
Lo scopo di questo volume è di mettere in luce il pensiero e l'insegnamento di Giovanni Paolo II relativamente alla Madre di Dio, quale segno e strumento di riconciliazione e di pace nel ministero della salvezza.
Frutto di una lunga ricerca, il volume riporta la vita del personaggio e le vicende storiche di cui è stato protagonista e da cui ha avuto origine il culto. La narrazione, con un linguaggio semplice e diretto, accessibile a tutti nello stile della divulgazione documentata, assume a tratti la forma della leggenda. Evidenziando, tra l'altro, il rapporto stretto che la tradizione popolare attribuisce alla festa, al folklore e alla norma meteorologica legati al santo. A corredo del testo, un'efficace iconografia cinquecentesca dei santi con immagini provenienti dal Museo della Stampa Remondini.
Pochi mesi prima della sua morte il cardinale Carlo Caffarra ha detto francamente che “bisogna essere ciechi per non vedere la confusione nella Chiesa”. La confusione, disorientamento, smarrimento dell’uomo d’oggi non è solo il contesto in cui vive la Chiesa, ma qualcosa la sta penetrando. Le varie crisi d’oggi (esistenziale, economica, culturale, politica, etica) contagiano anche la Chiesa. Essa le vive e subisce sul piano della fede, dei sacramenti e della pastorale. Dove sta la causa di tutto ciò? Nel distogliersi dalla verità: nel tremendo e voluto accecamento dell’uomo che lo allontana dalla verità. Questo accade quando l’uomo stesso pretende di essere padrone della verità fino a voler annichilirla, il che inevitabilmente lo conduce all’auto-distruzione. La Veritatis Splendor (1993) è l’enciclica di Giovanni Paolo II in cui il santo papa, già 25 anni fa aveva precisamente diagnosticato la malattia dell’attuale civiltà, anche quella cattolica, che si chiama la “menzogna” ed assume le forme di relativismo, individualismo, agnosticismo ecc. Giovanni Paolo II, come Giovanni Battista nel Vangelo, indica la Verità rivelatasi nella Persona di Cristo. Pertanto papa Wojtyła riprende e ribadisce l’esistenza della Verità Unica, Universale, Non negoziabile, accessibile a tutti, la Quale di persona è venuta incontro all’uomo nell’evento dell’Incarnazione. Lo splendore di Cristo-Verità, nell’oscuro labirinto delle migliaia delle più raffinate forme retoriche offerte dall’odierna civiltà, si presenta come l’unica Luce che illumina all’uomo il suo mistero, la sua altissima dignità, la verità da conoscere, la via da percorrere, i comandamenti da osservare e i valori inviolabili da rispettare.
Ciò che vale nella vita, nasce dall'incontro e ci raggiunge come dono. Può essere molto desiderato e ricercato, può anche accadere all'improvviso, al di là di ogni attesa. In ogni caso l'incontro con la verità avviene lungo un cammino su cui si prosegue, a cui si torna, di cui ci si fida. Strada facendo si viene a scoprire la cosa più bella, e cioè di non camminare da soli. E sebbene cambino i volti e i nomi di coloro che ci accompagnano, Colui che incontriamo in loro è Gesù: Via, Verità e Vita. Le pagine scritte da Luca Zizzari invitano a percorrere una strada, facendosi guidare da un compagno di viaggio che ne ha conosciuto la bellezza e la fatica, il beato Giovanni Paolo II. Questo camminare insieme con "il Papa dei Giovani" costituisce un metodo che educa a non avere paura di essere se stessi, a non avere paura di donarsi e accogliersi, a non avere paura di Cristo. È allora che si impara ciò che è essenziale nella vita, ossia ciò che Luca volutamente ha chiamato qui con il nome "bioetica"...
È grande la missione delle vostre famiglie: il futuro dell'uomo sulla terra è legato alla famiglia; il piano divino della Salvezza e la storia della Salvezza passano attraverso la famiglia! Così ogni famiglia cristiana si trova in missione. Questa è la missione della Verità. La famiglia non può vivere senza Verità, anzi essa è il luogo in cui esiste una sensibilità estrema per la Verità. Se manca la Verità nella relazione, nella comunione delle persone: marito, moglie, padri, madri, figli, se manca la Verità si rompe la comunione, si distrugge la missione... La famiglia è in missione, e questa missione è fondamentale per ogni popolo, per l'umanità intera; è la missione dell'Amore e della Vita, è la testimonianza dell'Amore e della Vita. E così, portando la testimonianza che è propria della famiglia in missione, voi portate dovunque la testimonianza della Trinità Santissima in missione. E così fate crescere la Chiesa perché la Chiesa cresce da questi due misteri (san Giovanni Paolo II).
In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella verità e nella carità. Vivere la sua missione nella fedeltà al suo Maestro come voce che grida nel deserto, per difendere l'amore fedele e incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l'amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l'unità e l'indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell'uomo di amare seriamente. La Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella verità che non si muta secondo le mode passeggere o le opinioni dominanti. La verità che protegge l'uomo e l'umanità dalle tentazioni dell'autoreferenzialità e dal trasformare l'amore fecondo in egoismo sterile, l'unione fedele in legami temporanei. "Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità". E la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma - fedele alla sua natura di madre si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l'olio dell'accoglienza e della misericordia; di essere "ospedale da campo", con le porte aperte ad accogliere chiunque bussa chiedendo aiuto e sostegno...
… si tratta non già di costruire la Chiesa, quanto di ricostruire, a meno che non ci consideriamo in campo missionario, dove l’impianto, la plantatio della Chiesa deve cominciare dal primo annuncio del Vangelo. Ma noi, nei paesi di antica formazione cristiana, dobbiamo avere una attenta coscienza d’un fattore indispensabile nella questione della costituzione della Chiesa, ed è la tradizione, è il lavoro compiuto nei secoli da chi nell’edificazione della Chiesa, ci ha preceduti.
Noi siamo degli eredi, noi siamo dei continuatori d’un’opera precedente; noi dobbiamo avere il senso della storia, e formare in noi lo spirito di fedeltà, umile e fortunata per quanto i secoli passati ci hanno tramandato di vivo e di autentico nella formazione del corpo mistico di Cristo.
Dobbiamo guardarci dall’incoscienza dello spirito rivoluzionario proprio di tanta gente del nostro tempo, la quale tutto ignora o vuol ignorare del lavoro compiuto dalle precedenti generazioni, e crede di poter iniziare l’opera salvatrice dell’umanità ripudiando tutto quanto l’esperienza, convalidata da un magistero di coerenza e di autenticità, ci ha conservato, e ricominciando da zero l’impresa d’una nuova civiltà.
Questo libretto non pretende di aggiungere qualcosa al Magistero della “Patris corde” ma vorrebbe rappresentare in piccolo (molto in piccolo!) la risonanza e consonanza che lega sempre il Magistero al sentire del popolo di Dio, come quella volta che, ad Efeso, definì Maria “Madre di Dio” e la gente scese in piazza entusiasta con le fiaccole. Anche noi scendiamo in piazza, insieme a tanti altri, con questa piccola fiaccola, nell’anno a lui dedicato dalla Chiesa, per manifestare la gioia che l’umile Patriarca sia stato indicato ancora una volta, dopo venti secoli e con solenne insegnamento, per quello che è divenuto per sempre: l’uomo giusto e silenzioso che ha accolto il Figlio promesso a Davide, il Figlio di Dio e la sua dolcissima Madre, proprio come tutti noi vorremmo accoglierli…
Tarcisio ZANNI nato a Cremona nel 1945 vive a Bologna. È autore di numerosi saggi di “teologia divulgativa” di indole catechetica per adulti e bambini:
A Betlemme (2004); Assunti in cielo (2016); Che cosa c’è di diverso questa notte? (2010); Circondati da testimoni (2009); Città, Chiesa e missione (1999); La debolezza di Dio (2020); Giuseppe di Nàzaret (2021); Intervista a Francesco Cuppini (2016); Lettera a una bambina battezzata a sua insaputa (2017); Il libro del Matrimonio (2014); Non conformatevi (2009); Ogni genere di discernimento (2013); Pensieri sul morire e su quel che segue (2010); Il segreto di Karol (2008); La Veglia (2004); Venduto in Giuseppe (2008); Verso il Natale in famiglia (2014); Viaggio alla ricerca dell’Italia cattolica che non si trova più (2018).
Per questo, la storia del lupo di Gubbio non è solo una favola, ma un evento che ci riguarda tutti, dall'autore all'ultimo lettore. L'unico vaccino contro la paura della morte e quindi l’unico antidoto contro l’odio è proprio l’amore al lupo, al nemico. Ma, attenzione, il Santo di Assisi chiama anche a conversione il lupo: odia il peccato, ma ama il peccatore. Solo quest'amore può spezzare la spirale dell'odio. Dietro a ogni lupo feroce si nasconde un affamato, come sapeva bene S. Francesco.
dalla prefazione di Francesco Giosuè Voltaggio
Estratto da 'La retta fede della Chiesa - Angeli e demoni', il libro discute su questi esseri spirituali. Oggi come nei tempi passati, si discute con maggiore o minore sapienza su questi esseri spirituali. Bisogna riconoscere che la confusione a volte e grande, con il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli angeli cio che alla fede non appartiene, o, viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verita rivelata (Giovanni Paolo II). Il male non e piu soltanto una deficienza, ma una efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realta. Misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscere l'esistenza della terribile realta, misteriosa e paurosa del Male; ovvero chi ne fa un principio a se stante, non avente essa pure, con ogni creatura, origine da Dio, oppure la spiega come una pseudo-realta, una personificazione concettuale o fantastica delle cause ignote dei nostri malanni (Paolo VI).
Tutti i messaggi delle Giornate Mondiali della Gioventu' dal 1986 al 2007. I messaggi del Papa per le Giornate Mondiali della Gioventu' sono una sorta di catechismo per i giovani distribuito lungo questi ultimi quindici anni del secolo passato e a inaugurazione del nuovo millennio. Tutti sappiamo che le GMG sono nate dal cuore del Papa, ma, come dice spesso lui, sono state stimolate sempre dai giovani, dalla loro sete di Dio, dalle loro sfide e dai loro problemi. Dopo i primi due tentativi (1984 e 1985), voluti fortemente dal Papa e non sempre accolti con entusiasmo da tutti, le GMG sono entrate nella programmazione pastorale ordinaria. Il 1986 segna l'inizio della serie...
Catechesi sul Libro di Tobia e testo biblico.