
Sull'isola delle Balene c'è grande attesa: la mostra itinerante "I tesori del mare", creata con i reperti trovati dal grande archeologo Ian Nelson, farà tappa a Topford. Fra i pezzi esposti c'è anche il famoso Specchio della Sirena, un antico manufatto di bronzo finemente decorato ritrovato proprio sull'isola delle Balene. Il rettore è fiero di ospitare la mostra e ha deciso di organizzare una serie di attività per gli studenti, dalla scrittura di articoli per il giornale alla realizzazione di un reportage fotografico. Ma quando lo specchio, il giorno prima dell'inaugurazione della mostra, viene misteriosamente rubato, le Tea Sisters si mettono all'opera per capire chi è il colpevole... Età di lettura: da 8 anni.
Nel cosmo c'è grande attesa: sta per iniziare la Galactic Race. la gara di navicelle da corsa più importante della galassia! E questa volta alla partenza ci sarà anche la Turbotop. la navicella dei Cosmotopi, guidata dal capitano Stiltonix... Età di lettura: da 7 anni.
Squiiit...Le Pantegane sono tornate. E. Grazie al Raggio Miniaturizzante, possono rimpicciolire gli oggetto fino a farli diventare microscopici. lo e Supersquitt dovremo trovare una soluzione. prima di essere trasformati in mini-Supertopi! Età di lettura: da 7 anni.
Trangugioso il Tanfoso, il re dei Draganti, ha acchiappato il povero Trappolund! Per fortuna, però, ha anche perso la sua preziosissima Corona dei Sette Rubini ... Così Trangugioso propone ai Topinghi uno scambio: se Geronimord gli riporterà la corona, libererà Trappolund senza papparsi nessuno. Geronimord riuscirà nell'impresa? Età di lettura: da 7 anni.
Viola ha undici anni e, insieme al padre e all'inseparabile cagnolone Artù, trascorre le vacanze in una casetta di campagna ereditata dallo zio Felice. In quel paese sperduto però è davvero tutto strano, così come sono strani i pochissimi abitanti. Come se non bastasse, lì vicino, c'è un lago che rimane ghiacciato anche in piena estate! Viola decide di scoprire quale mistero nasconde... Età di lettura: da 11 anni.
"Farò più rumore da morto che da vivo". Mai profezia fu più vera di quella di padre Pio da Pietrelcina che, con sant'Antonio da Padova, detiene il record del santo più invocato al mondo. Dal giorno della morte, avvenuta il 23 settembre 1968, le sue spoglie riposano a San Giovanni Rotondo ed è stato papa Francesco in persona a volerle in San Pietro per il Giubileo della Misericordia. Nessun santo recente gode dell'immensa popolarità e simpatia che circonda padre Pio. Eppure fu un protagonista scomodo, a lungo perseguitato dalla Chiesa e poi clamorosamente riabilitato dagli ultimi tre papi: Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio. Lo rivela il vaticanista Ignazio Ingrao, che in questo libro scava a fondo nella sua figura, indaga sulla sua vicenda, fa chiarezza su tanti punti rimasti oscuri e su altri decisamente scottanti. È noto che padre Pio trascorreva molte ore della sua giornata in confessionale, che accoglieva semplici fedeli e personaggi famosi, spesso con storie sofferte di divorzi, tradimenti, difficoltà esistenziali. È questo uno dei motivi di sintonia che ha legato il frate cappuccino all'arcivescovo di Buenos Aires, poi salito al soglio di Pietro. La persecuzione ecclesiale subita resta avvolta da misteri ed enigmi. E da questa indagine - che ricostruisce i passaggi salienti di una riabilitazione inaspettata e repentina - emergono nuovi particolari, anche sulla base di documenti conservati nell'Archivio segreto vaticano e nell'ex Sant'Uffizio.
Un pomeriggio le Tea Sisters incontrano per caso Bob e Lisa, i simpatici proprietari del Ranch Orizzonte. Sarà l’inizio di un’avventura stratopica, grazie alla quale le cinque topine impareranno a cavalcare e a prendersi cura di magnifici cavalli!
"Non ho nessun dubbio che il demonio tenti i vertici della Chiesa, così come tenta i vertici del potere, dell'economia e della finanza." All'età di 90 anni, con oltre 160.000 esorcismi praticati, il più autorevole esorcista della Chiesa Cattolica lascia il suo testamento spirituale. Fin dagli albori del tempo l'uomo è in lotta con il maligno - anche la Chiesa è coinvolta in questa battaglia - e la recrudescenza dei pericoli spirituali che travolgono il mondo di oggi impone ai credenti di affinare una speciale capacità di distinguere fra possessione diabolica e malattia psichica, con un'attenzione particolare a malefici, malocchi, superstizioni e idolatrie. Padre Amorth spiega in che modo è possibile riconoscere le tentazioni diaboliche descrivendo i riti e le preghiere di liberazione che ha utilizzato per alleviare le pene del corpo e dell'anima di tanti disperati che, negli anni, si sono rivolti a lui dopo un calvario di inutili trafile mediche. In questo lungo colloquio con il giornalista sacerdote Slawomir Sznurkowski rivivono una serie di storie che testimoniano della potenza del male. "Combatto da sempre i tre grandi principi del satanismo: fai quel che vuoi; non obbedire e nessuno; sii il Dio di te stesso. Perché non è mai Dio che ci manda all'inferno. Gli uomini ci vanno da soli."
A pochi giorni dalla famosa Gara di Serenate da Incubo, nel castello dei Tenebrax, succedono cose strane: scompare persino il prezioso violino del Conte Van der Viol! Per mille mozzarelle, non mi restava che aiutare la famiglia Tenebrax...
Umiliate, torturate, maltrattate, denutrite, annichilite dalla violenza, la fame e la paura, gli occhi vuoti e il grembo freddo, le prigioniere dei campi di concentramento e sterminio nazisti hanno strappato a Primo Levi il grido "Considerate se questa è una donna." Ma le recluse non erano le uniche donne in quegli inferni sulla terra. Benché i loro nomi siano meno noti di quelli dei loro sanguinari complici, come Mengele, Himmler, Goebbels, furono molte e non meno crudeli le donne che hanno lavorato nei campi e si sono applicate spesso con più accanimento degli uomini a infliggere torture e morte. Maria Mandel, la "bestia di Auschwitz", amava prendere a calci sul viso i prigionieri. Ilse Koch, la "cagna di Buchenwald", si faceva confezionare paralumi con la pelle tatuata delle sue vittime. Hermine Braunsteiner è responsabile di almeno 200.000 morti. E sono solo alcune. Non tutte erano povere, molte erano spose, madri, lavoratrici. Potevano scegliere. E hanno scelto deliberatamente il male. Per senso del dovere, per obbedienza, "per assaporare", come ha detto una di loro, "il potere, la superiorità, il diritto di decidere della vita e della morte delle detenute." Nessuna di loro si è pentita. Sulle atrocità commesse da queste donne su altre donne la storia è stata a lungo reticente, quasi imbarazzata. Chi dà la vita può scendere all'abiezione più pura senza esservi costretta? Nei ritratti di alcune di loro, la terribile risposta.