
La scelta è un processo vitale per vivere una vita autenticamente cristiana
Questo è un libro rivolto ai giovani – e a chi con loro dialoga ogni giorno: i genitori, gli insegnanti – per invitarli ad affrontare le sfide della nostra cultura dominata dall’indifferenza e dalla superficialità causate da una errata visione dello sviluppo tecnico di oggi. Un libro per orientarsi nella vita quotidiana, suggerendo ai giovani, e non solo a loro, nuove possibilità, nuovi valori e nuovi modi di vivere. Le idee di Papa Francesco sono sempre più mirate, precise, e colgono l’essenziale. Qui si parla di speranza, di solidarietà, di tolleranza: non parole vuote, ma realtà di vita intersoggettiva da calare nella pratica educativa, nella preghiera comune e individuale. Per essere, evangelicamente, operatori di pace, bisogna cominciare a rinnovare se stessi, e poi volgersi fuori di sé, alla scoperta dell’altro. Qualunque progetto educativo parte da qui, spiega Papa Francesco. Questa è la sfida del momento. Da raccogliere nello spirito della sequela di Gesù, ossia di colui che osò per tutti.
Per Thomas Merton – uno degli scrittori religiosi più significativi del XX secolo, le cui opere sono da molti ritenute profetiche – la riscoperta della vita interiore è la condizione irrinunciabile per ritrovare la nostra autentica identità di esseri umani, che non si rinchiudono in se stessi ma anzi ricercano il rapporto con gli altri e si liberano delle «risposte obbligate» prescritte e imposte dall’educazione, dai retaggi razziali e nazionali, dall’appartenenza religiosa e da tutte le istituzioni che prosperano dividendo gli uomini in amici e nemici. Di fronte a una società che si è perduta nella vana aspirazione al successo, al potere e al denaro, solo un amore fondato sulla condivisione può offrire quelle risposte che tutti avvertono come essenziali e urgenti.
In questa sua raccolta di pensieri e meditazioni, Merton parla della libertà, della verità che non scende a compromessi, della capacità di affermare il proprio «sì» e il proprio «no», della pace, del silenzio, della parola e della presenza di Dio nella nostra quotidianità. E testimonia ancora una volta il suo attaccamento al mondo, a ciò che egli concepisce come la sua «reale» storia, il fluire degli eventi prodotto dal pensiero e dall’azione di ognuno di noi.
L'AUTORE
THOMAS MERTON (1915-1968), scrittore e monaco trappista, è autore di più di settanta libri tra cui La montagna dalle sette balze, Nuovi semi di contemplazione, Fede e violenza e Diario di un testimone colpevole.
Padre Livio ci conduce a penetrare in tutta la sua complessità il mistero del male. Si ricompone un mosaico di urgente drammaticità: quelli che stiamo vivendo sono gli anni della prova, i tempi del combattimento spirituale tra i figli della luce e i figli delle tenebre. È il tempo che Dio ha concesso al diavolo per mettere alla prova l’umanità e il mondo. È l’ora dell’attacco del male. Due certezze ci accompagnano però nella lotta. La prima è che Cristo ha già vinto, in modo definitivo, e chiama ogni uomo a partecipare di questa vittoria sul diavolo e sulla morte. La seconda è che l’Immacolata è al fianco di ogni uomo che quotidianamente è impegnato nel duro combattimento spirituale contro il male. «Quanto piacerebbe che tutte le confessioni religiose dicessero: uccidere in nome di Dio è satanico!» (Papa Francesco, 14 settembre 2016).
Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Essere felice è il grande desiderio di ogni uomo. Aristotele è uno dei grandi testimoni di questa ricerca della felicità. La sua morale scruta le inclinazioni più profonde dell’uomo per portarle alla loro piena realizzazione. Il suo pensiero non è certo privo di lacune, ma l’autore testimonia come le piste tracciate da questo antico filosofo lo abbiano spesso aiutato a cogliere il legame fra la morale, la psicologia e la spiritualità.
Qual è tuttavia il motivo che spinge oggi il fondatore dell’Arca a pubblicare un volume su Aristotele? La convinzione che il Vangelo e la spiritualità cristiana non possano essere separati da un pensiero umano, filosofico e morale. "Questo libro nasce dalle pagine della mia tesi di laurea, ricche di precisazioni filosofiche e di analisi delle parole e dei testi di Aristotele, e nello stesso tempo dalla mia esperienza di vita con donne e uomini fragili e feriti dalla malattia e dal rifiuto. L’ho scritto per rendere accessibile la sapienza di quest’uomo, Aristotele. […] Molte persone, oggi, non hanno una fede religiosa. Bisogna poter dialogare con loro sul piano della ragione, per riflettere sulla realtà umana e sulla maturità umana. Molti dei principi di Aristotele valgono per ogni morale. […] Essere umani significa realizzare se stessi nel miglior modo possibile. Secondo Aristotele, questa realizzazione nasce dall’esercizio dell’attività più perfetta: cercare in ogni cosa la verità, rifuggire dalla menzogna e dall’illusione, agire secondo giustizia, uscire da se stessi per operare per il bene degli altri nella società".
Note sull’autore
Figlio del governatore generale del Canada, dapprima ufficiale di marina e poi insegnante di filosofia, nel 1964 Jean Vanier ha fondato nei pressi di Compiègne le comunità dell’Arca, in cui uomini e donne di ogni estrazione sociale condividono l’esistenza con persone portatrici di handicap mentale. L’Arca conta oggi più di 2.000 membri permanenti in 26 paesi, Italia compresa. Vanier ha scritto numerose opere tra cui, disponibili presso le EDB, Non temere; Gesù, il dono dell’amore; Lettera della tenerezza di Dio; Discepoli del Signore; Ogni uomo è una storia sacra; Venite e vedete; La storia dell’Arca. Comunità da scoprire; Povero tra i poveri; La spiritualità dell’Arca. Una presenza nel quotidiano; La lavanda dei piedi; Abbracciamo la nostra umanità.
David Maria Turoldo è sì facilmente riconoscibile per il suo stile, ma brilla ancor più per le “cose” che egli vuole non solo dire, ma annunciare, proclamare.
Queste pagine, che raccolgono riflessioni e poesie composte in momenti differenti, recano tutte la stessa impronta di stile e di contenuto.
Basta leggere a caso qualche frammento per risentire il ritmo, l’ardore e la passione turoldiana, ma anche i temi teologici ed esistenziali; gli stessi temi, poi, i “verticali” e gli “orizzontali”, cioè quelli mistici e quelli sociali, s’incrociano ostentatamente.
destinatari
Un ampio pubblico
l’autore
David Maria Turoldo nato a Coderno (Udine) il 16 novembre 1916, entrò giovanissimo nell’Ordine dei Servi di Maria e a soli ventiquattro anni fu ordinato sacerdote. Laureatosi in filosofia, visse nel convento di San Carlo al Corso in Milano gli anni della Resistenza, cui partecipò direttamente fondando e dirigendo un foglio clandestino antifascista, «L’Uomo». Morì a Milano il 6 febbraio 1992 ed è sepolto nel piccolo cimitero di Fontanella. Le prime liriche apparvero nel dopoguerra e una prima raccolta complessiva è del 1971. La successiva è del 1990, O sensi miei..., e gli valse l’ammirazione di illustri protagonisti della poesia contemporanea, quali Andrea Zanzotto, Luciano Erba, Giovanni Giudici. Seguirono Canti ultimi (1991) e Mie notti con Qohelet (1992) e alcuni significativi saggi sulla problematica religiosa ed esistenziale: Alla porta del bene e del male (1978), Anche Dio è infelice e Neanche Dio può stare solo (entrambi del 1991). Di padre Turoldo le Edizioni San Paolo hanno pubblicato: «Lungo i fiumi...». I Salmi, Opere e giorni del Signore. Commento alle letture liturgiche festive, La speranza non muore, Via Crucis. Il cammino verso la vita, Il sapore del pane, Diario dell’anima e il ben noto Amare.
Il metodo scientifico ha permesso alla teologia di entrare e permanere nelle università. La sapiente attualizzazione della Scrittura, nella semplicità delle forme e nella freschezza dello Spirito, non ha mancato di contraddistinguere l'opera di molti santi che hanno unito la loro teologia alla predicazione universitaria e parrocchiale. Tommaso e Newman hanno saputo mediare efficacemente la parola di Dio attraverso la loro scienza e la loro santità di vita.
La figura del cardinal Martini, a dieci anni dalla sua scomparsa, continua a stimolare il confronto con il suo pensiero e a ispirare i cuori di chi lo ha incontrato e ha seguito le sue proposte pastorali. Con quella sua straordinaria capacità di coniugare sapienza e profezia, di ascoltare la voce di Dio sia nella Scrittura sia nello svolgersi della storia, Martini ha reso la Bibbia la casa in cui imparare a pregare, nella convinzione che il linguaggio biblico potesse diventare la lingua materna del credente. E proprio questo accadeva nell'esperienza della Scuola della Parola, dove, nell'«adesso del tempo», la lectio divina condotta attraverso itinerari semplici ed efficaci apriva alla trasformazione personale, alla crescita dell'«uomo interiore» che lascia spazio all'azione dello Spirito. Questo libro ripercorre, con chiarezza e anche affetto, le scelte di metodo, le riflessioni, le idee innovative che hanno ispirato le iniziative di Martini, in particolare l'originale connubio tra Parola di Dio e spiritualità di Ignazio di Loyola. Permette così di cogliere il soffio sottile che anima la sua eredità, per poterla assumere responsabilmente nel momento attuale della Chiesa e nel cammino sinodale voluto da papa Francesco, con un atteggiamento teso non a ripetere e conservare quanto lui ha compiuto, come fosse un materiale inerte, ma a vivere creativamente in prima persona ciò che la sua testimonianza ci consegna. Prefazione di Pietro Bovati.
Nel corso degli ultimi decenni, dopo una accentuazione della speculazione filosofica di A. Rosmini, l'attenzione degli studiosi si sta fermando anche su quella teologica. La riscoperta della Sacra Scrittura e lo studio approfondito dei Padri della Chiesa hanno costituito un gran vantaggio per i teologi e per la teologia stessa. Tanto che Rosmini recentemente è stato additato come il pensatore cristiano che più di ogni altro fa riferimento alla Sacra scrittura nelle sue opere.
La presente raccolta di saggi si colloca in questo solco teologico a ridosso del bicentenario della nascita del prete filosofo cattolico. Nella loro specificità rivelano e sostengono "l'orizzonte sapienziale" del suo pensiero che trabocca dalla "penna di teologo, filosofo e maestro di vita spirituale" (G. Lorizio). La dimensione sapienziale va situata e interpretata "nella prospettiva dell'inclusione del momento scientifico in quello sapienziale", relativizzando, opportunamente, le pretese di scientificità a cui le teologie manualistiche hanno consacrato i propri sforzi.
"Il tema del rapporto filosofia, scienza, sapienza è ancora presente in gran parte della filosofia contemporanea. Emblematici sono i contributi di Husserl, Heidegger, Ortega y Gasset, Popper" (N. Galantino) in cui riverbera il senso delle domande che attraversano "il pensare" di Rosmini. Evidenti i punti di contatto ma anche forte la diversificazione. Proprio in base a quest'ultima possiamo indicare l'Autore come "alternativo" al pensiero moderno e pista da percorrere per non saltare a piè pari dal pensiero greco alla modernità stessa, anzi nei "tempi plurimi" del post-moderno intravedere un filo d'Arianna che possa far riprendere le fila del discorso, passando magari per il frontaliere (tra la filosofia e la teologia) dell'antropologia filosofica. Infatti "l'antropologia non si ferma al solo aspetto naturale, ma riceve un arricchimento soprannaturale e cristologico" pur rimanendo collocata nella concretezza della storia.
Storia che, in Rosmini, si invera in una Teodicea costruita con gli elementi fondamentali della metafisica cristiana, propri della concezione trinitaria dell'essere, caratterizzante l'ontologia rosminiana.
Nunzio Galantino è docente di antropologia filosofica presso la sez. San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'ltalia Meridionale e parroco in Cerignola (FG). Ha al suo attivo numerose pubblicazioni a carattere antropologico e la cura di una preziosa edizione critica del più famoso libro di Rosmini: Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa (San Paolo, Cinisello Balsamo 1997). Insieme all'amico e collega Lorizio ha curato il volume Metodologia teologica (San Paolo, Cinisello Balsamo 19972).
Giuseppe Lorizio è docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Ha dedicato buona parte della sua ricerca al pensiero rosminiano, pubblicando numerosi saggi ed ultimamente un Profilo storico-teologico di Antonio Rosmini (ed. Mursia-PUL, Roma 1997). Si è spesso occupato dei rapporti fra Cristianesimo, modernità e postmodernità, nel cui orizzonte va situata la sua ricerca intorno al Roveretano.
In un mondo in cui la verità viene sempre più stravolta, desideriamo incontrare persone sulla cui parola possiamo contare. Desideriamo che ciò che riportano i giornali sia vero. Desideriamo che la verità si manifesti spontaneamente. Sentiamo l’esigenza di verità e autenticità.
Secondo Anselm Grün, monaco benedettino e autore spirituale di grande successo, la verità è legata a qualità umane come fiducia, speranza, autenticità, rettitudine e affidabilità. Sono queste le virtù necessarie per rendere possibile il rapporto umano, nella politica, nell’economia, nella relazione tra medico e paziente, tra uomo e donna e tra genitori e figli.