
In uscita, uno dei libri più richiesti della letteratura cristiana: i tre Manoscritti autobiografici di Teresa di Gesù Bambino, estrapolati direttamente dalle prestigiose Opere complete di Teresa di Gesù Bambino (LEV-OCD) e inquadrati da una corposa Prefazione di taglio teologico-spirituale ad opera del grande teologo p. François-Marie Léthel ocd.
Donna, fondatrice, mistica e scrittrice, la pressoché illetterata Teresa di Gesù è stata nei secoli ampiamente studiata, valutata, interpellata, ma un po' meno osservata e conosciuta dal vivo. Questi bellissimi fioretti rispondono proprio al desiderio di ritrarla in piccole scene di vita quotidiana, vivace e dinamica o contemplativa e meditativa, ma sempre gioiosa, intensa e profondamente umana. Il lettore avrà quindi tra le mani una particolare biografia della Santa, tesa a stimolare ulteriormente la ricerca della sua figura e, con essa, la fede nel Dio vivo e vero, vero amico degli uomini.
L'uomo non è un'isola. Non nasce da solo, non vive da solo, non si sviluppa da solo, non cresce e non muore da solo. È un incrocio di relazioni materiali, psicologiche, intellettuali,... spirituali. Tra queste, poi, si può aggiungere la relazione strettissima con l'azione di Dio. Nel caso di santa Teresa di Lisieux, sappiamo che nacque e crebbe in una famiglia di "santi genitori", circondata da quattro sorelle che furono testimoni attive del suo sviluppo psicologico e spirituale, che la precedettero e seguirono nella scelta della vita religiosa.
Il presente studio vuole guardare alla figura e all’opera di S. Francesco de Geronimo, nel terzo centenario della sua morte, provvidenzialmente collocato nell’anno del Giubileo della Misericordia (2015-2016). L’angolatura di studio è di tipo pastorale e catechetico, quindi si riflette sull’impostazione della sua predicazione evangelica e sul suo modo di esercitare le opere di misericordia spirituale e corporale. Su di lui, dal 1717 in poi, si annoverano oltre 400 opere tra documenti, studi e articoli, nelle seguenti lin-gue: latino, italiano, francese, inglese, olandese, spagnolo e tedesco. Subito dopo la sua morte, verso il Sommo Pontefice, partirono petizioni da ogni dove affinché si aprisse il processo per la beatificazione del P. Francesco de Geronimo. Le lettere e le suppliche furono tante ma so-lo trenta di queste furono riportate interamente a cura della stessa Congregazione negli Atti del Processo canonico del 1729. È degna di nota la supplica di Carlo VI d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, spedita da Gratz il 27 giugno 1728.
Il culto del Sacro Cuore, la spiritualità e la devozione ad esso collegate hanno radici molto profonde e basi molto solide nella Sacra Scrittura e nella tradizione della Chiesa. Tuttavia l'esperienza spirituale di S. Margherita Maria e la missione, che ricevette dal Signore, hanno svolto un ruolo fondamentale per far conoscere il Cuore di Gesù alla grande massa dei fedeli e per configurarne la devozione nel modo in cui oggi la conosciamo.
San Vincenzo era un mistico che sapeva contemplare il Cristo crocifisso e vedere il lui il senso della propria esistenza. Lo sapeva vedere negli avvenimenti della sua vita, nei poveri e nella prossimità cn essi. (dalla Prefazione di P. Tomaz Mavric)
"Giovanni Paolo II rimane una figura da tutti amata e presente nella memoria collettiva. E prima di tutto in ragione di quanto egli è stato, manifestando nella sua persona quell'unità di mente e cuore, di umano e divino, che rende l'uomo semplice e vero. Egli è stato in tutta la sua vita un testimone, cioè una persona la cui vita non parla di sé, ma da sé. La Famiglia spirituale dell'Opera Madonnina del Grappa sente un particolare legame con l'insegnamento di questo grande uomo di Dio. Da qui l'esigenza della sosta che si fa riflessione, quasi a voler prendere coscienza dei fili comuni e sottili che legano l'uno all'altra. Molti tratti sembrano unire la figura di Karol Wojty?a - poi Giovanni Paolo II - a quella di Padre Enrico Mauri, fondatore dell'Opera Madonnina del Grappa. Entrambi sono stati resi partecipi della grande intuizione del mistero nuziale di Cristo e della Chiesa, quasi come di una luce che irradiasse in dono nuovo e fecondo l'articolazione della fede, rendendola partecipe di una forza e di uno slancio vivente, tale da coinvolgere tutto l'uomo e ogni uomo e donna. È singolare validità di questo testo indicare come il mistero nuziale sia significativo non solo per i temi del matrimonio e della famiglia, con le questioni etiche e morali che implicano nella situazione presente, ma anche perché tocca l'anima di una sensibilità che integra il tema dell'affettività nella riflessione e nella vita cristiana, aspetto tutt'altro che secondario alla sensibilità dei tempi che lo Spirito sollecita." (Dalla Presentazione di Francesco Pilloni)
Questo libro nasce dall’incontro di un frate eremita del secolo XXI con un santo eremita vissuto nel VI secolo: sant’Egidio, considerato uno dei santi ausiliatori fra i più noti nel medioevo. Entrambi afferrati da Cristo, si sono trovati in piena sintonia di spirito. Padre Luciano Proietti ha infatti scoperto in questo santo un amico, un compagno che gli ha offerto l’occasione di cantare quanto ama di più: la solitudine contemplativa per la più profonda comunione con Dio e con i fratelli. Ne nasce una appassionata testimonianza di fede e di amore espressa in prosa – commentando l’antica legenda latina sul santo – e in vibrate elevazioni poetiche.
Le pagine di questo libro offrono perciò, ai lettori più sensibili alla bellezza spirituale, uno stimolo a camminare tenendo lo sguardo fisso su Gesù per seguirne fedelmente le orme e attirare a Lui una moltitudine di fratelli.
Dalla Prefazione di Anna Maria Cànopi OSB
Padre Luciano Proietti, nato nel 1944, è sacerdote Francescano. Dal 1999 conduce vita eremitica nel cuore dell’appennino molisano, dove accoglie pellegrini che vogliono fare esperienza di preghiera.
Descrizione
Tra Ottocento e Novecento don Bosco, don Orione, madre Cabrini e le altre figure presentate in questo libro, in situazioni sociali difficili, usando gli strumenti che la realtà forniva, hanno generato un'umanità nuova, hanno creato opere. Che sono tutt'oggi un esempio per tutti. È affascinante ripercorrere la loro vita, leggere i loro scritti. Sono uomini e donne come noi che nella testimonianza viva del cristianesimo, dentro l'alveo della Chiesa, hanno risposto ai bisogni di chi gli stava accanto. Operando un cambiamento nel contesto in cui vivevano. Paola Bergamini è nata a Milano (1963) dove vive e dove ha conseguito la laurea in Lettere Moderne con indirizzo in Comunicazioni all'Università Cattolica. Ha lavorato in alcune redazioni di giornali, tra cui il settimanale "Il Sabato". Dal 1994 è giornalista professionista presso il mensile "Tracce" di cui è vicedirettore dal 1998. Per l'editrice Marietti ha scritto il libro su san Giuseppe Moscati, Laico cioè cristiano, e ha collaborato alla realizzazione dei testi di alcune mostre per il Meeting dell'amicizia dei popoli a Rimini.
L'Autore segue passo passo il cammino della progressiva liberazione del giovane Francesco da uno stile di vita centrato sul sè, raccontandone le tappe attraverso sette conversioni" che lo condurranno alla piena maturità personale aperta all'accoglienza della volontà di Dio e della fraternità universale. " Il cammino di Francesco, anche in questa sua gradualità, conferma così il suo essere esemplare" anche oggi per quanti non si accontentano delal piatta superficialità di una vita banale, ma desiderano edificare la propria vita sulla roccia salda di una buona relazione con Dio. "
Il libro riunisce due studi dell'Autore, sul Testamento di Chiara d'Assisi. Sul Testamento di Chiara d'Assisi, che ripercorre un'esperienza umana straordinaria e miracolosamente feconda, si concentrano i due studi dell'autore. Nel primo vengono presentati i contenuti del Testamento, seguendo l'esperienza di Chiara a partire dal suo incontro con Cristo attraverso Francesco d'Assisi. Nel secondo viene affrontato il problema dell'autenticità dello stesso, o meglio della sua piena appartenenza" a Chiara. "
Atti della Settimana di studi francescani organizzata dallo Studio Teologico Interprovinciale S. Bernardino di Verona. Nel 2013 la Settimana si è occupata delle Ammonizioni di frate Francesco, un testo non troppo conosciuto e studiato, che sotto un'apparenza semplice e immediata nasconde una ricchezza di untuizioni e di riflessioni veramente sorprendente. Il contributo di P. Maranesi si concentra principalmente su questioni di carattere storico-critico e testuale, presentando le Ammonizioni di Francesco nel loro contesto originario. L'intervento di Reschiglian, invece, tenta una lettura esistenziale e attuale della ricchezza di questi testi, definiti a ragione le beatitudini francescane. L'insieme delle due prospettive permette di offrire una riflessione seria e storicamente fondata su questo testo, e di toccare con mano quanto l'intuizione evangelica originaria di Francesco d'Assisi continui a costituire una provocazione e un incoraggiamento anche per l'uomo e la donna del nostro tempo.