
Il volume propone una nuova coniugazione tra ricerca spirituale e prassi politica. L'intera storia moderna viene riletta alla luce delle radici giudaico-cristiane e con l'obiettivo di rilanciare la potenza originaria della speranza messianica, cioè della speranza di un Regno di pace, di giustizia e di libertà. Il libro contiene la Carta della Nuova Umanità, un documento presentato il 25 marzo 2023 all'Università Pontificia Salesiana e che può essere sottoscritto da quanti avvertono i pericoli dell'attuale visione antropologica materialistica.
Perché un poeta finisce col fondare gruppi di liberazione interiore? Perché un filosofo conduce per anni trasmissioni radiofoniche di dialogo con il pubblico? Come mai un uomo sposato, e padre di tre figli, diventa una guida spirituale? E perché poi si impegna nell'agone politico?
La vita di Marco Guzzi ci aiuta a comprendere gli straordinari sconvolgimenti storici e culturali che stiamo vivendo da almeno cinquant'anni.
Un'intera civiltà, infatti, si sta rigenerando, tutti i ruoli e tutte le identità si stanno riformulando. Perciò la ricerca spirituale, la creatività culturale e l'impegno politico tendono a correlarsi tra loro in modalità del tutto inedite.
E questo passaggio, per così faticoso, ci apre a una fase inaudita di bellezza: ogni vita, ogni storia, personale, nazionale o planetaria, può diventare un'opera d'arte.
Donne e uomini si nasce o si diventa? Vi sono reali differenze tra i sessi? Secondo una corrente di pensiero oggi dominante, non solo non vi sarebbero differenze significative tra uomo e donna, se non nella forma dei cosiddetti stereotipi di genere, ma laddove queste sono ancora presenti sarebbero da contrastare, pena il permanere di odiose discriminazioni. Ebbene, questo libro - chiarito che differenza sessuale e discriminazione sessista non sono affatto l'una la premessa dell'altra - va nella direzione opposta, dimostrando, sulla base di centinaia di studi scientifici, quanto il senso comune ha sempre colto con chiarezza: donne e uomini sono davvero differenti! In tutto: dalle preferenze dei colori a quelle dei giochi dell'infanzia, dal funzionamento del cervello allo stile comunicativo, dal modo di guidare l'automobile a quello di sognare, da come organizzano il lavoro a come s'innamorano e vivono le relazioni.
"Che si tratti di atrocità dei secoli passati o dell'ultima donna vittima di violenza, di crimini contro le civiltà precolombiane o dell'ennesimo episodio di discriminazione, del riscaldamento globale o dell'oscurantismo, per la cultura dominante e i mass media il responsabile finisce con l'essere sempre lui: il maschio bianco eterosessuale e cattolico. È un processo sommario che l'Occidente - così aperto e tollerante, almeno a parole - sta celebrando contro sé stesso, e che va fermato. Nelle pagine di questo libro, le ragioni profonde della guerra antropologica in corso, l'individuazione del vero imputato e un'appassionata difesa dell'uomo oggi ritenuto colpevole di tutto."
La più chiara e sistematica confutazione dell'ideologia che spaccia per famiglia ogni unione. Famiglia o famiglie"? Questo è il problema. Il calo drastico dei matrimoni e una mutata geografia degli affetti hanno decretato, secondo alcuni, il tramonto della famiglia tradizionale in favore di un variegato insieme di nuclei affettivi che sarebbero tutti, in quanto tali, meritevoli di attenzioni e di riconoscimento giuridico. Questo libro va nella direzione opposta. E non solo sostiene che la partita sulla famiglia, per così dire, sia ancora aperta, ma afferma il contrarùo della cultura dominante, e cioè che la vera famiglia - quella che merita valorizzazione - sia una sola, vale a dire quella definita da un'unione stabile e pubblicamente riconosciuta tra un uomo e una donna che, sposandosi, si assumono impegni reciproci e nei confronti dei loro figli. "
Come interagiscono cervello, sistema immunitario e stati emotivi? La meditazione può produrre effetti positivi sulla salute? Quali emozioni si accompagnano a una migliore qualità della vita? In che misura le condizioni psicofisiche di un individuo traggono beneficio da una crescita dell'autostima? In occasione degli incontri della terza Mind and Life Conference, svoltasi nel 1991 a Dharamsala, in India, alla presenza del Dalai Lama, illustri scienziati occidentali e maestri buddhisti hanno cercato di rispondere a questi e ad altri interrogativi di carattere scientifico ed etico. Daniel Goleman ha raccolto alcuni degli interventi e dei dibattiti più significativi della conferenza.
Conosciamo l'antica Grecia e i sumeri, ma che cosa sappiamo di altre grandi civiltà ritenute secondarie? Molte culture del passato sono rimaste avvolte dall'oblio, altre invece hanno lasciato tracce che, se percorse, dischiudono mondi inimmaginabili. Grazie a recenti ritrovamenti archeologici e a nuovi studi genetici e linguistici, Harald Haarmann ci fa scoprire venticinque culture dimenticate o trascurate dalla storiografia tradizionale. L'autore va alla ricerca di insediamenti preistorici sul Lago Bajkal, getta nuova luce sulle popolazioni pelasgiche e svela il mistero delle guerriere del Mar Nero. Dalle mummie bionde ritrovate a Xinjiang, nel deserto cinese, alla sofisticata civiltà della valle del Danubio, dotata di una scrittura fra le più antiche al mondo, fino agli abitanti dell'Isola di Pasqua, decimati da una crisi ecologica che essi stessi avevano provocato. Questa esplorazione alternativa nella storia dell'uomo ci introduce anche a sensazionali scoperte, come quella di antichi insediamenti urbani in una regione dell'Amazzonia da sempre creduta semi-spopolata. Percorrendo i possibili sviluppi dell'umanità e le sue strade scartate, Haarmann non solo restituisce voce a chi l'aveva persa, ma esorta anche a riflettere sulla nostra civiltà, perché soltanto il riconoscimento del diverso ne dispiega il vero potenziale.
Descrizione dell'opera
I conflitti globali presentati dai mezzi di informazione come scontri religiosi, il peso crescente delle posizioni confessionali nella formazione delle opinioni politiche, l'irruzione di nuovi culti legati ai processi migratori.
Le società occidentali moderne devono fare i conti con la persistente vitalità delle religioni, per quanto secolarizzate, ma anche con la progressiva disintegrazione della pietà popolare tradizionale, che da un lato produce istanze fondamentaliste e dall'altro espressioni di fede ancorate ai principi del dialogo e dell'accettazione dei diritti umani.
In questo contesto, Habermas crea le premesse per una filosofia capace di «tradurre» il contenuto delle espressioni religiose in un linguaggio accessibile e in grado di influire in modo concreto nei processi decisionali delle società contemporanee in termini inclusivi e solidali.
Sommario
Le religioni e la politica. Note.
Note sugli autori
JÜRGEN HABERMAS (Gummersbach,1929), filosofo e sociologo tedesco, è tra i principali continuatori della Scuola di Francoforte. Assistente di Theodor W. Adorno, ha insegnato a Heidelberg e a Francoforte e ha diretto l'istituto Max Planck di Starnberg, che promuove la ricerca sulle condizioni di vita nelle società scientifico-industriali.
EDUARDO MENDIETA è professore di Filosofia alla State University di New York, Stony Brook.
La cattiva gestione della crisi economica, la mancata valorizzazione del Parlamento europeo e, di conseguenza, la scarsa legittimazione politica dell'Unione suscitata nei cittadini dagli Stati membri costituiscono per Jürgen Habermas i limiti principali dell'Europa. Più democrazia e più solidarietà sono gli antidoti che il filosofo di Francoforte propone per realizzare una riforma capace di far uscire l'Unione europea dalla crisi istituzionale e di credibilità in cui da troppo tempo si dimena. La situazione è estremamente critica, anche perché manca ancora una forza progressista capace di guidare questa svolta.
L'Unione economica e monetaria è stata disegnata secondo le concezioni ordoliberali del patto di stabilità e progresso. È stata pensata come l'elemento portante di una costituzione economica che avrebbe dovuto stimolare, oltrepassando le frontiere nazionali, la libera concorrenza degli attori del mercato e organizzare regole vincolanti per tutti gli Stati membri, neutralizzando le differenze di competitività esistenti nelle varie economie. Sennonché l'ipotesi che bastasse una libera e regolata concorrenza per raggiungere un benessere egualmente distribuito si è rivelata presto sbagliata. Disattese le condizioni ottimali per una moneta unica, le diseguaglianze strutturali delle varie economie nazionali hanno finito per aggravarsi; e continueranno ancora ad aggravarsi, finché la politica europea non la farà finita con il principio per cui ogni Stato nazionale deve decidere sovranamente da solo, senza guardare agli altri Stati associati.
Jürgen Habermas, uno dei maggiori filosofi contemporanei, riflette sulla divisione dell'Occidente a partire dalla frattura dell'11 settembre 2001. Riflessioni tanto più attuali se si considera il suo giudizio sull'unilateralismo della 'dottrina Bush' a cui - sostiene - si può e si deve contrapporre un progetto cosmopolitico, che riattualizzi l'idea kantiana di 'pace perpetua' e presti la dovuta attenzione al tema cruciale dei diritti umani.