo studio si lascia guidare dalle tecniche narrative presenti nel Vangelo di Marco. Fra le tante, risulta straordinariamente ricca d’indicazioni la caratterizzazione, che riguarda la presentazione e la ricostruzione dei personaggi. L’indagine circoscrive quindi il campo d’osservazione attorno alla caratterizzazione del protagonista, il “personaggio Gesù”. A conclusione dell’analisi emerge la compattezza e la strutturazione della cristologia del Vangelo di Marco. Esso si presenta come un’opera coesa, ben compaginata, dal punto di vista sia letterario-narrativo, sia contenutistico-teologico.
Note sull'autore
Marco Vironda, sacerdote della diocesi di Torino, dopo aver conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico, ha conseguito il dottorato in teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Insegna presso la sezione torinese della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e l’ISSR della sua diocesi. Ha curato, assieme ad altri, l’edizione italiana del Nuovo Grande Commentario Biblico.
Gesù è veramente esistito? Quali sono le fonti extra-bibliche che parlano di lui? Si tratta di fonti "affidabili" o rielaborate da una mano cristiana? Quale figura di Gesù traspare in esse?
La ricerca di Van Voorst risponde con chiarezza e precisione a questi interrogativi. Vengono presentati e discussi i testi delle fonti classiche: Thallos, Plinio il Giovane, Svetonio, Tacito, Mara bar Serapion, Luciano di Samosata, Celso. Vengono quindi affrontate le testimonianze presenti nella letteratura ebraica: i manoscritti di Qumran, gli scritti di Giuseppe Flavio, alcuni testi della tradizione rabbinica e le Toledot Jeshu . L’autore spinge la sua indagine anche nei meandri della formazione dei testi neotestamentari, facendo il punto della ricerca sulle fonti da cui sarebbero nati i Vangeli: la fonte Q, la fonte giovannea dei segni, le fonti proprie a Luca e a Matteo.
Robert E. Van Voorst insegna Nuovo Testamento al Western Theological Seminary di Holland (Michigan). Tra le sue opere ricordiamo Building Your New Testament Greek Vocabulary.
Questa raccolta, nella sua versione originale in inglese, è una reazione e una risposta ai micidiali attacchi antisemiti alle sinagoghe di Pittsburgh, in Pennsylvania (27 ottobre 2018) e di Poway, in California (27 aprile 2019). L'Italia del 2020 non conosce espressioni così violente di antisemitismo, ma numerosi atti di vandalismo antiebraico e di incitamento all'odio sui social network dimostrano che lo stesso pericoloso virus è presente e attivo. Perché in questo contesto dovremmo porre la vecchia domanda su chi abbia ucciso Gesù? Perché, più specificamente, è importante precisare che 'gli ebrei non hanno ucciso Gesù'? Da Jules Isaac abbiamo compreso la portata dell'impatto subdolo dell'insegnamento cristiano del disprezzo per gli ebrei, che si fonda proprio sull'accusa che furono gli ebrei a rifiutare e uccidere Gesù, e che loro sono riprovati e maledetti per questo. Questo insegnamento ha spesso sollevato la coscienza dei cristiani dalla necessità di combattere la crescita della pianta velenosa dell'antisemitismo fascista e nazista e ha impedito loro di cercare modi per farlo. È purtroppo realistico considerare che l'insegnamento antiebraico ha persino fornito un terreno fertile a questa pianta per mettere radici e crescere." (dalla prefazione di Etienne E. Vetö). Introduzione di Abraham Skorka.
Il volume è un'antologia dei sermoni di Newman (Londra 1801-Birmingham 1890), universalmente considerato precursore del Concilio Vaticano II. La scelta è fatta in modo da costruire una vita meditata di Gesù. I temi trattati vanno dalla Incarnazione e nascita di Gesù all'Ascensione, con alcune pagine particolarmente intense sulla passione. Gli ultimi tre sermoni sono sulle virtù teologali.
Interpretazione nuova e suggestiva del Vangelo di Giovanni, caratterizzata da un tratto mistico e spirituale. Come negli altri suoi commenti Grun riesce a dare voce a un messaggio universale, in parole semplici e toccanti.
L'autore ritiene che la figura di Gesù illustrata in questo breve saggio sia molto più logica e, dal punto di vista storico, anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare a partire dall'Illuminismo. Egli ritiene che proprio questo Gesù - quello del Nuovo Testamento - sia una figura intrinsecamente coerente e credibile. Solo se è successo qualcosa di veramente straordinario si spiega come i suoi seguaci abbiano potuto affermare di Gesù qualcosa che va contro le loro peculiari aspettative e la loro formazione religiosa.
Chi non crede si scandalizza, chi crede dubita. E Matteo, per incoraggiare il lettore, ricostruisce la figura messianica di Gesù.
Con l'attenuarsi dell'egemonia degli schieramenti confessionali nel campo degli studi sul "Gesù storico", altri punti di vista, ai quali pure non erano mancati sostenitori nel passato, hanno gradualmente guadagnato spazio e visibilità. Tra questi il miticismo, che sostiene una posizione radicalmente agnostica sull'esistenza storica di Gesù (se non addirittura la sua inesistenza), e quello che vede in Gesù un personaggio realmente esistito e in qualche modo coinvolto con la resistenza degli Ebrei contro i Romani (e quindi inconciliabile con qualsiasi immagine di derivazione teologica). Questo libro propone in maniera chiara ed efficace il dibattito tra le due visioni a riguardo della storicità di Gesù: i saggi di Robert Price e di Richard Carrier introducono alle tesi del miticismo e i testi di Fernando Bermejo-Rubio e Franco Tommasi espongono alcuni elementi fondamentali di quelle del "Gesù resistente".

