
Un memoir caldo e divertente. Carlo Conti, star della tv generalista ed eroe della normalità, per la prima volta si racconta. Conti è padre maturo e ultracinquantenne di un figlio, Matteo, nato l'8 febbraio 2014 a Firenze. E lui, noto per essere molto riservato sulla sua vita privata, in questo libro racconta le allegre peripezie della sua nuova coinvolgente condizione. "Ci chiacchiero, gli dico i risultati della Fiorentina, gli ripeto: 'Si dice babbo, non papà'". E tutto senza poter contare su un modello di paternità perché Carlo è cresciuto senza il padre, morto quando aveva 18 mesi. Questo è lo sfondo emozionante e toccante della sua storia. Carlo non ha alcun ricordo, se non fotografico, dell'immagine paterna. A lui la madre, da poco scomparsa, ha fatto da madre e da padre. Un libro di grande umanità, col tocco leggero e popolare di Carlo Conti, sulla sua storia di figlio e di padre e, in generale, sul rapporto tra genitori e figli oggi.
L'ansia ti assale prima di una riunione con il capo? Non riesci a mantenere la calma all'ennesima critica di tua suocera? Non resisti alla tentazione di un pacchetto di biscotti la sera davanti alla tv?
A scuola e in famiglia nessuno ci insegna a gestire le emozioni, e così ci ritroviamo spesso a reagire alle situazioni in modo poco vantaggioso, siamo condizionati da ciò che pensano gli altri, ripetiamo sempre gli stessi errori e il senso di colpa ci tormenta. Debora Conti, trainer e coach, ha messo a punto, in anni di studi e pratica, un kit di strategie e tecniche mentali per comunicare con la nostra mente inconscia, che è la principale alleata quando si tratta di attivare i cambiamenti profondi e di governare i nostri comportamenti, le abitudini, le relazioni con gli altri. Con molti esempi pratici e di immediata applicazione nella vita di tutti i giorni, questo libro ci accompagna lungo un percorso efficace e divertente a raggiungere non solo l'indipendenza emotiva ma anche risultati e obiettivi che inseguivamo da anni, e che finalmente vedremo realizzarsi uno dopo l'altro.
Sin dall'Ottocento l'istituzione massonica ha avuto in Italia un ruolo importante: nel Risorgimento, nel consolidamento dello stato unitario e fino al fascismo che la mise al bando nel 1925. A partire da una ricca documentazione l'autore traccia la storia della massoneria italiana in questo cruciale periodo, definendone il numero degli affiliati e la loro estrazione sociale, le regioni in cui era più radicata, il suo progetto politico e sociale. Il volume ricostruisce il ruolo del Grande Oriente d'Italia nella costruzione dell'identità nazionale, nella campagna interventista, nell'avvento del fascismo, fornendo una chiave di lettura per comprendere i mutamenti sociali e politici dell'Italia fra Otto e Novecento.
Fin dalla sua rinascita nel 1859, il Grande Oriente d'Italia ha legato la sua storia a quella del Paese. Pur nella affermazione dei principi della fratellanza universale e del solidarismo umanitario, si è infatti caratterizzato per uno spiccato sentimento patriottico e per la totale identificazione con il nuovo Stato unitario. Non meraviglia che le prime logge del risorto Grande Oriente pensassero di offrire la carica di gran maestro a Cavour, e che dopo la sua morte, nel giugno del 1861, larga parte di quella generazione di patrioti che aveva partecipato alle battaglie risorgimentali decidesse di aderire alla Massoneria. Il volume ricostruisce il ruolo svolto dalla Libera Muratoria durante il Risorgimento e nelle fasi decisive della lotta per l'unità e l'indipendenza. Nello scenario di una Torino che stava per diventare capitale del Regno d'Italia, e in cui era presente una vivace emigrazione politica e intellettuale, il libro delinea il profilo di alcuni protagonisti di quelle vicende che furono ad un tempo patrioti e massoni. E grazie al contributo di studiosi italiani e stranieri getta nuova luce, nell'anno in cui ricorre il 150° dell'Unità, su una pagina decisiva della storia d'Italia.
Gli psicologi, i neurobiologi, gli antropologi, i filosofi, nonché gli studiosi delle religioni, si sono sempre sforzati di capire l'uomo. Ognuno di essi ha però necessariamente avuto un punto di vista specifico rischiando di perdere il senso della totalità. Questo saggio vuole essere un tentativo di vedere l'insieme: il pensiero mistico primitivo e il pensiero arcaico prelogico. Tali mentalità, viste attraverso la formazione del rito e del mito a partire dai testi più antichi dei poemi assiro-babilonesi e delle varie altre mitologie, ci offrono le prospettive primitive del rapporto uomo-mondo.
Twitter si è affermato in pochi anni come sinonimo di comunicazione e di conversazione in tempo reale in rete. Messaggi di 140 caratteri, sintetici quanto carichi di significato, capaci di trasmettere con rapidità notizie, stati d'animo, opinioni o testimonianze su fatti o eventi che accadono in questo istante, in ogni parte del mondo. Per comunicatori, aziende, giornalisti, professionisti o semplici cittadini, Twitter è il modo più semplice per essere sempre aggiornati, dal computer o dal telefono cellulare, su cosa sta succedendo nel mondo, attraverso il filtro costituito da persone, testate giornalistiche, aziende o istituzioni che godono della nostra fiducia e attenzione. Dalle Nazioni Unite alle grandi multinazionali, da Repubblica al ristorante sotto casa, dallo sportivo famoso al British Museum, su Twitter si trovano informazioni costantemente aggiornate, pubblicate dalla viva voce dei protagonisti, senza mediazioni o filtri, se non quello creato dai nostri interessi personali. Con Twitter è possibile diffondere comunicazioni e ricevere preziosi feedback da un pubblico interessato, costituito da persone, potenziali consumatori, clienti e giornalisti, con i quali entrare in relazione e conversare in libertà. Twitter unisce, in un unico strumento, tutto quanto è necessario per attivare una strategia volta al marketing dell'ascolto, alla promozione attraverso contenuti originali e a un servizio clienti evoluto.
Il libro affronta il tema dell'impresa da una prospettiva multidisciplinare. La filosofia e le scienze sociali si interrogano sul senso del lavoro imprenditoriale e sui caratteri che lo definiscono nelle società contemporanee. L'incontro tra etica, filosofia, economia e ricerca sociale origina nuove concettualizzazioni sul mondo delle imprese, delineando un orizzonte di riflessione su produzione, occupazione, mercato e azioni sociali, che apre a una prospettiva di umanesimo quale spazio relazionale e luogo di realizzazione personale. Per questa via, la crescita assume nuovi significati, in relazione alle sfide della lotta alle disuguaglianze e per la promozione di un autentico sviluppo umano.
Il volume indica una possibile via per un rilancio della proposta antropologica elaborata da L. M. Rulla nel suo Antropologia della vocazione cristiana. Basi Interdisciplinari. Dopo l'analisi del testo di Rulla secondo l'aspetto filosofico, psicologico e teologico,viene affrontata la questione problematica delle condizioni di esistenza di una psicologia in grado di cogliere l'esperienza vissuta nella sua irriducibile singolarità. Questo nodo problematico, rimettendo in questione la psicologia moderna nel suo statuto ontologico ed epistemologico, guida la seconda parte del lavoro, nella quale è proposto un dialogo con gli studi di G. Arciero e la sua proposta per una Psicologia Fenomenologica che abbia come positum l'esperienza vissuta in quanto storica e incarnata e per suo metodo quello dell'indicazione formale di heideggeriana memoria.
"Vivere con lentezza" è un serio e giocoso invito a prendersi i propri tempi a discapito della frenesia di oggi, a cui tutti sembrano adeguarsi. Sono piccole azioni per grandi cambiamenti, che permettono di vedere un mondo percepibile solo al ralenti.
Tra le pagine di Tinì affiorano avvenimenti personali, fatti storici e di costume, moda, arte, mondanità. Il suo racconto si snoda attraverso molteplici viaggi, in Italia e all'estero, ma al centro c'è sempre Milano, con gli artisti, la "bella gente", i salotti e le conversazioni; i paesaggi, i vecchi negozi, le strade silenziose dimenticate tra i grattacieli. Dalla charlestonmania al concerto di Toscanini che riaprì la Scala dopo la guerra, al "ballo del secolo" offerto dal miliardario Charles de Beistegui in un palazzo veneziano, questa personale "ricerca del tempo perduto" costituisce un documento per quanti ricordano con nostalgia quegli anni e per quanti, non conoscendoli, avranno l'emozione di scoprirli come in un film d'epoca.