
Quando tutti mentono o indossano una maschera, la verità sembra una meta irraggiungibile. Ma a volte è sufficiente il passo falso di uno solo per svelarla. È questa l'unica certezza del commissario Ernesto Campos, un ex avvocato di origini spagnole, anima inquieta in una città abbagliante di false speranze. Nelle vie centrali di Milano si lavora fino a tardi. E in un grigio venerdì sera, mentre la pioggia cade dura e incessante, il noto pubblicitario Marcello Luccioli viene assassinato nella sua agenzia. Viaggi in giro per il mondo, palco alla Scala, ragazze bellissime, un'affascinante ex moglie dell'alta borghesia milanese... Una volta morto, però, ricchezza e successo non contano più niente, e i trofei ricevuti per la brillante carriera smettono di luccicare, anzi, possono perfino diventare l'arma del delitto. E in un ambiente popolato da professionisti della dissimulazione, anche la vittima può rivelarsi un acrobata del falso. In questo tempio dell'interesse personale, del lusso e dell'avidità, Ernesto Campos è paradossalmente a suo agio, perché i tormenti degli altri pesano sempre meno dei propri. Ma la notte, quando il caos si ferma, per il commissario arriva il momento di fare i conti con se stesso, e con il ricordo di quell'istante che gli ha cambiato la vita per sempre. Antonio Steffenoni ci conduce nel soffocante e frenetico mondo della pubblicità, mettendo in scena un gioco delle parti in cui sesso, vizi e bugie la fanno da padroni. E l'anima di Milano, è l'anima di tutti.
A Tangeri chi si arrampica sugli scogli di fronte allo Stretto può seguire il viavai dei traghetti che fanno la spola con la Spagna. Su quegli scogli Bassam sogna di andarsene. Lakhdar no, l'Europa non lo attira: e invece sarà proprio lui a partire. Il suo viaggio comincia a diciassette anni, quando il padre, musulmano ortodosso, lo sorprende a letto con una cugina e lo caccia di casa. Da lì in poi la sua vita è vagabonda, ormai Lakhdar può fare affidamento solo su se stesso. Sfiora un gruppo di estremisti islamici in cui l'amico Bassam rimarrà impigliato, passa da un lavoro all'altro e, assoldato da una compagnia di traghetti, approda in Spagna. Conosce i bassifondi e legge gialli, cerca il sesso in un bordello e brucia d'amore per una studentessa spagnola. Ovunque la violenza pervade l'aria, pare inevitabile che prima o poi Lakhdar ne sia contagiato. Dalla Primavera Araba alla Spagna degli indignati, ancora una volta Énard fa sentire la sua voce autentica e irriducibile.
Nel 1945 Douglas Kelley vegliò sulla salute mentale dei gerarchi nazisti, seguendoli dall'istruzione fino alle prime fasi del processo di Norimberga. Potè studiarli da vicino, li sottopose a un'imponente mole di test e raccolse interi quaderni di appunti rimasti finora inediti, prese nota di vezzi, debolezze e meschinità: dalla falsa amnesia di Rudolf Hess alle farneticazioni mistiche di Alfred Rosenberg, dagli strani effetti personali portati alla luce dalle perquisizioni ai capricci del vero coprotagonista di questo libro: il pachidermico, fatuo, narcisista e magnetico Hermann Göring, il maresciallo del Reich. "La personalità più interessante del carcere", annotò Kelley sul proprio quaderno, il solo detenuto che avrebbe potuto guidarlo verso quell'abisso dell'animo umano che era impaziente di esplorare. Le conclusioni della sua indagine furono sorprendenti: i nazisti non erano fantocci che "obbedivano agli ordini", ma persone ambiziose, aggressive, intelligenti e spietate "come uomini d'affari". Il "germe" nazista che aveva sperato di trovare non esisteva: "Sono certo che anche in America ci siano persone disposte a scavalcare i cadaveri di metà della popolazione americana pur di ottenere il controllo dell'altra metà" concluse, senza mai riuscire a lasciarsi davvero alle spalle quell'esperienza che aveva scosso nel profondo i suoi presupposti e gettato i semi della sua stessa rovina.
Cinque ex agenti dei servizi di Gheddafi devono essere eliminati per facilitare la transizione democratica nel Paese e, soprattutto, per evitare che rivelino informazioni riservate sul conto del dittatore defunto che potrebbero imbarazzare le democrazie occidentali. Jack Ryan jr, figlio del presidente degli Stati Uniti Jack Ryan, ha già concluso la missione quando scopre di essere stato filmato. Chi lo sta facendo pedinare? Chi vuole ricattarlo? Intanto, il clima politico fra Stati Uniti e Cina - alle prese, quest'ultima, con le avvisaglie della prima crisi economica della sua storia recente - si fa di ora in ora più delicato. Infatti c'è chi, sfruttando come pretesto i problemi di confine nel mar della Cina, trama per scatenare una escalation che possa ridare vigore alla fiaccata potenza orientale. In quest'opera l'attualità si intreccia con la fantasia per evocare lo spettro di un futuro fin troppo probabile.
Monaco 1929. La madre di Edgar è pianista, il padre editore, casa sua è abitualmente frequentata da Thomas Mann, Carl Schmitt e Richard Strauss. Di fronte a casa sua abita un uomo il cui volto comincia allora a comparire sulle pagine dei giornali: Edgar lo osserva salire e scendere dalla sua Mercedes nera senza sapere nulla di lui e senza curarsene troppo. Fino al 1933, quando quel suo vicino, Adolf Hitler, viene nominato cancelliere del Reich e la sua vita, così com'era prima, finisce: ciò che fino ad allora gli era sembrata un'avventura si trasforma in un incubo, tra rappresaglie, arresti e fucilazioni. Il suo migliore amico Ralph non gli parla più, e sua madre la sera firma con gli occhi rossi le croci uncinate che disegna sui suoi quaderni di scuola. "È la fine della Repubblica mio piccolo Bürschi, guarda molto attentamente. Non devi dimenticare", proverà a spiegargli suo padre davanti alle immagini dei deputati in camicia bruna che si scambiano il saluto. Edgar e la sua famiglia dovranno partire, ma per andare dove? Come vivranno? Chi incontreranno? In questo libro, insieme romanzo di formazione e documento storico, l'autore ripercorre la sua infanzia vissuta nel pieno del fervore culturale e artistico della Germania di Weimar, fino all'incubo improvviso del nazismo e delle persecuzioni razziali: "Me la ricordo bene, la mia infanzia. I miei compagni di scuola ariani mi invitavano alle loro feste di compleanno. A quei tempi non esisteva neppure la parola 'ariano'..."
Tra la ristrettezza mentale, la corruzione e le tensioni sociali del neonato regno d'Italia e la Belle Èpoque parigina, tra la grande guerra, i rivolgimenti europei e l'ascesa del fascismo e del nazismo, Gabriele D'Annunzio ha trascorso l'esistenza creando e alimentando il suo mito. Dagli amori esagerati alla ferocia dei suoi discorsi pubblici, dai capolavori letterari all'impresa di Fiume, dalla corrispondenza col Duce fino all'esilio del Vittoriale. Lucy Hughes-Hallett ci parla di un personaggio complesso e contraddittorio, straordinariamente dotato come artista, carismatico, capace di amare in modo tenero e smodato, ma spesso sgradevole, estremo, razzista. Si tiene lontana dai giudizi sommari e mette in risalto le multiple personalità dannunziane, e il fascino innegabile che esercitò su intere generazioni di italiani.
Che cos'è la fede? Come si concilia con le prospettive dell'uomo moderno? Quale posto ha in un mondo dove tutto ciò che è tradizione appare ormai superato, e l'uomo si sente a casa solo "nell'alveo del progresso e del futuro"? Per un Papa teologo come Joseph Ratzinger, la fede cristiana "è qualcosa di più di un'opzione per un fondamento spirituale del mondo": "la sua formula centrale non dice 'Io credo qualcosa', bensì 'Io credo in te'. Essa è l'incontro con l'uomo-Gesù". Il senso del mondo è tutto in questo incontro personale: il "tu" di Gesù vero uomo e vero Dio "mi accorda la promessa di un amore indistruttibile, che non solo aspira all'eternità, ma ce la dona". Le riflessioni raccolte in questo volume - tratte da "Introduzione al cristianesimo", il commento dedicato da Joseph Ratzinger al Simbolo apostolico - partono dall'"acqua salmastra del dubbio" che rischia di soffocare il credente come l'incredulo e toccano il mistero di Dio, il destino di Cristo, la speranza e l'amore-carità, la "vera e totale solitudine, quello stato spaventoso che il teologo chiama 'inferno'", l'immortalità e la risurrezione dei morti, la Chiesa e la sua "paradossale struttura di santità e di miseria". Oggi, dopo la scelta senza precedenti della rinuncia al ministero petrino, questi pensieri rappresentano il lascito spirituale di un grande Pontefice, il dono che una mente limpida e profonda offre alla meditazione di uomini e donne in cerca di risposte alle questioni fondamentali dell'esistenza.
Che cosa fai se un giorno, in classe, trovi un bigliettino nello zaino da parte di qualcuno che vuole farsi scoprire? Cominci a guardarti intorno per capire chi è che ti osserva e ti studia durante le ore di lezione. E fantastichi: sarà lei, sarà lui? È quello che accade a Viola e Michele. Comincia lei, e Michele sta al gioco, prima un po' freddino, poi più coinvolto. Parte una caccia all'indizio, i bigliettini si affollano, sempre più lunghi, sempre più frequenti, e cresce, impaziente, la voglia di incontrarsi. Età di lettura: da 13 anni.
TestaCucita, Frankenstein in miniatura, vive da sempre a Castello Spavento. Il suo mondo è tutto lì, a guarire le creature del professor Erasmus da lupomannarismo e furiosità varie, e impedire che i mostri escano a combinar disastri. Così, quando Erasmus corre a ritirare il massimo premio di Scienziatopazzologia, e in una lettera spiega che non tornerà più, TestaCucita si sente perso. Cosa farà, senza il professore a cui badare? La risposta forse è nel suo occhio, che apparteneva a Capitan Combustibile, terrore dei sette mari. Che TestaCucita sia mezzo pirata? Per scoprirlo non resta che andar per mare, insieme alla Creatura e a un'amica con una passione per calci negli stinchi... Età di lettura: da 8 anni.
Un piccolo albo per dare risposta alla prima domanda che di solito un bambino fa alla sua mamma: "Mamma, prima dov'ero?" Tutte le risposte, illustrate con il tratto poetico di Thomas Baas, sono un omaggio alla vita e all'amore per le piccole cose che contempliamo ogni giorno. Età di lettura: da 5 anni.