
Come mai i linguaggi digitali hanno un così grande appeal nei giovani? È solo per i contenuti, per le opportunità che offrono? Non è forse la struttura stessa della comunicazione che vi si realizza a essere efficace? E tale struttura ha qualche cosa da dire all'azione pastorale?La questione da tempo interroga la missione evangelizzatrice della Chiesa. La situazione non è mutata nel tempo della pandemia, anzi le pratiche digitali sono state protagoniste in tutti i campi, con un notevole incremento per quanto riguarda i servizi religiosi.Il laboratorio teologico-pastorale da cui è nato questo libro rappresenta il tentativo di approfondire alcune dinamiche di fondo della comunicazione multimediale, per parlare di fede nello spazio digitale in modo adeguato a essere compreso dai giovani.
Il testo accoglie l’:invito di Papa Francesco in vista del Sinodo dei giovani dell'ottobre 2018. Gli autori, attraverso un pensiero semplice e concreto, dal tono ":sapienziale": e pastorale, desiderano condividere le speranze e le inquietudini della nuova generazione, per accompagnarla nel discernere e decifrare i sogni che Dio semina nei cuori di ciascuno. Nonostante il fragile legame tra i giovani, la fede e la Chiesa, una cosa è: certa: la fede conserva ancora il fascino di un ideale di esistenza buona, bella e vera, presenza del dono preveniente di un amore personale che richiede più: di ogni altra cosa di essere riconosciuto, accolto e scelto.
Un’indagine nata dalla sinergia tra gli studi del Cisf sulla società post-familiare e quelli del Toniolo sulla condizione giovanile in Italia. Uno sguardo in profondità tra il “prima” e il “dopo” pandemia, evento che ha potentemente impattato sulla vita quotidiana di tutti, in una prospettiva planetaria, e che nel nostro paese ha messo i giovani al centro di una più ampia riflessione sul “fare famiglia”, sposarsi, avere figli. L’evento traumatico della pandemia ha cambiato la visione dei giovani sul futuro? Ha modificato valori, scelte e progetti di vita, speranza e fiducia della generazione nata tra il 1985 e il 1995? Sono le domande rivolte ai giovani italiani, fermi al crocevia tra i vari ambiti esistenziali in cui poter sviluppare il proprio progetto di vita, immersi in una società sempre più privatizzata e destrutturata, chiamati, in ogni caso, a farsi carico del futuro proprio e dell’intero Paese.
Contributi di Luigi Ballerini, Francesco Belletti, Paola Bignardi, Silvia Maffi, Elena Marta, Sara Martinez Damia, Camillo Regalia
Descrizione dell'opera
Non si può non avere a cuore la vita dei giovani: essi rappresentano il futuro e la speranza del mondo, sono il perno su cui ruotano i sogni e i progetti che danno vita alle cose.
In una lettera, rivolta direttamente ai giovani e ai loro educatori, il vescovo di Rimini, con linguaggio immediato ed efficace, entra nelle pieghe dell'esistenza di chi, pur in mezzo a fragilità e insicurezze, desidera una vita piena e autentica, una vita felice. La gioia di essere e di dirsi cristiani.
Sommario
Introduzione Ma che sta succedendo? Può un cristiano essere felice? Vangelo: vedi alla voce «Felicità». L'ansia del futuro. Il fascino tenebroso del male. Dov'è Dio quando noi soffriamo? La felicità della Pasqua. La gioia di essere cristiani. La felicità c'è: io l'ho incontrata. Una conclusione aperta.
Note sull'autore
FRANCESCO LAMBIASI,vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell'Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Presso le EDB ha pubblicato: L'autenticità storica dei Vangeli. Studio di criteriologia (21986); Lo Spirito Santo: mistero e presenza. Per una sintesi di pneumatologia,con Dario Vitali (2005); Vorrei pregare con la Bibbia. Lettera a Cristiana sulla lectio divina(32009); Mi presenti Gesù? Intervista a Marco primo narratore del Vangelo (22011); ABC della fede (22008), Figli nel Figlio. Novena di Natale (22007) e Fare i cristiani. Alcuni aspetti della formazione alla vita cristiana (2011).
In occasione dei 20 anni del Progetto Policoro, promosso nel 1995 dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Caritas, per lo sviluppo dell'imprenditorialità giovanile, nasce questo libro /docu-film dove si raccontano 9 gesti concreti" sul territorio italiano. "
Questo libro contiene un'intervista sul disagio della mancanza di lavoro dei giovani, a Mons. Nunzio Galantino, Don Luigi Ciotti e Mons. Fabiano Longoni da cui emergono molti spunti, novità, proposte, idee verso e a favore di un sempre rinnovato protagonismo progettuale e positivo.
Il volume manifesta e segna una scelta prospettica rispetto all'odierna pastorale ed è coraggioso già nell'individuazione del suo target: è infatti un invito alla fede rivolto alle generazioni sempre nuove, ma forte di un'esperienza giovanile vocazionale degli anni '70 nello storico Seminario "Card. Marco A. Barbarigo- di Montefiascone (VT). Quell'esperienza, denominata C.O.R. (Centro Orientamento Ragazzi), viene riletta alla luce della complessità culturale e del disagio del nostro tempo. La condizione dei ragazzi e degli adolescenti è oggi caratterizzata dalla rinuncia a porsi in dialogo con la società, che li consegna al contatto esclusivo tra coetanei o alla reclusione negli schermi digitali, compromettendo così una loro piena progettualità. La narrazione valorizza un'esperienza biografica non riproposta acriticamente all'oggi, ma consapevole di quanto il passato è in grado di seminare il presente, costituendo un ponte per il futuro. Proprio ciò deve fare una Chiesa in uscita per recuperare un rapporto autentico con i giovani. I contributi degli Autori propongono un nuovo impegno di pensiero e di intervento. Il richiamo alle radici e alla coscienza storica dell'identità contemporanea è l'obiettivo di queste pagine, sulla scia di quanto Papa Francesco instancabilmente ricorda ai nostri contemporanei.
Il volume raccoglie contributi di diversi esperti collaboratori dell'Ufficio nazionale della CEI per la Pastorale della Famiglia.
Al termine dell’itinerario diocesano per fidanzati e dopo la celebrazione del matrimonio, alcune giovani coppie hanno spontaneamente avviato un gruppo di confronto sulla propria nuova esperienza, che desideravano vivere alla luce della fede. Il volume raccoglie le schede di riflessione che hanno accompagnato questo percorso e le propone al largo pubblico perché possano essere utili anche ad altre giovani coppie “in cammino”.
Ogni capitolo comprende la proposta del tema con riferimento all’esperienza della vita, letta a partire da uno sguardo cristiano, una sezione di rimando più esplicito ai testi biblici (se non è inserita nella precedente), alcune domande che raccolgono spunti di riflessione e talora la proposta di un “esercizio di comunione”, un modo per esercitarsi sul tema preso in considerazione.
Sommario
Introduzione. 1. Dall’«io-tu» al «noi». Dalla fusione dell’innamoramento alla realtà dell’integrazione di coppia. 2. La comunicazione nella coppia. Dinamiche comunicative e relazionali dopo il «giorno più bello». 3. L’esercizio della sessualità nuziale. Tra tenerezza, passione e progetti di procreazione. 4. La relazione con le famiglie di origine. Tra debito di riconoscenza, dipendenza prolungata e giusta autonomia. 5. La relazione con Dio. La preghiera e il discernimento per fare scelte cristiane nella coppia. 6. Tempo della coppia e tempo del lavoro. Come trovare il giusto equilibrio? 7. Gioie e insidie della vita a due. Gestire i problemi e gustare i frutti dell’amore. 8. Amici e amicizie prima e dopo il matrimonio. Sposarsi significa incarcerarsi? 9. «... neanche un prete per chiacchierar…». Il cammino e l’accompagnamento spirituale in coppia da sposati. 10. L’arrivo del primo figlio. Come sopravvivere felici? 11. Dalla paura alla gratitudine. Diventare coppie «eucaristiche».
Note sull'autore
Paolo Ciotti, presbitero della diocesi di Milano, ha affiancato alcuni percorsi di studio al ministero pastorale con particolare attenzione all'accompagnamento spirituale, ai fidanzati e alle famiglie. È laureato in scienze dell’educazione presso l’Università Cattolica di Milano e diplomato presso l’Istituto Superiore per Formatori; insegna psicologia della religione presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano ed è cultore della stessa disciplina presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. È socio ordinario della Società Italiana di Psicologia della Religione. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a Massimo Diana, Psicologia e religione. Modelli problemi prospettive, Bologna 2005.
«Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie» ha detto un ragazzo di 15 anni, Carlo Acutis, che ha fatto della santità lo scopo della sua vita. Ed è forte in molti giovani il bisogno di respirare un clima diverso da quello così invadente della nostra società, il bisogno di difendersi, di condurre un’esistenza più rispettosa dei sentimenti, più attenta ai valori che contano, più libera davvero, nel profondo.
15 minuti al giorno possono aiutarti a conoscerti meglio e a valorizzarti? Sì, se stai al gioco e fai un po’ di strada sui passi di papa Francesco e di queste pagine. Sono pensieri che prendono l’avvio da un brano della esortazione apostolica Chistus vivit, che raccoglie tutte le speranze emerse dal recente Sinodo dei Giovani.
AUTORE
Umberto De Vanna, prete salesiano e giornalista, si occupa di pastorale giovanile, spiritualità e catechesi. Numerose le sue pubblicazioni, tradotte anche all’estero. Tra le più recenti: Sorpresi da Dio; La catechesi in parrocchia; Gesù di Nazaret: ti seguirò ovunque tu vada, e la biografia: Carlo Acutis, 15 anni di amicizia con Dio.
DESTINATARI
Il Sussidio è rivolto ai giovani, strumento per meditare e riflettere. Utile in particolare per gli animatori dei gruppi giovanili, per avere spunti e stimoli nel loro lavoro di consiglio e guida.
"Scoprire Cristo sempre di nuovo e sempre meglio e l'avventura più meravigliosa della nostra vita". Giovanni Paolo II è stato senza dubbio il Papa dei giovani. Il suo punto di partenza è l'osservazione che spesso i giovani cercano la felicità dove non c'è, nei surrogati della vita, sciupando la loro giovinezza e restando in balìa di un vortice che li trascina in basso. Il papa esorta a resistere e a reagire, a porsi delle domande, a uscire dalle proprie mura interiori - che possono anche produrre odio e violenza - e ad aprirsi ai principi e ai valori che costruiscono un'esistenza autentica. Ci sono naturalmente dei no e dei sì da pronunciare e mettere in pratica per attuare questi buoni propositi, assumendosi innanzitutto la responsabilità di adottare le scelte fondamentali che orientano positivamente il cammino della vita. E qui Giovanni Paolo II mette in campo la speranza, premessa stessa del futuro, ma non una speranza che è desiderio, sogno o fuoco d'artificio che svanisce dopo pochi istanti.