A partire dalla crisi iniziata nel 2008, si è andato profilando uno scenario economico sempre più complesso, che ha fatto sorgere molti interrogativi e problemi per il mondo delle imprese. Se si riflette sulla concorrenza crescente di tipo planetario, sull’impellenza del progresso tecnologico (Industria 4.0), sulla stagnazione della domanda interna e sulla graduale compressione dei margini sul venduto, si ha chiara l’idea della difficoltà di una gestione da impostare e condurre in modo molto diverso rispetto a quella tipica di un passato di stabilità e di sviluppo.
In un quadro del genere emerge l’esigenza di una nuova visione dell’impresa collegata ad una maggiore qualificazione dell’imprenditore, chiamato ad affrontare sfide sempre più impegnative sul piano competitivo. Il nuovo modello d’impresa richiede una forte spinta innovativa, in grado di coniugare al meglio l’efficacia delle scelte strategiche con l’efficienza dell’operatività. Questo significa potere, oggi e in futuro, contare di meno su rendite di posizione e dovere invece sviluppare doti previsionali e di governo sempre più affinate in termini gestionali.
L’esito di una sfida del genere non può che poggiare sulla qualità del “capitale umano” a tutti i livelli e, in particolare, sull’abilità a sfruttare l’economia delle relazioni (vedi alleanze strategiche aziendali) puntando sulla reputazione e sul consenso da conquistare con comportamenti imprenditoriali avanzati e, specie, moralmente qualificati.
Il Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione di Ruben Razzante che vedrà la luce a pochi mesi dal nuovo Testo Unico della deontologia giornalistica, e in concomitanza con nuovo Regolamento sulla privacy, approvato di recente dal Parlamento europeo e destinato a cambiare la disciplina del trattamento dei dati personali in tutta Europa. Inoltre, il servizio pubblico radiotelevisivo si sta profondamente ripensando e una nuova legge ha mutato radicalmente la governance della Rai, il diritto all’oblio sta conoscendo nuove prospettive di attuazione, la tutela dei diritti in Rete sta progredendo, mentre il rapporto media-diritto sta subendo metamorfosi impensabili.
Il volume affronta questi e tanti altri temi, raccogliendo le ultime novità normative, giurisprudenziali e dottrinali, nazionali, europee ed extraeuropee, in materia di diritto all’informazione, pluralismo, giornalismo, editoria on-line, privacy e diritto di cronaca, diffamazione a mezzo stampa e a mezzo internet, diritto d’autore, par condicio, etica e minori, informazione economica e finanziaria, commistioni tra pubblicità e informazione, organizzazione delle strutture di comunicazione nelle pubbliche amministrazioni, authorities, Rai e tv commerciale, digitale terrestre e banda larga, servizi di media audiovisivi, Agenda digitale, cloud computing.
L’autore dà conto della consistente produzione normativa, giurisprudenziale e deontologica degli ultimi anni, da quando al giornalismo della carta stampata e a quello radiotelevisivo si sono affiancati autorevolmente il giornalismo istituzionale (uffici stampa) e quello on-line, i quali stanno guadagnandosi piena dignità professionale, ponendo l’esigenza di definire un più ampio e comprensivo quadro di regole giuridiche.
Il volume costituisce un corposo supporto all’attività degli studiosi del diritto applicato al mondo delle comunicazioni e dei docenti e studenti universitari dei corsi di laurea in scienze della comunicazione e discipline affini.
L’Opera è un classico della materia, che si è sempre qualificata per chiarezza e sinteticità, completezza ed autorevolezza.
La struttura del manuale resta pienamente attuale perché immutata è la forza e la capacità dei fondare lo studio del diritto pubblico che caratterizza l'impianto della Costituzione del 1948.
Sono stati ridotti i riferimenti giurisprudenziali e alle questioni dottrinali ormai superate; sono state riviste le parti che hanno subito maggiori modifiche sul piano legislativo (ed in particolare quelle derivanti dalle importanti leggi di revisione costituzionale approvate nel corso delle ultime legislature); sono state inserite in Appendice, oltre al testo aggiornato della Costituzione, alcune tabelle riassuntive delle vicende degli organi costituzionali ed una nota per la guida alla ricerca bibliografica.
Si conferma un ottimo manuale della materia che contiene tutte le nozioni esposte in modo didascalico ed essenziale. Ne risulta un'Opera utile allo studente e nello stesso tempo non pesante e sintetica. Si quailifica per la modernità degli argomenti trattati essendo la 'famiglia' intesa nel suo senso più ampio e attuale. Questa nuova edizione si presenta aggiornatissima alle più recenti novità legislative e giurisprudenziali, in virtù del mutato quadro normativo: la Legge n. 76 del 20 maggio 2016, recante la 'Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e la disciplina delle convivenze'. A ciò si aggiunge - così come già trattato nella precedente edizione - la disciplina della filiazione e dell'affidamento dei figli, attribuzione del cognome familiare e abrogazione dell'addebito nella separazione, modifica in fase di approvazione della disciplina che abbrevia i tempi che intercorrono tra la separazione ed il divorzio, proposta di eventuale semplificazione o abrogazione della comunione legale, introduzione della negoziazione assistita da avvocati in materia di separazione e divorzio al fine di favorire la soluzione stragiudiziale della crisi della coppia coniugata, panoramica dell'evoluzione del diritto internazionale nei confronti del diritto del fanciullo e del riconoscimento dell'identità e della dignità del bambino,, disamina sui rapporti tra i diritto di famiglia e l'imponente flusso migratorio che interessa il Paese, l'applicazione dei principi della responsabilità civile nell'area dei rapporti tra coniugi e tra genitori e figli). Anche questa edizione si qualifica per un'Appendice di schemi che guidano lo studente nello studio della materia.
Il volume ha un taglio di primo inquadramento sistemico e dogmatico, con l’intento di fornire agli studenti una visione d’insieme, e alcune chiavi di lettura, dello scenario in mutamento.
E’ volutamente incentrato sulla delineazione della logica e della dinamica dei regimi e degli istituti regolatori, più che sulla minuziosa descrizione delle tante novità normative che si affastellano tumultuosamente.
Il sistema regolatorio delle banche ha subito e sta subendo, infatti, una sostanziale mutazione – indotta dalla lunga crisi finanziaria – la quale appare caratterizzata, schematizzando al massimo, da tre tendenze dominanti: la stretta analogia tra le discipline del mercato bancario e finanziario e, con più lento moto di avvicinamento, assicurativo; la sempre più pervasiva immanenza della regolamentazione, e della supervisione diretta, delle istituzioni europee; la crescente pervasività delle regolazioni pubblicistiche.
L’affermarsi delle accennate tendenze impone la ricerca di nuovi paradigmi interpretativi, ciascuno dei quali è oggetto di uno o più capitoli di questo libro, con l’obiettivo di individuare alcuni “snodi” essenziali della mutazione in corso e delinearne un quadro complessivo.
Legal English and the Common Law è un textbook completo di inglese giuridico concepito per giuristi italiani che offre percorsi di diritto e lingua inglese giuridica impostati a vari livelli di difficoltà, da B1 ad Advanced.
Il libro segue passo passo la spiegazione ed illustrazione delle tematiche – costituzione, contratti, diritti umani, Unione europea, illecito civile, diritto penale, l’inglese in ambito giuridico internazionale - attraverso una serie di Task completi di soluzioni e commenti che chiariscono i testi giuridici sempre originali presi in esame e la loro importanza all’interno dell’ordinamento giuridico di provenienza.
Si potenziano strategie di lettura e comprensione, skill e conoscenze terminologiche.
Vengono favorite conoscenze della cultura giuridica di common law inglese, con particolare attenzione alle fonti in evoluzione. Si affronta il problema della traduzione nella lingua italiana di civil law, e giuristi italiani commentano le problematiche dei temi affrontati in chiave comparatistica.
Il prezioso allegato Legal Grammar Handbook (di Patricia Sours) di cui il volume è corredato, esamina le strutture e le peculiarità della lingua giuridica inglese. L’intera trattazione è ampiamente illustrata da una vasta gamma di esempi originali.
Questa nuova edizione del libro vanta tre nuove sezioni di utilità pratica: Language Focus Tasks, Glossary of Law Terms e Recommended legal web sites.
Scopo del presente volume è la rilettura, attraverso una serie di saggi ordinati in maniera sistematica, di due delle più note fonti dell’obbligazione diverse dal contratto e dal fatto illecito, il pagamento dell’indebito e l’arricchimento senza causa, con in più una particolare attenzione per i corrispondenti modelli di diritto continentale, soprattutto francese e tedesco, e per l’esperienza dei Paesi di Common law.
L’Opera è divisa in due parti, la prima dedicata al pagamento (e alla ripetizione) dell’indebito, mentre la seconda riguarda l’arricchimento senza causa.
Il volume, che inizia con un capitolo introduttivo sui quasi-contratti, si conclude con una rassegna delle questioni vecchie e nuove, tuttora irrisolte, in tema di pagamento dell’indebito e arricchimento senza causa, in occasione della quale si affronta anche l’ipotesi di una possibile riforma dei due istituti alla luce della legge tedesca sulla modernizzazione del diritto delle obbligazioni e dell'Avant-projet francese del 2005.
Questo volume non si rivolge solo agli studenti universitari, ma anche agli operatori giuridici privati, ai funzionari della Pubblica Amministrazione e agli operatori del mondo dell’informazione, tutti quotidianamente investiti da tematiche di rilevanza internazionale.
Il sistema giuridico internazionale viene qui presentato nella pluralità delle sue dimensioni funzionali.
In particolare:
a) come uno degli strumenti di gestione del mutamento mirato alla salvaguardia dei livelli minimi di stabilità e prevedibilità delle relazioni internazionali;
b) come linguaggio finalizzato al raggiungimento dell’accordo, o come strumento di gestione del “disaccordo pacifico”;
c) come elemento di maggiore consapevolezza strumentale ad una migliore tutela dell’interesse generale e di quelli privati di portata internazionale;
d) come una delle chiavi di lettura delle dinamiche della società internazionale contemporanea.
Le tre funzioni su cui si fonda l’ordinamento giuridico internazionale – formazione, accertamento e attuazione coercitiva delle regole – vengono analizzate nella dimensione storico-sociale moderna e contemporanea. Tale analisi mette in rilievo come le regole giuridiche internazionali – sebbene elaborate dagli Stati e ad esse indirizzate – incidano sui privati e sul funzionamento degli ordinamenti giuridici nazionali.
Le numerose esemplificazioni della prassi relative alla formazione, accertamento ed esecuzione delle regole internazionali sono state scelte per fornire indicazioni anche relativamente al contenuto delle regole di comportamento del diritto internazionale, particolarmente, in tema di trattamento degli stranieri e delle loro attività economiche, diritti umani, utilizzazione e protezione dell’ambiente, immunità giurisdizionali e uso della forza.
Tratta la materia con completezza ed analiticità, senza perdere il carattere di sintesi.
Si qualifica quindi per la prosa autorevole e collaudatissima (essendo giunto alla 16^ edizione)
Per questo è diventato un classico della materia
Il potersi relazionare in maniera sempre più diretta e senza vincoli temporali e geografici è ormai diventata una prerogativa del nuovo millennio. Siamo arrivati ad un punto in cui le relazioni sociali e interpersonali sono quasi completamente intermediate dai nuovi media. Possedere una identità digitale se prima era un qualcosa di legato al concetto di svago e di passatempo, ormai essere “online”, possibilmente con una identità certificata, diventa una via obbligata per dialogare, tra gli altri, anche con la Pubblica Amministrazione.
Se da una parte i nuovi e più performanti social media ci abituano ogni giorno di più alle relazioni e al dialogo “digitale” dall’altra nuove e più stringenti normative come il Codice della Amministrazione Digitale ci impongo di dotarci di nuovi strumenti quali appunto la casella di posta elettronica certificata e la già conosciuta Carta di Identità Elettronica.
Con l’esplosione di utenti di Facebook e di Twitter, che ormai superano il miliardo, possiamo affermare che siamo di fronte ad un cambio radicale di paradigma. Il nuovo ordine sociale che si è andato via via strutturando impone anche agli utenti meno technology-oriented di allinearsi per non rischiare di rimanere ai margini della propria comunità o peggio ancora del mondo intero.
Le intuizioni di visionari dell’era digitale hanno permesso a questo sistema di progredire e di mettere queste tecnologie a disposizione di tutti gli abitanti del pianeta.
Concetti come quelli legati al digital divide sembrano ormai ampiamente superati. Cittadini elettronici connessi a governi elettronici, questo sembra essere il nuovo mondo in cui gli utenti del terzo millennio si trovano ad operare.