
In che senso la guerra cominciata in Afghanistan si possa definire nuova non è chiaro. Dagli schermi televisivi o sulle pagine dei giornali è parso piuttosto di assistere alla replica di un copione collaudato che prevede un'alternanza di immagini stereotipe e leggende talvolta risibili. Siamo di fronte a una regia anonima quanto sapiente che veicola un contenuto di informazione prossimo allo zero. Ma le cose cambiano se ci si sposta sul terreno di battaglia, come ha fatto per due mesi Tim Judah inviando alla "New York Review of Books" i quattro lunghi reportage che compongono questo libro.
Nata a Pavia nel 1922, Mariapia Tavazzani ha iniziato la sua attività umanitaria nel 1942, portando il suo aiuto in Africa, Asia, America latina, Europa orientale, ricoprendo ruoli di prima importanza nella Lega internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e svolgendo incarichi speciali per conto dell'Onu. Da quando, agli inizi degli anni Settanta, conobbe e poi sposò Amintore Fanfani inquadrò il suo impegno sociale nell'austerità della politica ufficiale, arrivando a conoscere i uomini e donne di tutto il mondo, personaggi politici e miti moderni. In questo libro ripercorre la sua vita, gli incontri fatti, gli anni vissuti con il marito. Prefazione di Ettore Bernabei.
La fiducia fa in modo che molte azioni quotidiane siano compiute senza patemi d'animo. Solo così gli individui, potendo fare affidamento su alcune certezze, riescono a dirigere le loro energie psichiche e razionali verso nuove possibilità di l'allargare le proprie esperienze. Non ci sarebbero scoperte né sfide se non potessimo poggiare su qualcosa di sicuro. Passando dal livello micro a quello macro si comprende bene come la fiducia costituisca un elemento strutturale del funzionamento dinamico dei sistemi sociali e ne sia condizione di sopravvivenza. Ma che cos'è esattamente la fiducia? L'analisi che del tema traccia Luhmann si rivela particolarmente illuminante nell'epoca attuale, contrassegnata da una crescente complessità e insicurezza.
L'anoressia e la bulimia rappresentano il disagio psicologico più diffuso fra le donne di questi decenni. Questo libro, rivolto alle persone che soffrono di disordini alimentari, a quelle che le circondano e a coloro che sono impegnati nella terapia, non intende essere un manuale che offre risposte preconfezionate, ma piuttosto di uno strumento aggiornato, capace di addentrarsi nelle ragioni ultime della malattia perché nato dall'esperienza diretta dell'autrice, a lungo anoressica e bulimica lei stessa, e dal quotidiano contatto con migliaia di ragazze sofferenti.
Cristina di Svezia (1626-1689) fu protagonista di una delle più singolari vicende umane della storia europea. Divenuta regina nel 1632, alla morte del padre Gustavo Adolfo, dal 1644 regnò da sola, proteggendo le lettere e le arti e chiamando a corte i più celebri dotti del tempo (primo fra tutti Cartesio). Poi, nel 1654, la sorprendente conversione al cattolicesimo, l'abdicazione e il trasferimento a Roma. Qui la regina frequentò la corte papale, partecipò a maneggi politici di vario tipo (fomentò tra l'altro una fallimentare rivolta antispagnola nel Regno di Napoli) ma soprattutto fondò nel suo palazzo alla Lungara un cenacolo artistico che ne fece l'autentica dominatrice della vita culturale romana.
Fin dal 1932, quando era un giovane appassionato comunista e lavorava per l'ambasciata sovietica in veste di traduttore, Conforto ha spiato per conto del KGB. L'ha fatto fino al 1979. E forse sarebbe andato avanti ancora senza un clamoroso incidente di percorso: nel maggio di quell'anno, a casa di sua figlia Giuliana, la polizia trovò nascosti i brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda, in fuga dopo l'omicidio Moro. Ma la vicenda è più sfuggente di quanto appaia a prima vista: Conforto fu arrestato una prima volta dalla polizia fascista nel 1933, tenuto in isolamento per mesi e per salvarsi presentò un'umiliante supplica a Mussolini. Da quel momento la vita sembra trasformarsi radicalmente: ha rapporti con l'Ovra e con gli agenti di Mosca.
Un libro-indagine sui più inquietanti misteri della nostra storia recente: dal caso Sindona a Calvi o Mattei, da Mauro De Mauro alla Banda della Uno Bianca, dal caso Castellari alla strage di Gioia Tauro, Carlo Lucarelli ripercorre come in un romanzo noir eventi che hanno tenuto l'Italia con il fiato sospeso. Assieme al testo, stesura arricchita rispetto alla sceneggiatura originale della trasmissione "Blu notte - Misteri italiani", sono intergrati nella narrazione documenti e interviste.
Il funzionamento dell'economia, la costruzione del benessere, l'approntamento delle difese sociali, le forme della cooperazione e del conflitto hanno cause molteplici. La psicologia, che si occupa di comportamenti e soggettività, può dare un valido contributo su temi cardine della politica come le diverse concezioni della natura umana che ne guidano le scelte; i modi in cui le persone si valutano esprimendo giudizi o differenze; i modi in cui vengono prese le decisioni che portano alla cooperazione o allo scontro.
Se la causa dell'Europa ha avuto un limite è stato quello di aver incontrato un'accoglienza benevola ma anche generica. La sua quasi ovvietà apparentemente le ha spianato la strada, in realtà le ha occultato gli ostacoli. In particolare ha contribuito a frenare il processo di elaborazione di una classe dirigente specifica e il sorgere di quel sentire comune senza il quale non si può saldare in una nuova unità la storia di nazioni e popoli diversi, con destini a lungo separati se non contrapposti. Strada facendo i problemi sono emersi, con una particolare virulenza oggi, di fronte alla prospettiva dell'imminente allargamento dell'Unione ai molti paesi ex-comunisti, e in presenza delle nuove contraddizioni e paure suscitate dalla globalizzazione.
La comunità è una realtà o una metafora? Un'istituzione o un gruppo spontaneo? È un'entità sociologicamente osservabile o un'utopia? Nell'affrontare simili interrogativi, l'autrice ha isolato tre modelli di comunità: quella "faccia a faccia", quella politica, quella etnica e/o culturale. Dalla parziale confusione e sovrapposizione dei vari modelli, e delle diverse problematiche ad essi connessi, scaturiscono ambiguità e contraddizioni. L'idea di comunità è destinata fatalmente a entrare in collisione con il paradigma dei diritti dell'uomo e con gli ideali del razionalismo critico? L'ultimo capitolo tenta di rispondere a questi interrogativi, rivisitando l'ideale anarchico e socialista di una comunità associativa.

