
Le mappe, è indiscutibile, non sono solo indispensabili ma hanno gran fascino. Ci permettono di orientarci, e questo non è poco, ma ci restituiscono anche una visione del mondo, la visione di chi le ha ideate. Infatti non sono il mondo , bensì una sua rappresentazione, quindi possono solo descrivere, in modo semplificato, lo spazio. Per capire fino in fondo la loro utilità, bisogna fare lo sforzo di immaginarsi cosa doveva essere viaggiare a progettare un viaggio quando non esistevano: dell'estensione del mondo e della sua forma non vi era alcuna idea, ogni passo era fatto verso l'ignoto. E i luoghi raggiunti non avevano un nome. Questo libro, corredato di un ricco apparato iconografico, ricostruisce la storia delle mappe: quando sono nate e perché, come si sono evolute, come sono state disegnate. Dai Greci fino a Google Maps passando per il navigatore satellitare, un libro pieno di storie che vi lasceranno incantati: esploratori, disegnatori, viaggiatori, cartografi, monaci, mercanti, inventori e filosofi che hanno creato una rappresentazione del mondo perché noi potessimo amarlo e conoscerlo, per poi desiderare di percorrerlo. O anche solo immaginarlo dalla poltrona del nostro salotto. Prefazione di Dava Sobel.
Questo volume, intitolato "Lo Stalker - ovvero il persecutore in agguato", esplora gli elementi che caratterizzano il fenomeno dello stalking e descrive le strategie comportamentali adottate dallo stalker per "cacciare la preda". Gli autori, pur consapevoli del difficile impegno a cui andavano incontro nel trattare un argomento così complesso, hanno tentato ugualmente di confrontarsi con un fenomeno di non facile definizione. Infatti, il diverso profilo psicocomportamentale riscontrato tra gli stalker rende difficoltoso "categorizzare" l'intero fenomeno. Il lavoro trae spunto da un'attenta analisi della letteratura scientifica internazionale e riporta numerosi casi clinici e giudiziari che delineano chiaramente le caratteristiche frequentemente riscontrate in uno stalker, descrivendo in dettaglio i tratti più salienti (rifiuto, ossessione, fantasia, narcisismo e manipolazione). La persecuzione, dalle origini antichissime, intesa come il ledere la libertà e la riservatezza altrui con comportamenti minacciosi e invasivi, può coinvolgere ognuno di noi: "Conoscere il nemico" può aiutarci a sviluppare adeguate strategie difensive.
C'è un filo rosso al femminile nella storia d'Italia ed è rappresentato da tre donne che hanno vissuto in prima persona la straordinaria epopea della famiglia Garibaldi: la brasiliana Anita, moglie di Giuseppe; l'inglese Costanza, moglie del loro figlio Ricciotti; l'americana Speranza, moglie di Ezio, nipote dell'eroe dei due mondi. Tre storie che si snodano attraverso centocinquant'anni, dal 1820 al 1970: dal Risorgimento al periodo postunitario, dalla prima guerra mondiale al fascismo e al dopoguerra. Il volume, grazie alla ricerca compiuta su centinaia di documenti, ufficiali e privati, racconta la storia di queste tre donne coraggiose e coerenti nel testimoniare senza ombre e tentennamenti i valori della dignità umana.
Nell'anno in cui si celebra il 150° anniversario dell'Unità d'Italia viene riproposta la ristampa anastatica di questo volume preziosissimo e introvabile, in cui Garibaldi narra in prima persona le memorie delle sue gesta. Con una presentazione di Giovanni Spadolini.
I Gonzaga sono una delle più famose famiglie italiane. Tutti la conoscono, ma pochi sanno che ad essa, e precisamente al ramo di Vescovato, sono appartenuti due dei più fulgidi eroi militari del Novecento: il padre, generale Maurizio Gonzaga del Vodice, comandante della invitta 53ª Divisione di Fanteria della Grande Guerra, passata alla storia come «la Ferrea», e il figlio, generale Ferrante Gonzaga del Vodice, comandante della 222ª Divisione Costiera durante la seconda Guerra mondiale. Che cosa hanno fatto, di straordinario, questi due personaggi ai quali Luciano Garibaldi ha dedicato attenzione, passione e ammirazione? Primo: hanno collezionato, in due, 12 medaglie al valore (2 d'oro e 3 d'argento il padre, 1 d'oro, 2 d'argento, 2 di bronzo e 2 croci al merito di guerra il figlio). Secondo: Maurizio Gonzaga fu l'uomo al di sopra delle parti che Mussolini scelse, dopo l'assassinio di Matteotti, vedendo a rischio la sua costruzione politica, per affidargli il comando della Milizia. Gonzaga accettò perché glielo ordinò il Re. Ma durò poco: solo un anno. Poi fu collocato a riposo «per limiti d'età » (66 anni!). Terzo: Ferrante Gonzaga fu il primo generale italiano ad essere ucciso dai tedeschi la sera dell'8 settembre 1943, subito dopo l'annuncio di Badoglio. Le circostanze di questo assassinio, che l'Autore ricostruisce su testimonianze e documenti inediti, valgono da sole un romanzo. Di eroismo e di straordinaria virtù militare (pp. 184).
Luciano Garibaldi, giornalista e storico, è autore di oltre venti libri alcuni dei quali tradotti in varie lingue tra cui il cinese. Per le edizioni Ares ha già pubblicato Edgardo Sogno (L'altro italiano), La guerra (non) è perduta, La pista inglese (Chi uccise Mussolini e la Petacci?) e I giusti del 25 aprile.
"Garibaldi seguì negli anni la vicenda Calabresi con passione civile e rigore di cronista, ne fece una battaglia di principio e di verità storica. Anche grazie a testimonianze come la sua, a Calabresi fu data dal presidente Ciampi, con trentadue anni di ritardo, la medaglia d'oro al valor civile. Un riconoscimento postumo, assai postumo, che si insinuava come una piccola parentesi nel fiume di parole, interventi, pressioni per la grazia a Sofri e Bompressi. Nell'immaginario collettivo del Paese, i martiri erano diventati loro, non Calabresi. La vicenda Calabresi resta una ferita profonda nella storia civile ma anche culturale del nostro Paese. Non possiamo dimenticare che si mobilitarono contro di lui, in un famigerato manifesto, i quattro quinti della cultura e dell'intellighentia italiana. Ottocento firmatari, l'intero establishment culturale, accademico, editoriale e giornalistico italiano, tuttora in auge, si schierarono contro di lui, lo squalificarono, lo delegittimarono. Garibaldi ripercorre in modo appassionato e incalzante, attento ai dettagli e alle sfumature, la vicenda Calabresi, preceduta dal caso Pinelli - che Garibaldi tratta col rispetto che merita - e dal caso Valpreda, con rimandi alla vicenda Tortora e al sequestro Sossi, per poi tuffarsi in quel tunnel misterioso delle stragi senza volto e senza mandante che restano come un macigno sulla coscienza civile e nella memoria divisa del nostro Paese". (Dalla Prefazione di Marcello Veneziani)
Enea Silvio Piccolomini (successivamente Papa Pio II), Paolo dal Pozzo Toscanelli, Guarino Veronese, Filippo Beroaldo il Vecchio, il Poliziano, Girolamo Savonarola, Giovanni Pico della Mirandola. Sette grandi umanisti che illuminarono il loro tempo, il Rinascimento. La riscoperta delle "lettere antiche", un papa che scegliendo il suo nome si ispira a Virgilio, un poeta raffinatissimo nella Firenze dei Medici che canta le gesta degli esponenti della signoria e scrive indimenticabili poesie, un genio considerato tale anche dai suoi contemporanei per la sua cultura poliedrica, un frate domenicano che fustigò il suo tempo, giudicandolo corrotto, e che concluse sul rogo la sua avventura terrena.
Una monografia dedicata alle vicende biografiche e allo sviluppo intellettuale del padre della filosofia moderna. Il testo critico è completato da una ricca bibliografia ragionata e da un'esaustiva cronologia.
Questo libro di occupa di preti e di social network.
Tipo da social. Così l'autore ha voluto definire i confratelli attivi on line. Sia per sottolineare la loro propensione a frequentarli, sia per indicare la specificità dello stile con cui lo fanno.
Ne sono uscite dieci figure di prete social, ciascuna con le sue caratteristiche, pregi e difetti, risorse e rischi.
Le tipologie, a partire dai titoli che le designano, sono volutamente un po' estremizzate e sono solo il tentativo di rappresentare l'intero caleidoscopio degli atteggiamenti con cui i sacerdoti vivono questo mondo.
Un obiettivo semplice e ambizioso: prende sul serio un universo troppo spesso frequentato con superficialità e approssimazione, e saperlo relativizzare con ironia.
MICHELE GARINI (1980) è un presbitero della diocesi di Mantova. Ha conseguito il baccalaureato in teologia, è laureato in storia e specializzato in scienze storiche presso l'Università di Padova. E' parroco di Villa Garibaldi e Cadè (MN), dove vive quotidianamente le dinamiche pastorali e comunitarie. Si occupa di pastorale dello sport a livello diocesano. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già publicato "Galateo per i preti e le loro comunità" (2013); "Ma funziona veramente? Indagine sulla mesa e la sua efficacia" (2015).
La "domanda educativa" chiede innanzitutto qual'è, nella società odierna, il valore e il ruolo della pedagogia. Per rispondere a questa domanda è risultato necessario andare a ritrovare il significato che ha avuto la pedagogia nella cultura occidentale, per cercare di capire l'emergenza pedagogica che si presenta nella nostra epoca. La presenza di alcune esemplari unità di apprendimento rende il testo ancora più utile per ogni docente che voglia approfondire e migliorare il suo insegnamento. Il volume è pensato per alunni di un corso universitario e di ogni insegnante che intende riflettere sul suo lavoro, ma è in grado di interessare qualsiasi lettore alla ricerca di uno strumento utile per comprendere il presente.