Anno del Signore 480: dopo secoli di dominio romano, la Britannia ha finalmente conquistato l'indipendenza, ma libertà non significa necessariamente pace: forze oscure tramano nell'ombra e i sassoni si sono già impadroniti dei territori a est dell'isola. Il vecchio re Uther Pendragon, il Drago Rosso, è ormai prossimo alla morte, e il suo unico erede legittimo, il nipote Mordred, non è che un bimbo di pochi mesi, nato storpio nel cuore dell'inverno. L'unico in grado di riunire il paese contro i sassoni è Artù, leggendario guerriero detentore della magica spada nella roccia, forgiata nell'Oltretomba dal dio Gofannon e donatagli da Merlino, affinché riporti pace e giustizia nel regno. Un regno che Artù conosce bene: lì ha passato gli anni migliori della sua vita, ha combattuto e si è guadagnato la venerazione dei compagni. Il cammino verso la pace però è costellato di insidie, e quando incontra la bella Ginevra, nobildonna senza più terra né ricchezze, le cose precipitano irrimediabilmente: Artù si ritrova circondato da nemici su tutti i fronti, e sembrano sul punto di infliggere alla Britannia il colpo di grazia...
È la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua madre a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa, qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l'ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l'ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l'enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos'è quell'inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli, ed è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche, e della piccola Emma, che sembra temere solo una cosa: perdere i suoi fratelli. È la storia di tre ragazzi inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino.
Descrizione
Traduzione di Marcella Uberti-Bona
Intorno alla fine di Benito Mussolini e alle tante, contrastanti versioni che nel corso del tempo hanno tentato di ricostruire gli ultimi giorni del Duce, dalla disperata fuga sino all’esecuzione e alla macabra esposizione del cadavere a Milano, molto resta ancora da chiarire. Se già nell’immediato dopoguerra si erano levate le prime voci dissenzienti intorno alla vulgata ufficiale, a partire dagli anni Sessanta ha iniziato a diffondersi una vasta letteratura sull’argomento, ricca di spunti d’indagine e misteri irrisolti. Dalla sparizione del «tesoro di Dongo» all’ipotesi della «doppia esecuzione», dalla caccia ai «diari del Duce» sino all’inquietante ruolo (adombrato, tra gli altri, dall’ultimo De Felice) che potrebbero aver giocato i servizi segreti stranieri nella fine del dittatore, tutto è stato rimesso in discussione e sottoposto a inchiesta.
E, al di là del furore ideologico che in passato ha animato alcune ricerche, ciò si deve anche alla pubblicazione di documenti d’archivio prima indisponibili, e quindi all’emergere di nuove e credibili testimonianze che contraddicono molte delle precedenti. Pierre Milza, storico del fascismo e autore di una monumentale biografia su Mussolini, traccia oggi un bilancio (quasi) definitivo sulla questione, guidandoci con autorevolezza nell’appassionante labirinto delle interpretazioni.
L'Autore
Pierre Milza è un esperto di storia italiana e uno degli storici stranieri più tradotti in Italia. È professore emerito a Sciences-Po, l’Istituto di studi politici di Parigi, e autore di numerosi saggi, fra cui Storia d’Italia, Mussolini, Europa estrema, Italiani di Francia, Verdi e il suo tempo, Dizionario dei fascismi.
Descrizione
Sono Jack Morgan, ex pilota dei Marines sopravvissuto per miracolo a una missione in Afghanistan dalla quale molti dei miei commilitoni e amici non sono tornati. Vivo a Los Angeles, dove dirigo la sede centrale della Private Investigations, forse la migliore agenzia di investigazioni del mondo, quella alla quale ci si rivolge quando servono il massimo della decisione e della discrezione. Giochiamo fuori dalle regole, abbiamo a che fare ogni giorno con i segreti dei personaggi più influenti del pianeta e ci avvaliamo dei più moderni strumenti dell’indagine scientifica. E in questo modo abbiamo sempre vinto. Finora.
Perché non bastava indagare su un caso di corruzione ai massimi livelli e su un assassino seriale che a Los Angeles ha già ucciso dodici ragazzine e non intende fermarsi... C’è stato anche il barbaro omicidio della moglie del mio miglior amico, la dolce e adorabile Shelby Cushman: un’esecuzione in stile mafioso, assolutamente incomprensibile per una ragazza solare che non aveva nulla da nascondere. Forse.
Sono Jack Morgan, ex pilota dei Marines e porterò a casa la pelle anche questa volta.
L'Autore
James Patterson è uno dei più grandi fenomeni editoriali dei giorni nostri. È il creatore di personaggi famosissimi come il profiler Alex Cross, le Donne del Club Omicidi» e i ragazzi della serie di Maximum Ride (pubblicata da Nord). È l’autore più venduto al mondo, con 160 milioni di copie (più di 2 milioni in Italia): negli Stati Uniti, ogni 15 libri venduti, uno è firmato James Patterson, per un totale di 16 milioni di copie all’anno.
Il dottor Gianni Landi svolge la sua professione con il cuore, prima che con la mente, e di fronte ai pazienti riesce a dimenticarsi del camice che indossa per condividere con loro ansie, paure, dolori, speranze. È questo a fare di lui una persona speciale, che sa cogliere e comprendere la fragilità del paziente di fronte alla malattia, chiunque egli sia. Qualità di cui Landi dà prova ogni giorno, alle prese con situazioni spesso drammatiche che lo pongono davanti a temi attualissimi e scottanti: l’accanimento terapeutico nel caso di Bepi, un pittore che ha trovato un rifugio letale tra le nebbie dell’alcol; l’eutanasia in quello di Luca, noto designer colpito da una grave sindrome degenerativa; i rimedi poco ortodossi praticati da uno specialista sopra le righe nella storia di Giulio. Ma l’ospedale è anche il luogo dove molti amori nascono e altri finiscono, come il contrastato rapporto di Landi con Ginevra, una giovane e bella paziente attratta da lui perché le ha salvato la vita, o la toccante storia tra un’avvenente infermiera e un medico che la abbandona proprio quando lei si ammala...
Esasperato dalla noiosa vita di Riga, dalle continue dispute al vetriolo con gli ortodossi e dalle irritanti faide letterarie, nel 1769 il giovane pastore Johann Gottfried Herder decide di tagliare i ponti con tutto e prende il largo alla volta della Francia. Durante quel viaggio, gli vengono idee che non fanno spiccare il volo soltanto a lui, ma mettono le ali a un’intera generazione. Quella leggendaria traversata, infatti, segna l’inizio di un movimento letterario che avrebbe marchiato a fuoco un’epoca e lasciato un’impronta indelebile nella storia della cultura: il Romanticismo. Un periodo memorabile che, com’è ovvio, a un certo punto – con Eichendorff ed E.T.A. Hoffmann – si conclude, ma lo spirito romantico sopravvive.
Nato come un’«ossessione tedesca», si diffonde per mezza Europa contaminando la filosofia, la musica, la politica e persino la quotidianità della gente comune. E qui comincia la seconda storia, quella dei romanticismi, dei risvolti politici teorizzati da Heinrich Heine e Karl Marx, di quelli dionisiaci – in Wagner e Nietzsche – e del loro possibile ruolo nella tragedia nazionalsocialista e nel movimento del ’68. Avvincente e affascinante come poche altre, quella dello spirito romantico è una storia che non si è ancora conclusa e che continua a ispirare la vita di ognuno di noi.
"La miglior definizione del romanticismo è sempre ancora quella di Novalis: «Nel dare a ciò che è comune un senso elevato, al consueto un aspetto misterioso, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita, io li rendo romantici».
Da questa formulazione ci si accorge che il romanticismo ha un sotterraneo rapporto con la religione. Fa parte anch’esso di quei movimenti di ricerca che da due secoli non cessano di voler contrapporre qualcosa al mondo disincantato della secolarizzazione. Il romanticismo, in aggiunta alle tante altre cose, è anche una continuazione della religione con mezzi estetici. E proprio questo che gli ha conferito la forza di innalzare l’immaginario fino a vette senza precedenti: il romanticismo che trionfa sul principio di realtà. Il che può essere un bene per la poesia, ma è sicuramente un male quando il romanticismo tende a smarrirsi nella politica."
Niels Bentzon è un poliziotto diverso dagli altri. Uno dall’arma poco facile, noto in tutta Copenaghen per i suoi metodi non convenzionali. Niels è un negoziatore, chiamato a risolvere situazioni con ostaggi in pericolo di vita. Ma è anche un uomo scomodo. Per questo, i suoi superiori gli assegnano un caso in apparenza banale e poco importante. La segnalazione giunge da un poliziotto di Venezia, tramite Interpol: qualcuno sta uccidendo una ad una alcune persone particolari, da un capo all’altro del mondo. Tutte le vittime hanno strani segni sulla schiena, che non sono tatuaggi ma nemmeno ferite. E tutte avevano una cosa in comune, una sola: erano persone stimate, amate, dedite agli altri. Erano persone buone.
C’è un disegno dietro tutti questi omicidi, ma nessuno pare vederlo. C’è un killer, forse più di uno, che agisce secondo un ordine prestabilito. Ogni omicidio è calcolato, e secondo questi calcoli la prossima vittima sarà a Venezia. Oppure proprio a Copenaghen. Niels si trova di fronte a un compito quasi impossibile, per un poliziotto abituato a dare la caccia ai «cattivi»: deve trovare l’ultimo uomo buono e impedire che venga ucciso.
Michael è diventato molto espansivo e vive in balia delle sue emozioni, senza filtri né pudori. Stuart non sa più cosa significhi amare, nulla lo interessa né lo appassiona. Un drastico cambiamento della personalità avvenuto in entrambi i casi in seguito a un grave incidente, che ha danneggiato irrimediabilmente una parte del loro cervello. Due lesioni simili, ma perfettamente speculari. Paul Broks, neuropsicologo, è il loro medico e quello di molti altri pazienti. Come Jeanie, convinta di essere morta, o il ragazzo-gusciod’uovo, ridotto a uno stato semivegetativo...
Interrogandosi sul significato e sui limiti del suo mestiere e della scienza, Broks ci accompagna in un viaggio affascinante nelle terre del silenzio, i luoghi spesso inesplorati della nostra mente, un sentiero lungo il quale i progressi delle neuroscienze si uniscono alle riflessioni e alle domande della filosofia: che cos’è la memoria, com’è possibile perdere il linguaggio, che cosa è davvero la personalità di un individuo, dove è collocabile la sua unicità? E la più difficile, ancora senza risposta: se c’è un’anima, dov’è?
Buon compleanno, Italia. Centocinquanta di questi anni, verrebbe da dire. Ma qualcosa non torna. I tempi sono quelli che sono, di crisi non soltanto economica ma culturale, di prospettiva. Il passato è un parente alquanto lontano, e il futuro un’equazione a più incognite. Viviamo alla giornata in un permanente equilibrio precario, privo di orizzonti stabili. A dirla tutta, l’impressione è che non si sa bene che cosa celebrare. Un secolo e mezzo dopo, siamo sempre in bilico tra identità nazionale e radici locali, teoria degli insiemi e campanili. Con tutto ciò che ne consegue.
Sergio Romano, Marc Lazar e Michele Canonica ne sono consapevoli, naturalmente, e il loro confronto non esclude il disaccordo, anzi se ne alimenta. Un viaggio che tocca tutte le stazioni nello spazio e nel tempo, e che soprattutto esplora la realtà quotidiana, dello Stato e dei cittadini, in ogni aspetto: sanità, pensioni, giustizia, pubblica amministrazione, trasporti, infrastrutture, forze armate, scuola, cultura, informazione, turismo, spettacolo, sport, gastronomia, moda, design, piccole e medie imprese. Ne risulta, tra domande, risposte e ipotesi, un quadro completo e fedele (anzi, una radiografia) del Bel Paese e del rapporto che gli italiani hanno con la loro memoria storica, più o meno condivisa.
Alcina è una donna coraggiosa e fiera che ha paura di una sola cosa: i sentimenti. Tanto che per non esserne sopraffatta si è dovuta costruire una corazza di orgogliosa solitudine. Nel ’48 ha trentatré anni e una guerra partigiana alle spalle, e sembra che il suo destino sia ormai quello di vivere per sempre con lo sguardo rivolto al passato, in un continuo parlare coi propri morti e con un cane selvatico. Ma un giorno Alcina riceve una lettera che sull’onda travolgente del ricordo di un unico, lunghissimo bacio le dà la forza di lasciare il suo casolare in Umbria e di partire per l’Argentina. Ad aspettarla c’è Spaltero, un uomo più giovane di lei ma con un carattere forte e sicuro e sempre proiettato verso il futuro. Ma è sufficiente la fragile promessa contenuta nel ricordo di un bacio a spingere a cambiare vita? Basterà la forza dell’amore per resistere al violento irrompere della Storia?
In un’epoca di sentimenti sfilacciati, esili e precari, Romana Petri ha scelto di raccontare la storia di un amore eterno e indissolubile, al quale il passare del tempo solo aggiunge senza mai sottrarre.