
"Perché la Chiesa dovrebbe decidere ciò che deve fare una persona?" "Perché un bambino innocente deve soffrire, dov'è Dio?" "Perché dovrei seguire una religione?" "Non è un raccontino buono solo a consolare chi non capisce le cose?" "Perché se Dio ci ha dato la possibilità di fare sesso questo è considerato un peccato?" "Perché la Chiesa è contro i gay?" Queste sono solo alcune domande vere, di giovani veri che chiedono cose vere sulla vita, che si interrogano sulla concretezza dei rapporti, dell'amore, del sesso, della società, di Dio e di molto altro. Domande scomode, alle quali in molti preferirebbero non rispondere, ma che non possono più essere censurate o ignorate, espressione di un desiderio di verità potente e sincero. "Dimmi perché" è la nuova collana di libri interamente dedicata ai giovani e ai loro perché. Ai giovani e, perché no, anche ai loro genitori, a noi adulti che dalle domande dei nostri figli abbiamo ancora tanto da imparare, per comprendere le loro paure e i loro sogni, le inquietudini e le speranze.
Si tratta di un diario senza date nel quale l'autore racconta - con grande forza, passione e in uno stile brillante - la sua esperienza di volontario del VIS tra i bambini, gli adolescenti e i giovani emarginati a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia. I racconti che si susseguono sono molto veri e, nella loro drammaticità, aiutano il protagonista a riscoprire il senso della vita, il significato dell'essere cristiani oggi. Attraverso questo diario, l'autore ripercorre tappe e passaggi salienti della sua esperienza; descrive la fatica di essere accolto in determinati contesti, la fatica di... scalfire la durezza degli emarginati; l'aggressività dei bambini diventati vecchi prima di aver potuto diventare persone adulte... E, insieme alle tante delusioni, racconta le piccole-grandi conquiste: il sorriso sbocciato improvviso negli occhi di un bimbo, le confidenze ricevute di un adolescente, gli spaccati d'animo di molti, scoperti con sorpresa.
Per te che credi di sapere tutto sul sesso, ma poi ti scontri con domande impegnative e non sai con chi parlarne: qual è l’età giusta per i primi rapporti sessuali; qual è la persona giusta con cui farlo? Che differenza c’è tra fare sesso e fare l’amore?
Con la competenza e la chiarezza che lo contraddistinguono, monsignor Martinelli dedica l'ottavo volume della Collana Catechesi in immagini, al tema della bioetica e, in particolare, ai princìpi generali che la devono illuminare. Al centro dell'analisi c'è la persona umana, immagine del Creatore in Cristo. Si tratta di un argomento di grande attualità, poiché esiste il rischio che l'uomo possa illudersi di essere autosufficiente, dimenticando la sua condizione di creatura amata da Dio. In linea con l'approccio originale della collana, il libro unisce testo e immagini attraverso slide in PowerPoint, permettendo una sinergia tra parole e visuali che si arricchiscono a vicenda. Il volume è suddiviso in due parti: 1. la prima illustra i principi generali della bioetica; 2. la seconda affronta l'inizio della vita e alcuni aspetti ad esso correlati. L'Autore propone questo lavoro come strumento di approfondimento di un tema di grande rilevanza.
Nel nono volume della collana Catechesi in immagini, monsignor Martinelli torna a parlare di temi bioetici (ai quali è dedicato anche l'ottavo volume), affrontando in particolare l'argomento attualissimo e molto dibattuto del fine vita e, quindi, della morte. Nell'originalissimo approccio che caratterizza la collana, il libro utilizza il testo collegandolo alle immagini attraverso delle slides in powerpoint, in modo che immagini e scritto si illuminino e si arricchiscano a vicenda.
Contro il «fascino» della morte che percorre le società occidentali, al punto da mettere in pericolo le stesse istituzioni democratiche, occorre finalmente decidersi a scegliere la vita. Tutte le risposte alle domande che rendono appassionante la sfida del terzo millennio (pp. 216).
Il libro propone un messaggio chiaro: solo ritornando bambini è possibile cogliere e accogliere la novità di Gesù, il suo amore palpitante, la sua promessa di liberazione.
Brevi apologhi che offrono riflessioni estemporanee sulla realtà che è fatta di cose, di accadimenti vari nel tempo, che scorre a guisa di fiume. Il grande fiume della vita. Questo biglietto per? Pechino offre momenti per riposare la mente, tra simbolo e realtà, su schegge di pensiero disseminate tra le cose dei giorni.
Se, come si dice, la vita è un pellegrinaggio, la preadolescenza è il tempo nel quale si prepara lo zaino per affrontare l'avventura entusiasmante dell'esistenza. Come ogni viaggio che si rispetti, anche il nostro ha una guida, che indica il cammino e permette di apprezzare quanto si incontra. E come ogni viaggio, alcune persone si fanno compagni di cammino. In questo sussidio, rivolto ai gruppi preadolescenti, abbiamo scelto san Francesco come il testimone che può aiutare le comunità educanti ad accompagnare i ragazzi nella scoperta della persona e della parola di Gesù. Ideato sul modello delle guide turistiche, questo testo è utilizzabile sia per strutturare il cammino di Quaresima e del tempo dopo Pasqua, sia durante i giorni del tradizionale pellegrinaggio ad Assisi.
Le promesse dei Paesi ricchi per l'eliminazione della fame e della povertà nei Paesi poveri hanno una lunga storia. Il primo a impegnarsi fu John Kennedy nel 60, poi fu la volta di Henry Kissinger. Negli anni 80 è l'Unicef a pronunciarsi a favore dell'educazione per tutti i bambini del mondo entro il 2000, e nella decade successiva l'Alto Commissariato per i rifugiati e l'Organizzazione mondiale della sanità predicono casa e cure mediche per tutti entro la fine del millennio. Tutte promesse non mantenute. L'ultima grande promessa è quella di fine 2000 quando i capi di Stato delle Nazioni Unite hanno sottoscritto la Dichiarazione del Millennio, assumendosi impegni precisi per il raggiungimento di 8 obiettivi, molto puntuali e concreti, per l'eliminazione entro il 2015 della povertà e di tutte le cause che impediscono lo sviluppo nei Paesi poveri. L'Assemblea generale dell'Onu ha l'obbligo di controllare lo stato di avanzamento dei lavori con cadenza quinquennale. Il 2005 è quindi la prima tappa. Ma non occorre attendere il verdetto dell'Assemblea per sapere che siamo ancora molto in ritardo.

