
Giovanni Paolo II, lo sguardo aperto verso il futuro. La grande eredità spirituale del papa santo che ha portato la Chiesa nel terzo millennio. ''Nel disegno di Dio la famiglia e la prima scuola dell'essere uomo.''
Nel magistero di Giovanni Paolo II i contenuti e le problematiche sociali e, nello specifico, i numerosi aspetti legati al mondo del lavoro sono oggetto di costante attenzione. Con la sensibilità che gli derivava anche dall'esperienza fatta da giovane come operaio, Giovanni Paolo II ha messo al centro delle sue priorità pastorali il lavoro e lo sviluppo sociale, ponendo in risalto ciò che ne costituisce il fondamento e il valore. Tenendo ben presente il contesto generale nel quale va inserito anche il discorso sul lavoro il punto di partenza della riflessione del papa è il concetto cristiano di lavoro. Attraverso il lavoro, si realizza una vera vocazione all'umanizzazione del mondo e delle sue strutture, essendo il lavoro concepito come la chiamata che Dio fa all'uomo perché domini e trasformi la terra, proseguendo in spirito di servizio e amore la sua opera creatrice.
"Scoprire Cristo sempre di nuovo e sempre meglio e l'avventura più meravigliosa della nostra vita". Giovanni Paolo II è stato senza dubbio il Papa dei giovani. Il suo punto di partenza è l'osservazione che spesso i giovani cercano la felicità dove non c'è, nei surrogati della vita, sciupando la loro giovinezza e restando in balìa di un vortice che li trascina in basso. Il papa esorta a resistere e a reagire, a porsi delle domande, a uscire dalle proprie mura interiori - che possono anche produrre odio e violenza - e ad aprirsi ai principi e ai valori che costruiscono un'esistenza autentica. Ci sono naturalmente dei no e dei sì da pronunciare e mettere in pratica per attuare questi buoni propositi, assumendosi innanzitutto la responsabilità di adottare le scelte fondamentali che orientano positivamente il cammino della vita. E qui Giovanni Paolo II mette in campo la speranza, premessa stessa del futuro, ma non una speranza che è desiderio, sogno o fuoco d'artificio che svanisce dopo pochi istanti.
"Ogni minaccia alla dignità e alla vita dell'uomo non può non ripercuotersi nel cuore stesso della Chiesa, non può non toccarla al centro della propria fede." Il magistero di Giovanni Paolo II riguardante le tematiche che ruotano intorno ai tre grandi nuclei etici e sociali - il bene comune, la difesa della vita e la costruzione della pace - apre ampi fronti di riflessione e approfondimento in ordine a una politica che voglia perseguire il bene autentico e la promozione integrale dell'uomo. Al centro di ogni attività dev'esserci sempre, infatti, la persona umana, con la sua dignità e i suoi inviolabili diritti, con le sue aspirazioni e le sue speranze di poter realizzare in piena libertà la propria vocazione e le proprie attitudini. È su questo che la Chiesa, nella sua testimonianza a Cristo, insiste per lo sviluppo dell'uomo e il progresso dei popoli, prodigandosi per essere "sale e lievito" della società.
Il sacerdozio e il servizio sacerdotale sono stati una delle strutture portanti della predicazione di Giovanni Paolo II, e ciò risulta evidente sia dall'abbondanza che dalla qualità dei suoi interventi. Il sacerdote ha in primo luogo il compito di dare testimonianza a tutti i fedeli e ad avere una speciale cura pastorale per i giovani. Ma quello che conta, sotto la guida e l'assistenza dello Spirito Santo, è il fuoco interiore che anima il sacerdote come l'uomo dell'annuncio evangelico, l'amministratore della grazia, il servitore e l'amico vicino a tutti, "da sacerdote", che si apre al mondo e lo guarda con gli occhi di Cristo.
Santa Giuseppina Bakhita si fa notare sempre di più per la sua straordinaria attualità. Citata in documenti uffi ciali della Chiesa, è attuale come africana, come migrante. Ma soprattutto è attuale come donna. Discriminata perché nera, schiava, costretta a sopportare sul suo corpo violenze inaudite, nei fatti la sua storia possiede il fascino di chi pretende e conquista piena libertà di scelta. Bakhita si libera con ferma volontà dalle catene della schiavitù, dall'oppressione e dal rischio della prostituzione. Sceglie la sua strada in piena autonomia sia contro chi la vuole schiava in Africa, sia contro la società che la vuole asservita in Italia. Ha il coraggio e la forza della ribellione, ma la conduce senza violenza, senza prevaricazioni, senza gesti estremi: per questo è Sorella universale. In questo libro, il terzo a lei dedicato, Roberto Italo Zanini fa un passo avanti nell'approfondimento della fi gura della "santa moretta", incrociandone il percorso con quello di molte altre donne (e uomini) che si sono a loro volta liberati dalle ferite della propria vita grazie a lei. Ne viene un'agiografi a di nuovo stile: un racconto corale di una vita riscattata e che permette ancora oggi il riscatto di molti.
Un testo inedito di padre Balducci, uno splendido e puntuale commento del più importante e conosciuto libro di Agostino, Le Confessioni. Ogni capitolo tratta uno dei grandi temi del testo del vescovo di Ippona: il rapporto con la madre, la conversione, il rapporto con Dio, il perdono... Una sintesi sorprendente del pensiero di Agostino, riletto da una delle voci post-conciliari più originali e profetiche.
Grun è monaco benedettino e, in questo testo, ci conduce per mano all’interno della ricchezza sia della vita del grande monaco che fondò l’Occidente, sia della Regola che egli scrisse. Leggendo questo volume scopriamo sia la capacità di coniugare preghiera e lavoro dell’ordine fondato da san Benedetto che come questo stile di vita permetta all’uomo di ogni tempo di costruire relazioni positive, poiché l’uomo è “buono”: noi siamo capaci di bontà e, grazie a questa bontà, possiamo costruire una società nuova, ancora oggi, come fece Benedetto al suo tempo. Un libro perfetto per riflettere sul futuro della nostra società postmoderna con un occhio al passato.
«Per la prima volta un Papa si è recato nella penisola arabica. E la Provvidenza ha voluto che sia stato un Papa di nome Francesco, 800 anni dopo la visita di san Francesco di Assisi al sultano al-Malik al-Kamil. Ho pensato spesso a san Francesco durante questo Viaggio: mi aiutava a tenere nel cuore il Vangelo». Ispirandosi a queste parole con cui papa Francesco ha ricordato la sua storica visita negli Emirati Arabi, in questo volume gli autori, Piero Damosso e padre Enzo Fortunato, due famosi volti televisivi e conduttori del programma Tg1 Dialogo, commemorano gli 800 anni dello storico incontro tra Francesco d'Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil a Damietta. Nella prima parte ricostruiscono le fasi più salienti del viaggio di san Francesco: la partenza, l'imbarco, l'incontro, il ritorno. Si soffermano poi sul significato per l'oggi di questo incontro, soprattutto sui momenti più significativi del dialogo tra Cristianesimo e Islam.
Un libro che apre il velo della vita quotidiana apparentemente semplice di Thérèse e ne racconta l'anima e la psicologia. Come in un romanzo, incontriamo una bambina capricciosa, addirittura difficile nei suoi rapporti con la madre, poi una fanciulla che lotta con una struttura psichica complicata e fragile, una giovane suora della quale la sua maestra delle novizie dice che è difficile e non promette nulla di buono. Alla fine si penetra in un mondo di miracoli: non della piccola Teresa, ma della divina Grazia che trasforma non soltanto l'anima di Teresa in un giardino, ma anche la sua psiche in una sinfonia d'amore. Leggendo le vicende spirituali e psichiche di Teresa si capisce che non esiste la santità come tale, ma esistono i Santi, ciascuno e ciascuna in suo modo originale e che la santità non è uno stato, ma un cammino dinamico verso una sempre più grande perfezione.
Esattamente un anno fa, il 14 ottobre 2018 veniva canonizzato Paolo VI. È stato un avvenimento di grande importanza per la Chiesa e per tutto il mondo. In occasione del primo anniversario della canonizzazione, mons. Leonardo Sapienza ha preparato questo nuovo volume in cui, mediante alcuni documenti inediti e autografi di Paolo VI, ci svela il cuore di questo grande Papa santo. Con una felice immagine, nel 1978 il Cardinale Ratzinger descrisse Paolo VI, morto qualche giorno prima, come «un uomo che tende le mani». È un'immagine che presenta un Papa che ha saputo spalancare braccia e cuore alla Chiesa, alla società, al mondo. In questo libro vengono presentati alcuni temi e riflessioni che confermano questa apertura del cuore di Montini-Paolo VI. Tra i temi affrontati, con documenti e testimonianze inedite, la determinazione di Paolo VI nel portare avanti il Concilio Vaticano II, e soprattutto il "caso" Lercaro, le pressioni da parte della Curia Romana che portarono il Cardinale Giacomo Lercaro, Arcivescovo di Bologna a dimettersi nel 1968, in realtà ad essere rimosso. Paolo VI, come testimonia una "minuta" del 10 aprile 1968, e qui pubblicata per la prima volta, gli fu sempre vicino.
Durante il processo per la canonizzazione di Tommaso d’Aquino, giunge da lontano un testimone misterioso e inatteso. È frate Carlo, carico di anni, ormai alla fine della sua vita terrena. Una vita che rischiava di essere sprecata, fino a quando non avvenne un incontro straordinario. Il giovane Carlo conobbe Tommaso d’Aquino che lo prese con sé e ne fece un suo scrivano. E così, tra visioni, sogni rivelatori e viaggi al fianco di Tommaso e Reginaldo da Piperno, suo fedele confratello, il ragazzo compì un cammino di purificazione.
Carlo, un semplice uomo plasmato nel fango, coi suoi dubbi e le sue stanchezze, viene trasformato dall’incontro con Tommaso che gli fa toccare con mano una vera e immensa santità, di fronte alla quale non è rimasto indifferente. E il miracolo della trasformazione e conversione del giovane frate colpirà il tribunale riunito per decidere della canonizzazione di Tommaso al quale – tra i tanti miracoli operati – verrà attribuito anche quello della conversione di fra Carlo.

