
Storie di donne comprate, vendute, ingannate dalla perfidia dell’uomo, ostentate e sfruttate come meri oggetti di piacere. Donne vittime di una legge che le vuole schiave, che le priva di ogni dignità, che sottrae loro l’inalienabile diritto all’amore. Donne calpestate, vilipese, tradite. Come fiori della polvere. Nei quattro racconti di Gibran, nelle sue poesie, riflessioni e lettere d’amore, alcune mai pubblicate in Italia, Gibran canta il suo amore per le donne, la sua dura condanna di leggi e tradizioni che privano questi fiori delicati della loro anima e della loro luce. In questi testi di Gibran, tutti tradotti direttamente dall’arabo da Hafez Haidar, risuona tutta la poesia, l’emozione e la forza che animano le pagine dell’immortale “Il profeta”.
Il presente volume ha il pregio di riunire due tra i più famosi scritti di von Balthasar, che l'autore stesso definiva programmatici. Il primo, "Abbattere i bastioni", venne pubblicato in tedesco nel 1952. A distanza di dieci anni seguì "Solo l'amore è credibile", pubblicato mentre era in pieno svolgimento il Vaticano II. Il concilio, dunque, è come lo spartiacque che separa le due parti di un'unica composizione. La prima vuole contribuire ad abbattere i bastioni, ogni artificiosa costruzione che impedisce la visione della fonte dell'amore. La seconda lascia intravedere le origine divine, remote e tuttavia possenti, che ancora possono estinguere la sete dell'uomo alla ricerca di Dio e di se stesso. Pur con accenti diversi, le due opere formano un unico proemio alla grande costruzione di Gloria, Teodrammatica, Teologica. Di qui la decisione di pub blicarle insieme come possibilità offerta al lettore di leggere in continuità i prodromi del grande affresco balthasariano.
Questo lavoro risponde a un'esigenza dei lettori degli scritti di Teilhard de Chardin. Le prima difficoltà che essi incontrano nel comprenderli derivano dall'utilizzo di un vocabolario originale, fatto di neologismi interamente inventati dall'autore, o semplicemente di termini tecnici o anche del linguaggio comune che egli riveste di un significato particolare. La seconda parte dell'opera è un dizionario dei nomi di persone che sono o corrispondenti di Teilhard o persone di cui egli parla, per la maggior parte poco conosciute o addirittura sconosciute ai nostri contemporanei. All'autore è parso importante dare tale complemento biografico, poiché la comprensione dell'opera di un pensatore non può prescindere dalla società nella quale è vissuto e dai personaggi che ha incontrato e che l'hanno in qualche modo segnato. L'insieme costituisce uno strumento prezioso - che non ha eguali - per penetrare nell'universo teilhardiano.
Benedetto XVI riprende il percorso delle sue catechesi, proponendo riflessioni sui più grandi Maestri francescani e domenicani della storia medievale e oltre. In queste riflessioni Benedetto XVI si è soffermato in particolare sulle figure di San Francesco d'Assisi, San Domenico di Guzman, Sant'Antonio di Padova, San Bonaventura, Sant'Alberto Magno, San Tommaso d'Acquino e Giovanni Duns Scoto.
Dio parla: questa è l’affermazione fondamentale che attraversa le Scritture. Con libera e gratuita iniziativa, Dio si è rivelato agli uomini per entrare in relazione con loro. E la storia del suo manifestarsi all’umanità trova il suo vertice in Gesù Cristo, Parola definitiva di Dio.Tutto ciò che noi possiamo sapere e dire su Dio si trova in Gesù: «Dio nessuno l’ha mai visto, ma il Figlio unigenito ce lo ha raccontato» (Gv 1,18), e tutta la vita di Gesù Cristo – dalla sua preesistenza al suo passare tra di noi facendo il bene, fino alla sua morte, resurrezione, ascensione e parusia – è ciò che Dio vuole comunicare all’umanità.
Questo ci testimonia anche il vangelo secondo Matteo, che leggiamo nell’anno A, particolarmente attento a mostrare come le Scritture si compiano in Gesù. Lo fa insistendo sul compimento di precisi passi biblici negli eventi della vita di Gesù; lo fa organizzando la sua esposizione intorno ai cinque grandi discorsi di Gesù, «nuovo Mosè»; lo fa tendendo un arco tra l’inizio e la fine della sua opera, con il quale mostra come Gesù sia l’Emmanuele, Dio-con-noi (Mt 1,23), colui che dopo la sua resurrezione «è con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Questa presenza del Signore Gesù è la nostra forza, che siamo chiamati ad attingere nella liturgia eucaristica domenicale.
Destinatari
Sacerdoti, gruppi parrocchiali e singoli credenti.
L’autore
Enzo Bianchi (Castel Boglione, Monferrato, 1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. Direttore di «Parola, Spirito e Vita», membro della redazione della rivista internazionale di teologia Concilium, è autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi.Collabora con «La Stampa», «Avvenire», «Luoghi dell’infinito» e, in Francia, con «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Per le Edizioni San Paolo ha già pubblicato Una vita differente (2006), Vivere è Cristo (2006), Il Padre nostro: Compendio di tutto il Vangelo (2008), L’amore vince la morte (2008), Ascoltate il figlio amato! (2008), Perché pregare, come pregare (2009) e per i più piccini Il Padre Nostro spiegato da Enzo Bianchi (2010).
Il libro contiene gli atti del convegno su Antonio Rosmini svoltosi il 21 e 22 novembre 2009 tra Firenze e la Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, in occasione del primo anniversario della beatificazione. Questi saggi sono un’avvincente introduzione al pensiero di Rosmini e nascono proprio dalla volontà di divulgare con chiarezza e semplicità un pensiero così attuale per i nostri tempi. Rosmini auspicava una Chiesa capace di essere un faro per le persone sia da un punto di vista culturale sia da un punto di vista umano e spirituale. Questi temi costituiscono una vera profezia delle istanze del Concilio Vaticano II.
Se si guarda alle sfide dell’età contemporanea, ci si rende conto di come l’uomo si trovi di fronte a un mosaico fatto di inquietanti interrogativi sul futuro, sul senso della vita, sul destino del mondo. In questo scenario, è difficile non cadere in preda all’angoscia e allo smarrimento. E proprio in questo scenario si muove il cardinal Martini, con la consueta saggezza che gli viene dalla profonda conoscenza del testo biblico.
Ecco il suo prezioso insegnamento: occorre riandare alle parole del Gesù dei vangeli, riscoprendo la verità che rende l’uomo libero e realizzato, sapendo che attraverso la croce della prova di ogni giorno si giunge alla risurrezione e alla serenità già su questa terra.
In queste pagine, capaci di emozionare e coinvolgere, si snoda un itinerario spirituale che permette all’uomo contemporaneo di trovare la forza interiore per andare oltre il muro dell’angoscia.
La singolare e sfaccettata figura di Edith Stein è fra quelle che meglio incarnano, nel tessuto sociale tedesco fra Otto e Novecento, l’impegno per la rivendicazione della specificità dell’essere femminile e del suo valore peculiare.
Convinta assertrice della necessità di ripensare il significato del femminile in relazione al maschile, e del fatto che nella struttura essenziale dell’essere umano è inscritta una “vocazione” o “chiamata”, affida alla donna l’eccelso compito di portare a pieno sviluppo l’umanità autentica, in sé e negli altri. Madre, sposa, insegnante, educatrice, o qualunque sia la posizione che si trovi ad occupare, la donna è, nel pensiero steiniano, sempre e comunque amore pronto al servizio, nonché riflesso immediato della maternità soprannaturale della Chiesa, e pertanto sua principale collaboratrice nell’opera della Redenzione.
È in questa cornice che si collocano gli scritti del volume: una raccolta di conferenze tenute da Edith Stein tra il 1928 e il 1932, tradotte fedelmente dal tedesco e ritenute tra le più rappresentative del cospicuo bagaglio culturale ed esistenziale dell’autrice.
"Senza dubbio il più importante filosofo italiano. E uno dei principali maestri della storia della filosofia cattolica. Circa 120 volumi: un'opera monumentale sul piano teologico e metafisico, ma anche psicologico, logico, etico, giuridico, politico. In connessione con il pensiero platonico e agostiniano, egli rinnova una tradizione tomista decadente e prende un orientamento personalista. Personalista, in un senso totalmente inedito nella modernità, anche in ambiente cristiano, egli prefigura le correnti dell'esperienza vissuta, della solidarietà del riflettere e del sentire, e de "l'essere nel mondo"; egli integra e supera l'empirismo e il sensualismo, la filosofa dei Lumi e soprattutto l'idealismo kantiano ed hegeliano.
…dopo essere sfuggito alle trappole di un imprigionamento. egli moriva in circostanze ancora oscure<, il suo amico, il poeta Manzoni, raccolse le sue ultime parole che esortavano in quel momento a una silenziosa rassegnazione: "adorare, tacere, godere". La sua influenza è latente in molti movimenti filosofici e nelle scienze umane del XX secolo essa si eserciterà che sul Concilio Vaticano II e mediante la personalità di Giovanni XXIII. E non accadrà una sola volta che Giovanni Paolo II ponga il suo nome esplicitamente in evidenza. Infine è significativo che la riflessione accademica e culturale vi sia recentemente connessa, e che la società civile italiana gli abbia reso un omaggio solenne senza precedenti nel momento del bicentenario della sua nascita. Il caso Rosmini illustra perfettamente il modo di perseguitare che colpisce nei tempi moderni ogni istanza intellettuale e caritativa di verità filosofica e cristiana spinta fino alla testimonianza assoluta…".
Pier Paolo Ottonello
Da quando è scoppiato il cosiddetto «scandalo pedofilia», quasi non passa giorno senza che la Chiesa cattolica e il Papa siano sottoposti a critiche feroci e attacchi impietosi, molto spesso attraverso ricostruzioni dei fatti lacunose e tendenziose. La stampa internazionale ha dato straordinario risalto alla vicenda e ha messo sotto accusa l’intera Chiesa cattolica, la sua organizzazione, i suoi vertici, le sue regole.
L’attacco, inedito per ostinazione e capillarità, ha un obiettivo preciso: Benedetto XVI, fatto oggetto di una campagna denigratoria per molti versi a senso unico. Il suo insegnamento sulla ragione umana, la sua critica di un’economia priva di etica, il suo coraggio nel denunciare i mali della Chiesa stessa (con la recente affermazione secondo cui la persecuzione viene anche dall’interno), la sua avversione per il «politicamente corretto» ne fanno automaticamente un nemico agli occhi di molti, e non solo al di fuori della cattolicità e del mondo ecclesiale.
La ricostruzione di Aldo Maria Valli non si ferma però agli ultimi mesi – con aspetti di estrema attualità, vedi il recentissimo viaggio del Papa in UK –, va più a fondo e disegna una mappa dettagliata delle forze antagoniste a Roma – esterne alla Chiesa, ma anche interne –, delle loro azioni e della loro strategia su temi quali l’aids, l’islam, l’unità dei cristiani, l’aborto, il ruolo della Chiesa nella società.
Valli parte da una domanda diretta: dietro il grande clamore dello scandalo della pedofilia, c’è forse una manovra contro il Papa? È un fatto che il sistema globale della comunicazione non ama Joseph Ratzinger, il suo rigore, la sua determinazione, la sua dolce inflessibilità. Già in passato lo ha preso di mira, accusandolo di fomentare l’islam, di incoraggiare i negazionisti dell’Olocausto, di contribuire alla diffusione dell’Aids in Africa ecc. Ma quali sono le ragioni di questa ostilità? Dove affondano le sue radici? Quali interessi sono in gioco? E, soprattutto, chi vuole colpire il Papa?
Senza nascondere la gravità dei crimini e dei peccati commessi da alcuni figli della Chiesa, occorre ristabilire la verità.
Il volume ripercorre la straordinaria parabola biografica di Carlo Carretto, il quale nelle diverse stagioni della vita - dagli anni della formazione all'impegno nell'Azione cattolica, dall'esperienza del deserto alla fondazione della fraternità dei piccoli fratelli di Charles de Foucauld, a Spello - fu, soprattutto, un «innamorato di Dio». Si tratta di una vera e propria storia d'amore, ricostruita attraverso il filo rosso di una narrazione intensa, che fa memoria viva di questa figura, nel centenario della nascita. Largo spazio è dedicato al periodo della presidenza della Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), al termine del quale Carretto scrive che all'associazione ha «davvero voluto bene come si vuol bene ad un'innamorata». E per sondare e comprendere adeguatamente questo rapporto, Carlo Carretto. Il cammino di un «innamorato di Dio» presenta, per la prima volta, un'ampia antologia dei suoi scritti apparsi sulla stampa associativa.