
Praticamente coetanei – uno medico e teologo, l'altro scienziato e filosofo, il primo luterano, il secondo ebreo – Albert Schweitzer, premio Nobel per la Pace nel 1952, e Albert Einstein, premio Nobel per la Fisica nel 1921, si incontrarono solo due volte e si scambiarono una serie di lettere, tutte tra il 1948 e il 1955.
Nondimeno entrambi misero in guardia i contemporanei contro i pericoli di un progresso tecnico-scientifico acefalo, facendo pressioni contro i test e le sperimentazioni della bomba atomica – la cui costruzione, in un primo tempo, Einstein aveva appoggiato nel timore che il regime nazista se ne dotasse per primo – e battendosi per il disarmo nucleare e la pace.
Le avventure di Pinocchio narrano un viaggio iniziatico alla ricerca della sapienza e della pienezza di vita. Nel capolavoro di Collodi prevale la luce e Pinocchio è un protagonista «solare» ma come vuole il simbolismo celato in ogni fiaba viene presentato anche il notturno, sempre minaccioso, secondo lo schema narrativo notte-avventura-riflessione. Alle "cadute" della notte corrisponde la nuova consapevolezza del giorno. Tenendo quindi come sottofondo il simbolismo della notte, gli autori danno una nuova interpretazione al capolavoro di Collodi offrendo vari spunti di riflessione e alcune salutari provocazioni.
I sette romanzi di Potter diventano le tappe di un percorso formativo, in cui si evidenziano aspetti particolari e valori che emergono dalle singole vicende. Le storie vengono tutte affrontate con lo stesso schema: sintesi del romanzo, premessa generale, 9 capitoli di approfondimento, messaggio finale. Ogni capitolo porta la stessa lunghezza e l'identico schema: dopo il titolo, in corsivo una frase-spunto del romanzo, un breve commento (al personaggio, alla situazione, al vizio-virtù...) da cui nascono approfondimenti e indicazioni per la vita.
Là fuori (o dentro di noi: il cervello umano è la struttura più complessa dell’universo) ci sono realtà tanto vaste, complicate, sfuggenti che un osservatore non specialista può solo sentirsi disorientato. Dimensioni subatomiche in cui la realtà bolle come una pentola d’acqua creando microscopici universi paralleli; oggetti cosmici così densi da modificare lo scorrere del tempo; stati della materia esistiti solo frazioni di secondo dopo il Big Bang ricreati nella periferia svizzera; ecosistemi dotati di intelligenza collettiva, creature preistoriche che sembrano uscite da un incubo di Stephen King, vulcani sottomarini in cui si è generata la vita, piante che comunicano tra loro, la nascita dell’uomo e la sua estinzione, la fine stessa del tempo… Lo smarrimento e l’incantamento che ci avvince al cospetto di fenomeni di questo tipo ce li hanno raccontati gli scienziati con i loro libri. Sono libri che richiedono attenzione, tempo, concentrazione. Sono lunghi (spesso) e complessi (quasi sempre), la densità delle informazioni che contengono, ma anche lo stupore e la vastità degli orizzonti che dischiudono, richiedono tempo. Tempo esclusivo. Continuato. Tempo ‘denso’, concentrato perché impone concentrazione, raccoglimento. Soffermiamoci un momento a riflettere: non è forse questa laica, occidentale, forma di meditazione sempre più rara? Eppure, come nota la scrittrice americana Annie Dillard: «Perché stiamo leggendo, se non nella speranza che la bellezza sia messa a nudo, la vita intensificata e il suo più profondo mistero sondato?». Non leggiamo forse nella speranza che ciò che incontreremo amplificherà la nostra percezione, allargherà il mondo in cui ci muoviamo, ispirerà saggezza e coraggio? Speriamo che ciò che leggiamo rimetta insieme i pezzi che siamo. E questo non è un’esclusiva del romanzo o della poesia. La scienza ci permette di accedere a orizzonti così vasti, misteriosi, strani, da costringerci quasi fisicamente alla concentrazione, al raccoglimento, alla messa a fuoco di ciò che ci appariva confuso. Francesco Guglieri scrive un libro in cui 20 classici della scienza tra i più rivoluzionari e amati sono letti come romanzi, perché dei romanzi possiedono la bellezza, la vertigine e il potere di cambiarci la vita. E nel dare un tributo alla curiosità infinita degli esseri umani, costruisce un personale atlante della meraviglia, che è anche uno straordinario antidoto alla malinconia.
L'autobiografia di uno dei protagonisti della storia politica della seconda metà del '900 in Italia, con la pubblicazione di importanti documenti e lettere. Luigi Gui, esponente di spicco della Democrazia cristiana, è stato più volte Ministro (in particolare della Pubblica Istruzione).
Il volume si propone da un lato come guida alle principali teorie organizzative elaborate nell'ambito della sociologia dell'organizzazione, con lo scopo di trarne considerazioni utili per i contesti specifici in cui lavorano i "professionisti del sociale"; da un altro lato, come contributo ad un orientamento di servizio sociale trasformativo, cioè capace di orientare al cambiamento anche le organizzazioni attraverso cui si realizzano servizi e interventi per i cittadini. Il libro si presta ad essere utilizzato come manuale per gli studenti dei corsi di studi universitari in Servizio sociale e come strumento di ulteriore competenza per i professionisti impegnati nei servizi sociali, per l'adozione di pratiche organizzative congruenti ed efficaci.
Lavoro, studio, svago, informazione: tra computer, televisione, smartphone o tablet la quantità di tempo che passiamo quotidianamente con gli occhi puntati su uno schermo è enorme. Ma esiste un pericolo di "obesità mediale", analoga a quella alimentare, nell'era digitale? Il libro sviluppa questo parallelo indicando, per la "cura", quattro punti chiave: limitarsi nella quantità del consumo; scegliere la qualità dei contenuti e delle relazioni fruite; concentrarsi contro i rischi del multitasking e della perdita dell'attenzione; relazionarsi gestendo con accuratezza i rapporti personali tra offline e online.
Isaac Newton è considerato uno dei più grandi scienziati mai esistiti, ma lo spettro dei suoi interessi fu molto più ampio di quello di uno scienziato a noi contemporaneo. Egli fu profondamente coinvolto in studi alchemici, fu un erudito studioso della Bibbia, della storia della Chiesa e delle antiche civiltà, e infine svolse un ruolo di primo piano nella politica, nell'economia e nella promozione della ricerca scientifica britanniche. Questa biografia intellettuale introduce all'opera di Newton in matematica, ottica, alchimia, meccanica e astronomia e al modo in cui egli vedeva queste discipline in relazione alla sua ricerca dei segreti più profondi dell'universo e della religione, collocando il grande filosofo della natura nel contesto travagliato dei dibattiti religiosi e politici che ebbero luogo durante la sua vita.
"Spero, quasi ad esempio, di mostrare quanto la matematica valga in filosofia naturale e quindi di esortare i geometri ad accingersi a un più stretto esame della natura, e gli amanti della scienza naturale ad appropriarsi prima della geometria, affinché i primi non sprechino totalmente il loro tempo in speculazioni in alcun modo utili alla vita umana, e i secondi, a lungo impegnati con un metodo inadeguato, non perdano ogni loro speranza per sempre; ma affinché, filosofando i geometri ed esercitando la geometria i filosofi, otteniamo, invece di congetture e cose probabili, che si smerciano ovunque, una scienza della natura finalmente confermata con la più alta evidenza."
Questo testo è un "libro orale": propone un lungo seminario che Guidano tenne il 19 e il 20 dicembre 1997 in Cile e che fu pensato proprio per essere trascritto e utilizzato dai gruppi di tirocinanti che seguivano i suoi corsi in America Latina. Ma, soprattutto, è un libro che offre nuove riflessioni ed elaborazioni del modello cognitivo postrazionalista da lui creato come risultato di un'esperienza decennale di ricerca e di pratica clinica. Il suo pensiero risulta essere qui molto chiaro sia nelle ipotesi esplicative degli eventi psicopatologici sia nelle strategie di intervento psicoterapeutico che ne derivano grazie agli esempi clinici e ai continui richiami all'epistemologia evolutiva, alla teoria della mente, allo sviluppo delle emozioni e alla teoria dell'attaccamento. Il testo è stato arricchito da note e commenti elaborate da Álvaro T. Quiñones Bergeret, ricercatore ispanoamericano, che è stato suo allievo e stretto collaboratore. In questa sezione il lettore troverà delle parti che integrano e approfondiscono il pensiero del maestro, fornendo un'analisi attenta e accurata dello sviluppo del modello postrazionalista. Il libro rappresenta dunque lo "stato dell'arte" del progetto di ricerca di Guidano al momento della scomparsa del suo autore avvenuta prematuramente nell'agosto 1999.
Questo libro raccoglie alcune lezioni di training alla psicoterapia cognitiva post-razionalista svolte da Vittorio Guidano. Pertanto è un "manuale parlato", dettagliato e preciso, su "come si fa una psicoterapia" non persuasiva, costruita a partire dal punto di vista del soggetto. Questa modalità innovativa di psicoterapia si riflette anche nella conduzione del training, che procede nel suo accadere momento per momento, come un reportage dal vivo, tra i dubbi degli allievi e lo sforzo di chiarimento del maestro. Questo libro è anche la testimonianza del passaggio da una epistemologia razionalista, propria dell'approccio cognitivo-comportamentale, ad una epistemologia post-razionalista. Esso si traduce in un approccio terapeutico che oltrepassa i limiti della psicoanalisi, attenta ai resoconti del paziente, e quelli del comportamentismo attento a ciò che accade, costruendo un nuovo livello di conoscenza che emerge nell'interfaccia tra come il soggetto si racconta ciò che gli accade. Considerando come oggetto di ricerca "il primate parlante uomo", Guidano propone un modello etologico ed antropologico che parte da una psicopatologia esplicativa fino ad arrivare a nuovi punti di vista sull'essere umano normale dei nostri tempi. Da ultimo si ritrova qui l'aspetto più immediato ed affettivo di Vittorio Guidano che integra e completa quello più rigoroso delle sue opere teoriche.