
Siamo sempre più vulnerabili perché soggetti a una doppia fonte di incertezza: l'incertezza che ci viene dalla precarietà del mercato e l'incertezza che ci viene dalla politica per la sicurezza. In un saggio breve, una riflessione inedita e chiarificatrice sul rapporto tra individuo e potere. A essere in gioco è infatti la libertà perché il potere risiede oggi tanto nella possibilità di decidere la flessibilità altrui, quanto nella possibilità di decidere i modi con cui rendere sicuri gli individui. Questo doppio registro del potere attiva due logiche contraddittorie che mettono a repentaglio sia la globalizzazione che la democrazia. Paolo Ceri è professore ordinario di Sociologia all'Università di Firenze.
L'arte dello stratagemma è un'arte antica, non solo perché è alla base di secolari tradizioni di saggezza, ma soprattutto perché appartiene agli esseri viventi: basta osservare animali e piante per registrare strategie di sopravvivenza, di difesa o di attacco. L'uomo ha semplicemente migliorato quello che da un'eternità la natura gli pone sotto gli occhi. L'intelligenza e la creatività applicate al coordinamento dei mezzi necessari per raggiungere uno scopo fanno parte di quella saggezza che da sempre guida - o dovrebbe guidare - gli esseri umani. Questa saggezza, però, va coltivata; le abilità vanno esercitate; le conoscenze approfondite. In questo libro Giorgio Nardone racconta e analizza queste abilità attraverso le tre tradizioni fondamentali che utilizzano gli stratagemmi come strumenti essenziali per la realizzazione dei fini: quella greca dell'astuzia, l'arte cinese della guerra e quella retorica della persuasione. Per superare gli ostacoli e sciogliere inestricabili garbugli con orientale eleganza e, perché no, un pizzico di leggerezza.
Il libro si apre con una ricostruzione dei destini dell'Italia decisi, suggerisce l'autore, già durante la conferenza di Yalta a seguito della quale fu sancita una tacita spartizione del nostro paese in due aree di influenza: est e ovest. La conseguenza più rilevante di tale disegno sopranazionale è stata la creazione di un sistema democratico anomalo, bloccato da due sistemi di controllo, quello americano e quello sovietico, contrapposti ma al tempo stesso alleati nella spartizione politica del potere. In quest'ottica gli orientamenti del paese, le linee di governo e la sua organizzazione negli anni dal dopoguerra alla morte di Moro hanno in qualche misura condizionato un vero confronto politico con conseguenze che sono evidenti ancora oggi.
In questo saggio sul sogno Foucault traccia un percorso che da Eraclito va a Platone, Schelling, Novalis, Sartre, Freud, Bachelard passando attraverso riferimenti alla poesia francese e a Shakespeare. Egli esamina e supera le principali concezioni del sogno fino a scorgervi l'a priori storico dell'uomo, lo spazio originario in cui si dispiegano in modo privilegiato la trascendenza dell'immaginario e il movimento della libertà.
Come allungare le ore di sonno del bambino, i rituali della buonanotte più efficaci, come affrontare i risvegli notturni, il sonnambulismo, paure e incubi, i pro e contro del dormire tutti insieme nel lettone. Questi alcuni dei temi affrontati nel libro, guida per genitori firmata da un pediatra, Brazelton, e da uno psichiatra, Sparrow.
Dalla "rivoluzione italiana" secondo Manzoni e Gioberti alla guerra di Spagna, dall'antiamericanismo alle crociate come falso storico, da un ritratto di Giovanni Agnelli a un ricordo di Luigi Barzini jr., da Evita Perón a De Gasperi, dalla Commissione stragi al futuro del libro... Un libro che ripercorre pagine note e meno note della nostra storia recente.
"Il sondaggio registra quel che la gente pensa quando non pensa", sostiene Fishkin, noto politologo americano, ed è necessario invertire questa tendenza. Per questo Fishkin ha elaborato il metodo del "deliberative polling" (sondaggio deliberativo) che consente di ottenere opinioni più ponderate. L'idea di Fishkin, sostiene Giuliano Amato che firma l'introduzione, è quella di "compiere il passaggio da un'opinione grezza ad una informata e consapevole" dato che fino ad oggi i sondaggi sono stati una "raccolta di pareri fatta su un'informazione inesistente".
Nato a Varsavia nel 1891, Mandel'stam si trasferì a Pietroburgo, dove negli anni Dieci fu una delle figure più in vista nell'ambiente letterario. Arrestato nel 1834 e deportato nel 1938, morì in un campo di concentramento presso Vladivostok. In questo volume sono raccolte sue riflessioni sulla poesia, ritratti di poeti contemporanei, analisi delle Cantiche dantesche.
Questa piccola divagazione ci offre un percorso non accademico né intellettualistico tra le pagine dei libri, alla scoperta degli elementi che amplificano il piacere della lettura. È dedicata a chi ama leggere ma non ha ancora avuto l'occasione di riflettere sul modo in cui lo fa, non diversamente da un appassionato di cucina cui nessuno ha ancora svelato alcuni trucchi che gli permetterebbero di ottenere risultati migliori: come scegliere gli ingredienti, quali verdure e in che stagione, i sapori più definiti, i tempi di cottura, gli accostamenti. Sottolineando le analogie tra piacere amoroso e piacere della lettura, Camilla Baresani suggerisce e perlustra esempi narrativi capaci di esaudire molti dei capricci, delle necessità frustrate e delle fantasie di chi ama leggere: i viaggi, la sensualità, la trasgressione, l'indugio, la vita sociale la soddisfazione del gusto.
Il 19 maggio 1978, con un proiettile calibro 22, Marie-Jo, la figlia venticinquenne di Georges Simenon, si uccide nel suo appartamento di Parigi. È un suicidio annunciato, e del resto più volte tentato: dopo essere stata una bambina difficile, Marie-Jo era entrata sin dall'adolescenza in un ciclo infernale di cliniche, fughe, ospedali psichiatrici. Simenon non raggiunge Parigi, ma si preoccupa che siano eseguite le estreme volontà della giovane, contenute in una lettera straziante trovata accanto al cadavere. Nel 1980 lo scrittore compone queste "Memorie" per commemorare la figlia, ma anche per placare insieme il dolore e i sensi di colpa e dà vita a una sorta di grande affresco autobiografico.
Nel corso dell'esperienza repubblicana, i nove presidenti che si sono succeduti hanno interpretato ciascuno a modo suo una carica che studiosi autorevoli hanno giudicato la più ambigua fra quelle previste dalla Carta del 1948: un po' notaio, un po' arbitro, un po' capitano. Certo è che da quasi venticinque anni il presidente ha acquistato una centralità alla quale i costituenti non avevano pensato e che è figlia, prima di tutto, delle difficoltà e delle ripetute crisi del sistema politico: essa ha ormai inciso sulla stessa forma di governo. Questo libro cerca di raccontare cosa dovrebbe fare, cosa fa e cosa si vorrebbe far fare in futuro al presidente.