Non esiste al mondo un sito archeologico più straordinario della piana di Giza, a due passi dalla città del Cairo. Qui, da tempo immemorabile, allo stupore dei turisti si sovrappone il fermento di una ricerca assidua e instancabile, condotta da avventurieri e scienziati, mistici e studiosi, ingegneri e archeologi. Un impegno massacrante, anche solo per cercare di avvicinare la radice del mistero che avvolge le piramidi e i loro costruttori. "Il codice di Giza", frutto di una serie di ricerche condotte da lan Lawton e Chris Ogilvie-Herald, cerca di penetrare questo enigma rispondendo a tutti gli interrogativi sorti fino a oggi. Avvalendosi sia delle informazioni esclusive fornite da alcuni dei più celebri ricercatori della valle di Giza, sia delle proprie indagini dirette, gli autori svelano retroscena inediti e sorprendenti, dai profanatori di tombe ai primi esploratori, dalla nascita dell'egittologia alle recenti, strabilianti scoperte.
Godereccio, eccentrico e beffardo, il marchese del Grillo passa le sue giornate nell'ozio, dedicandosi alle donne e alla vita mondana. Nella Roma papalina di inizio Settecento, dove sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi, questo nobile bizzarro diventa l'emblema di una società scanzonata e decadente allo stesso tempo. Luca Desiato fa rivivere nel suo libro le gesta del celebre personaggio: ne narra le situazioni rocambolesche, ne descrive l'umorismo e la malinconia. Una figura divenuta celebre in tutta Roma per i suoi scherzi, un personaggio storico e leggendario che la tradizione popolare ha portato fino ai nostri giorni, facendone una straordinaria maschera dell'italianità.
Introduzione e traduzione di Umberto Eco
Edizione integrale con testo francese a fronte
Ľironia è una delle caratteristiche principali delle opere di Queneau, unita a una sperimentazione rigorosa: se è vero, allora questo libro è esemplare. C’è un solo episodio, con un unico personaggio, ma ci sono 99 modi per raccontarlo, 99 esercizi di stile sempre nuovi e sorprendenti, che passano in rassegna ogni genere letterario, dal dramma alla lirica giapponese, e tutte le figure retoriche. È un gioco lessicale, è l’autore che si diverte a fare il giocoliere con le parole, a frammentarle, a ricostruirle, a strutturare e destrutturare la sintassi, l’intera impalcatura del linguaggio scritto. Ma quella che poteva essere una vuota esercitazione accademica fine a se stessa, grazie al genio di Queneau assume una forma tanto compatta da essere usata anche come pièce teatrale dall’effetto comico irresistibile e come dimostrazione gioiosa e godibilissima delle infinite possibilità del linguaggio.
«Sulla S, in un’ora di traffico. Un tipo di circa ventisei anni, cappello floscio con una cordicella al posto del nastro, collo troppo lungo, come se glielo avessero tirato. La gente scende. Il tizio in questione si arrabbia con un vicino. Gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. Tono lamentoso, con pretese di cattiveria. Non appena vede un posto libero, vi si butta. Due ore più tardi lo incontro alla Cour de Rome, davanti alla Gare Saint-Lazare. È con un amico che gli dice: «Dovresti far mettere un bottone in più al soprabito». Gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perché.»
Seguire il filo di un’emozione, indugiare nei posti più nascosti, quelli che le solite guide non vi indicheranno mai, passeggiare fuori dai percorsi turistici ripensando alle vicende di una gloriosa storia millenaria, ma anche alle dicerie, alle curiosità, agli aneddoti. Monumenti antichi e moderni, chiese e chiostri, ville e giardini, fontane e scalinate, musei e gallerie, e poi specialità romane, shopping e ristoranti: un’esplosione di indescrivibile bellezza, colori, allegria attende ogni giorno chi di questi luoghi si è già innamorato e chi deve ancora scoprirli. 1001 idee per gustare a pieno una città antica ma sempre nuova, sempre identica a se stessa eppure ogni volta diversa: 1001 sorprese per chi non può che ammirare le sue bellezze ma sa anche guardare oltre, ai segreti che la storia e la leggenda custodiscono negli angoli più impensati, o alle nuove mode nate per caso e rimaste legate a luoghi particolari. Immergetevi nella storia, nell’archeologia, nella vita sociale, artistica e culturale di Roma, scoprite i posti più caratteristici e stravaganti. Leggete, scegliete e lasciatevi ispirare: sarete pronti a perdervi nei 1001 meandri di una città eterna che non smette mai di stupire.
Alla vigilia dell'elezione di Ahmadinejad, nella primavera del 2005, il "Time" invia come corrispondente a Teheran la giornalista Azadeh Moaveni. Per lei, originaria dell'Iran, è l'occasione di riabbracciare il suo Paese e vincere la forte nostalgia che da sempre la lega alla sua terra. L'arrivo nella capitale è sconvolgente. Azadeh subisce l'impatto con uno stile di vita e una cultura lontani dalla libertà a cui è abituata negli Stati Uniti. Ma l'aria di casa non tarda a travolgerla, le antiche abitudini riprendono vita grazie all'amicizia con Nasrine, giornalista come lei. L'Iran si svela così ai suoi occhi di donna e reporter: un incontro di tradizioni e di culture, nel quale convivono etnie diverse e orientamenti politici e religiosi opposti. E nel mezzo di questo mondo, percorso da contraddizioni e infinite contaminazioni tra modernità e tradizione, tra fondamentalismo e innovazione, che Azadeh apre il suo cuore e incontra Arash, giovane e brillante ingegnere deciso a portare la tecnologia open source, democratica e aperta, nella sua patria. Bastano poche parole ed è subito amore. Anche Arash ha vissuto a lungo in Occidente, e i due fanno fatica a conformarsi alle consuetudini iraniane. Vanno ad abitare insieme e, quando Azadeh rimane incinta, i due capiscono che non possono più sfidare la clemenza del regime. Frequentano quindi un corso prematrimoniale e si sposano. Ma per Azadeh e Arash è l'inizio di un'altra vita...
Luglio 1911. Uno spettacolo straordinario si presenta agli occhi della spedizione peruviana di Yale, guidata da Hiram Bingham; le rovine dell'antica città inca di Machu Picchu. Dopo aver letto le cronache del XVI e del XVII secolo che parlavano di città inca sconosciute ai conquistadores spagnoli, dopo aver studiato le leggende locali, le vicende storiche e le caratteristiche fisiche della zona, Bingham riuscì faticosamente a raggiungere Machu Picchu e a procedere così all'opera di disboscamento, restauro e ricostruzione che ha reso l'assetto del luogo come oggi possiamo vederlo. Le interpretazioni che Bingham formulò dopo il suo viaggio - alcune confermate, altre smentite dagli studi successivi - sono state riportate in questo libro, con una chiarezza e una capacità espositiva e narrativa tali da rendere il resoconto di una scoperta avvincente come un romanzo d'avventura.
La vera storia delle SS è molto più complessa di quanto si possa immaginare: è un racconto fatto di intrighi e nepotismi, presunti richiami filosofici e significati simbolici, È la storia d un'organizzazione guidata da un uomo convinto di essere la reincarnazione del re sassone Enrico I, fondatore dell'Impero germanico; di efferati criminali che riuscirono a farsi nominare primi ministri e funzionari di polizia; di opere caritatevoli e stermini di massa decisi nelle stesso palazzo; e di generali che guidavano eserciti immensi in devastanti campagne di conquista. Questo volume ricostruisce nel dettaglio l'origine, lo sviluppo e l'organizzazione delle ss, soffermandosi sugli effetti ad ampio raggio che esse ebbero sulle politiche razziali, sulla storia, l'educazione, l'economia e la società della Germania. Nessun aspetto viene trascurato: non è parso superfluo, ad esempio, evidenziare il fatto che per i membri delle ss si disegnassero uniformi e capi di abbigliamento tali da distinguerli in quanto élite nascente nella società del Terzo Reich. Particolare attenzione viene poi riservata al rapporto tra le ss e la guerra, valutando sia i reali esiti sul campo di battaglia, sia le atrocità commesse nei territori occupati. Questo volume illumina un capitolo fondamentale della storia contemporanea e si pone come uno studio della massima autorevolezza sulla Germania di Hitler.
L'antica civiltà Maya dominò l'America centrale per più di mille anni, producendo un'architettura e un'arte tra le più raffinate del mondo. Poi scomparve misteriosamente, lasciandosi alle spalle un panorama di rovine nascoste in mezzo alle foreste. Attingendo a recenti ricerche archeologiche e alla decifrazione dei geroglifici, l'autore esamina le varie teorie e le leggende che circondano l'argomento. L'analisi è incentrata sul tardo periodo classico: sovrani ambizioni, nobili impegnati in continue macchinazioni e in guerre devastanti che, insieme all'esplosione demografica, determinarono notevoli pressioni sul terreno coltivabile. Uno studio che svela i complessi aspetti e le motivazioni che hanno determinato il crollo del mondo dei Maya.
È il 101 d.C, l'anno in cui Roma, all'apice della sua potenza ed espansione, intraprende forse la sua più grande e meno conosciuta guerra: la campagna per la conquista della Dacia, l'odierna Romania. Il carismatico imperatore Traiano guida l'impresa, ossessionato dall'idea di emulare le gesta di Alessandro Magno. Ma se i romani possono mettere in campo la disciplina, la strategia e la collaudata forza delle legioni, i daci, condotti dal re Decebalo, hanno fama leggendaria di essere uomini dal sovrumano coraggio, guerrieri pronti a tutto. E a contrastare la minaccia dell'invasore appaiono anche alcune misteriose creature, assetate di sangue romano. All'ombra delle operazioni dirette da Traiano si intrecciano i destini di due fratelli romani: Tiberio Claudio Massimo, valoroso cavaliere, soldato ambizioso e determinato, e Marco, indolente e refrattario alle responsabilità. Tiberio passerà alla storia come colui che catturò il temibile Decebalo: la colonna traiana e la sua stele ritrovata nel secolo scorso lo raffigurano mentre tenta di impedire al sovrano nemico di suicidarsi. Marco invece è un frumentarius, una spia, un infiltrato nelle file daciche, eppure per la vittoria finale anche le sue mosse sotterranee risulteranno decisive.
Sono qui raccolte in edizione completa tutte le poesie di Carducci, comprese le giovanili e le disperse. Esaltato a suo tempo e poi ingiustamente dimenticato, Carducci si presenta con i suoi versi ricchi di contenuti, caldi di passione e classicamente limpidi nella forma. La battaglia politica, la rievocazione della storia, i trasporti amorosi, i dolori familiari, l’attrazione per la bellezza, il senso del paesaggio e della natura animano una poesia che ha il colore del suo tempo, ma ripropone anche valori attuali di cui si torna a sentire il peso: la chiarezza del linguaggio, la forza delle idee.