
La gioia di essere amati sempre e comunque da Dio e di poter contare su di Lui, qualunque cosa accada, è il filo rosso che unisce queste meditazioni. A partire da un testo di riferimento, l'autrice ci conduce a cercare Dio, ad approfondire il rapporto intimo con Lui e la verità di noi stessi. La lettura è dispiegata nell'arco dei dodici mesi dell'anno, tanti quante sono le tematiche affrontate: un itinerario che si snoda lungo un cammino in cui si può ritrovare non solo chi ha un percorso di fede, ma anche ogni persona che riflette e si interroga sul senso della propria vita.
Lo studio propone un'esplorazione all'interno della letteratura profetica, della quale si prendono in esame brani tratti dai profeti anteriori, o libri storici, e pericopi che provengono dai profeti posteriori; vengono inoltre offerti tre saggi di natura teologica. Non si tratta né di un testo di pura esegesi, né esclusivamente di teologia biblica, ma di un'elaborazione di entrambi i generi che risponde anche a un obiettivo di natura didattica: offrire agli studenti delle Facoltà Teologiche, dei Seminari, degli Istituti Superiori di Scienze Religiose, ma anche a chiunque fosse interessato ad approfondire la conoscenza della Bibbia, uno strumento di riflessione e di studio.
Andare dietro le sbarre: vi si trova una povertà umana e sociale che difficilmente riusciamo a digerire, ma essa è l'altro lato della nostra società. In questo volume, le voci di uomini e donne che vivono l'esperienza del carcere di San Vittore come condannati o come operatori si riflettono nelle fotografie in bianco e nero che ne ripresentano l'ambiente, nei suoi diversi volti oggetti e luoghi. Le immagini sono accompagnate dai testi di Rossana Ruggiero, dalla presentazione del cardinale Matteo M. Zuppi e da una postfazione conclusiva di Filippo Giordano, nominato Segretario per l'inclusione dei detenuti al CNEL. La luce delle fotografie, magistralmente catturata da Matteo Pernaselci, apre uno squarcio di speranza nel buio di tanti vissuti.
In questa enciclica, papa Francesco vuole invitarci a meditare e riflettere sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù. Evidenzia l'importanza simbolica del cuore, dal punto di vista biblico e dal punto di vista culturale; mostra come le parole e i gesti di Gesù siano frutto del suo cuore, cioè del suo desiderio di comunione nell'amore. Attraverso le esperienze mistiche di San Francesco di Sales e di Santa Margherita Maria Alacoque appare chiaro che tale venerazione richiama il lato sensibile, corporeo, storico di ogni esperienza di fede e di preghiera, rivelando nello stesso tempo la base spirituale delle precedenti encicliche di papa Francesco.
Il testo si propone di rispondere all'esigenza di consegnare ai Superiori e agli Istituti un sussidio pratico circa le necessarie conoscenze e le procedure da seguire nei casi di abusi, compiuti nei confronti di minori e di adulti vulnerabili da parte di membri dell'istituto da loro governato. Gli abusi, visti nella loro origine (si pensi a quelli spirituali e sessuali) non sono atti isolati, ma hanno origine nell'identità della persona che li agisce e tendono a diventare stile di vita, basato sull'abuso dell'autorità che si ricopre e del potere che si esercita. Questi orientamenti si propongono come aiuto ai Superiori Maggiori per il discernimento e la corretta prassi giuridica da mettere in atto.
L'imperativo di mettere il vangelo al centro dell'azione e della parola della chiesa ha permesso a quest'ultima di iniziare un processo di cambiamento e aggiornamento, nella linea del concilio Vaticano II. In questo cammino è prioritario ascoltare tutti, specialmente chi sta ai margini della società e delle comunità ecclesiali, perché è a partire da lì che emergono esigenze spesso dimenticate e perché proprio nel volto di chi è altro da noi appare spesso quell'immagine di Dio che sostiene la nostra comune umanità. Le opere di misericordia «dar da mangiare» e «dar da bere» sono finalizzate prima di tutto a sostenere questa misteriosa presenza di Dio nel mondo.
Knohl spiega la sua comprensione di come la Torah sia stata redatta nella sua forma finale, gettando un ponte tra l'antico Israele (circa 1400-586 a.C.) e l'epoca del Secondo Tempio (circa 536 a.C.-70 d.C.), mostrando la continuità tra queste epoche e la graduale evoluzione della visione del mondo biblico. Interpretando le prove testuali, in particolare le contraddizioni e le ridondanze nel testo, vuole dimostrare che l'idea di una comprensione pluralistica della rivelazione può essere ricondotta alla stessa redazione della Torah. L'interpretazione della composizione biblica da parte dell'autore sfida una diffusa convinzione nella biblistica contemporanea: l'idea che l'antico Israele non sia mai esistito come realtà storica, ma sia stato inventato e «retroiettato» indietro nel tempo dai successivi sacerdoti israeliti come parte del loro mito nazionale.
Nell'avvento 2024 i giorni di preparazione al Natale hanno un valore particolare, perché sono anche i giorni in preparazione all'inizio ufficiale del Giubileo. Viverli bene significa approfittare meglio di questo tempo. Gli schemi di preghiera proposti, adattabili a vari momenti liturgici ed extraliturgici, prevedono una lettura e un commento su nove momenti per accompagnare la novena di Natale: l'attesa, la porta, il pellegrino, la luce del perdono, la promessa, la notte, la carità, i sogni, il bimbo. Uno strumento utile per non farsi travolgere dal tempo.
Un sussidio per la benedizione delle famiglie prendendo spunto dai temi del Giubileo: la speranza, la pazienza e il viaggio.
La conoscenza di Dio costituisce il nucleo teologico del libro di Osea. Le due metafore di sposo e padre sono strutture espressive portanti della comunicazione del profeta. Entrambe sono presenti in testi fondamentali dell'Antico e del Nuovo Testamento, ma trovano in Osea il loro qualificato testimone. Il profeta non si pone mai nelle vesti del «solito uomo» che, ricorrendo a luoghi comuni, non osa e non vuole mettere in crisi il «solito Dio», ma ha il coraggio di testimoniare i tratti di un Dio diverso e inaudito. Os 1-2 e Os 11 vengono affrontati nella prospettiva comunicativa in ogni stadio dell'analisi esegetica. In questo modo il senso del testo non è colto unicamente attraverso riferimenti storici o redazionali, bensì mediante le sue potenzialità pragmatiche. Più che nella speculazione teologica, i lettori si scoprono coinvolti nel pathos di un dinamismo interpersonale.