
Il Crocifisso Risorto e la "sapienza" del mondo sono i temi che legano tra loro i due contributi di questo fascicolo, nato dall'esperienza viva dell'itinerario quaresimale 2018 nella Pontificia Università Lateranense.
Un libro che propone alla cultura italiana e internazionale un contributo importante per una nuova fase di approfondimento del valore culturale e scientifico dell'opera teilhardiana, scritto da un autore parimenti esperto di filosofia indiana e di teologia cristiana. Attraverso un duplice confronto con autori come J. Monchanin o H. De Lubac, e con le religioni delle tradizioni orientali, il saggio sviluppa ed analizza le riflessione di Teilhard de Chardin sul pluralismo religioso attraverso le categorie filosofiche dell'idealismo, del dualismo, del panteismo e del relativismo. Viene così ricostruita l'attenzione teilhardiana verso la mistica delle religioni orientali e il loro "senso cosmico", tematica generale che rientra nel generale interesse verso il mondo, le culture e le religioni vissuto dalla cultura francese negli anni Quaranta.
Nel discorso alla Curia romana del 22 dicembre 2014, Francesco ha elencato 15 gravi malattie da cui essa può essere affetta. Ma come si possono prevenire e curare queste 15 malattie che non colpiscono solo la Curia ma investono tutte le forme di potere, dalle comunità ai singoli Occorre una riforma che secondo Francesco ha come precondizione la conversione e la parrhesia. La terapia e imparare ad essere più umani, superando: le tentazioni del potere come dominio e la sua divinizzazione e sacralizzazione, le lusinghe di una mondanità spirituale fondata sull'effimero e sul successo camuffati da esigenze "di risultati pastorali", i falsi misticismi che mettono al primo posto le ritualità rispetto al primato della persona e al suo ascolto.
Il discorso sull'angoscia sembra scomparso dall'orizzonte culturale ma non si è dileguato il senso di paura, di abbandono e solitudine dell'uomo. Balthasar apre uno spazio di riflessione entrando in stretto dialogo con la filosofia, in modo particolare con Heidegger e con le analisi del pensiero freudiano. A partire dalle intuizioni dell'unica riflessione teologica esistente nei tempi moderni su questo tema, il 'Concetto di Angoscia' di Kierkegaard, Balthasar intende dar corpo a una «teologia dell'angoscia» che, da un lato, ne ridimensioni l'«ipertrofia» nella nostra epoca e, dall'altro la collochi all'interno di un discorso rivelativo: il grido di Gesù sulla croce «dice» di Dio e dell'Uomo. Il libro, partendo dalla parola delle Sacre Scritture, mette poi in rilievo i molteplici livelli in cui si articola il fenomeno dell'angoscia, cogliendone nessi, distinzioni e movimenti, per concludersi con un affondo sull'essenza dell'angoscia, in cui verificare se l'impostazione biblica ha potuto dirci di più e più in profondità di Kierkegaard e dei suoi prosecutori.
Così diventiamo a nostra volta portatori della luce che viene da Betlemme e possiamo pregare fiduciosi: Adveniat regnum tuum. Venga il tuo regno. Venga la tua luce. Venga la tua gioia. (Joseph Ratzinger)
Per vivere in pienezza il cristianesimo è utile seguire le orme di chi è più avanti nell'esperienza di fede. In questo modo si procede più speditamente ed è più facile scansare le "pietre d'inciampo" che il demonio sparge a piene mani dinanzi ai passi dell'uomo. Nel percorso tracciato da padre Livio in questi fitti dialoghi con Saverio Gaeta, la vita cristiana emerge come la risposta a quella vocazione all'infinito che risiede nel cuore di ogni uomo. La lotta fra il bene e il male, fra le sollecitazioni delle virtù e le tentazioni dei vizi, viene presentata come la vera sfida che chiunque deve affrontare per poter giungere alla salvezza eterna. Lungo questo itinerario, i dieci comandamenti, i sacramenti e la preghiera sono alcune delle principali risorse sulle quali il credente può contare. Da ciò scaturisce il desiderio di essere a propria volta testimoni dell'amore di Gesù, incarnandolo nell'annuncio della parola di Dio e nell'azione caritatevole in favore del prossimo.
Luigi Giussani aveva una personalità dirompente, la sua testimonianza di fede è stata ed è tuttora straordinariamente contagiosa e ricca di frutti, ma non si renderebbe adeguatamente conto di essa e della sua peculiare fecondità di risultati se ci si dimenticasse che nella sua proposta generativa di affinità e di popolo si esprime una genialità di pensiero. Gli esiti di molte sue riflessioni in ambito teologico, filosofico e pedagogico hanno infatti un marcato carattere di originalità e hanno profondamente, seppure a volte sotterraneamente, influenzato la cultura contemporanea. Talune intuizioni e categorie, cui quelle riflessioni hanno dato luogo, sono state ampiamente riprese, fino al punto di entrare a far parte del patrimonio comune, come per esempio quella di avvenimento, assunta sotto il profilo teologico come definizione dell'essenza del cristianesimo. Il Centenario della nascita è un'occasione propizia per illuminare ulteriormente il carattere sorgivo e la consistenza del pensiero di Luigi Giussani, la sua originalità e le sue ancora largamente inesplorate virtualità. Il presente volume - il primo dei tre progettati in vista del Centenario, rispettivamente dedicati al suo pensiero teologico, filosofico e pedagogico-sociale -, curato da Carmine Di Martino, raccoglie contributi di teologi, studiosi ed esponenti di spicco del cristianesimo contemporaneo.
Interrogarsi oggi sul presente e sul futuro del cattolicesimo vuol dire ampliare lo sguardo oltre il Vaticano, oltre l'Italia, oltre l'Europa, in una prospettiva geopolitica globale. D'altra parte, la caratteristica più evidente del pontificato di papa Bergoglio è che esso segna - dopo un millennio - proprio la fine del papato europeo. In questo libro curato da Andrea Riccardi, uno dei più autorevoli storici del cristianesimo, si riflette su che cosa è oggi la Chiesa in Cina, in Africa, nelle Americhe e non solo nel Vecchio Continente. Ci si interroga sulle sfide poste dal confronto tra religioni e sulle prospettive dei laici e dei credenti; sul delicato rapporto tra Vaticano e politica; sulla grande questione dei poveri nel contesto della nuova 'teologia delle città'.
Interrogarsi oggi sul presente e sul futuro del cattolicesimo vuol dire ampliare lo sguardo oltre il Vaticano, oltre l'Italia, oltre l'Europa, in una prospettiva geopolitica globale. D'altra parte, la caratteristica più evidente del pontificato di papa Bergoglio è che esso segna - dopo un millennio - proprio la fine del papato europeo. In questo libro curato da Andrea Riccardi, uno dei più autorevoli storici del cristianesimo, si riflette su che cosa è oggi la Chiesa in Cina, in Africa, nelle Americhe e non solo nel Vecchio Continente. Ci si interroga sulle sfide poste dal confronto tra religioni e sulle prospettive dei laici e dei credenti; sul delicato rapporto tra Vaticano e politica; sulla grande questione dei poveri nel contesto della nuova 'teologia delle città'.
Papa Francesco parla ai giovani immersi nella grande crisi globale, che è il frutto avvelenato di quella «cultura dello scarto» denunciata instancabilmente dall'inizio del pontificato. Assieme ad anziani e bambini, i giovani sono le grandi vittime della mentalità che in nome del profitto economico esclude ed emargina. Privati della possibilità di costruire il proprio futuro, in difficoltà a trovare un lavoro e formare una famiglia, essi sono in molti casi anche sradicati dal loro Paese per fuggire la fame, la violenza, la persecuzione. Più volte il papa chiede ai responsabili della politica e dell'economia di rivolgere maggiore attenzione alle giovani generazioni: un'esortazione che vale anche per la comunità cristiana. Ma nelle molteplici occasioni in cui si rivolge direttamente ai giovani, Francesco non indulge a commiserazioni: li esorta a prendere in mano la vita con decisione ed energia, consapevoli delle loro potenzialità, per essere protagonisti della costruzione di una società più giusta e fraterna e dare impulso all'«uscita missionaria» della Chiesa.
Il volume propone Un cammino di 365 giorni con papa Francesco, con le sue parole e con il suo sogno di ricostituire una umanità più fraterna, misericordiosa, felice. Attingendo al ricco e prezioso repertorio dei suoi otto anni di Pontificato, si sono selezionate brevi riflessioni (mediazioni) su ciò che arde nel cuore di Francesco: Dio, l'esistenza umana, il mondo. 365 brani raggruppati intorno a dodici tematiche (una per ogni mese) che fungono da vere e proprie tappe di riflessione globale su: Vita - Amore - Giustizia/Misericordia - Gioia - Maria - Silenzio / Parola / Dialogo - Amicizia - Famiglia - Creato/Ecologia - Pace - Speranza - Preghiera. Insieme all'umanità che gioisce e soffre, sempre anelando alla felicità, camminiamo, sostenuti dalle parole di Francesco, verso Dio che non si stanca mai di chiamarci "figli", in un mondo profondamente ferito che cerca, a modo suo, gli equilibri naturali.
Più che essere un libro su Martini, "Il coraggio della speranza" è un itinerario con Martini. È la sua parola a scandire le tappe di questo viaggio all'interno del suo pensiero di uomo e di credente: forza e debolezza; fede e imparare a credere; Parola di Dio; preghiera e vita cristiana; Vangelo e vita; la ricchezza del dialogo: libertà e verità. Questi grandi temi della riflessione e della testimonianza di Martini offrono il titolo ai capitoli del volume, in cui l'autore riprende e commenta alcune pagine scelte tra la sua vasta produzione. Tra tutte spiccano le Conversazioni notturne a Gerusalemme, la vera bussola di questo viaggio che culmina con la contemplazione di Gerusalemme vista con gli occhi di Martini: "Gerusalemme è la mia patria. Prima della patria eterna".