
Ogni quadro, ogni opera vista in una chiesa o esposta in una galleria, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in un vero e proprio innamoramento, in una folgorazione, addirittura in una rivelazione. L'inizio di un'avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d'arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall'antichità ai giorni nostri. Create come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Un museo immaginario, invece, potrebbe dimostrarsi all'altezza dell'impresa. Tra i dipinti più amati, Mazzucco ne ha selezionati cinquantadue - "solo opere di artisti coi quali vale la pena trascorrere del tempo" - e, dopo una rigorosa selezione, ha deciso di raccontarli su "Repubblica" nell'arco di un anno, in una rubrica settimanale. Questo volume raccoglie le storie e le immagini di quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.
Trentatre racconti che attraversano oltre un secolo per rendere omaggio al cinema, ai suoi sfarzi e deliri, ai suoi miti intramontabili, alle sue tentazioni e frustrazioni. Ciascuno è l'angolo di una immaginifica e infinita "cineteca di Babele". Una galleria di divi colti nei loro vezzi o fragilità, dietro la perfezione dell'immagine sullo schermo. L'Alberto Sordi di Mario Soldati, indolente, abitudinario, timorato di Dio e delle donne. O il Marlon Brando cui si rivolge Joyce Carol Oates in un'invettiva in versi da innamorata tradita: la spettatrice che da ragazzina ha saltato la scuola per vedere II selvaggio non può accettare che quell'uomo bellissimo abbia "soffocato la bellezza nel grasso". E poi storie che hanno per protagonisti quella folla di individui il cui nome compare al massimo nei titoli di coda: sceneggiatori, produttori, scenografi, maestranze e figuranti alle prese col frenetico lavorio che rimane sempre fuori dall'inquadratura ma può condurre a dare la vita per il cinema. Gli scrittori hanno cominciato presto a fare i conti con la settima arte, raccontandone le meraviglie e le insidie, il lato sfavillante e il lato oscuro, come oscura e misteriosa è la sala cinematografica. E se è vero che oggi il cinema sembra avviarsi verso una fruizione solitaria simile a quella della lettura e viviamo nel tempo in cui la finzione dilaga nella realtà, potremo sempre interrogarci insieme a Domenico Starnone su chi abbia deciso di abolire la magia della parola FINE.
Un libro popolato dai protagonisti che nel corso dei secoli, da Vasari ai nostri giorni, in Europa come negli Stati Uniti, hanno contribuito alla costruzione di una nuova disciplina: la storiografia artistica nei suoi molteplici indirizzi di ricerca. Emergono i profili dei tanti metodi messi in campo per analizzare e interpretare le opere, dall'attribuzione all'iconografia e all'iconologia, dalla critica formalista alla storia sociale dell'arte, dalla ricerca ancorata ai documenti a quella ispirata alla storia delle idee, delle religioni, della cultura, fino all'assunzione di modelli attenti all'antropologia come alle scienze naturali. Un volume che mancava ma di cui si avvertiva la necessità perché, tenendo presente che il mestiere dello storico dell'arte è differente da quello del filosofo di estetica e del teorico, sono stati riannodati gli aspetti del lavoro più squisitamente storiografico con tutte quelle sollecitazioni attivate dagli stessi oggetti di studio. Le autrici hanno ricostruito infatti la proficua simbiosi tra la scrittura e il lavoro sul campo nei musei, nei territori, nel mercato, nelle collezioni private, nelle esposizioni, nelle scelte di tutela e di restauro. Tutte attività che hanno concorso a valorizzare, conservare e trasmettere alle generazioni a venire la ricchezza di un patrimonio identitario.
È una primavera strana, indecisa, come l'umore di Guido Guerrieri. Messo all'angolo da una vicenda personale che lo spinge a riflettere sulla propria esistenza, Guido pare chiudersi in se stesso. Come interlocutore preferito ha il sacco da boxe che pende dal soffitto del suo soggiorno. A smuovere la situazione arriva un cliente fuori del comune: un giudice nel pieno di una folgorante carriera, suo ex compagno di università, sempre primo negli studi e nei concorsi. Si rivolge a lui perché lo difenda dall'accusa di corruzione, la peggiore che possa ricadere su un magistrato. Quasi suo malgrado, Guerrieri si lascia coinvolgere dal caso e a poco a poco perde lucidità, lacerato dalla tensione fra regole formali e coscienza individuale. In un susseguirsi di accadimenti drammatici e squarci comici, ad aiutarlo saranno l'amico poliziotto, Carmelo Tancredi, e un investigatore privato, un personaggio difficile da decifrare: se non altro perché è donna, è bella, è ambigua, e gira con una mazza da baseball.
Che cosa hanno in comune sirene, corvi, giganti, principi, pifferai e fagioli magici? Sono alcuni dei protagonisti delle fiabe di questa raccolta, quindici fiabe classiche che si raccontano da secoli. Età di lettura: da 4 anni.
Molte delle filastrocche e delle storie di questo volume nascono in anni lontani, quando Gianni Rodari, non ancora scrittore famoso, collaborava a inserti destinati all'infanzia di periodici e quotidiani: sapienti giochi di rime che rendono il lettore protagonista; "perché" che conducono all'interno di un'officina letteraria dove scienza e poesia convivono; una piccolissima Alice che, anche se non esplora il paese delle meraviglie, riesce a compiere sorprendenti percorsi; una vivace geografia immaginaria che fa camminare le montagne... Attualità dei temi e leggerezza della scrittura confermano la grandezza di Rodari che con vivacità e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi. Età di lettura: da 6 anni.
Finalmente è arrivata l'estate, e Katy non vede l'ora di partecipare al campo organizzato dal pony club. Tutta l'eccitazione però svanisce non appena Katy si rende conto che la sua puledra, Trifle, si comporta in modo strano: dà segni di insofferenza e sembra infastidita dall'atteggiamento dell'istruttrice. La ragazza comincia allora a chiedersi se sia giunta l'ora di mantenere la promessa fatta a Trifle e di ridarle la libertà. Ma in realtà il pony ha ancora in serbo una grossa sorpresa per la sua padroncina... Età di lettura: da 9 anni.
Nella periferia di una grande città della Siberia ogni pomeriggio i ragazzi del quartiere si ritrovano a giocare nei giardini che confinano con una grande foresta di pini e betulle. Giocano con le slitte, costruiscono pupazzi, fanno gare di corsa con gli sci e battaglie a palle di neve. Che cosa succederà quando si avvicinerà incuriosito un orsetto? Che cosa farà la sua mamma, un grosso bestione immobile nella neve al limitare della vicina foresta? E che cosa succederà quando, qualche tempo dopo, un bambino rivedrà l'orso dalla finestra di casa sua e morirà dalla voglia di giocare con lui? Il libro racconta la storia vera di un indimenticabile pomeriggio di giochi tra un gruppo di bambini e un orso bruno, e del magico rapporto che si crea tra di loro. Mario Rigoni Stern si conferma attento osservatore e conoscitore del mondo degli animali, che sa descrivere con grande sensibilità. Età di lettura: da 7 anni.
Scommettiamo che riesco a mettere in fuga un Tyrannosaurus Rex? - domanda il draghetto Mangione Oscar. I suoi inseparabili amici, il draghetto sputafuoco Nocedicocco e l'istrice Leopoldo, ovviamente non resistono a una sfida del genere... Soprattutto visto che possiedono un formidabile marchingegno che permette di viaggiare nel tempo! I tre partono allora per un viaggio che li porterà indietro di ben 65 milioni di anni, quando l'isola dei draghi era un posto diverso e poco accogliente, a conoscere le creature più incredibili e terrificanti che siano mai esistite sulla terra. Età di lettura: da 5 anni.
Le storie di Natale di questa raccolta non conoscono confini, attraversano l'intera Europa per approdare negli Stati Uniti. Germania, Polonia, Norvegia e Italia offrono un eguale contributo di immaginario religioso, popolare e letterario: così si incontrano nordici troll, creduloni e paurosi; si cammina nella tundra innevata con l'anziana Babuslika, ci si diverte a ripetere la "conta" di San Nicola di Bari senza perdere di vista grandi classici della letteratura come il Canto di Natale di Dickens e Lo Schiaccianoci di Hoffmann. Età di lettura: da 7 anni.