
Pubblicato in inglese a New York nel 1923, Il Profeta è unanimemente considerato il capolavoro dello scrittore-pittore libanese. Si tratta — come scrive il curatore del volume, Francesco Medici — di un "inno sublime di lode alla vita, a Dio e soprattutto all’uomo che, avendo le sue radici in Dio, non può in alcun modo essere malvagio" e anzi è destinato lui stesso "a trascendere i confini dell’esistenza verso la luce di un assoluto infinito e senza limiti". Questa edizione con testo originale a fronte è arricchita da un’ampia introduzione.
Circa duemila anni dopo Paolo giungeva a Roma dalla Germania un suo grande ammiratore: il cardinale Joseph Ratzinger. Divenuto papa, Benedetto XVI proclamò un anno paolino e alla figura dell’apostolo delle genti dedicò numerose catechesi. Inizialmente pubblicate in tre differenti volumi dediti alla vita e alla predicazione, ai collaboratori e alle comunità per terminare poi con i suoi insegnamenti contenuti nelle lettere, le catechesi di papa Benedetto vengono ora raccolte in un unico volume. È un’operazione editoriale simile a quella che portò a pubblicare in un unico volume i tre precedenti testi dedicati alla vita e all’insegnamento di Gesù. Paolo non è solo l’autore delle sue lettere. Egli è il fondatore molto amato di comunità. Egli seppe scegliersi dei collaboratori che diedero continuità al suo annuncio, al suo amore per Gesù. Da ultimo, non è un caso che l’opera venga pubblicata da una casa editrice che prende il nome dall’apostolo delle genti. Papa Benedetto mostrò sempre simpatia e affetto per la congregazione fondata dal beato Giacomo Alberione proprio con il proposito di diffondere la parola di Dio, la parola di speranza per la salvezza di tutti gli uomini. Questa iniziativa vuole trasmettere l’entusiasmo, la speranza e la fiducia che viene da Gesù e che fu annunciata con entusiasmo dirompente dall’apostolo delle genti.
Nel febbraio del 1965 i cappellani militari in congedo della Toscana emanano un comunicato stampa accusando i giovani italiani obiettori di coscienza di essere dei vili. In loro difesa interviene don Milani con una lettera aperta agli stessi cappellani nella quale chiede rispetto per chi accetta il carcere per l'ideale della nonviolenza. Per questa sua lettera Milani viene denunciato da un gruppo di ex combattenti e messo sotto processo. Impossibilitato a parteciparvi per l'aggravamento del tumore che lo porterà, di lì a poco, alla morte, Milani scriverà una memoria difensiva sotto forma di lettera ai giudici. In essa la storia civile dell'Italia unita viene riletta senza retorica celebrativa come storia feroce di guerre, di spietato colonialismo, di sopraffazione di poveri. La lettera, vero manifesto contro l'obbedienza cieca, metterà anche sotto accusa la illusoria deresponsabilizzazione dell'esecuzione di ordini, anche omicidi, impartiti da un'autorità. Le due lettere di Milani sono accompagnate da note che ne chiariscono il senso e le relazioni con la sua opera. Nella postfazione il curatore ricostruisce lo svolgersi del processo grazie ad inedite lettere e carte processuali.
È venerabile, è monsignore, e vescovo ma soprattutto è sacerdote don Tonino, che infatti si faceva chiamare così anche dopo la nomina episcopale. Lui incarna davvero la figura del "pastore con l’odore delle pecore": è sempre stato un pastore tra la gente, per la gente. Costruttore di pace, ha sentito forte l’impegno sociale e ha lottato contro ogni forma di ingiustizia; è stato un uomo capace di vivere il suo tempo seminando e vivendo la "buona notizia" del Vangelo e ancora oggi «non smette di aiutarci, gettando il seme della sua Parola, perché raggiunga la terra buona che è quella del nostro cuore» (Cardinale Matteo Maria Zuppi) e che ci chiama a saper riconoscere negli altri, soprattutto nei poveri e negli ultimi, il volto di Gesù.
Nel 1939, mentre le truppe di Hitler si apprestano a incendiare l’Europa, Simone Weil svolge alcune riflessioni sulla catastrofe che prende forma sotto i suoi occhi, evidenziando come quegli accadimenti così terribili rientrino perfettamente nell’alveo della politica occidentale, a partire dalla Roma antica e passando per Luigi XIV e Napoleone. Weil utilizza non il racconto del presente ma le cronache degli storici greci e romani, che vissero un’altra immane sciagura, frutto dei propositi di dominio dell’Impero romano.
Prima antologia tematica di Papa Leone XIV con un testo inedito del Pontefice. Organizzato in 10 parole-chiave, il testo presenta per la prima volta in maniera organica il pensiero spirituale e teologico del nuovo Papa, attingendo al suo Magistero. Le parole scelte per questo libro sono: Cristo, cuore, Chiesa, missione, comunione, pace, poveri, fragilità, giustizia, speranza. Un testo unico, con il quale conoscere da vicino l’insegnamento di Leone XIV.
Con questo agile testo, vogliamo proporvi un percorso che rimetta davanti ai nostri occhi le intuizioni bonhoefferiane sotto molteplici aspetti e che, a partire da esse, ci consenta di capire meglio qual è il nostro compito oggi, con il il pensiero e con l'azione, per dire e fare qualcosa di sensato in una situazione inquieta e perigliosa come non mai dai tempi tragici che sconvolsero il mondo e portarono l'Europa al suicidio. Quelli nei quali Dietrich Bonhoeffer visse e morì camminando eretto.
Questo libro invita a entrare nel silenzio interiore, dove Dio parla e il cuore si innamora di Cristo. In ogni pagina si scoprirà come la preghiera renda il cuore «tanto grande da contenere il dono che Dio fa di sé stesso» e renda capaci di «vedere Gesù nel volto di ogni fratello». Attraverso le parole di Madre Teresa e tante preghiere (quelle che lei amava, quelle a lei rivolte, il santo Rosario e la Novena), si impara che la preghiera è il frutto del silenzio e il suo culmine è la pace. Un libro di preghiere capace di illuminare gli occhi dell’anima per camminare insieme alla "Matita di Dio", santa Teresa di Calcutta, autentica maestra di preghiera.
Prosegue la Collana degli Insegnamenti di Papa Francesco. Al suo interno sono raccolti in ordine cronologico discorsi, omelie, catechesi e tutta la sua attività istituzionale dal 1° luglio 2017 al 31 dicembre 2017.
Ecco un'antologia speciale. Molto più di un glossario. Dalla A alla Zeta, le certezze più salde e feconde su cui poggia la profezia di don Tonino Bello, il suo alfabeto esistenziale: le parole centrali da articolare, i verbi fondamentali da coniugare per rinascere alla fede e legarla alla vita. Ad ogni lettera sono associati diversi temi (A: Altro, Amare, Avvento; B: Bambini, Bellezza, Buona notizia; P: Pace, Povertà, Profezia; S: Segni, Speranza, Stupore...) proponendo brevi brani tratti dai testi o dai discorsi di don Tonino (molti sono inediti) e seguiti da una citazione biblica, che ne amplifica il senso. Un vademecum per diventare "contemplattivi", uomini e donne, giovani e adulti di preghiera e di azione; capaci di frequentare il cielo e la terra, la Bibbia e il giornale, gli orizzonti complessivi e i cantieri della cronaca. E' la parola di un vescovo speciale, parola di un uomo a stretto contatto con la parola di Dio. Introduzione di Antonio Riboldi.
Il Natale oggi è minacciato da un falso natale, che prepotentemente ci invade, ci insidia e ci narcotizza fino al punto da non vedere più e non sentire più il richiamo del vero Natale. Come una piccolissima stella, questo volume del Cardinale Comastri vuole umilmente far luce sulla strada che conduce a Betlemme, per ritrovare il senso autentico del Natale di Gesù. Oggi la via di Betlemme è ostruita da tanti detriti d’orgoglio, di vanità, di egoismo, di indifferenza, di violenza. Per questo tante persone non riescono ad arrivare a Betlemme per far rifornimento di speranza e di pace. Bisogna ripulire la strada! Forse bisogna fare qualcosa di più: bisogna che ognuno di noi diventi la strada che conduce a Betlemme. Bisogna che ognuno di noi mandi il profumo della povertà lieta e benedetta, il profumo della semplicità senza orpelli e senza maschere, il profumo dell’ospitalità che non si apre ai personaggi ma alle persone, il profumo della gioia che non ha bisogno di sbornie ma di ebbrezza suscitata dalla sorpresa del Natale: la culla improvvisamente e inattesamente abitata dal Divino Bambino!
Papa Leone ha un viso dolce, porta gli occhiali ed è sempre sorridente. Viene da lontano e conosce tante lingue. È un uomo di poche parole, ma molto chiare: ama e protegge gli ultimi e i più deboli. Nel suo primo saluto da Papa ha pronunciato l’augurio più importante: la pace. Chi non vorrebbe diventare suo amico? Età di lettura: da 5 anni.

