
La storiografia antica ha dato dell'imperatore Commodo un giudizio decisamente negativo, come è avvenuto per Caligola e Nerone, mostrandolo come un giovane non solo inesperto ma anche inetto, del tutto inconsapevole della grande responsabilità del suo ruolo a cui preferiva il lusso, i vizi di una vita smodata e la sua sfrenata passione per i giochi gladiatori. Commodo, ancora troppo giovane quando divenne imperatore, non possedeva certo l'auctoritas del padre Marco Aurelio e le qualità di leader politico di altri imperatori della dinastia degli Antonini, ma non era però così debole di carattere e indolente come gli autori antichi tendono a rappresentarlo. Ad ogni modo, la fine del suo principato segnò l'inizio del declino dell'Impero romano, immerso in una crisi che nei decenni a venire diverrà sempre più irreversibile.
Attacchi di panico, fobie, ansie, insicurezze sono malesseri che oggi sempre più persone si trovano a fronteggiare. Le essenze floreali sono in grado di aiutare a prevenire, alleviare, talora risolvere questi disagi psico-fisici partendo dalla loro origine: le conflittualità interiori, che, rimanendo irrisolte, possono esplodere producendo sintomi e disturbi. L'autrice, floriterapeuta esperta e vittima lei stessa di attacchi di panico poi risolti con la floriterapia, offre una guida per tutti coloro che non vogliono diventare schiavi dei farmaci, ma scelgono piuttosto di percorrere una strada risolutiva partendo da una maggiore attenzione al proprio universo interiore. Dopo aver introdotto cosa è l'attacco di panico e i suoi sintomi iniziali, l'autrice descrive come agiscono i rimedi floreali sulla psiche. Il nucleo del libro tratta le diverse problematiche legate all'attacco di panico abbinandole ai fiori di Bach, ai fiori californiani e ai fiori australiani, i tre principali sistemi floriterapici che, integrati tra loro, rafforzano la loro efficacia. Divulgativo e di facile consultazione, questo manuale, primo testo che tratta gli attacchi di panico con la floriterapia, è un valido supporto anche per tutti i terapeuti
La libertà d'espressione è associata al mezzo che ne rende possibile l'esercizio, la stampa, al punto che il "contenitore" gode delle stesse tutele del "contenuto". La centralità strategica e le modalità di diffusione dell'informazione fanno sì che non sia sufficiente concepirla solo come l'espressione di un diritto individuale, ma rendono necessarie nuove regole per chi crea, diffonde e fruisce delle idee. Secondo l'autore chi vende informazioni deve sottostare alle stesse regole di chi vende altri beni, mentre la libertà individuale deve essere potenziata tramite un allargamento delle fasce di utenti che hanno accesso alle fonti e alle reti di telecomunicazioni.
Sembra impossible eppure accadono. Sono fatti drammatici che lasciano increduli e senza parole perché a firmarli sono giovani che hanno davanti la vita.
Giovani quasi sempre normali, ben voluti, amati anche, ma che improvvisamente diventano capaci di gesti assurdi, violenti verso gli altri o verso sé stessi.
La compassione per loro, per i genitori e per gli amici spinge a trovare soluzioni urgenti con cui capire le cause profonde del bullismo, delle dipendenze, dell'autolesionismo.
tre professionisti intervistati offrono una possibile lettura dell'attuale mondo giovanile e interessanti piste di intervento da parte dei genitori, educatori, medici, professionisti dei servizi sociali.
Esiliato dalla Spagna musulmana riconquistata dai cristiani; infaticabile viaggiatore d'Africa al servizio del sultano di Fez; catturato dai pirati e consegnato alle prigioni romane del Papa; convertito al cristianesimo e scarcerato; autore di libri importanti che fecero conoscere l'Africa e l'islam agli europei. Non manca il romanzesco, nella vita di al-Hasan al-Wazzan, più noto come Leone l'Africano, geografo, erudito, avventuriero dalle molte facce vissuto a cavallo tra Quattro e Cinquecento. Natalie Zemon Davis ne segue le tracce e dipana qui tutta la sua storia, ricostruendo le innumerevoli svolte che lo trascinarono da un mondo all'altro e ritorno, sempre in equilibrio tra due culture antagoniste e nemiche.
"Lo so. Lo so che non esistono l'Uomo e la Donna, ma gli uomini e le donne. Non generalizzazioni ma solamente casi particolari. Tanti casi particolari quanti sono gli individui. Miliardi di storie per miliardi di esseri umani sulla terra. Lo so che c'è del femminile nell'uomo e del maschile nella donna. Lo so, conosco i classici, figurarsi: sono stato adolescente negli anni Settanta. Lo so che la ricerca di un tipo sessuale è sospetta, per non dire reazionaria, che non ci sono sessi ma solo generi. Sfumati, necessariamente sfumati. Lo so, so tutto. Ma so anche che io... io non sono una donna". Come si presenta l'uomo ideale? Si depila. Fa incetta di prodotti di bellezza. Indossa gioielli. Crede fermamente ai valori femminili. Privilegia il compromesso. Insomma, l'uomo ideale... è una vera donna. Ha reso le armi. Il peso tra le sue gambe è diventato un fardello troppo pesante e si è convinto che l'uguaglianza è similitudine. Le giovani generazioni hanno accresciuto questa confusione. Tutto quello che è autenticamente mascolino è considerato una parolaccia. Una tara. Ma la rivolta tuona. Gli uomini hanno un'identità da riprendere. Perché non debbano più dire ai loro ragazzi: "Tu sarai una donna, figlio mio".
Negli anni Settanta, ai tempi della crisi petrolifera, le autorità francesi dovettero scegliere tra il rinvio nel paese d'origine di tutti coloro dei quali le fabbriche non avevano più bisogno e l'accoglienza degli stessi, imminenti disoccupati. Abbiamo scelto la soluzione "umanitaria". La nostra società femminile non poteva sopportare la crudeltà di uno strappo. Abbiamo rifiutato la soluzione da uomini, quella che respinge chiunque venga percepito, anche inconsciamente, come rivale nella competizione per la conquista della donna. Abbiamo preferito la dolcezza di una soluzione femminile, l'accoglienza, l'integrazione. Questa parola è diventata magia, religione, esorcismo. Ha rimpiazzato il modello dell'assimilazione. Rinunciare ad assimilare gli immigrati e i loro figli vuol dire rinunciare a imporre loro - virilmente - la nostra cultura. Di fronte a quest'ultima prova di debolezza, così femminile, i figli di quegli immigrati preferiranno riavvicinarsi alla legge del padre, trasfigurato, idealizzato, e vendicarlo. In base a questo, trasgrediranno disinvoltamente la legge, odiata matrigna. In questa società di "ragazze", loro saranno uomini. È uno scontro in cui è in gioco il predominio virile. Uno scontro che può solo essere all'ultimo sangue.
"Non sono mai esploso di gioia, ma ho visto i miei tifosi pazzi di felicità. Non sono mai rimasto a bocca aperta, ma li ho visti emozionarsi. Non mi sono mai messo le mani nei capelli, ma li ho visti disperarsi. Non ho mai avuto un sorriso stampato sul volto, ma li ho visti divertirsi tanto. Eppure dentro, in silenzio, a modo mio, quello che hanno vissuto apertamente loro l'ho vissuto anch'io." Autentico filosofo del calcio, uomo di Sport senza compromessi e senza mezze misure, allenatore amato ovunque abbia importato le sue idee, fondatore di Zemanlandia, la terra promessa del gol, Zdenek Zeman è un'autentica figura di culto. In cinquant'anni di carriera ha diviso ma soprattutto unito, fatto discutere tifosi e addetti ai lavori, versare i proverbiali fiumi d'inchiostro però mai, prima d'oggi, si era raccontato con la sua viva voce. Mai aveva spiegato il suo calcio e illustrato i suoi metodi di allenamento così in dettaglio, mai aveva parlato in modo così intimo della sua vita fuori dal campo. Lo fa in queste pagine che sono esattamente come lui: profonde, piene di intuizioni folgoranti, divertenti e sincere nel raccontare se stesso e tutto ciò che ha visto e costruito nel mondo del pallone. Dai primi gradoni nel Foggia dei miracoli alla Lazio di Signori, Nesta e di un Nedved scoperto prima di tutti; dalla Roma di un giovanissimo Totti (il "ragazzino", come lo chiamava il presidente Sensi) al quale Zeman affida le chiavi della squadra e la fascia da capitano, alle battaglie per un calcio lontano dalle farmacie e dagli uffici finanziari, dal doping reale e amministrativo; dal Pescara dei tre gioielli Immobile, Insigne e Verratti ("Ciruzzo", "Lorenzolo" e "Marcolino", futuri campioni d'Europa) a oggi. Fra autobiografia e manifesto, "La bellezza non ha prezzo" regala pagine traboccanti di un amore straordinario per il gioco del calcio e per tutto ciò che di più bello può caratterizzarlo: la passione dei tifosi, lo spirito di squadra, la cura dei talenti. È la storia di un uomo - e di un allenatore visionario - che ha sempre anteposto i suoi ideali all'imperativo di vincere.
Categoria temibile e sfuggente, concetto che "corrompe e altera tutti gli altri" (Borges), l'infinito ha una storia millenaria, che coinvolge matematica, misticismo, letteratura e filosofia. In questo volume Zellini ne analizza l'evoluzione, dalla Grecia antica a oggi, dall'apeiron di Anassimandro alle attuali suggestioni dell'"infinito aperto".