
Passato, presente e futuro del movimento dei lavoratori nel dialogo tra un "vecchio organizzatore sindacale" e il leader della Cgil. Dalle prime forme di associazione operaia ai primi scioperi di massa, dalla resistenza antifascista alla costruzione della Repubblica, dall'introduzione delle tutele elementari del lavoro alla difesa dei nuovi diritti. Un viaggio nella storia del sindacato che è anche un viaggio nella storia del nostro paese. Ma anche l'occasione per gettare uno sguardo lungo sui nuovi confini delle identità sociali, mentre insieme alle forme dell'economia e dell'impresa si trasformano gli strumenti per difendere la dignità del lavoro.
Uno psicoanalista presenta i nuovi sviluppi nella psicopatologia e nella psicoterapia dei disturbi gravi della personalità. Integrando i contributi della psicoanalisi europea con quelli degli autori latino-americani, l'autore focalizza la sua analisi sull'organizzazione borderline della personalità, il narcisismo, le inibizioni sessuali, il transfert e il controtransfert, i comportamenti suicidari e i disturbi alimentari.
"Quelli che si usa chiamare 'gli intellettuali' hanno facce, abitudini, ossessioni, languori come qualunque altro cittadino? È possibile raccontarne senza sussiego gli atti e i pensieri? Rubargli aneddoti, indiscrezioni, malignità, affetti, sorrisi? Gli 'Illustrissimi' che si muovono in questo album di articoli, interviste e profili critici, sono stati scelti all'interno di una folla che ha popolato e spesso rallegrato la mia vita professionale. Un giornale è per definizione quanto di più pragmatico e di meno protocollare esista anche quando ospita temi culturali. Incenso e gloria: ecco due ingredienti che mi piacerebbe non figurassero in queste pagine. 'Illustrissimi', dunque.
Non c'è per Arlecchino un testo letterario che certifichi la sua nascita. A inventarlo fu un attore del XVI secolo, Tristano Martinelli, vissuto a Mantova tra il 7 aprile 1557 e il 1630. Acrobata e funambolo, Martinelli simulava in scena viaggi all'Inferno e ritorno, scatenava il riso giocando con il sesso e gli escrementi, improvvisava monologhi demenziali. Circondato da un alone di magia, era amato dai Valois, dai Savoia, dai Medici e dai Gonzaga, che videro in lui l'amuleto capace persino di rendere fertili dinastie minacciate dalla sterilità. Grazie ad Arlecchino, Tristano Martinelli divenne ricco e famoso, portando sulla scena il suo personaggio dalle Fiandre a Londra, da Parigi a Madrid, da Venezia a Firenze.
"L'identità politica dei cattolici italiani è ancora una volta un problema aperto: non credo che debbano essere più alla ricerca di una 'loro' democrazia, ma di una forma più alta di democrazia. La democrazia dei cristiani non può più essere una nuova 'democrazia cristiana'. Oggi coincide con la democrazia di tutti; è un impegno a tener viva, anche con la fede, una speranza di civiltà per il nuovo millennio... Ma la democrazia non è autosufficiente. Per recuperare e approfondire il suo tessuto etico di base ha bisogno di nuove aristocrazie, morali, culturali e religiose. La laicità, che è una conquista condivisa, ha bisogno di un'anima religiosa". Intervista a cura di Giuseppe Tognon.
Strumenti introduttivi alla conoscenza di processi e fenomeni sociali sono oggi particolarmente utili se si intende concepire la formazione non tanto come accumulo di informazioni quanto, come sostiene efficacemente Vartan Gregorian, come "trasformazione dell'informazione in conoscenza". Ma che cos'è conoscenza? Il volume si muove alla luce di questo interrogativo, nell'intento di riavvicinare temi e problemi di base della sociologia dell'educazione, cercando di mostrarne l'importanza anche oggi, ricollocandoli in un terreno epistemologico e metodologico che si è venuto consolidando nella disciplina sociologica e, soprattutto, trasferendo in essi l'esperienza personale di studio, di ricerca e di didattica degli anni recenti.
Uno strumento tecnologico come il computer può farci cambiare modo di pensare, modo di comportarci? Può motivarci a smettere di fumare, a stipulare un'assicurazione, ad associarci a un'iniziativa benefica? La risposta di B. J. Fogg è: si, può. Da circa un decennio lo psicologo comportamentale Fogg studia, alla Stanford University, i modi in cui la tecnologia può essere utilizzata per influenzare idee, atteggiamenti, comportamenti e ha battezzato captologia (dal verbo latino che significa "catturare, attirare") questo campo di indagine. Di captologia ci si può occupare sia per capire e imparare a difendersi, sia per padroneggiare le tecniche migliori per diffondere un'idea, conquistare altri a un'iniziativa o promuovere un progetto.
Il libro evidenzia come l'applicazione della riforma può imprimere una spinta di qualità al cammino inclusivo, attraverso alcuni nuovi dispositivi: i piani di studio personalizzati, la differenziazione e la flessibilità metodologica, didattica e organizzativa, il Portfolio.
Grazie alle domande spesso incalzanti di un interlocutore, il libro fa emergere l'"uomo Messner", quella personalità complessa che è diventata l'alpinista più noto di tutta la storia dell'alpinismo, grazie non solo alle doti fisiche ma soprattutto a una filosofia di vita e a una fede incrollabile nella sua capacità di vincere con tenacia e fantasia sfide sempre più ardue, in ambito alpinistico, così come in tutti gli ambiti.
Da qualsiasi angolo provengano - dalle sale borsa o dai laboratori di ricerca, dagli studi dei giuristi o dalle pagine di internet - le descrizioni della scena contemporanea concordano nel tratteggiare una situazione che si sottrae a qualsiasi forma di controllo. Forse per questo, paradossalmente, il diritto produce leggi a un ritmo senza precedenti nella storia conosciuta. E forse per questo dove il diritto viene disatteso si invoca il rimedio dell'etica. Ma diritto ed etica possono molto poco per arginare comportamenti che ovunque assumono sempre più spesso le forme di un'illegalità diffusa e diffusamente accettata. In questo libro l'autore ricerca una possibile via d'uscita dal labirinto in cui sembrano intrappolate le società in cui viviamo.
«Nomi del padre» è una nuova formulazione di Lacan della funzione del mito di Edipo studiato da Freud. Vi si trovano legati il simbolico e l'immaginario. La traduzione di questa funzione sotto la dicitura «Nomi del padre» permette a Lacan di liberarla dell'aspetto immaginario che conserva nel mito e di farla diventare quel punto di struttura che nella clinica psicanalitica determina la separazione tra nevrosi e psicosi. Ne «Il trionfo della religione» l'autore si scosta dal materialismo freudiano affermando che solo la religione si fa carico delle angosce del reale.

