
Quando potrò andare in pensione? Quanto percepirò? E quando arriverà l'assegno? A chi devo rivolgere la domanda? In che tempi? Contributivo o retributivo? Un esperto ci conduce nei meandri del nuovo sistema previdenziale spiegando le diverse situazioni in maniera precisa e documentata, con un linguaggio semplice e senza arzigogolature in "burocratese". Un libro ricco di tabelle ed esemplificazioni concrete, indispensabile per gli operatori del settore e utilissimo per chiunque. Perché la riforma riguarda il futuro, o il presente, di tutti noi.
"Questo libro Leonardo lo scrisse per una necessità. Lui non era un predicatore. Faceva qualcosa di meglio: insegnava con il suo modo di comportarsi. Senza volerlo - almeno esplicitamente - apparteneva più alla categoria dei testimoni che a quella dei propagatori. Per questo il libro che scrisse non è lo scintillante discorso di una teoria ma un pezzo di vita vissuta." Così, a dieci anni dalla scomparsa di Leonardo Mondadori Joaquín Navarro-Valls commenta, nell'introduzione che accompagna la nuova edizione di questo volume, il racconto del suo ritorno alla fede. Ciò che colpisce è l'autenticità della testimonianza di un uomo che, a un certo punto della propria vita, sentì il bisogno di "recuperare ogni giorno se stesso". E di mettere a nudo il proprio cammino interiore in pagine che - sempre nelle parole di Navarro-Valls - sono divenute "verità fatta vita e non una lectio magistralis teoretica, da accademia". Eppure la sua conversione sembrò a molti, ieri come oggi, qualcosa di "inopportuno". Ancor più se si considera che non fu solo la generica riscoperta della religione ma piuttosto l'accettazione piena del cattolicesimo più ortodosso. Un'educazione non strettamente religiosa, due divorzi, tre figli, gusti e abitudini della borghesia laica milanese, il ruolo di presidente nella grande azienda che porta il nome del nonno Arnoldo. Ma poi, per Leonardo "qualcosa" avvenne. Un imprevisto che diede senso nuovo e luce insperata alla sua vita.
Di che cosa è fatta la materia? Che età ha l'universo? Perché i continenti paiono tessere staccate di un puzzle? Che cosa provoca gli tsunami? Perché esistono tanti tipi di piante e animali? Chi fu il primo uomo (o donna)? Richard Dawkins, il più famoso biologo evoluzionista del mondo e grande divulgatore scientifico, ha dedicato la carriera a spiegare le meraviglie della scienza a un pubblico adulto. Ora fa squadra con l'artista Dave McKean e usa la sua straordinaria capacità divulgativa per illustrare la magia della scienza ai lettori di tutte le età. Con la sua messe di nozioni, esperimenti ideali ed eventi straordinari, corredati di splendide illustrazioni, "La realtà è magica" spiega una gamma vastissima di fenomeni naturali, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo. Il volume non solo estrae dalla miniera della scienza tutti gli indizi utili alla comprensione del mondo, ma induce anche il lettore a pensare come uno scienziato: se gli antichi ci hanno tramandato affascinanti miti sulla nascita del mondo e della vita sulla Terra, è la scienza, afferma l'autore, a rispondere con chiarezza ai molti interrogativi che da sempre affascinano e attanagliano l'uomo. La realtà è magica rappresenta una guida illustrata ai segreti del mondo che ci circonda, un viaggio nel tempo e nello spazio che continuerà per molti anni a informare e divertire i lettori.
In una casa al mare, Barbara d'Urso e le sue storiche amiche si fanno confidenze d'amore: illusioni e delusioni, passioni e tradimenti, ferite aperte e cicatrici nascoste. Mentre vanno avanti a parlare, cucinano, mettono a posto, insomma fanno altro: "perché la donna, per potersi permettere il lusso di chiacchierare, deve sempre anche lavorare". E in mezzo a queste storie, straordinarie eppure comuni, che Barbara d'Urso trova il coraggio di dire quello che non ha mai detto: "raccontare i miei amori, le storie importanti - pochissime -, le storie mancate, quelle sbagliate, quelle impossibili. Liberandole, finalmente, da quell'aura di gossip insopportabile con cui sono state malamente raccontate da altri, per renderle invece nella loro verità, molto più bella, molto più brutta, ma comunque vera. La mia verità. Tutte storie con un inizio fantastico, uno svolgimento complesso, e una fine drammatica. Perché difficilmente nelle vere storie d'amore, quelle delle donne che amano tanto - troppo? - c'è il lieto fine". Anche in questo libro però, come negli altri due suoi bestseller, in fondo a ogni storia, ad ogni sofferenza, spunta il sole, si vede la Luce di una speranza. Con forza e ironia Barbara d'Urso cerca la strada per sopravvivere alle ferite del cuore e continuare ad amare, più forti di tutto e di tutti.
La congiura di Catilina, la rivolta che nell'autunno del 63 a.C. avrebbe dovuto decapitare i vertici della Repubblica romana, si è imposta nei secoli come "la madre di tutte le congiure". Ricostruendo l'intera vicenda, Massimo Bocchiola e Marco Sartori propongono come chiave di lettura la crisi delle istituzioni repubblicane, che si consumerà definitivamente di lì a poco con il primo triumvirato e poi con la dittatura di Cesare. Intorno a Catilina s'intrecciano, infatti, i destini dei principali personaggi del tempo: Cicerone, console nell'anno della congiura, l'antagonista di Catilina, il "difensore della Repubblica", non estraneo però a compromessi e ambiguità; Pompeo, il "convitato di pietra" con cui tutti sanno di dover presto fare i conti, impegnato nelle trionfali campagne in Oriente; Crasso, tenace tessitore di trame grazie alle sue ricchezze; Cesare, già in odore di vittoria, abile nel defilarsi da iniziative acerbe o velleitarie; Catone, risoluto e intransigente contro i rivoltosi, ostile a ogni atto di clemenza. Ma al centro della scena resta comunque lui, Catilina, uomo degli eccessi e delle contraddizioni, nel fisico come nella personalità. Ossessionato dal potere, oscilla "fra una realtà sovversiva e un sogno istituzionale", intraprendendo la rivolta armata solo dopo il fallimento del progetto di farsi eleggere console.
Se nel 1411 fossimo stati in grado di circumnavigare il globo, saremmo rimasti abbagliati dallo splendore e dalla potenza della civiltà orientale: a Pechino si costruiva la Città Proibita; nel vicino Est, gli Ottomani stringevano d'assedio Costantinopoli. Nei regni di Aragona, Castiglia, Francia, Portogallo e Inghilterra, al contrario, avremmo trovato malattie, carestie e guerre interminabili. L'idea che l'Occidente sarebbe riuscito a dominare il resto del mondo sembrava un'ipotesi folle e assolutamente irrealizzabile. Eppure è ciò che accadde nei secoli successivi. Cosa ha permesso alla civiltà occidentale di trionfare sull'apparente superiorità degli imperi d'Oriente? La risposta, sostiene Niall Ferguson, è che l'Occidente seppe mettere a frutto sei strumenti assenti nella civiltà orientale: scienza, democrazia, medicina, concorrenza, consumismo ed etica lavorativa. E, oggi, la perdita del monopolio di questi strumenti porterebbe a un declino irreversibile del dominio occidentale. Occidente è un affascinante viaggio intorno al mondo che ripercorre la storia della nostra civiltà: dal Grande Canale della Cina al Palazzo Topkapi di Istanbul, da Machu Picchu alla Namibia. Ma è anche la storia di navigazioni, missili, vaccini e blue jeans. Il racconto definitivo della storia dell'Occidente in età moderna.
Conosciuto sulla stampa internazionale come "il Re della Cocaina", Roberto Suárez Gómez a metà degli anni Settanta inviava quasi due tonnellate di pasta di coca al giorno dai suoi laboratori nella giungla boliviana ai soci del cartello di Medellín, detentori del know how della raffinazione della droga. La sua compagnia, La Corporación, definita "la General Motors della cocaina", nel giro di pochi anni raggiunse il monopolio assoluto della produzione e del traffico di questa sostanza verso Stati Uniti ed Europa. Erede di una ricca famiglia di imprenditori che fondarono all'inizio del secolo scorso l'impero del caucciù, Suárez entrò nella politica boliviana grazie all'appoggio di Klaus Barbie, il "Boia di Lione", criminale nazista e "consulente" di diverse dittature in America Latina, e fu tra i finanziatori del golpe che in Bolivia portò al potere García Meza, noto come "il narco-dittatore". Stipulò accordi milionari con i governi di Cuba e delle Bahamas per garantirsi i corridoi di entrata della cocaina negli USA, ebbe legami con i mafiosi italiani e con Roberto Calvi, stabilì contatti sotterranei con la CIA attraverso la mediazione di Manuel Noriega... Ayda Levy, vedova di Roberto, dal quale si separò negli anni Ottanta, quando si rese conto del suo coinvolgimento nel narcotraffico, racconta gli anni trascorsi accanto al più importante produttore di droga del mondo, svelando i dettagli della sua vita sontuosa, ma anche gli incredibili retroscena...
Questo è un libro di storia e d'amore. Ci fa immergere in un mondo lontano e affascinante, condotti dal filo della nostra curiosità. Cerca di rispondere alle domande più frequenti e insolite sull'amore e il sesso al tempo dei romani. "Amore e sesso nell'antica Roma" unisce il piacere di lettura di un romanzo all'accuratezza di un saggio storico. Per ricostruire un quadro completo e scrupoloso, e scovare le notizie più sorprendenti, ci si è basati su scoperte nei siti archeologici, dati di laboratorio, una ricchissima bibliografia di testi antichi e studi moderni, e centinaia tra reperti nei musei, affreschi, statue, graffiti di Pompei ed Ercolano. Com'era possibile unire tutte queste scoperte in un unico, coinvolgente viaggio? Immaginate di ritornare indietro nel tempo e di trovarvi in una piazza di Roma antica. Davanti a voi ci sono delle persone che passeggiano normalmente: una fanciulla e un ragazzo innamorati, un gladiatore che lancia uno sguardo a una giovane nobildonna, un padre che accompagna il figlio alla sua "prima volta", una prostituta d'alto bordo... Guardate bene queste persone: basterà seguirle nella loro giornata e ci faranno scoprire gli intriganti segreti dell'amore e del sesso ai tempi dell'antica Roma. E quanto il loro modo di amare somigliasse incredibilmente al nostro.
“Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita. Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori. Posso, però, ascoltarli e dividerli con te. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro; però, quando serve sarò vicino a te. Non posso cancellare la tua sofferenza; posso, però, piangere con te. Non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.” Questo è lo spirito, umile, semplice, umano,
che anima monsignor Ravasi nel rivolgersi ai lettori. In questo libro egli raccoglie 365 citazioni (una per ogni giorno dell’anno) di filosofi, scrittori, mistici, artisti di tutti i tempi e di tutte le culture, e le commenta brevemente: un invito alla meditazione quotidiana per sfuggire all’indifferenza e all’indebolimento morale che caratterizzano la nostra società, dimentica dei veri valori e del messaggio cristiano.
Per molti di noi le prime parole del mattino sono quelle dei giornali, importanti perché, come diceva Hegel, permettono all'uomo moderno di situarsi quotidianamente nel mondo. D'altra parte, dai mezzi d'informazione apprendiamo per lo più cattive notizie: guerre, delitti, crisi economica e politica sono i tratti che più sembrano caratterizzare la nostra società. Gianfranco Ravasi ci propone di distaccarci per un attimo da questa atmosfera malsana per respirare invece l'aria cristallina del mattino generata da quelle parole, antiche o recenti, che ci permettono di iniziare la giornata con anima purificata e limpidezza interiore. E, nello spirito del precedente "Le parole e i giorni", seleziona 366 citazioni letterarie, poetiche, filosofiche, musicali da cui prende spunto per brevi e illuminanti commenti, uno per ogni giorno dell'anno, uno per ogni mattino. Goethe, Molière, Maria Montessori, Enzo Biagi, Oscar Wilde, Gianni Rodari, Pascal, Don Milani. Uomini e donne intelligenti ma soprattutto "sapienti", ci spiega il cardinal Ravasi, a cui accostarsi con umiltà: "Non saprò dare soluzioni o risposte decisive; non potrò incidere nell'esistenza di chi mi leggerà; non riuscirò ad asciugare lacrime e a riportare sorrisi. Potrò essere solo - per i pochi minuti di lettura di queste righe - un compagno di viaggio che condivide le stesse domande, che partecipa alle stesse esperienze di dolore e di gioia, che dubita, teme, spera e talora forse dispera".
GIANFRANCO RAVASI, consacrato arcivescovo da papa Benedetto XVI nel 2007, è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia sacra. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui, da Mondadori, Antico Testamento (1993), Il racconto del cielo (1995), La Buona Novella (1996), Il Dio vicino (1997), Preghiere (2000), Breve storia dell’anima (2003), Ritorno alle virtù (2005), Breviario laico (2006), Le porte del peccato (2007), Le parole e i giorni (2008), 500 curiosità della fede (2009) e Questioni di fede (2010). Collabora con “Il Sole-24 ore”, “L’Avvenire”, “L’Osservatore Romano”, e Canale 5.