
In questo libro specialisti, storici e teologi analizzano e riflettono sui legami tra questi due importanti Testi Sacri. In che modo e in quale contesto è comparso l'Islam? Come si è costituito il Corano? Si tratta dello stesso monoteismo nel Corano e nella Bibbia? Quali sono le grandi figure comuni? Come vengono considerate la profezia, la retribuzione e l'alleanza? Un libro che apporta informazione e rigore nelle controversie spesso vane, che gli autori si sforzano di comporre.
Un originale numero monografico dedicato alle forme letterarie (la lettera, il vangelo, il trattato) con le quali il cristianesimo si afferma come religione universale. Tra gli altri, interventi di: E. Norelli, A. Graham Brock, M. Rizzi, A. van den Hoek, E. Junod, A. Camplani, A. Monaci Catagno, C. Markschies.
Il libro racconta l'esperienza ventennale (1963-1982) in Giappone del missionario saveriano padre Marco, alias l'autore, L. Mazzocchi. Questa lunga e ricca esperienza mette in contatto padre Marco con la cultura e la religione giapponese (il Buddismo Zen) attraverso le tante persone che il suo ruolo gli fa incontrare. Da questo incontro il missionario uscirà cambiato in profondità nel suo modo di intendere la sua missione, quella della Chiesa, e nel suo modo di credere e vivere il Vangelo. Il racconto si apre con l'incontro-scontro con lo Zen, che avviene casualmente nell'incontro con un monaco buddista, missionario dello Zen in Italia, durante un viaggio in aereo. I due missionari, costretti a una sosta forzata, fanno amicizia e si scambiano reciproche lettere di valutazione sincera sulle rispettive religioni. Il testo si conclude con due lettere finali (una al monaco buddista e una alla chiesa cattolica) in cui l'autore perviene alla sintesi della sua maturazione personale, raggiunta dopo momenti di ripensamento, di crisi, di illuminazioni, di intuizioni.
Nei paesi musulmani questo testo è detto anche "il Corano in versi": fiabe, novelle e parabole si alternano a scritti sapienziali e saggi consigli, raggiungendo un elevato grado di insegnamento mistico. Essi, infatti, possiedono quelle caratteristiche che contraddistinguono i sufi: rispetto per tutte le religioni e ideologie, per l'essere umano e la natura, amore per lo studio e corretta educazione del sé.
"Il sistema del diritto islamico appare connotato da un 'diritto apicale comune', superiore a quello dei singoli Stati islamici. In questa prospettiva la Sharî'a non è una legge, un codice, un decalogo, una tavola, un documento, ma un vero e proprio sistema di valori che trascende il diritto, le diversità etniche, i luoghi, i tempi: in altri termini è un concetto definibile come 'metacostituzionale'. Si può dire che essa è la base di ogni organizzazione istituzionale, di ogni ramo del diritto, di ogni politica, anche di ogni Costituzione; è la comunità, la patria, il mondo, la bussola nei momenti delle scelte tragiche, l'elemento unificante: in ultima analisi, la coesione..." (dalla Prefazione di Giuseppe Morbidelli)
C'è stato un tempo in cui gli dèi si mescolavano agli uomini alla luce del giorno. Atena camminava al fianco di Odisseo, e così Teti con suo figlio Achille, mentre Enea riconobbe Apollo dalla sua voce, nonostante il dio gli si fosse presentato in umili panni. Nei loro sogni i pagani interagivano con le divinità, che aiutavano e proteggevano i propri 'favoriti'. I devoti offrivano libagioni per propiziarsene il favore. Magia e divinazione erano forme consuete di conoscenza. L'impatto del cristianesimo su questa realtà fu graduale: dalle campagne raggiunse gli strati inferiori della popolazione urbana e da lì si diffuse finché, nell'età di Costantino, gli uomini volsero definitivamente le spalle al facile contatto pagano con il divino.
Ancora oggi le schegge che compongono la raccolta dei Detti colpiscono con sorprendente precisione. Schegge le quali, tutte insieme, restituiscono un ritratto di Confucio che è fonte di stupore ininterrotto, ben diverso dall'immagine convenzionale che fu creata e venerata nel corso dei secoli, con l'accortezza di neutralizzare al tempo stesso il potenziale sovversivo dei suoi insegnamenti.
Come scrive Mircea Eliade, ´Líhomo religiosus crede sempre che esista una realt‡ assoluta, il sacro, che trascende questo mondo, in questo mondo si manifesta e per ciÚ stesso lo santifica e lo rende realeª. Julien Ries si avventura sulle tracce dellíhomo religiosus, per coglierne il messaggio e comprendere i tratti dellíesperienza vissuta del sacro che egli compie. Lo fa con il suo consueto linguaggio piano ed efficace, capace di mettere a disposizione di tutti (anche grazie a un glossario finale che fornisce a ogni tipo di lettore gli strumenti per orientarsi agevolmente) una sintesi chiara e agile di un dibattito amplissimo. Dopo avere chiarito i differenti approcci al problema del sacro, segue la via della ´semantica storicaª: in un percorso affascinante, che prende le mosse dal mondo indoeuropeo (líantica Roma, gli Ittiti, la civilt‡ dellíIndia, la religione mazdaica, la cultura greca), passa a quello semitico (dei Sumeri e dei Babilonesi), tocca lo gnosticismo e il manicheismo per concludersi con i tre grandi monoteismi, Ries si interroga sui termini utilizzati dallíuomo per esprimere il trascendente e sui significati che ad essi sono stati associati dalle diverse culture. Trova in questo modo, sul piano dellíindagine storica, la prova di come ´líuomo non Ë possibile senza il sacroª.
Il Dalai Lama commenta un classico del Buddhismo indiano, un testo in versi antichissimo: in particolare il nono capitolo, intitolato "Saggezza". Attraverso la sua illuminante interpretazione - ricca di consigli, suggerimenti pratici, esempi che sanno parlare direttamente al cuore del lettore - possiamo arrivare a una saggezza "quotidiana", matura, concreta, che risponde positivamente alla domanda: è possibile, per gli uomini dei nostri tempi - spesso così superficiali e dispersivi - sviluppare la saggezza, viverla nell'esistenza quotidiana, e raggiungere così un'autentica serenità, un duraturo benessere interiore e, soprattutto, una "compassionevole" armonia con tutte le creature dell'universo?