
Ale ha quattro anni. E ha la leucemia. Tutta la famiglia, madre, padre e fratellino, piomba all'improvviso nella tragedia. Chemioterapia, ospedali, viaggi, traslochi. E, alla fine, la buona notizia: la malattia è in remissione. Ale può iniziare la scuola elementare. Si può ricominciare a respirare, anche se è così difficile ricominciare a vivere dopo due anni di inferno. Ale ha dieci anni. E la leucemia è tornata. Questa volta non se ne vuole andare, e l'unica speranza è un trapianto di midollo osseo. È allora che nella vita di Emanuela Imprescia, la madre di Ale, entra quel numero scandaloso: 1 su 100.000. È la probabilità di trovare un donatore compatibile. Un numero che suona come una condanna per molti malati. Ma nel caso di Ale si trasforma in una possibilità: da qualche parte in Germania, una giovane donna geneticamente compatibile con Ale ha scelto di iscriversi nel registro dei donatori ed è disposta a donarsi per aiutarlo a rinascere. Emanuela Imprescia lavora da anni nell'Admo, l'Associazione donatori di midollo osseo, per sensibilizzare tutti gli italiani sull'importanza di donare la possibilità di una vita a tutti coloro che hanno una sola possibilità, una sola su centomila. E ha scritto questo libro per portare la sua storia, e la lettera di ringraziamento alla donna che con il suo Dono ha salvato la vita di Ale, al maggior numero di persone, perché una donazione costa poco a chi la fa, ma può significare tutto per chi la riceve. Con uno scritto di Erri De Luca.
Come dare efficacia e dignità all'ora settimanale di religione cattolica? Proprio per dare risposta a questa domanda nasce il volume, che si presenta come un contributo-guida alla prassi didattico-giuridica dell'insegnamento della religione cattolica (IRC) e offre una riflessione pratica sul fare religione oggi tanto agli insegnanti quanto agli studenti degli istituti superiori di scienze religiose che si preparano alla professione docente.
Come comunica la politica? Quanto è stata contaminata dal marketing? Politici leader o politici follower? Sono queste le domande a cui il libro cerca di dare una risposta tramite la voce dei protagonisti degli ultimi trent'anni. Come nasce il primo manifesto di Silvio Berlusconi, l'arrivo di Renzi, la rivoluzione digitale di Grillo e Casaleggio, lo scontro tra Trump e Nike sono solo alcune delle storie raccontate attraverso la testimonianza di chi le ha vissute in prima persona. Un libro di riflessioni, dialoghi e narrazioni di donne e di uomini, di brand e di politica che spesso si sovrappongono. Un capitolo speciale è dedicato alla comunicazione politica in tempo di guerra. Dialogo con Mykhailo Podolyak, consigliere del Presidente Zelensky. Prefazione di Tommaso Labate. Postfazione di Paolo Iabichino.
School Rocks! è un approccio nuovo e divertente all’apprendimento, che stimola i ragazzi a (ri)scoprire il piacere di imparare grazie all’utilizzo del loro immaginario culturale di riferimento e del linguaggio che parlano nella vita di tutti i giorni. Qual è il modo migliore per abbinare jeans e maglietta? Ecco in aiuto la Teoria dei Colori di Goethe. Come scegliere la migliore tariffa telefonica e far funzionare la vita di coppia? Schopenhauer e Bauman hanno qualcosa da dire in proposito. Il libro mette a disposizione di studenti e insegnanti decine di casi pratici che permettono di divertirsi e comprendere meglio il mondo attraverso gli occhi della scuola e viceversa (cari Prof., sapete chi sono Tiziano Ferro e Justin Bieber? No? Correte alla sezione perle ai prof. e lo scoprirete!).Accompagnato dalla prima introduzione rap della storia, firmata da Frankie Hi-nRG, è un progetto rivolto a ragazzi dai 13 anni in su e ai loro insegnanti, un incontro tra due mondi, spesso inconciliabili, ma che forse hanno soltanto bisogno di imparare a parlare lo stesso linguaggio.
Destinatari
Ragazzi dai 13 anni, insegnanti e genitori.
Autori
Antonio Incorvaia, autore di Generazione mille euro (Rizzoli, 2006) da cui è stato tratto il film di Massimo Venier con Carolina Crescentini e Alessandro Tiberi, è esperto di media, comunicazione e formazione. Laureato in Architettura, ha collaborato a lungo con periodici e progetti rivolti al pubblico teen, tra cui «Smemoranda», «Cioè» e «Tribe». Ha pubblicato inoltre Jobbing (Sperling & Kupfer, 2009) con Alessandro Rimassa,ed ha curato il Piccolo libro diTwitter (Sperling & Kupfer,2009).
Stefano Moriggi, volto noto della televisione, ha condotto in coppia con Alex Zanardi la trasmissione E se domani, andata in onda su Rai3 lo scorso inverno, e tornerà in TV nella prossima stagione con una nuova serie di puntate. Storico e filosofo della scienza, già docente nelle Università di Milano, Brescia, Parma e presso la “European School of Molecular Medicine” (SEMM), è membro di comitati scientifici internazionali. Editorialista di «Newton», collabora con riviste e quotidiani e ricopre il ruolo di consulente scientifico del PiccoloTeatro di Milano.Tra le sue pubblicazioni: Le tre bocche di Cerbero. Il caso di Triora: Le streghe prima di Loudun e Salem (Bompiani, 2004) e il recente Perché la tecnologia ci rende umani (Sironi, 2009) con Gianluca Nicoletti.
Punti forti
La prima “Prefazione Rap” della storia, rappata da Frankie Hi-nRG.
Sito internet dedicato.
Campagna Facebook, Studenti.it e YouTube
Presentazioni con Tour degli autori anche nelle scuole.
Partecipazione a Pordenone Legge (14 – 18 settembre 2011) e al Festival della Scienza di Genova (21 ottobre – 2 novembre 2011).
Dubbi, angosce, perplessità; o, invece, cieca fiducia nel progresso inevitabile? Sono tanti i sentimenti che proviamo di fronte alla facilità con cui i nostri ragazzi, "i nativi digitali", maneggiano chat, social network, navigano in Internet, si scambiano post e foto. Un modo di comunicare e relazionarsi agli altri che fa loro bene o male? Quali problemi educativi apre? E l'adulto-educatore che ruolo deve svolgere? Interrogativi da prendere sul serio, a casa come a scuola. Ecco allora un prezioso aiuto. Un manuale formato "smart", con situazioni concrete, piste di lavoro, testi di approfondimento per orientarsi nel complesso mondo dei nuovi media e delle sue molteplici sfaccettature. Con l'obiettivo di non fare un passo indietro ma accompagnare le nuove generazioni in un uso consapevole della rete. Perché non basta conoscere lo strumento da un punto di vista tecnico: i "buoni navigatori" sanno ascoltare, interrogarsi e, quando serve, fermarsi a riflettere.
Al pari di tante altre, la parola “potere” viene utilizzata nella comunicazione di tutti i giorni. Ognuno di noi la pronunzia e l’ascolta senza lasciare trasparire dubbi di sorta. Ma si tratta di una parola che evoca molte cose e che delimita un territorio della cui identità non siamo affatto certi. Questo volume svolge una funzione chiarificatrice. Con appropriata scelta metodologica, il fenomeno del potere viene “scomposto” e ridotto ai suoi elementi più semplici. L’analisi prende avvio dal rapporto intersoggettivo. È così che viene individuato il momento in cui, conferendo agli attori differenziati gradi di autonomia, la sovraordinazione e la subordinazione prendono corpo. Quel che viene dapprima “decifrato” è quindi il potere infrasociale, quello che nasce dalle relazioni interindividuali. Il che costituisce la base per giungere al potere pubblico, che è il potere esercitato dai governanti sui governati. Il suo processo generativo viene “disaggregato”. Con l’aiuto di una letteratura sovente trascurata, vengono isolati i “fotogrammi” indispensabili alla comprensione del fenomeno. Ne emergono ragioni, abusi e mistificazioni. Tutti gli orpelli che rivestono il potere vengono in tal modo strappati, il suo volto oscuro illuminato. È all’opera una teoria tramite cui le posizioni sociali conseguite mediante il confronto (e quanto sappiamo fare per gli altri) vengono nettamente separate da quelle occupate per mezzo della simulazione e il sostegno delle strutture coercitive. Ciò rende possibile “misurare” ogni situazione storico-sociale, dare evidenza ai fenomeni di «sfruttamento politico», smascherare l’inganno presente nella promessa totalitaria di “riplasmare” la condizione umana. Ed è possibile identificare gli accorgimenti istituzionali attraverso cui limitare il potere dell’uomo sull’uomo. Il volume è uno strumento di difesa degli indifesi, una straordinaria fonte di apprendimento. Ne è stata già annunziata l’edizione inglese e spagnola.
Meraviglioso era una delle sue parole preferite. Fabrizio Frizzi la usava spesso e con partecipe sincerità per commentare i racconti di ospiti e concorrenti delle sue tantissime trasmissioni, o quando ascoltava gli amici e i collaboratori. E soprattutto era la definizione perfetta per descrivere il suo modo di vedere il mondo, chi gli stava intorno, il futuro. Disponibile, positivo, generoso, sensibile, lui c'era sempre per tutti, senza risparmiarsi mai, senza incertezze. La sua scomparsa ha generato un lutto collettivo di dimensioni e intensità inimmaginabili. Un mese e mezzo dopo l'ischemia era riuscito a tornare al lavoro, ma a telecamere spente stava vivendo la fatica di una malattia che gli lasciava pochissime possibilità di scampo. Conduttore televisivo e poliedrico uomo di spettacolo, era diventato papà da meno di cinque anni della piccola Stella, e con la moglie Carlotta stava vivendo un momento di grande felicità. Questo libro racconta un uomo sorridente e combattivo, che ha attraversato quasi quarant'anni della storia della Tv e del nostro paese, con l'aiuto dei ricordi e delle testimonianze di amici, collaboratori, colleghi e persone che lo hanno conosciuto e amato. Ma è anche la sua vita attraverso le sue parole e l'eredità di sentimenti che ci ha lasciato.
Gli inizi avventurosi dei giornali e il primo formarsi dell'opinione politica pubblica. A intervalli regolari, verso la metà del Cinquecento, nelle piazze delle grandi città si diffuse una merce mai vista: fogli manoscritti dove si potevano leggere resoconti di attualità politica e militare e tante altre informazioni. Poi arrivarono le prime gazzette a stampa, le composizioni satiriche, le relazioni politiche e si impose ai governanti un problema nuovo: consentire la circolazione delle notizie politiche? Controllarle?
Non esiste potere privo di una propria politica dell'informazione. La considerazione è tanto più vera da quando l'invenzione della stampa ha trasformato i sistemi di comunicazione in Europa. Tra XVI e XVII secolo, la diffusione del libro, la crescita della lettura e della scrittura in tutti gli strati sociali e l'affermazione delle lingue nazionali posero le basi per un diverso rapporto tra poteri e società. I tempi divennero maturi perché anche i sovrani entrassero in gioco con decisione, provando a far valere i propri punti di vista, talvolta in netto contrasto con quelli della Chiesa che in tale campo rivendicava il diritto alla supremazia. Questo volume parte dalle vicende individuali degli uomini che ebbero a che fare con il mondo della stampa e del suo controllo: i governanti, i loro funzionari, le gerarchie ecclesiastiche da un lato e gli scrittori, gli editori, i librai dall'altro. Le motivazioni alla base delle ansie di controllo degli uni e le aspirazioni alla libertà di espressione degli altri sono tutte legate a doppio filo all'evoluzione delle tecnologie della comunicazione. Il fulcro è sulla Venezia tra '500 e '600, quando la città costituiva uno dei centri europei della produzione del libro, alimentando una fama di isola di libertà di espressione soprattutto nei confronti dell'autorità ecclesiastica.
Amata e odiata, rifiutata e ricercata, alla luce o in ombra nella cultura postmoderna, la funzione paterna conserva un valore decisivo nella crescita dei figli, nell'assunzione delle responsabilità e nella formazione del cittadino. L'autore denuncia il fatto che i "nuovi padri" hanno spesso abdicato al "principio paterno" e non assolvono più la "funzione paterna", praticando piuttosto quella che lui definisce "finzione paterna", dinamica interattiva fatta di amicalità più che di autorevolezza, costruita più sull'uguaglianza che sulla differenziazione, governata più da una stereotipata estemporaneità che dalla memoria storica. L'eclisse del "principio paterno" si espande alle istituzioni sociali rendendole povere di "principi"; diviene anche "eclisse del tempo", dando luogo a una regressiva temporalità adolescenziale, dove la differenziazione tra grande e piccolo, maestro e alunno, esperienza e incompetenza perdono i loro confini societari e culturali... Il volume si interroga sulle difficoltà generate dalla trasformazione - o meglio dallo snaturamento - del ruolo paterno, esaminando sia le origini di queste trasformazioni che le sue possibili implicazioni future.
Il libro
Tema di questo manuale è il rapporto profondo tra costruzione del mondo interno, identità, valori e pratiche della cultura a cui si appartiene o in cui ci si trova a vivere.
Da tale punto di vista sono presi in considerazione temi fondamentali nella società contemporanea, come il rapporto tra individualismo e collettivismo e le dimensioni psicologiche del multiculturalismo. Viene anche analizzata l’influenza che la prospettiva “culturale” ha avuto e continua ad avere su settori fondamentali delle scienze psicologiche: la psicoanalisi, la psicologia cognitiva, la psicologia dello sviluppo.
Il curatore
Paolo Inghilleri insegna Psicologia sociale e Psicologia transculturale all’Università degli Studi di Milano.
Un malessere diffuso sembra oggi essere presente: insoddisfazione, insicurezza, timore per il futuro che possono diventare ansia, depressione, apatia. Il libro descrive le cause psicosociali di questo stare male: dalla troppa possibilità di scelta al doversi confrontare con altre culture, dalla crisi economica al destino incerto del pianeta. Ma ognuno di noi possiede, biologicamente e come specie, fattori protettivi: la capacità, attraverso l'empatia, di comprendere l'altro e di collaborare, la predisposizione alla resilienza, la tendenza innata a raggiungere stati esperienziali positivi. Partendo da queste premesse, l'autore affronta il tema della cura, non in generale ma rispetto agli effetti terapeutici dei luoghi, degli oggetti e della natura e illustra come devono essere i paesaggi, le città o le costruzioni architettoniche che possono "curare" e farci star bene. Lo fa percorrendo casi reali, dagli slums di Mumbai alle opere di grandi architetti come Aravena, Boeri e Piano, dall'uso dei beni comuni a quello della propria casa. Una parte importante è dedicata agli effetti benefici della natura sulla psiche e sul comportamento e a come tutto questo si interseca con il futuro ambientale del pianeta e con ciò che ci ha insegnato la pandemia del coronavirus.