
L'avvocato è una figura difficile per la democrazia. Soprattutto quando difende i potenti, i ladri, i mafiosi, gli assassini o i terroristi. Non sembra un garante della giustizia, ma un soldato del nemico. Viene pagato, in molti casi profumatamente. Eppure proprio l'avvocato che difende il colpevole, magari lavorando d'astuzia e abilità fra le maglie del diritto, è garanzia essenziale per il cittadino onesto. Finché l'avvocato è libero di scegliere il cliente che vuole, il cittadino che non ha commesso reati sa che qualsiasi cosa gli accada, in qualsiasi circostanza si trovi, potrà avere un difensore. La garanzia che il colpevole sia difeso rassicura l'innocente. E alimenta la democrazia.
La Grande guerra e la Resistenza hanno prodotto un terremoto nella letteratura: esprimere il nucleo indicibile di una violenza di tale portata attraverso i vecchi canoni non era possibile. Per la prima volta nella storia dell'umanità milioni di individui sono stati messi di fronte ad armamenti di enorme potenza distruttiva e un nuovo, feroce modo di combattere si è imposto, mutando il rapporto tra uomo e natura per sempre. La rappresentazione del paesaggio ne ha risentito fortemente. Nella Grande guerra, come dimostrano i testi di Emilio Lussu o Renato Serra, la condizione del soldato al fronte sembra riflettere una frattura incomponibile tra uomo e ambiente. Nella Seconda guerra mondiale invece, col ritorno del soldato-partigiano nell'alvo della natura, si riaffacciano immagini di un paesaggio a misura umana, come nelle pagine di Beppe Fenoglio, Luigi Meneghello, Giovanna Zangrandi, Angelo Del Boca: protettivo e adatto a una nuova alleanza con gli uomini. "Paesaggi del trauma" indaga un nutrito corpus di diari e memorie che l'autore sapientemente fa dialogare con i testi che parlano delle recenti guerre nell'ex Jugoslavia, narrate da Mathias Énard in "Zona", opera in cui le immagini di violenza del XX secolo vengono proiettate nello scenario della storia europea.
Cosa significa tutelare un minore? Quale immagine di tutela dei minori guida l'agire nei contesti istituzionali oggi, compresi gli ambienti ecclesiali? Esistono delle reti di collaborazione tra Chiesa e società civile che promuovano contesti di vita sicuri in cui minori e vulnerabili siano al centro? In un percorso a cavallo tra aspetti giuridico-normativi e psicologico-educativi, il volume, con una prefazione del card. Matteo Maria Zuppi, raccoglie e arricchisce gli atti del Convegno "Accountability e tutela nella Chiesa. Proteggere i minori dagli abusi oggi", organizzato dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, dalle Facoltà di Economia e giurisprudenza e di Scienze della formazione e dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in occasione della prima giornata nazionale di preghiera e sensibilizzazione per le vittime e i sopravvissuti agli abusi indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Prefazione di Matteo Maria Zuppi.
All.origine di questo testo c.è un lungo lavoro di ricerca che partendo dall'ipotesi che la formazione one to one costituisca un processo auto-formativo, auto-realizzativo e auto-trasformativo - che è possibile realizzare mediante una "partnership di apprendimento" con un formatore esperto ma per il quale è indispensabile un costante e duraturo "esercizio individuale" - ha indagato e approfondito quelle pratiche formative centrate sulla persona tese a "formare se stessi" e "formare il proprio Sé". Il risultato realizzato, come nelle intenzioni degli autori, non è un testo scientifico per studiosi della materia ma, piuttosto, un testo di orientamento all'interno di questo "nuovo mondo" rivolto sia ai formatori che alle organizzazioni, Si voleva, quindi, che avesse un'agilità da Lonely Planet pur mantenendosi sempre rigoroso e fondato dal punto di vista documentale ed empirico.
I bambini piccoli usano il disegno per arricchire con le immagini le storie che raccontano a se stessi, attingendole dal loro ricco mondo interiore, proprio come nel gioco del ''far finta che''. Quelli più grandi raffigurano invece l'universo esterno, nel modo in cui lo percepiscono. L'autrice ci illustra le caratteristiche del disegno infantile, che hanno entusiasmato anche pittori come Picasso, Kandinskij, Klee, Matisse, Dubuffet, e altri ancora.
La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori "innati", bensì ai "condizionamenti culturali" che l'individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo "dalla parte delle bambine"? Perché questa situazione è tutta "a sfavore del sesso femminile". La cultura alla quale apparteniamo - come ogni altra cultura - si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il "mito" della "naturale" superiorità maschile contrapposta alla "naturale" inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità "maschili" e qualità "femminili", ma solo "qualità umane". L'operazione da compiere dunque "non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene".
Difendere e promuovere la legge e il diritto naturale senza riconoscere l'autore della legge naturale è impossibile, come è impossibile praticare la legge naturale senza amarne l'autore, anche perché è la stessa legge naturale a condurre l'uomo a Dio.
Tradizionalmente corpus di documenti o sito fisico per la loro conservazione, l'archivio si è evoluto nel corso dei secoli avvalendosi dei continui progressi tecnologici, fino a comprendere una straordinaria molteplicità di piattaforme di visualizzazione per riprodurre il passato, catturare il presente e mappare la nostra presenza: opere d'arte, installazioni, musei, social media. Considerando l'archivio sostanzialmente come un laboratorio di memoria, Gabriella Giannachi ripercorre in queste pagine densissime la storia di pratiche di archiviazione di varia origine, giungendo fino ai più sofisticati archivi digitali di oggi e prendendo in esame una incredibile quantità di emblematici casi studio. Spaziando tra arte, archeologia, antropologia, studi postcoloniali, sottolinea l'importanza dell'archiviazione partecipativa, cita Andy Warhol e Ant Farm, analizza l'estetica dei database e la trasmissione del sapere attraverso il corpo nella performance e nella bioarte, mostrando come l'archivio si sia trasformato in uno strumento globale di produzione, conservazione e circolazione della conoscenza.
Un testo di psicoanalisi. E' nel contesto dello spazio terapeutico, dove paziente e analista non solo si incontrano tra di loro, ma incontrano anche se stessi in una profondità raramente accessibile in qualsiasi altro setting, che possono nascere le esperienze condivise mutative, nella misura in cui l'opportunità dell'interpretazione è inclusa...
SONO POCHISSIMI GLI AUTORI CHE HANNO TENTATO DI DARE AL CONCETTO DI SH UNA COLLOCAZIONE SISTEMATICA NEL CORPO DELLA METAPSICOLOGIA. UN CONTRIBUTO ESSENZIALE E`QUELLO INDICATO DALLA SCUOLA DI D.W. WINNICOTT.
Il disturbo di panico è una condizione psicologica invalidante, la cui diffusione crescente sollecita lo sviluppo di strategie d'intervento volte a coniugare rigore metodologico ed efficacia immediata. Il volume qui presentato arricchisce l'approccio metodologico cognitivo-comportamentale di strumenti operativi e teorici provenienti da altre tradizioni psicoterapeutiche, in primo luogo la psicoterapia cognitiva, la psicoterapia ipnotica e l'Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), proponendo un modello d'intervento organico e coerente, nonché immediatamente applicabile. Come sottolinea Giovanni Liotti nella sua presentazione, fra gli aspetti originali del volume quello forse più interessante consiste proprio nella proposta di innestare nel solido tronco della tradizione terapeutica comportamentale e cognitiva una serie di approfondimenti capaci di integrare l'intervento di natura tecnica con l'esplorazione del mondo interno dei significati e della storia personale. L'analisi dei trascritti di veri dialoghi terapeutici, per la sua capacità di illustrare con minuziosa concretezza le procedure implicate, guida efficacemente il lettore nella comprensione delle dinamiche presenti nella terapia cognitiva e nell'espansione delle sue procedure di base.