
La vita liturgica della Chiesa è oggi spesso emarginata col pretesto di dedicarsi a problemi più gravi e urgenti. La liturgia, quindi, finisce inesorabilmente per essere esclusa dalle attività e dai programmi pastorali e, se per forza di cose viene evocata, lo si fa con dilettantismo e superficialità. Non poco diffusa, inoltre, è la mentalità di chi ancora pretenderebbe di relegare la liturgia nell’ambito della pura formalità. Tuttavia, oggi, grazie al sapiente magistero di Benedetto XVI, possiamo percepire più consapevolmente le conseguenze e i rischi di questa emarginazione. Già da cardinale, Joseph Ratzinger non esitava a denunciare che “la crisi ecclesiale in cui ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia” e che la sfida oggi è tra la liturgia e “l’autoinvenzione”. L’Autore di questo libro vuole condurci gradualmente a considerare il significato del primato della liturgia a partire dalla Sacra Scrittura, poiché è proprio nel contesto della storia della salvezza che la liturgia viene istituita e codificata. Si noterà che la liturgia è lo scopo fondamentale della creazione e che il suo crollo, con la disobbedienza originale, ha provocato una crescente incrinatura nella gestione del creato e nell’organico sviluppo della storia umana. Sarà inoltre evidente che il ritorno alla liturgia segnerà i primi atti di ogni snodo storico sulla lunga strada che porta alla redenzione del genere umano, verso la Liturgia perenne del Cielo, già profetizzata nell’Apocalisse.
Don Enrico Finotti è nato a Rovereto nel 1953 ed è presbitero della Arcidiocesi di Trento dal 1978. Dopo la formazione classica, ha frequentato gli studi teologici presso il Seminario Diocesano. Dal 1988 svolge il ministero in qualità di parroco, attualmente presso la Parrocchia di S. Maria del Carmine in Rovereto. Collabora, inoltre nei percorsi di formazione liturgica istituiti dall’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento. Per il medesimo Ufficio, in occasione della celebrazione del Grande Giubileo dell’anno 2000, ha curato la pubblicazione del volume: L’anno liturgico. Mistero, grazia e celebrazione - Sussidio per la catechesi e la celebrazione dell’Anno Liturgico (Nuove Arti Grafiche, Trento, 2001).
Perché pregare? A che serve?
Per riscoprire oggi il senso della preghiera, soprattutto nei percorsi formativi con i giovani, è necessario ripartire dalle domande fondamentali dell’uomo, per incontrare l’«Uomo nuovo», Gesù, Colui che è venuto a rivelarci il volto di Dio.
Questo libro presenta schede di preghiera utilizzate negli incontri di formazione degli Animatori di Comunità del Progetto Policoro e negli incontri di gruppo dei giovani della GiOC (Gioventù Operaia Cristiana). Ambientate nel variegato mondo del lavoro (e della ricerca attiva del lavoro) e negli ambienti di vita quotidiana dei giovani, le schede di preghiera propongono un cammino formativo e di evangelizzazione per creare una nuova cultura del lavoro e della partecipazione, alla luce del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa.
Don Paolo Mignani viene ordinato prete nel 1978 a Torino dal cardinale Anastasio Ballestrero. Nello stesso anno viene assunto all’AMRR (Azienda Municipale Raccolta Rifiuti), dove lavora come spazzino fino al 2001. Dal 1975 fa parte della GiOC (Gioventù Operaia Cristiana) e nel 2000 ne viene nominato assistente diocesano dal cardinale Severino Poletto, servizio che tuttora svolge. È inoltre parroco a Mezzi Po, una piccola frazione di Settimo Torinese.
Don Giacomo Garbero viene ordinato sacerdote nel 1974 dal cardinale Michele Pellegrino. Ha prestato servizio come sacerdote collaboratore in due parrocchie di Torino (San Donato, Gesù Operaio) e come assistente diocesano della GiOC a Torino dal 1972. Dal 1976 al 1992 ha lavorato come prete operaio presso lo stabilimento FIAT Mirafiori. Dal 1992 al 2003 ha prestato servizio come parroco presso la parrocchia di San Giulio d’Orta in Torino. Nel luglio 2003 è stato nominato dalla CEI assistente nazionale della GiOC. Partecipa alla Consulta Nazionale di Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro. È membro della Segreteria Nazionale e del Coordinamento del Progetto Policoro.
La questione liturgica affronatata da Joseph Ratzinger e da altri teologi in un convegno del 2001
Contiene le letture da usarsi in occasione delle Messe che si celebrano in memoria di alcuni Misteri della Vita di Gesù (SS. Nome, SS. Eucarestia, S. Croce), della Beata Vergine o dei Santi,
oppure in occasione di Messe in alcune circostanze particolari (per il Papa, per il Vescovo, per l’Evangelizzazione dei Popoli, per l'unità dei Cristiani...).
«Al militare viene richiesto di adeguare il proprio comportamento a un modello soggettivo di natura prevalentemente morale, sicuramente di tipo virtuoso, in cui spirito di corpo, autorevolezza del capo, principio dell’autorità, etica dell’obbedienza, consapevolezza della propria dignità, delineano una vera e propria identità culturale, un “habitus” mentale, e, quindi, dei modelli di condotta esaltati dallo spirito di sacrificio e dalla simbologia di gruppo, nel costante rispetto e nella pratica dei princìpi morali propri della comunità militare».
Le omelie, le conferenze e i discorsi tenuti da don Vincenzo Pelvi nella sua funzione di arcivescovo ordinario militare.
Destinatari
Cappellani militari, soldati.
L’autore
Vincenzo pelvi è stato Vicario generale e Vescovo ausiliare dal 1999 al 2006. Giornalista e direttore del settimanale diocesano, ha insegnato per oltre vent’anni Teologia dei sacramenti, Teologia liturgica e Antropologia teologica presso la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Ha pubblicato testi di dogmatica e di spiritualità, scrive per «L’Osservatore Romano» e l’«Avvenire» e collabora con varie riviste. Segretario generale del XXX Sinodo, dal 1981 al 2006 è stato Consulente dell’USMI diocesana. Delegato per l’Ordo virginum della Diocesi di Napoli dal 1998 al 2006, ha approfondito il carisma della verginità consacrata e ha tenuto relazioni a diversi incontri nazionali. Dal 14 ottobre 2006 è Arcivescovo Ordinario militare per l’Italia. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Alle vergini consacrate (2009).
La Via Crucis che viene suggerita in queste pagine si serve di un sussidio particolarmente efficace: la Sindone di Torino. E' un sussidio assolutamente unico perché non esiste altra immagine al mondo capace di descrivere in modo così efficace ed eloquente la passione e morte di Gesù. E' una Via Crucis in sette stazioni, ciascuna delle quali prevede il brano evangelico, un suo commento alla luce della Sindone e una riflessione più spiccatamente "spirituale". Al libro è allegato un cd-rom che contiene la Via Crucis completa, corredata da immagini.