
Attraversando tutta l'opera di Shakespeare, da una commedia giovanile poco frequentata dalla critica quale "I due gentiluomini di Verona" a opere capitali come "Il sogno di una notte di mezza estate" e "Giulio Cesare", fino agli esiti tardi e supremi della "Tempesta" e del "Racconto d'inverno", Girard ha ritrovato in tutti i suoi ingannevoli meandri la drammaturgia del conflitto mimetico, che ha al suo centro il peccato più inconfessabile: l'invidia. Alla fine il risultato è duplice: da una parte la teoria di Girard si riveste del sontuoso tessuto della parola shakespeariana; dall'altra il testo di Shakespeare dà una grossa prova della sua inesauribilità, rivelando scorci, strutture e prospettive sconvolgenti.
Che cosa ci attende dopo la morte? E, prima ancora, ha un senso farsi questa domanda e supporre che dopo la morte per noi ci sia ancora qualcosa? Il libro affronta questi interrogativi, sui quali grava un silenzio incosciente e spaventato. Di fronte alla cultura moderna, che rifiuta il mistero e interpreta la realtà come frutto del caso, assegnandole per traguardo il nulla, il discorso dell’autore innanzitutto delinea la natura dell’uomo come creatura voluta da Dio per un progetto misterioso che lo trascende e lo salva; e coglie nell’aspirazione all’infinito che segna la sua limitata esperienza terrena il nodo inscindibile fra il suo essere e il suo destino. Poi, sulla scorta della Sacra Scrittura e dell’insegnamento costante della Chiesa, presenta i contenuti precisi delle certezze di fede che illuminano, al di là del tempo, la sorte definitiva dell’uomo e della storia. Così, già ora possiamo contemplare “come in uno specchio” e anticipare in una trepidazione piena di amore ciò che contempleremo “faccia a faccia” dopo aver varcato i confini del tempo.
Lo sguardo di Gesù sa cogliere i particolari, sa vedere oltre, in profondità. Questo atteggiamento dona la capacità di leggere nel cuore, cogliere aspetti della vita che ad altri sfuggono. L’autore propone la lettura e la meditazione di alcune scene del Vangelo ove si coglie uno «sguardo» particolare di Gesù e offre, come commento di attualizzazione, pagine tratte dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, che invita a «dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione, ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana».
Chi è e come vive un giovane che vuole dirsi «cristiano», oggi, in un mondo che cambia e che sembra travolgere nella sua frenesia tante facili certezze? E ancora: dov’è la differenza che mostriamo in quanto cristiani rispetto alla vita del mondo? Perché una «differenza cristiana» deve pur esserci e deve essere qualcosa di visibile, deve avere a che fare con il nostro comportamento, deve essere un comportamento «altro», non «mondano». Ci guidano in questa riflessione due maestri della fede: il cardinale Carlo Maria Martini, per tanti anni alla guida della Chiesa di Milano, fine biblista e conoscitore dell’animo umano, e padre Enzo Bianchi, monaco, priore del Monastero di Bose, uno dei «profeti» più ascoltati nel nostro tempo. Alle loro parole lasciamo il compito di indicare ai giovani del Terzo millennio una via sicura per camminare verso la felicità vera, quella costruita su cose che durano e che non si lasciano ammaccare dai guai della vita e dallo scorrere inesorabile del tempo.
La breve opera contiene intense riflessioni e preghiere, dettate da due grandi teologi che intendono accompagnare il fedele nella vissuta partecipazione ai misteri che la Chiesa celebra nella Settimana Santa.
In questo libro A. Grün fornisce gli spunti per celebrare in maniera più consapevole la Settimana santa. Offre degli input per strutturare la propria vita quotidiana in base ai temi più importanti dei riti e delle liturgie che la chiesa celebra nei giorni precedenti la Pasqua.
Descrizione
Una settimana che fa bene all’anima.
La settimana che precede la Pasqua serve a molte persone per fare una pausa e, ascoltando le grandi musiche della passione, sondare l’arcano della vita e il mistero della morte e della risurrezione.
Per ogni giorno della settimana, Anselm Grün ha raccolto un impulso tratto dal racconto della passione di Gesù, unendolo a esercizi spirituali, testi di ispirazione e a una preghiera. Queste pagine ci aiutano a rivolgere lo sguardo, con attenzione, alla nostra vita, con le sue paure e i suoi bisogni.
Un libro benefico, non soltanto per la Settimana santa.
Dal modo di vivere ed esercitare la sessualità dipende il nostro cammino di umanizzazione, dipende la nostra felicità, quella più profonda e vera. L'amore esige una storia: questa è l'unica cosa davvero seria all'interno di questo cammino. Quando una persona dice a un'altra: "Ti amo", è come se dicesse: "Io voglio che tu viva per sempre; io voglio fare storia con te fino alla fine".
Il filo conduttore di queste riflessioni è la gioia che proviene dal Vangelo.
Un volume che affronta la condizione dell'azione educativa nella nostra società e cerca di dimostrare l'esistenza di una vera e propria emergenza in questo ambito. La posizione di Benedetto XVI è chiara: l'educazione è lo strumento principale per trasmettere alla nuova generazione i valori che le generazioni precedenti hanno elaborato, ma se il sistema di trasmissione entra in crisi, le conseguenze possono essere realmente disastrose. Dal momento che questo si pone come problema culturale e non del singolo educatore, nella seconda parte della piccola antologia si presentano alcuni dei testi più famosi di Benedetto XVI sul concetto di ragione umana e del cristianesimo, nuovi e fecondi stimoli di un processo educativo rinnovato.

