
Un saggio maestro accompagna un suo discepolo in un lungo viaggio per spingere il giovane ad esaminare i propri limiti ed educarlo a scoprire i veri nemici del suo personale successo. Un evento inaspettato cambierà la vita del discepolo in un istante. Tutti vogliono una carriera gratificante, un rapporto emotivamente ricco con gli altri, il benessere e la possibilità di vivere completamente ogni momento della propria vita.Invece,spesso ci rifugiamo in una zona confortevole e ci fermiamo lì, come appagati ma insoddisfatti, per poi accorgerci che, un bel giorno, tutte le cose grandi della vita ormai ci sono passate davanti e sono svanite. In questo libro dedicato al cambiamento della propria vita,la mucca rappresenta tutte le scuse,le paure,le giustificazioni,i pregiudizi e le false credenze che ci tengono lontani dalla vita che veramente vogliamo e meritiamo.Una storia acuta e divertente che catturerà il vostro cuore. Raccontata con semplicità, profondità, humour, compassione e speranza,C’era una volta una muccaoffre alcuni semplici principi per la costruzione del carattere a genitori, imprenditori, insegnanti, leader, manager e a tutti i ragazzi che possono influenzare anche gli altri loro coetanei.
I comportamenti antisociali degli adolescenti possono essere letti come l'espressione di una difficoltà evolutiva, che impedisce l'acquisizione di un'identità sociale e che spesso comporta un'incapacità di assumere la responsabilità delle proprie azioni. Rispetto a tali comportamenti, il presente volume propone alcune tematiche che oggi richiamano l'attenzione di esperti e non solo.
II concetto di rischio psicosociale ha visto nel tempo l'evolversi di teorie e modelli interpretativi diversi, fino ad arrivare all'adozione di una prospettiva dinamica.
L'autrice propone alcuni spunti sul concetto di resilienza e sull'importanza dell'individuazione di meccanismi e processi protettivi alla base degli esiti evolutivi degli individui. L'obiettivo principale diventa quello di individuare i precursori di uno sviluppo adeguato, che si concretizzi nel benessere psicologico e sociale.
Approfondimenti specifici sono dedicati ai temi della devianza minorile, con particolare riferimento alle azioni di gruppo e a comportamenti attualmente molto diffusi, quali il bullismo. L'azione è intesa come costrutto psico sociale, articolato e complesso, che comprende diverse dimensioni del significato sociale: cognitive, interattive e comportamentali. Allo stesso modo, l'azione deviante viene letta come processo, che esprime significati individuali e relazionali. Rispetto al tema del bullismo, vengono proposte le teorie esplicative di riferimento e alcune indicazioni su tale fenomeno; inoltre, vengono presentate alcune sperimentazioni educative ed esperienze di ricerca adottate in tale campo.
Gli Autori presentano una serie di personaggi clinici per descrivere l'emergere della spinta a esistere come possibilita' di testimoniare la propria esperienza, anche in quei suoi aspetti che sono stati ridotti al silenzio, e di emanciparsi dalla mentalita' convenzionale del gruppo di appartenenza. La sessualita' e' un linguaggio tanto plastico da poter dare espressione figurativa allo spaesamento e al dolore psichico. Il libro affronta quella silente sintomatologia sessuale che l'individuo stesso considera secondaria rispetto al nucleo del suo disagio psichico. Queste sintomatologie sessuali poco appariscenti sembrano costituire un riparo e un diniego dell'angoscia e della paura di esistere, ma lasciano l'individuo sempre esposto alla domanda: vale la pena vivere? In questo modo la sessualita', dall'essere uno scambio intimo, tenero e appassionato con l'altro, diventa, degradandosi, uno strumento per non avvertire la paura di esistere in quanto individuo specifico...
Un volume che propone un'ipotesi per spiegare la nascita della coscienza. Nessuno fino ad ora aveva colto come molti fenomeni inquietanti dei nostri giorni come la pedofilia, le perversioni sessuali, i delitti "immotivati" all'interno delle famiglie e delle coppie, possano essere reinterpretati in una chiave che ci riporta indietro di decine di migliaia di anni, e che ha a che fare con il cannibalismo. In questo libro, avvincente e terribile, la "solitudine" della nostra specie, il mistero delle malattie mentali e molte forme di predazione dell'uomo sull'uomo, vengono viste come tracce di questo "evento originario": una spieiata auto-selezione cannibalica della specie, che eliminò chi non era ricettivo sessualmente e chi non sapeva parlare.
Di fronte a fenomeni tanto complessi, quali il turismo sessuale, l'infanticidio, i crimini informatici e la criminalità organizzata, sarebbe opportuno creare delle possibilità che permettano di intervenire e auspicabilmente prevenire la scelta deviante. Di particolare rilievo, ci sono inoltre le tematiche inerenti il fenomeno della Shoah e Genocidio, oltre che il mobbing familiare. Viene inoltre affrontato in chiave critica l'esperienza della Psicologia penitenziaria.
Ovunque vi sia una coppia di persone (marito e moglie, genitori e figli, insegnanti e alunni, colleghi di lavoro, vicini di casa, amici…) vi è simpatia, collaborazione, complicità… ma anche gelosia, invidia, rivalità! Quest’ultima, lungi dall’essere solo una componente negativa dei rapporti interpersonali, può addirittura risultare un collante positivo e dinamico. Giovanni Scalera è psicologo e psicoterapeuta; da anni si occupa di problemi della coppia.
A partire dal secolo scorso la successione generazionale non è più un processo di sostituzione "dello stesso con lo stesso" ma diventa un rimpiazzare "qualcosa con qualcosa d'altro": la distanza che separa i gruppi di età non è più una distanza meramente anagrafica ma una distanza culturale e politica. Gran parte del '900, che ha coltivato una vera e propria ideologia della giovinezza, è contrassegnata da movimenti politici giovanili e nuove forme di aggregazione sociale basate sull'età, che tentano di definire un nuovo spazio politico. Ma anche i valori politici più tradizionali si trovano di fronte al problema di essere legittimati e accettati dalle nuove generazioni perché a esse viene delegato il compito fondamentale di riprodurre e trasformare la società. La generazione insomma è vissuta come un attore politico capace di cambiamento. Ma cosa fa di una generazione un motore di innovazione? Qual è il legame di generazione? Il breve testo di Karl Mannheim, originariamente pubblicato in Germania nel 1928, è unanimemente riconosciuto come l'architrave per chiarire la natura del legame sociale che unisce gli individui in un insieme generazionale e la natura della sua specificità. Il testo da cui tutto è cominciato.
Era un omone di quasi due metri, e aveva un curriculum di studi non propriamente impeccabile: aveva fatto il barbiere, il fenomeno da baraccone e l'attore. Ma il padovano Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) è diventato una figura leggendaria, l'avventuroso pioniere che all'inizio dell'Ottocento ha dato il primo grande impulso alla scoperta dell'antico Egitto e dei suoi monumenti. Il "Grande Belzoni" ha legato il suo nome al dissabbiamento del tempio di Abu Simbel, alla soluzione dell'enigma della piramide di Chefrem, in cui fu il primo ad entrare, e a una quantità di scoperte ed esplorazioni che lo rendono ai nostri occhi una specie di Indiana Jones dell'egittologia. Sulla base di ricerche approfondite e originali, anche su documenti sinora sconosciuti, Zatterin ha ricostruito con precisione e passione la vita e le avventure del Grande Belzoni in una biografia.
Il "gioco serio" dell'arte. Un ossimoro, che traduce il prodigioso stare insieme delle cose del mondo, magistralmente rappresentato e riproposto nell'opera d'arte. Dialogando con personalità di spicco del panorama culturale italiano, Massimiliano Finazzer Flory ci guida in un percorso, analizzando otto quadri di scuola italiana in una sorta di essenziale abbecedario tematico. Un percorso storico, alla scoperta dei testi che hanno ispirato gli artisti, dei committenti dell'epoca, dei critici e degli autori dei secoli successivi. Un'interpretazione in cui si sovrappongono rimandi alla filosofia, alla musica e alla letteratura, nel gioco della conversazione, del confronto, delle associazioni libere, per scoprire che l'opera d'arte è strumento di conoscenza, non solo del mondo e della storia, ma anche di noi stessi.
Dopo un decennio di relativo oscuramento, la Russia dello zar Putin è ritornata con forza sulle prime pagine di tutti i giornali: Gazprom, la Georgia, l'assassinio della Politkovskaya, l'avvelenamento di Litvinenko, le uscite di Putin su nuovi tipi di armi nucleari come parte di un progetto 'grandioso' per migliorare la difesa del paese. Si può dire che non c'è giorno nel quale la Russia non faccia notizia. Non c'è da stupirsi: mentre si assiste alle non entusiasmanti prove della superpotenza americana, l'impero russo rimane l'unico vero impero del mondo. Ha tutti i tratti dello stato autoritario: è governato in modo centralistico; è determinato a mantenere il controllo di nazioni e popoli non etnicamente omogenei, ma rientranti nella sua sfera di influenza e vassallaggio; è infastidito dall'intromissione occidentale nei suoi "affari interni"; è spropositatamente ricco di risorse minerarie e petrolifere, concentrate nelle mani di pochissimi oligarchi vicini al Cremlino.
"La giustizia resta un malato grave, le cui condizioni, in mancanza di cure appropriate, si aggravano con il passar del tempo. Eppure è sempre più evidente che senza giustizia deperisce la qualità della convivenza civile. Per questo non vogliamo concederci il lusso della rassegnazione e del silenzio e continuiamo a ragionare, cercando di mettere le nostre esperienze professionali e l'analisi da esse suggerite a disposizione di chi vuole un rinnovamento profondo della giustizia (che - ne siamo convinti - è un malato curabile, a condizione che lo si voglia davvero curare ...)." (Gian Carlo Caselli).

