
Questa edizione delle Opere complete di s. Maria Maddalena de' Pazzi intende rendere accessibile a un numero più vasto di lettori i testi nati dalla particolare vita mistica della Santa fiorentina. Questa edizione desidera venire incontro a varie esigenze: quella della diffusione non a livello scientifico o specialistico, ma piuttosto popolare e vitale, del ricchissimo contenuto dell'opera maddaleniana. Perciò si è scelto di pubblicare la trascrizione in lingua italiana corrente elaborata dal compianto p. Elia Monari, O. Carm. (1934-1998), il quale con amore e dedizione dedicò un largo tempo della sua vita a leggere e meditare le opere della sua santa conterranea e sorella nel Carmelo. Un'opera, dunque, che propone il contenuto ricchissimo dell'opera maddaleniana in una lingua accessibile al maggior numero di persone, piuttosto che riproporre un'edizione dei testi originali certamente non sempre d'immediata comprensione proprio per la distanza culturale e linguistica tra il nostro mondo e il nostro tempo e la Firenze della fine del XVI secolo. Non a caso, questa edizione degli scritti della Santa vede la luce nell'anno in cui si tiene a Firenze il V Convegno ecclesiale nazionale In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Anche la Santa fiorentina, per certi aspetti, appartiene all'umanesimo in Cristo. Molto ricco e curato l'apparato critico e i contributi di esperti studiosi della vita e dell'opera della santa.
Semplice e diretto il saggio di Paola Moschetti offre una chiara sintesi di tutta l'avventura della grande mistica fiorentina, accompagnandolo con una ricca antologia delle sue pagine più belle e attuali: un prezioso strumento per incontrare una figura ancora pienamente contemporanea.
Cristina Montella, cioè suor Rita dello Spirito Santo, di fatto è stata una mistica contemporanea sullo stesso piano di San Pio da Pietralcina col quale ebbe una calda amicizia spirituale. Questo libro ne ripercorre la vita, ricca di persecuzioni, dileggiamenti e vessazioni che terminarono con l'imposizione del silenzio. Solo le testimonianze reali di chi l'ha conosciuta, compresa e amata permettono oggi ai ricercatori di ricostruire fedelmente la portata carismatica di questa figura.
Cristina Montella, Suor Rita dello Spirito Santo (1920-1992), agostiniana del monastero di Santa Croce sull'Arno si può considerare una vera mistica contemporanea, sullo stesso piano di Padre Pio col quale ebbe una costante frequentazione spirituale. Lui la chiamava "Bambina" e lei a sua volta "Nonnino": insieme vivevano la passione di Cristo nella passione degli uomini dove hanno lasciato segni di speranza e di liberazione.
Lo scopo di questo volume è di mettere in luce il pensiero e l'insegnamento di Giovanni Paolo II relativamente alla Madre di Dio, quale segno e strumento di riconciliazione e di pace nel ministero della salvezza.
Frutto di una lunga ricerca, il volume riporta la vita del personaggio e le vicende storiche di cui è stato protagonista e da cui ha avuto origine il culto. La narrazione, con un linguaggio semplice e diretto, accessibile a tutti nello stile della divulgazione documentata, assume a tratti la forma della leggenda. Evidenziando, tra l'altro, il rapporto stretto che la tradizione popolare attribuisce alla festa, al folklore e alla norma meteorologica legati al santo. A corredo del testo, un'efficace iconografia cinquecentesca dei santi con immagini provenienti dal Museo della Stampa Remondini.
Pochi mesi prima della sua morte il cardinale Carlo Caffarra ha detto francamente che “bisogna essere ciechi per non vedere la confusione nella Chiesa”. La confusione, disorientamento, smarrimento dell’uomo d’oggi non è solo il contesto in cui vive la Chiesa, ma qualcosa la sta penetrando. Le varie crisi d’oggi (esistenziale, economica, culturale, politica, etica) contagiano anche la Chiesa. Essa le vive e subisce sul piano della fede, dei sacramenti e della pastorale. Dove sta la causa di tutto ciò? Nel distogliersi dalla verità: nel tremendo e voluto accecamento dell’uomo che lo allontana dalla verità. Questo accade quando l’uomo stesso pretende di essere padrone della verità fino a voler annichilirla, il che inevitabilmente lo conduce all’auto-distruzione. La Veritatis Splendor (1993) è l’enciclica di Giovanni Paolo II in cui il santo papa, già 25 anni fa aveva precisamente diagnosticato la malattia dell’attuale civiltà, anche quella cattolica, che si chiama la “menzogna” ed assume le forme di relativismo, individualismo, agnosticismo ecc. Giovanni Paolo II, come Giovanni Battista nel Vangelo, indica la Verità rivelatasi nella Persona di Cristo. Pertanto papa Wojtyła riprende e ribadisce l’esistenza della Verità Unica, Universale, Non negoziabile, accessibile a tutti, la Quale di persona è venuta incontro all’uomo nell’evento dell’Incarnazione. Lo splendore di Cristo-Verità, nell’oscuro labirinto delle migliaia delle più raffinate forme retoriche offerte dall’odierna civiltà, si presenta come l’unica Luce che illumina all’uomo il suo mistero, la sua altissima dignità, la verità da conoscere, la via da percorrere, i comandamenti da osservare e i valori inviolabili da rispettare.
Ciò che vale nella vita, nasce dall'incontro e ci raggiunge come dono. Può essere molto desiderato e ricercato, può anche accadere all'improvviso, al di là di ogni attesa. In ogni caso l'incontro con la verità avviene lungo un cammino su cui si prosegue, a cui si torna, di cui ci si fida. Strada facendo si viene a scoprire la cosa più bella, e cioè di non camminare da soli. E sebbene cambino i volti e i nomi di coloro che ci accompagnano, Colui che incontriamo in loro è Gesù: Via, Verità e Vita. Le pagine scritte da Luca Zizzari invitano a percorrere una strada, facendosi guidare da un compagno di viaggio che ne ha conosciuto la bellezza e la fatica, il beato Giovanni Paolo II. Questo camminare insieme con "il Papa dei Giovani" costituisce un metodo che educa a non avere paura di essere se stessi, a non avere paura di donarsi e accogliersi, a non avere paura di Cristo. È allora che si impara ciò che è essenziale nella vita, ossia ciò che Luca volutamente ha chiamato qui con il nome "bioetica"...
È grande la missione delle vostre famiglie: il futuro dell'uomo sulla terra è legato alla famiglia; il piano divino della Salvezza e la storia della Salvezza passano attraverso la famiglia! Così ogni famiglia cristiana si trova in missione. Questa è la missione della Verità. La famiglia non può vivere senza Verità, anzi essa è il luogo in cui esiste una sensibilità estrema per la Verità. Se manca la Verità nella relazione, nella comunione delle persone: marito, moglie, padri, madri, figli, se manca la Verità si rompe la comunione, si distrugge la missione... La famiglia è in missione, e questa missione è fondamentale per ogni popolo, per l'umanità intera; è la missione dell'Amore e della Vita, è la testimonianza dell'Amore e della Vita. E così, portando la testimonianza che è propria della famiglia in missione, voi portate dovunque la testimonianza della Trinità Santissima in missione. E così fate crescere la Chiesa perché la Chiesa cresce da questi due misteri (san Giovanni Paolo II).
In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella verità e nella carità. Vivere la sua missione nella fedeltà al suo Maestro come voce che grida nel deserto, per difendere l'amore fedele e incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l'amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l'unità e l'indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell'uomo di amare seriamente. La Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella verità che non si muta secondo le mode passeggere o le opinioni dominanti. La verità che protegge l'uomo e l'umanità dalle tentazioni dell'autoreferenzialità e dal trasformare l'amore fecondo in egoismo sterile, l'unione fedele in legami temporanei. "Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità". E la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma - fedele alla sua natura di madre si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l'olio dell'accoglienza e della misericordia; di essere "ospedale da campo", con le porte aperte ad accogliere chiunque bussa chiedendo aiuto e sostegno...
… si tratta non già di costruire la Chiesa, quanto di ricostruire, a meno che non ci consideriamo in campo missionario, dove l’impianto, la plantatio della Chiesa deve cominciare dal primo annuncio del Vangelo. Ma noi, nei paesi di antica formazione cristiana, dobbiamo avere una attenta coscienza d’un fattore indispensabile nella questione della costituzione della Chiesa, ed è la tradizione, è il lavoro compiuto nei secoli da chi nell’edificazione della Chiesa, ci ha preceduti.
Noi siamo degli eredi, noi siamo dei continuatori d’un’opera precedente; noi dobbiamo avere il senso della storia, e formare in noi lo spirito di fedeltà, umile e fortunata per quanto i secoli passati ci hanno tramandato di vivo e di autentico nella formazione del corpo mistico di Cristo.
Dobbiamo guardarci dall’incoscienza dello spirito rivoluzionario proprio di tanta gente del nostro tempo, la quale tutto ignora o vuol ignorare del lavoro compiuto dalle precedenti generazioni, e crede di poter iniziare l’opera salvatrice dell’umanità ripudiando tutto quanto l’esperienza, convalidata da un magistero di coerenza e di autenticità, ci ha conservato, e ricominciando da zero l’impresa d’una nuova civiltà.
Questo libretto non pretende di aggiungere qualcosa al Magistero della “Patris corde” ma vorrebbe rappresentare in piccolo (molto in piccolo!) la risonanza e consonanza che lega sempre il Magistero al sentire del popolo di Dio, come quella volta che, ad Efeso, definì Maria “Madre di Dio” e la gente scese in piazza entusiasta con le fiaccole. Anche noi scendiamo in piazza, insieme a tanti altri, con questa piccola fiaccola, nell’anno a lui dedicato dalla Chiesa, per manifestare la gioia che l’umile Patriarca sia stato indicato ancora una volta, dopo venti secoli e con solenne insegnamento, per quello che è divenuto per sempre: l’uomo giusto e silenzioso che ha accolto il Figlio promesso a Davide, il Figlio di Dio e la sua dolcissima Madre, proprio come tutti noi vorremmo accoglierli…
Tarcisio ZANNI nato a Cremona nel 1945 vive a Bologna. È autore di numerosi saggi di “teologia divulgativa” di indole catechetica per adulti e bambini:
A Betlemme (2004); Assunti in cielo (2016); Che cosa c’è di diverso questa notte? (2010); Circondati da testimoni (2009); Città, Chiesa e missione (1999); La debolezza di Dio (2020); Giuseppe di Nàzaret (2021); Intervista a Francesco Cuppini (2016); Lettera a una bambina battezzata a sua insaputa (2017); Il libro del Matrimonio (2014); Non conformatevi (2009); Ogni genere di discernimento (2013); Pensieri sul morire e su quel che segue (2010); Il segreto di Karol (2008); La Veglia (2004); Venduto in Giuseppe (2008); Verso il Natale in famiglia (2014); Viaggio alla ricerca dell’Italia cattolica che non si trova più (2018).

