
Nato in una famiglia in cui il cinema "si respirava", divoratore onnivoro già nell'infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a Parigi, il giovane Dario Argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica, dove il carattere solitario e l'immaginazione debordante trovano terreno fertile. Ma è l'esperienza come giornalista a "Paese Sera" a rivelarsi una palestra fondamentale, e a favorire l'incontro che gli cambia la vita: quello con Sergio Leone, per il quale insieme a Bernardo Bertolucci scrive il soggetto di C'era una volta il West. Intanto nella testa del futuro regista prende a maturare un desiderio tanto ambizioso quanto magnifico: scrivere una sceneggiatura diversa da tutte le altre. Mescolando le emozioni provate guardando i film di Hitchcock, Lang e Antonioni, s'innesca un cortocircuito destinato a cambiare la storia del cinema di genere. Quando nel 1970 esce il suo primo film, "L'uccello dalle piume di cristallo", in pochissimo tempo il nome di Dario Argento fa il giro del pianeta. È così che vedono la luce "Profondo rosso" e "Suspiria". Per la prima volta Dario Argento racconta se stesso in un libro: le sue passioni, i suoi amori, le sue paure. Un'"autobiografia horror", dove s'intravedono le inquietudini di un uomo schivo, innamorato del cinema e della vita. Un artista irregolare, che imprigionando i suoi personali demoni nella macchina da presa è riuscito a raccontare gli incubi di tutti noi.
Il volume cerca di dare cornici di senso in cui inserire i dibattiti odierni su vita e morte. Pur considerando le evoluzioni in corso, gli autori ritengono che ci siano paradigmi umani non suscettibili di "aggiornamento". Il 1° cap. La dignità del nascere ripercorre le evoluzioni culturali e legislative dall'aborto alla fecondazione in vitro, all'utero in affitto (o maternità surrogata). Il 2° cap. La dignità del morire presenta le forme attuali di morte indotta, considerando la situazione giuridica in Italia, e sostiene un'etica dell'accompagnamento alla morte. Nel 3° cap. Dal generare al morire: per un recupero dell'umano si evidenzia che reagire alla crisi antropologica significa affermare la dignità umana (soprattutto quella di chi è in condizioni precarie) come valore assoluto che nessuno può togliere o misurare.
Il libro esplora i meccanismi mentali che sottostanno alla progettazione di un oggetto. Cosa significa pianificare? Cos'è una rappresentazione? E un'immagine mentale? Come percepiamo e trasformiamo le forme e le immagini? Come vengono usati gli oggetti? E soprattutto: quali processi cognitivi sono in gioco quando cerchiamo di risolvere un problema, inventare, costruire? La risposta a queste domande mette in luce come i processi mentali alla base del progettare abbiano un'influenza diretta sul prodotto finale del design e sull'uso che ne faranno le altre persone. Il testo è uno strumento per chi si occupa di design e di architettura, ma anche per chi è interessato all'applicazione in questi campi delle scienze cognitive.
Che cos'è un conflitto? Che cosa accade in esso, e perché? Si può parlare di una teoria generale del conflitto? E inoltre: ci sono strategie per la trasformazione/risoluzione dei conflitti? Queste sono alcune delle domande poste da un campo di studi in piena crescita in questo decennio, la cui struttura è fortemente interdisciplinare, ma dove frequenti sono anche i tentativi di un'unificazione teorica. Questo libro è uno strumento introduttivo che presenta l'intreccio di problemi generali e casi concreti attraverso un linguaggio chiaro ed evitando tecnicismi.
Perché un farmaco di marca dovrebbe essere più efficace di un generico? Perché riteniamo legittimo rubare la cancelleria in ufficio? Perché la lotteria non ci sembra antieconomica? Ce lo spiega Dan Ariely esaminando innanzitutto la sua esperienza: grande ustionato dopo un attentato terroristico in Israele, ha dovuto anche subire le conseguenze delle "decisioni irrazionali" prese dalle infermiere che gli strappavano i cerotti. Da allora ha raccolto una vera e propria collezione di quotidiane scelte sbagliate. Dalle conseguenze dell'eccitazione sessuale alle strategie di esposizione delle merci in vetrina, ha scoperto che anche i comportamenti più insensati hanno una logica, radicata nel nostro essere animali più emotivi che razionali. Per fortuna, siamo anche animali prevedibili e un po' di accortezza potrebbe trasformarci persino in creature (davvero) intelligenti.
“Un libro meraviglioso.”
- Antonio Damasio
“Il libro che scatena nei lettori passioni e umori, come dovrebbe fare ogni buon lavoro di storia intellettuale. Imparerete moltissimo leggendolo.”
- Washington Post Michael Dirda
"Bellissimo... affascinante... incredibilmente preciso... ricco di dettagli intriganti... molto profondo"
- New York Sun Eric Ormsby
Gli umori - sangue, flemma, bile gialla e bile nera - sono le sostanze che si pensava scorressero all’interno del corpo, e ritenute responsabili della salute e della malattia, degli stati d’animo e del carattere delle persone. Si credeva, ad esempio, che la malinconia fosse causata da un eccesso di bile gialla. Il sistema umorale è rimasto, per secoli, una chiave di interpretazione inesatta ma potentissima, sopravvivendo alle innovazioni scientifiche, e aiutando i medici nelle loro diagnosi.
Questo libro segue il destino di tali fluidi, dalla loro origine nel mondo occidentale - risalente all’antica Grecia - fino alle loro versioni contemporanee, individuandone la loro presenza costante nel corso dei secoli - dai manuali di medicina antichi fino ad arrivare alle ultime mode in tema di salute - attraverso le teorie di scienziati, medici e filosofi. Intrecciando le storie di medicina, scienza, filosofia e psicologia, Noga Arikha rivisita e corregge il modo in cui concepiamo la nostra identità fisica, mentale ed emotiva...
“Non è il cervello a essere malato, come avrebbero detto i Monty Python, ma il corpo che lo contiene, a causa degli umori, vecchi e nuovi. Per conoscerli meglio bisogna leggere il meraviglioso libro di Noga Arikha.”
- Antonio Damasio, autore di L’errore di Cartesio, Alla ricerca di Spinoza, e di Emozione e coscienza.
L'infanzia e l'adolescenza sono due fasi dello sviluppo in cui si affrontano cambiamenti sul piano fisico, cognitivo, affettivo e comportamentale. L'inserimento nella scuola, l'integrazione con i coetanei, l'apprendimento delle regole sociali dello stare in gruppo, i mutamenti corporei: questi sono solo alcuni degli scogli che un minore deve affrontare per crescere. E può accadere che le difficoltà possono arrivare a dare origine ad un disagio. Il disagio depressivo indica un insieme di sintomi con caratteristiche comportamentali, cognitive e neurovegetative ben definite che determinano una condizione emotiva abbastanza diffusa in infanzia ed in adolescenza. La prevalenza della depressione è tra lo 0,5 ed il 3% nell'infanzia e raggiunge il 10-15% nell'età prepubere. Si manifesta con un'alterazione del tono dell'umore, che risulta facilmente incline all'ira per la maggior parte del giorno e con alti livelli d'intensità. L'alterazione dell'umore si associa ad un'attribuzione negativa agli eventi della vita, ad un mancato interesse per le attività, ad una perdita del peso corporeo, a disturbi del sonno, etc. La comorbidità è frequente. Quando i sintomi non compromettono il quotidiano funzionamento ed il minore gode di risorse temperamentali e di condizioni ambientali favorevoli, la strategia dell'attesa è corretta; un trattamento è invece necessario con un disagio severo.
Questo libro tratta la diagnosi e l'assessment dei disturbi depressivi infantili e adolescenziali, concettualizzando le manifestazioni di malessere così come si osservano dalla prima età evolutiva fino all'adolescenza. Inoltre si propone di offrire un approfondimento aggiornato sui percorsi di prevenzione e cura. Uno spazio importante è riservato all'approccio cognitivo tradizionale così come a quelli più innovativi, che stanno acquisendo sempre più rilievo nel trattamento dei disturbi depressivi del minore: Theraplay, Mindfulness, EMDR, Role Play e Tecniche Corporeee. L'attenzione è posta anche ad approcci di cura non psicologici come quello farmacologico, mettendo in evidenza i suoi limiti e i suoi punti di forza, sulla base preziosa delle evidenze scientifiche e delle linee guida. Il testo è dedicato a "Quel minore che vive in quel determinato contesto di vita" poiché si propone di mettere in relazione i disturbi depressivi del minore al momento di vita e al contesto di crescita, prospettando la più adeguata possibilità di cura. Presentazione di Lisa Arduino, Prefazione di Laura Di Giunta.
Questo libro parla del desiderio omosessuale, di che cos'è, di come "conviverci" e di come parlarne, presentando anche la posizione della Chiesa cattolica sull'omosessualità. Attraverso un linguaggio di verità, queste pagine possono aiutare le persone che si sentono direttamente coinvolte dal desiderio omosessuale a orientare la propria vita e le relazioni con gli altri. L'autore rivendica la propria appartenenza alla cultura omosessuale, di cui in Francia è uno dei massimi esperti. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sull'argomento e diverse partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici. Cura un sito internet molto seguito: araigneedudesert.fr. La maggior parte delle persone omosessuali aspetta una parola di Verità, anche se non sa chiederla.
Come approdi momentanei di un itinerario inventato - dal Mar di Cina e dall'Oceano Indiano al tenebroso "Mare Abbracciante" in Estremo Occidente sfilano isole mirabili, piccoli universi dagli ambigui confini, viste, immaginate e raccontate da autori musulmani di varia provenienza (dall'Iraq alla Persia, al Marocco, alla Spagna), mercanti e viaggiatori, ma anche sedentari compilatori di opere geografiche, in un arco di tempo che va dalla metà del IX al XV secolo. Isole che appaiono e scompaiono, isole abitate soltanto da donne, o da esseri che si fanno sentire ma non si fanno mai vedere, l'isola delle scimmie, del leggendario e vendicativo uccello Rukhkh, degli antropofagi, del rubino, dei granchi pietrificati, degli androgini. Infinite varianti di isole fantastiche, che evocano meraviglie: come "Finzioni" di Borges, o "Le città invisibili" di Calvino o il "Libro dei mostri" di Wilcock.
Questa è la storia di una ragazza che aveva un sogno, lo ha realizzato, però poi non è felice come credeva. Ma andiamo con ordine. Marisa viene dal Sud. Il Sud vero però, non quello di tarantelle e "deliziosi spaghetti ai ricci di mare" che si immaginano i milanesi. Il suo è un Sud di superstizioni, chiusure, ricatti morali e sensi di colpa coltivati con cura fin da bambini. E certi pesi, per quanto lontano tu possa volare, te li senti sempre appiccicati addosso. La passione per la musica porta Marisa a Roma, dove vive assieme al fidanzato Tano una vita che più che alla Bohème somiglia a un musicarello di Gianni Morandi. Come in un film poi arriva il successo, i soldi, i fan. Ma anche le incomprensioni, le delusioni, la solitudine. L'amara consapevolezza che non basta realizzare un sogno per essere felici. Per fortuna che Marisa ha una marcia in più, un modo tutto originale di guardare il mondo. Cantante e personaggio televisivo, con questo suo romanzo di esordio Arisa dimostra la freschezza e l'ironia che l'hanno resa celebre. La storia di Marisa, chiaramente fitta di spunti autobiografici, diventa così anche una parabola sulla difficoltà di trovare una propria strada, una propria dimensione, un posto, grande o piccolo, in cui essere finalmente felici.