
Protagonista del romanzo, il primo di Kerouac a essere pubblicato, è la famiglia Martin, originaria dell'immaginaria "città" di Galloway, Massachusetts (molto simile alla vera Lowell), i cui membri sono destinati a perdersi nella "metropoli", New York. Vivida e precisa è la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto i cinque ragazzi Martin, ognuno dei quali incarna un diverso aspetto della personalità dell'autore. L'afflato religioso, la commovente rappresentazione del rapporto padre-figlio, l'esuberanza visionaria della scrittura, fanno di questo romanzo l'inizio del viaggio "sulla strada" del padre della Beat Generation.
Conosci già le basi? Le hai imparate con "English da zero"? Fai cambiare velocità al tuo inglese. Ripassa le regole di base, verifica se sei pronto per partire, prendi sicurezza con i tempi verbali, sconfiggi il fantasma del Perfect, entra in confidenza con i verbi irregolari, cambia marcia con i phrasal verbs, fai la differenza con le frasi idiomatiche, basta intoppi: vai come un treno. Con i video tutor dell'autore che seguono l'apprendimento passo per passo.
"Chi legge l'Antico Testamento con la mente disincantata e vi si avvicina con l'atteggiamento sereno che avrebbe verso qualsiasi libro scritto dall'umanità non ha alcuna difficoltà a cogliere l'evidenza dei fatti." Questo libro è il risultato di anni di studio, pubblicazioni e conferenze. Un cammino che Mauro Biglino ha iniziato come traduttore per le Edizioni San Paolo e che lo ha portato a sviluppare una lettura alternativa dell'Antico Testamento capace di suggerire ipotesi davvero rivoluzionarie. Il primo passo del suo metodo è quello del "fare finta che": se si "fa finta che" gli autori biblici abbiano voluto tramandare semplicemente fatti storici realmente accaduti, se si tolgono dalla Bibbia le interpretazioni metaforiche e teologiche che dogmi e abitudini culturali le hanno attribuito, e si applica una lettura laica e letterale, il quadro cambia in modo radicale. Ci si rende conto che la Bibbia non parla di Dio, né di alcunché di divino, ma di una storia tutta "fisica" che svela un'ipotesi dirompente sull'origine dell'essere umano sulla Terra. A supporto di questa tesi, l'autore porta una traduzione attenta dei testi: "Il Dio spirituale, trascendente, onnisciente e onnipotente non trova riscontro in nessuna parola presente nella lingua ebraica". Porta contributi forniti spontaneamente da altri studiosi.
Nel luglio 2014, mentre l'epidemia di ebola che ha colpito Liberia, Guinea e Sierra Leone preoccupa il mondo intero, Patrick Sawyer, un avvocato liberiano che sa di aver contratto il virus, atterra a Lagos, in Nigeria. Lì, con l'unico scopo di contagiare quante più persone possibile, riesce, mentendo e corrompendo medici e infermieri, a esportare il morbo in uno dei paesi più popolosi dell'Africa. Così, quello che all'inizio si configurava come un rischio grave ma controllabile, assume le sembianze di una tragedia potenzialmente devastante: diventa un "cigno nero" assoluto, un evento imprevisto e imprevedibile, capace di stravolgere nel profondo la realtà. Nella nostra vita non possiamo fare a meno di confrontarci con l'ignoto, tanto più oggi, visto il disordine che sembra dominare il mondo: dagli attentati terroristici alle crisi economiche, dalle catastrofi naturali ai venti di guerra, siamo circondati da potenziali "cigni neri" che minacciano la nostra stabilità, e ciò accade non solo a livello economico e politico, ma anche nel nostro microcosmo personale, per decisioni che riguardano la carriera o l'organizzazione delle prossime vacanze. Non possiamo pensare di poter controllare ogni singola variabile, e spesso percepiamo di essere in balìa del caso.
Esiste una vita dopo la morte? Potremo mai rivedere i nostri cari, riabbracciare le persone che abbiamo amato? Da più di vent'anni Ginella Tabacco, in seguito a un grave lutto personale, ha scoperto di possedere particolari facoltà medianiche che le consentono di entrare in contatto con l'Aldilà. Di ricevere messaggi da chi sta "dall'altra parte". Dopo il successo di "Con te sempre accanto", Ginella ha preso di nuovo in mano "carta, penna e cuore" per offrire un messaggio di speranza e consolazione a tutte le persone che soffrono il distacco e il dolore del lutto. Con una fiducia tenace e contagiosa, perché dettata dal cuore, Ginella Tabacco ci garantisce che tutta questa tristezza è ben comprensibile, ma i nostri cari ci supplicano di non nutrire eccessivi rimpianti, né rimproveri; ci assicurano che il bello vissuto insieme rimane. Il resto va allontanato: i rimorsi, la desolazione emotiva, il pensiero troppo frequente alla malattia sono "pesi" di cui ci dobbiamo liberare. Con delicatezza e pudore, e tramite esempi concreti tratti dalla sua esperienza, Ginella Tabacco invita tutti coloro che si sentono vinti dalla disperazione a non abbandonarsi a un presente e a un futuro di solitudine. Li convince a ritrovare se stessi, a far pace con la Morte e con Dio, a recuperare la Speranza, a credere che esiste una dimensione nella quale i nostri cari defunti continuano a vivere. Prefazione di Roberto Giacobbo.
"Fu grazie all'immaginazione creativa con cui seppe trasformare le sue idee in romanzo che Orwell generò qualcosa di immortale. Il dattiloscritto battuto con tanta fatica dall'autore (un originale su carta inconsistente più due copie carbone) ha lasciato le sue mani, è andato per il mondo e l'ha cambiato." (dalla prefazione di Robert Harris) Età di lettura: da 12 anni.
«Il "beato" cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio … Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da Cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel Regno di Dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso.» È questo il contenuto rivoluzionario delle Beatitudini, nucleo centrale della «buona novella», paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante «mondo alla rovescia» in cui si addentra il cardinale Gianfranco Ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di Matteo e di Luca.
A chi sono destinate le Beatitudini? A «classi speciali e privilegiate di fedeli», chiamate a vivere con particolare radicalità il Vangelo, o a ogni cristiano? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di Cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale.
Seguendo queste coordinate, Ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle Beatitudini già tra le righe dell'Antico Testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le Beatitudini ebraiche. Dai passi biblici l'orizzonte si allarga ai più svariati contributi culturali. Ecco allora che la parola si fa poesia, come nei versi folgoranti di Ungaretti o Turoldo, diviene musica nei maestosi oratori di César Franck e Georges Migot, si traduce in sequenza cinematografica, come nel Vangelo secondo Matteo di Pasolini o nell'indimenticabile finale del Grande dittatore di Charlie Chaplin, o in spettacolare immagine artistica, come nelle grandiose opere di Caravaggio e del Beato Angelico o nelle solenni architetture del santuario sul Monte delle Beatitudini, in Terra Santa. Un viaggio sorprendente e imprevedibile, in cui fanno capolino personaggi inattesi, come Ennio Flaiano o Herman Melville. Una polifonia dove c'è spazio anche per le voci dissonanti, come quella del filosofo Friedrich Nietzsche.
Emerge così tutta la forza dirompente e l'intramontabile freschezza di quello che si può considerare il più grande discorso all'umanità di ogni tempo.
Dall'ultimo pasto di san Francesco - santo ma segretamente goloso! - alla sontuosa tavola di Honoré de Balzac, dai cibi raffinatissimi del banchetto del Gran Khan alle uova con cipolle e scalogno care a Napoleone, passando per tre deliziosi intermezzi sul caffè, le castagne e i tartufi, Franco Cardini mette in campo la sua duplice esperienza di storico e di gourmet. Spaziando dal Medioevo ai totalitarismi novecenteschi e non solo, Cardini torna alla narrativa con una serie di racconti gustosi, che sono anche un'illuminante testimonianza di come la cultura materiale sia specchio dello spirito di ogni popolo, e possa essere per lo storico una lente speciale per comprenderne i segreti. Ogni racconto è, così, corredato tanto da un'indicazione delle fonti quanto dalle ricette che Franco Cardini ha sperimentato, una per una, nella sua cucina fiorentina: dall'acquacotta al piccione glassato, dal cuscus magrebino alla crema Chantilly, ciascuno di noi potrà portare sulla propria tavola i sapori del passato, e ritrovare intatte le emozioni che essi racchiudono.
"Sui capricci sono state elaborate diverse teorie e supposizioni, peccato che nessuna di queste ne abbia mai preso in considerazione la vera causa scatenante. Ecco perché tutto quello che hai provato fino a oggi non ha portato miglioramenti nella relazione con tuo figlio." Diffondendo il metodo della "crescita secondo natura", che rispetta i bambini e semplifica di gran lunga la vita dei genitori, Roberta Cavallo e Antonio Panarese hanno già conquistato 50.000 famiglie, che hanno scelto i loro libri e affollato i loro eventi in tutta Italia. Con questo nuovo libro affrontano il demone più difficile e incomprensibile di ogni mamma e papà: i capricci dei figli. "Forse riterrai che alcuni nostri consigli siano assurdi, inefficaci, contro ogni regola e a svantaggio di una buona educazione. Di certo non siamo qui per costringerti a pensarla diversamente, ma possiamo garantirti che ogni suggerimento che leggerai è supportato dalla nostra personale esperienza e dalla pratica quotidiana. Ogni volta che abbiamo dovuto risolvere le difficoltà legate a un bambino, l'unica strada veloce, sicura ed efficace era quella che si avvicinava alla sua natura, che prendeva in considerazione le sue esigenze. Non ha mai fallito, ed è quella che stai per scoprire."
Fin dai tempi di Adam Smith, il pensiero economico ha tessuto le lodi del libero mercato che, quasi fosse governato da una mano invisibile, riuscirebbe a conciliare la ricerca dell'interesse personale con il benessere dell'intera società, trasformando il vantaggio individuale in bene comune.
A questa concezione idilliaca lanciano una sfida radicale due premi Nobel dell'economia, George Akerlof e Robert Shiller, sostenendo che i mercati ci procurano tanti danni quanti benefici, e lungi dall'essere fondamentalmente benigni sono intrinsecamente disseminati di trappole e di esche cui finiamo per abboccare. Perché ogni volta che c'è un profitto da ricavare, i venditori non esiteranno a sfruttare le nostre debolezze psicologiche, la nostra superficialità e la nostra ignoranza per manipolarci e piazzarci la loro merce al prezzo più alto.
È più che legittimo, quindi, applicare all'intero ambito dell'economia quella nozione di «phishing» nata fin dagli albori di Internet per definire il raggiro online, la «pesca degli ingenui» cui carpire informazioni, dati e, in definitiva, denaro. Ma mentre quella compiuta in Rete è un'azione illegale, un reato perseguito per legge, in economia è da sempre una pratica comune e indiscussa: raggirare ed essere raggirati è parte integrante dei rapporti fra gli attori del mercato.
Per dimostrare la loro tesi, Akerlof e Shiller riportano una gran quantità di aneddoti ed episodi che rivelano come il phishing riguardi chiunque e ogni aspetto della nostra vita: spendiamo tutto il nostro denaro e poi ci preoccupiamo di come arrivare a fine mese; siamo, spesso senza saperlo, succubi della pubblicità; paghiamo troppo l'auto, la casa e le carte di credito; compriamo farmaci che si rivelano inefficaci, se non addirittura dannosi.
Nell'esplorare a fondo il ruolo della manipolazione e del raggiro nell'economia odierna e nel raccontare le storie delle persone che hanno cercato di opporsi al loro dilagare, i due autori forniscono un contributo importante alla spiegazione del paradosso per cui in un'epoca come la nostra, in cui la produzione di ricchezza ha raggiunto livelli senza precedenti, tanti continuano a condurre una vita di miseria e di silenziosa disperazione.
George A. Akerlof, economista e professore all'Università di Georgetown, ha vinto il premio Nobel per l'economia nel 2001.