
Le storie più belle della Bibbia, illustrate con immagini poetiche, accompagnano alla scoperta delle meraviglie dell'amore di Dio. Età di lettura: da 6 anni.
Piccole storie per piccole manine, per preparare il cuore al messaggio d'amore che fa diventare grandi. Età di lettura: da 5 anni.
Sempre più spesso i Superiori maggiori sono interpellati a dare risposte a situazioni nuove e complesse che toccano la vita degli Istituti di vita consacrata e dei loro dei membri. Ciò richiede una conoscenza adeguata delle problematiche, la capacità di affrontarle e, dove possibile, di risolverle dal punto di vista della norma canonica e delle leggi civili. In questo volume sono raccolte per la prima volta e raggruppate per ambiti tematici le Note elaborate nel corso degli anni dall'area giuridica della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori.
A trent'anni dalla prima edizione, avvenuta tra il 1982 e il 1986, viene riproposta quest'opera poderosa, ormai da tempo introvabile, definita una summa sul mistero di Cristo e considerata una delle pubblicazioni più significative nel panorama della teologia del Novecento. Non si presenta soltanto come una dottrina sulla persona e l'opera di Gesù Cristo, ma come un'imponente trattazione della teologia trinitaria, dell'escatologia, della pneumatologia, dell'antropologia teologica e dell'ecclesiologia. ?In questo secondo volume, Bordoni esamina le origini della fede ecclesiale in Gesù come Cristo, Signore, Figlio di Dio, unico Salvatore dell'uomo, compimento della storia. Una fede non sospesa a una rivelazione puramente celeste, a una conoscenza esoterica di verità atemporali, né chiusa in se stessa nel cerchio magico di una autoesperienza comunitaria creatrice di salvezza.
La quaestio de laicis attraversa l'intero XX secolo e trova il suo apice nel concilio Vaticano II, ove si è assistito all'intenzione di custodire e rilanciare lo «spazio dei laici», senza tuttavia riuscire a svolgerne in positivo la figura. La tradizionale e benemerita «teologia del laicato» è andata esaurendosi nell'atto in cui la Lumen gentium ha assegnato una valenza positiva alla figura di tutti i credenti - nessuno escluso - conformati a Cristo nel battesimo e membra vive della Chiesa-popolo di Dio. La novità di questa ricerca sta nella proposta di «storicizzare» il termine e la figura del laico, per innescare un ripensamento radicale della questione, in vista di un fattivo riassestamento della sistematica teologica e della teologia pratica, lasciando affiorare un promettente e suggestivo rilancio nella nozione teologico-fondamentale di cristiano-testimone.
La teologia degli ultimi decenni ha ripetutamente evidenziato l'eccellenza dei tratti squisitamente umani di Gesù di Nazaret, ma per affermare la vera e straordinaria umanità di Gesù è necessario scendere più in profondità fino a cogliere la sua misteriosa identità di Figlio di Dio. Gesù è «vero uomo» perché non solo «perfettamente uomo», ma anche perché «Uomo perfetto», come ha insegnato il concilio Vaticano II, sulla scia della dottrina dei Padri della Chiesa. La confessione di fede e il riconoscimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, rappresenta il tornante decisivo e la questione capitale del cristianesimo: l'identità messianica di Gesù va infatti oltre l'umano perché ci troviamo davanti a Dio stesso.
Il ciclo liturgico domenicale dell'anno B è posto sotto la guida del vangelo più antico, quello di Marco. È un testo scarno, spesso sorprendente. Suggerisce invece di spiegare, lascia spazio all'immaginazione del lettore, lo stimola con una messe di dettagli apparentemente insignificanti, in realtà altamente simbolici. Ci presenta un Gesù di poche parole che si svela solo a chi lo segue e si lascia costantemente interpellare, spesso rimproverare. Marco non edulcora la precarietà della vita di fede; anche quando il vento è contrario e siamo tentati di avere paura, il Gesù di cui narra nel suo vangelo ci educa pazientemente alla difficile arte della fiducia.
Il popoloso quartiere di Scampia, all'estrema periferia nord di Napoli, è divenuto l'emblema del degrado e dell'abbandono. Tra i principali mercati italiani della droga e con uno dei tassi di disoccupazione più alti del Paese, è stato ripetutamente dipinto come un luogo di violenza, soprattutto per le faide e la dominante presenza della camorra, che governa lo spaccio e l'occupazione abusiva delle case popolari. Eppure questo concentrato di sofferenza, dove molte famiglie hanno la maggioranza dei componenti in carcere, non è solo il fondale del film Gomorra di Matteo Garrone, girato in parte all'esterno e all'interno delle "Vele", i mastodontici palazzi di edilizia popolare costruiti negli anni Sessanta e Settanta. Anche in questa polveriera sociale, infatti, molte cose stanno cambiando. Anno dopo anno è cresciuta una rete di associazioni che ha dato vita a un laboratorio di sartoria e a una biblioteca, a un'orchestra di bambini e a progetti contro la dispersione scolastica, a un caffè letterario e a corsi di formazione professionale, ad attività artistiche e sportive, a un portale internet. Perché, come sostiene in queste pagine il gesuita Fabrizio Valletti, «anche a Scampia si può sognare, si può cercare di vivere insieme nella legalità e nella libertà». Ed è possibile, soprattutto attraverso la scuola, modificare l'immaginario simbolico dei moltissimi ragazzi del quartiere.
La questione ecologica, la condizione animale, i nuovi contributi delle neuroscienze e la crisi economica più rilevante degli ultimi decenni richiedono di ridefinire lo statuto dell'uomo. In che cosa l'unico vivente che possa porsi in senso filosofico, etico e politico il problema dell'ambiente in cui vive, si distingue dall'animale? Come si riconosce il nocciolo della vita umana? E quali sono i limiti dell'economia capitalistica? La ripetuta insistenza sul supposto primato dei fatti rispetto alle parole, quindi ai pensieri, ha l'effetto di favorire la crescita dell'astratto e la tentazione di «coltivare e custodire» non il mondo ma più prosaicamente il proprio piccolo orto, nutrendo, a volte inconsapevolmente, una sorta di «sospetto» nei confronti di ogni riflessione. In un dialogo che coinvolge Lévinas e Derrida, Heidegger e Lacan, Blanchot e Péguy, Marx e Papa Francesco, due filosofi si confrontano su alcuni grandi temi contemporanei: dalla logica del capitalismo, che non sopporta la mancanza e rifiuta la perdita, alla sacralizzazione del mercato. Per ricordare che l'abitare dell'uomo non si risolve mai nel conquistare, nel sottomettere e nell'appropriarsi, me nel coltivare e nel custodire.
Per secoli, nel mondo cattolico, Lutero è stato definito «l'eretico» per definizione, mentre il mondo protestante lo ha considerato, di volta in volta, il combattente che avversa il papato, il liberatore dalle tenebre del medioevo, il genio religioso della Germania e il padre della lingua tedesca. A cinquecento anni dalla Riforma, un evento che si colloca alle origini del mondo moderno e che ha segnato profondamente la storia del cristianesimo e dell'Europa, è necessario accostarsi al monaco agostiniano mettendo da parte secoli di guerre di religione e annose controversie teologiche. Lutero si poneva davanti alla Chiesa di Roma, cui era sinceramente legato, con quella autonomia di giudizio che rifiuta l'obbedienza acritica a direttive che vengono dall'alto. Per capire la forza che ha animato il suo pensiero e la sua azione occorre soprattutto ritornare al suo tempo, al suo mondo, alla sua teologia e alla Bibbia, il cui insegnamento rappresentava il ritorno alle fonti del cristianesimo.