
Il mondo della psicoanalisi ha bisogno di ritrovare la propria validità dopo essersi liberato da concezioni superate, pregiudizi e stereotipi culturali. Questo libro nasce dalla complessa polifonia di tanti compagni di viaggio dell'autrice: maestri, colleghi e artisti che hanno contribuito a mantenere viva la speranza nel bene e nel bello. Una bellezza, quella della psicoanalisi, alimentata dalla speranza di tornare a sognare, dopo aver affrontato l'orrore dei traumi che compromettono la percezione della bontà degli oggetti dai quali dipende la vita.
Descrizione dell'opera
Il testo vuole essere un invito a soffermarsi sull’importanza di vivere il più possibile in armonia con se stessi e con gli altri. A partire dall’esperienza sul campo di carattere psico-pedagogico, l’autore riprende il meglio delle scuole psicologiche più diffuse per proporre una propria lettura dell’essere e del relazionarsi della persona.
Attraverso testimonianze personali arricchite da vicende di pazienti in terapia, offre al lettore piccoli spaccati di realtà quotidiana, perché diventino spunti e occasioni di riflessione. Le esperienze descritte sono autentiche e lo stesso lettore può certamente ritrovarcisi.
Sommario
Premessa (H. Bucar). Introduzione. Parte prima. 1. La famiglia. 2. Due storie emblematiche. 3. La quotidianità. Parte seconda. 4. L’angelo dei sogni. 5. Comprendere per vivere meglio. 6. Vivere in modo concreto. 7. Messaggi. Conclusione.
Note sull'autore
Antonio Ventre, psicologo psicoterapeuta, lavora nel servizio psichiatrico dell’ospedale Molinette di Torino. Docente presso alcune scuole, da molti anni collabora con i gruppi di volontari vincenziani del comprensorio di Torino. Presso le EDB ha pubblicato Il segreto della felicità. Per una psicoterapia del quotidiano (22004) e La relazione d’aiuto. Alla ricerca della propria umanità (22005).
Nel procedere delle pagine che si fanno via via più coinvolgenti, il lettore finisce per identificarsi col protagonista della narrazione, il barbone alla ricerca della vita. Il suo è un viaggio interiore, che avanza dentro di sé e anche verso il Dio operante in lui.
«Ha ragione Gesù! Se non amo me stesso non riuscirò mai ad amare gli altri. Il nostro "barbone" lo esprime così: "La bontà è la capacità di stare con gli altri in modo gentile, dopo aver scoperto il piacere di vivere per se stessi". Oppure: "Le persone spesso vogliono cambiare, ma il vero cambiamento è accettare quello che si è"» (dalla Prefazione).
L'autore coniuga in modo armonico la propria competenza di psicoterapeuta con la visione cristiana della vita che lo anima, per aiutare ad aprire alla dimensione dell'amore, del dono di sé come unica via della completa realizzazione di se stessi e quindi della felicità.
Sommario
Prefazione (mons. G. Fiandino). Dodici racconti.
Note sull'autore
ANTONIO VENTRE è psicologo psicoterapeuta, responsabile del servizio di psicologia delle organizzazioni presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Molinette S. Giovanni Battista di Torino. Docente di master universitari, si occupa di violenza di genere e di stalking. Collabora con il Volontariato Vincenziano ed è consulente del Telefono Rosa di Torino. Presso le EDB ha pubblicato: Il segreto della felicità. Per una psicoterapia del quotidiano (22004), La relazione d'aiuto. Alla ricerca della propria umanità (22005) e Vivere e interpretare la relazione (2008).
Spesso cerchiamo la felicità rivolgendoci all’esterno di noi stessi, anziché guardarci dentro, ascoltarci, sentirci, emozionarci e apprezzare appieno come siamo: persone create per vivere in modo amorevole la propria esistenza nel momento presente, nel «qui e ora».
Gli strumenti forniti nel libro sono rivolti a tutti coloro che sono interessati al proprio benessere personale: si ha necessità di «nutrire» il bisogno di amare la vita, di riscoprire il bello che c’è in sé. Le emozioni represse possono essere recuperate proprio come un reperto archeologico, per essere valorizzate.
Attraverso la lettura di brevi frammenti di storie si possono risvegliare in noi le parti vitali e creative a cui non abbiamo dato ascolto. Pur non essendo nello studio dello psicoterapeuta, il lettore potrà vivere l’esperienza dell’analisi, sarà lui a decidere se abbandonarsi all’introspezione spontanea per ascoltare i propri ricordi e i propri vissuti. Potrà, con delicatezza, ascoltare cosa accade dentro di sé, cogliere le similitudini delle storie riportate e scoprire come alcuni processi di ricerca interna siano somiglianti ai propri, rafforzare l’idea che anche nei momenti più difficili si possa fare qualcosa per vivere meglio. Il libro guida alla riscoperta di una dimensione umana, proponendosi di stimolare lo sviluppo della capacità di cogliere in sé e negli altri il «bello» dell’esistere in modo amorevole, solidale e interdipendente.
Il volume narra gli aspetti salienti del Progetto di educazione cooperativa Crescere nella Cooperazione, nato nell'anno 2006-2007 su iniziativa della Banca di Credito Cooperativo di Filottrano e sviluppatosi successivamente nel territorio marchigiano grazie alla partecipazione di tutte le BCC delle Marche - attualmente 19 - che vi hanno ravvisato uno strumento per far conoscere ai giovani il mondo cooperativo ed i suoi valori, con particolare attenzione alla responsabilità individuale, alla partecipazione democratica e alla solidarietà.
Una grande novità si sta affacciando nelle abitudini alimentari delle nostre società postindustriali: il consumo del cibo torna ad essere un atto di socializzazione. La cultura della sostenibilità si fonda infatti sull'assunzione di una reciprocità nelle decisioni di produzione e consumo. Agricoltori e consumatori si ritrovano in un modello comune di comportamento, caratterizzato dall'interrelazione continua, attraverso il quale vengono definite e realizzate le loro aspirazioni attuali e per il futuro. A rendere possibile la diffusione di questo comportamento nei confronti del cibo sono le molteplici e diversificate soluzioni di distribuzione diretta che gli agricoltori stanno sperimentando con crescente successo e che hanno come fattore comune un uso intelligente e personalizzato delle nuove tecnologie della comunicazione e della logistica. Si va dal mercato urbano, dove l'atto di acquisto e di consumo, oltre a rispondere a una scelta di appagamento del gusto, poggia su motivazioni relazionali e culturali, alla consegna a domicilio di prodotti freschi e sicuri; dal punto vendita aziendale al negozio di prossimità, dove oltre a fare la spesa è possibile degustare prodotti che l'agricoltore-gestore ha accuratamente selezionato secondo i propri valori e conoscenze; dall'acquisto online di tutte le componenti della cena e delle "istruzioni" per realizzarla all'agri-catering per eventi e pranzi di lavoro dove tutto è fornito dal "contadino". Prefazione di J. D. Van der Ploeg.
Cosa succede se un'intera generazione, nata borghese e allevata nella convinzione di poter migliorare - o nella peggiore delle ipotesi mantenere - la propria posizione nella piramide sociale, scopre all'improvviso che i posti sono limitati, che quelli che considerava diritti sono in realtà dei privilegi e che non basteranno né l'impegno né il talento a difenderla dal terribile spettro del declassamento? Cosa succede quando la classe agiata si scopre di colpo disagiata'} La risposta sta davanti ai nostri occhi quotidianamente: un esercito di venti-trenta-quarantenni, decisi a rimandare l'età adulta collezionando titoli di studio e lavori temporanei in attesa che le promesse vengano finalmente mantenute, vittime di una strana «disforia di classe» che li porta a vivere al di sopra dei loro mezzi, a dilapidare i patrimoni familiari per ostentare uno stile di vita che testimoni, almeno in apparenza, la loro appartenenza alla borghesia. In un percorso che va da Goldoni a Marx e da Keynes a Kafka, leggendo l'economia come fosse letteratura e la letteratura come fosse economia, Raffaele Alberto Ventura formula un'autocritica impietosa di questa classe sociale, «troppo ricca per rinunciare alle proprie aspirazioni, ma troppo povera per realizzarle». E soprattutto smonta il ruolo delle istituzioni laiche che continuiamo a venerare: la scuola, l'università, l'industria culturale e il social web. Pubblicato in rete nel 2015, Teoria della classe disagiata è diventato un piccolo culto carbonaro prima di essere totalmente riveduto e completato per questa prima edizione definitiva.
Reagan, Thatcher, Mitterrand, Kohl, Clinton, Blair, Schröder, Berlusconi, Obama, Cameron, Sarkozy, Merkel, Renzi: nelle parabole di questi leader, accomunati dalla pretesa di rappresentare il nuovo e il cambiamento, si può cogliere il ruolo cruciale che gioca la narrazione nei sistemi politici. Attingendo alle scienze sociali, alla psicologia e alle neuroscienze, il libro illustra i meccanismi che rendono efficace lo storytelling per creare emozioni, identificazione e coinvolgimento con il leader narratore. Uno storytelling che è collocato all'interno dell'impetuoso sviluppo della comunicazione e del marketing politici degli ultimi decenni. Quei tredici casi ci aiutano a decifrare l'attualità.
Sia in Italia, sia in Francia, Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy sono spesso stati percepiti come espressione di uno stesso fenomeno di degenerazione della politica, come espressione di politiche populiste e plebiscitarie che si nutrono delle nuove forme di comunicazione per incrinare i saldi principi della democrazia, i suoi meccanismi di contenimento ed equilibrio dei poteri e per realizzare nuove forme di concentrazione del potere. In entrambi i paesi una parte consistente della classe politica e del ceto intellettuale ha cercato di innalzare un fuoco di sbarramento nei confronti di questi due strani animali politico-mediatici, considerandoli del tutto estranei alla buona politica e pericolosi per la democrazia. La sovrabbondanza di discorsi polemici ha messo in ombra altre riflessioni, che, da diverse prospettive, hanno consentito di cogliere le ragioni più profonde del successo di queste due figure. Sofia Ventura analizza le narrazioni e le storie raccontate dai due leader per far conoscere loro stessi, la loro idea della politica, del presente e del futuro; indica quali sono le somiglianze tra i due ma al tempo stesso sottolinea le importanti differenze e più in generale affronta i temi della leadership nelle democrazie contemporanee, dell'uso sistematico e consapevole del raccontare storie (storytelling) come forma del marketing politico, del rapporto tra media e politica e della conseguente affermazione di una politica spettacolarizzata.
Il volume illustra una procedura di analisi delle interazioni familiari messa a punto attraverso studi che ne hanno testato la validità in famiglie non cliniche, con l'individuazione di costrutti specifici. A partire dai risultati emersi, la TIAP (Triadic Interaction Analytical Procedure) è stata applicata anche nel contesto psicoterapeutico. Durante una psicoterapia, la TIAP consente di generare nuove ipotesi in quanto, concentrandosi sulle interazioni familiari osservabili, permette l'accesso alle storie vissute, facendo luce su aspetti del funzionamento familiare che non emergono nella storia raccontata dalla famiglia. Nell'ambito della valutazione della genitorialità, la TIAP consente di mettere in evidenza la soggettività del minore rispetto alla relazione con i genitori, mostra come la coppia gestisce l'intreccio tra asse coniugale e asse genitoriale e promuove interventi a sostegno della genitorialità.
L'emigrazione forzata costituisce una realtà molto variegata che necessita di essere studiata attraverso un approccio multidisciplinare, attento alle cause che la producono e alle conseguenze generate dal suo verificarsi. Molti, infatti, sono i fattori che costringono una persona a lasciare il proprio Paese: si spazia da problemi politici, persecuzioni razziali o religiose, fino ad arrivare a disastri naturali causati dai cambiamenti climatici. Affrontando il complesso rapporto tra crescita economica, modelli di produzione, cambiamenti climatici e degrado ambientale, si delineano i tratti multiformi di un fenomeno in grande crescita: i profughi ambientali. In un mondo globalizzato e in movimento, il clima diviene un fattore da tenere in debita considerazione quando si parla di spostamenti forzati di esseri umani. Come definire, dunque, chi emigra costretto da eventi naturali disastrosi e improvvisi o a causa di fattori di degrado ambientale lenti ma costanti che recano inevitabilmente danno e pregiudizio alla sua stessa esistenza? Quale qualificazione e tutela giuridica? Si può parlare di migranti, di profughi o di rifugiati? Come viene affrontato il problema dalla comunità internazionale? In questo volume si cerca di dare risposte a queste domande e di suggerire un approccio al problema di tipo etico e scientifico.
Lo scopo del volume e di offrire un contributo alla costruzione di un ponte tra psicologia e psicoterapia, e spiritualita. L'ambito in cui cio e possibile e quello della psicologia transpersonale.