Breve storia del Concilio Vaticano II con i profili biografici di alcuni protagonisti fondamentali, in cui vengono delineati i punti-chiave dei vari documenti, ricordate le varie fasi delle assemblee e vengono presentate le diverse posizioni teologiche e sociali. La speranza non è solo quella di risvegliare curiosità ed interesse storico, ma di spronare ogni comunità e ogni cristiano a riprendere in mano almeno le quattro Costituzioni dogmatiche (Sacrosanctum Concilium, Lumen Gentium, Dei Verbum, Gaudium et Spes) in modo da assaporare la preziosa azione dello Spirito, che mai ricusa di suggerire alla Chiesa vie nuove ed efficaci per l'annuncio della Buona Notizia secondo i "segni dei tempi". Prefazione di mons. Luigi Bettazzi. Postfazione del card. Arrigo Miglio.
Il libro riflette sull'identità e il ruolo dei diaconi permanenti, facendo tesoro di sessant'anni di esperienze e basandosi su una solida teologia imperniata sul legame indissolubile con il servizio. Luca Garbinetto sottolinea che il diaconato può essere compreso non isolatamente, ma solo in relazione alle altre vocazioni ecclesiali (presbiteri, laici e consacrati): in quest’ottica egli delinea una visione sinodale di Chiesa che, basata sulla comune grazia battesimale, valorizza l'originalità di ogni soggetto, in una dialettica di rapporti creativi e incarnati. La figura del diacono non si limiterà, così, a una funzione specifica, ma sarà testimone e animatore di una comunità missionaria e in uscita. La prospettiva pastorale del libro mira a superare una visione piramidale della Chiesa, promuovendo anzi una comunità attenta alle periferie esistenziali dell'umanità, radicata nella Parola e capace di rispondere alle esigenze del mondo contemporaneo. Il diacono è chiamato, in particolare, a stimolare un rinnovamento coraggioso delle prassi pastorali, per renderle più adatte al contesto attuale.
In un contesto di rinnovata attenzione alla sinodalità, il discernimento comunitario si rivela cruciale per l'identità e l'azione della Chiesa. Una Chiesa sinodale discerne comunitariamente, affinando tale pratica per realizzare la sua vocazione di fedeltà al vangelo. Il racconto di Atti 15, sul cosiddetto concilio di Gerusalemme, offre un modello di discernimento ecclesiale, guidandoci attraverso le sue fasi. A partire da questo esempio, Vito Mignozzi anzitutto esplora tre elementi strutturanti: l'azione dello Spirito Santo, la partecipazione di tutta la Chiesa e il ruolo del ministero ordinato. E in secondo luogo presenta cinque criteri metodologici: l'ancoraggio alla realtà, la condivisione di narrazioni, il riferimento alla Scrittura, la ricerca dell'essenziale e la gioia. Questo agile libro si rivela così una guida per comprendere e soprattutto per praticare il discernimento comunitario, promuovendo un cammino di rinnovamento sinodale con la partecipazione attiva di ogni membro della Chiesa.
Dove ci condurrà il "Concilio Vaticano II"? È questa la domanda che fa da filo conduttore alle interviste che padre Vito Magno ha fatto in quasi mezzo secolo di attività giornalistica alle più grandi personalità del dopo Concilio, protagonisti a vario titolo della vita della Chiesa. Santi, fondatori, cardinali, vescovi e intellettuali. Tra gli oltre cinquanta intervistati, spiccano i nomi di: Kiko Arguello, Luigi Bettazzi, Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Luigi Giussani, Chiara Lubich, Carlo Maria Martini, Ennio Morricone, Joseph Ratzinger, Gianfranco Ravasi, Andrea Riccardi, Bartolomeo Sorge, Luis Antonio Tagle, Madre Teresa di Calcutta... Dalle loro considerazioni emerge una Chiesa con le porte aperte per fare entrare la luce del Vangelo, come desiderava Paolo VI. Le testimonianze raccolte costituiscono un vero e proprio patrimonio dei principali temi conciliari dibattuti nel postconcilio, come il laicato, il dialogo, i ministeri, la liturgia, la solidarietà, la famiglia, la legalità e tanti altri. Temi ripresi in dieci anni di magistero da papa Francesco e posti ora al vaglio del cammino sinodale.
Mettiamo fine all'idea di un essere umano autonomo, onnipotente e illimitato Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso. Sono queste le parole di chiusura dell'esortazione apostolica. Con questo documento, papa Francesco sfida la coscienza sociale a ricercare un nuovo rapporto tra uomo e ambiente; tocca l'equilibrio tra la natura con i suoi ritmi e la cultura con le sue idee e i suoi scenari sociali. Ogni volta che si separa la natura dalla cultura, le grandi civiltà si sgretolano e le paure prendono un volto nuovo nella storia.
Francesco ci dice che in concreto e nel piccolo occorre bonificare le moltissime aree inquinate: mari, fiumi, le falde acquifere, l'inquinamento dell’aria delle città, la "terra dei fuochi" e così via. Ma non c'è bonifica ambientale che non coinvolga le relazioni tra persone e Stati e un’idea di giustizia ispirata dai principi di uguaglianza e di solidarietà. E' da qui che parte l'esortazione. Un testo per smuovere le coscienze e le anime degli uomini.
Il Quarto Congresso del Movimento di Losanna sull'evangelizzazione del mondo si è tenuto a Seul-Incheon (22-28 settembre 2024). Ha radunato più di 5000 leader evangelici provenienti da più di 200 paesi di tutti i continenti (oltre 5000 delegati collegati online. L'obiettivo era mostrare l'unità cooperativa della Chiesa nell'annuncio del Vangelo in una società sempre più complessa ed in cui il Cristianesimo affronta diverse sfide. Sette di queste sono presentate in questa Dichiarazione che è stata oggetto di discussione durante il Congresso. La Dichiarazione di Seul si appoggia e costruisce sulle fondamenta del Patto di Losanna, del Manifesto di Manila, e L'Impegno di Città del Capo. Questi documenti raccolgono la riflessione contemporanea che sorge dai valori biblici affronta dei veri e propri gap (identificati da un Gruppo di lavoro teologico) al fine di rafforzare e rendere più incisiva la missione globale.
Introduzione diAldo Cazzullo. Nel maggio 1891 Leone XIII dà alle stampe un’enciclica destinata a cambiare il mondo: la Rerum Novarum. Contro un modello basato sullo sfruttamento dei lavoratori e sull’arricchimento di pochi ai danni di molti, il Papa ribadiva la centralità della dignità umana e la necessità della solidarietà, facendo interloquire il Cristianesimo con le nuove sfide sociali ed economiche. Centoventiquattro anni più tardi, nel maggio 2025, Robert Francis Prevost è stato eletto Papa e ha scelto di chiamarsi Leone. Una scelta, come mostra Aldo Cazzullo nella sua illuminante introduzione, tutt’altro che casuale. Come Leone XIII si era trovato ad affrontare i problemi legati alla rivoluzione industriale, così Leone XIV si trova ad affrontare quelli causati dalla rivoluzione digitale, a partire dai pericoli provocati dall’intelligenza artificiale, che rischia di proiettarci in un mondo post-umano, in cui molti mestieri saranno obsoleti e il ragionamento e il sapere diventeranno monopolio delle macchine. Mentre, ieri come oggi, sempre più persone vivono al di sotto della soglia di povertà e le ricchezze si accentrano in poche mani. Papa Prevost ha scelto così di ripartire dal nome Leone, dalle parole del suo predecessore, dalle riflessioni, più attuali che mai, della Rerum Novarum.
Rispetto a tante altre pastorali, quella della salute non è una dimensione strettamente intra-ecclesiale, ma opera fuori dai soliti luoghi ecclesiali, in relazione con lo Stato, che gestisce la sanità in Italia.Da questo punto di vista, la nostra è una dimensione pastorale pienamente in uscita, pienamente in missione. Questo aspetto ci sfida continuamente con i nuovi modelli, anche di sanità, portandoci a incontrare e a raccontare tutte le componenti della pastorale della salute che si interfacciano con le varie realtà.
Il tema di fondo rappresentato in questo volume è il rapporto tra sostenibilità economica e dimensione carismatica istitutiva e fondativa delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali cattoliche e di ispirazione cristiana. L’essenziale è il recupero della logica di senso per cui sono nate e possono esistere tuttora. È il dono che porta in sé il senso, la finalità dell’opera. Noi dobbiamo accompagnarla a mantenere il carattere profetico per cui è nata.
Il presente volume raccoglie le Lettere di Papa Francesco sul ruolo della letteratura nella formazione (17 luglio 2024) e sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa (21 novembre 2024), due scritti che offrono una riflessione profonda sulla fede, la cultura e la missione evangelizzatrice della Chiesa. Il Pontefice invita a utilizzare la letteratura come strumento di formazione, capace di trasmettere esperienze di fede autentica, e sottolinea l'importanza della storia come memoria viva, che illumina il cammino della Chiesa e dei suoi ministri
Dio Padre è il formatore per eccellenza, ma in questa opera artigianale si serve di mediazioni umane la cui missione è mostrare la bellezza della sequela del Signore. FRANCESCO, Vultum Dei quaerere, §14
La 78a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi ad Assisi dal 13 al 16 novembre 2023 ha approvato il documento "La formazione dei presbiteri nelle chiese in Italia. Orientamenti e norme per i seminari" (quarta edizione), che ha ottenuto la conferma della Santa Sede con decreto del Dicastero per il Clero in data 8 dicembre 2024.