
Il fitto velo di mistero che ancora avvolge l'anno della pandemia è in parte squarciato da Anonimus che, nella sua testimonianza, ci spiega chi sono, e come operano, Luther Blisset, Wu Ming, QAnon e gli altri protagonisti delle "beffe" rivoluzionarie degli ultimi anni. Un testo avvincente che può aiutarci a comprendere che cosa sta accadendo e che cosa accadrà nel prossimo futuro.
La strada verso l'integrazione in Europa sembra, in questi anni, sempre meno percorribile e la sensazione è che questo paese, dotato di un'economia in forte crescita e sempre piú importante e attivo sul piano internazionale, si stia allontanando. C'è insomma, il rischio che l'Europa perda la Turchia: ma è solo colpa delle istituzioni e dei governi europei se ciò sta avvenendo? Non ci sono altrettante forze e spinte all'interno della nazione turca che cercano di allontanarsi dall'Occidente? Marco Ansaldo ha voluto, con questo libro, togliere il punto interrogativo alla domanda «Chi ha perso la Turchia?», «l'ipocrita punto di domanda sempre privo di risposte, e tentare un'individuazione del problema e l'incarnazione dei suoi responsabili. Qui si fanno i nomi. Di uno schieramento e dell'altro». Un viaggio nella storia, nella geografia e nella società di un paese cruciale, che forse l'Europa non può permettersi di tenere fuori dalla porta.
Ventisei chilometri di scaffali, oltre trenta milioni di fascicoli, mappe, disegni, grafici, quaderni, liste, effetti personali, fotografie: le stanze segrete dell'ex caserma delle Ss di Bad Arolsen custodiscono l'archivio definitivo dell'Olocausto, il registro più completo dell'ossessione nazista di documentare e catalogare ogni singolo aspetto dello sterminio. Un inferno di carta. Perché delle loro vittime gli aguzzini annotavano tutto, in bella calligrafia e su appositi moduli: i particolari agghiaccianti delle loro reazioni agli esperimenti scientifici e alle ispezioni, le inclinazioni sessuali, i comportamenti durante gli interrogatori e le torture, la composizione del rancio, i trasferimenti, gli orari dei decessi fino nel dettaglio dei minuti. Solo nel 2007, a più di sessant'anni dalla fine della guerra, e dopo un estenuante braccio di ferro diplomatico tra gli undici Paesi firmatari di un accordo sull'archivio, la Germania ha finalmente deciso di togliere i sigilli e di aprirlo al pubblico. Marco Ansaldo è il primo italiano a essersi addentrato in questo labirinto di fogli e storie. Quelle ignote degli internati illustri - Anna Frank, Primo Levi, i Finzi-Contini, Mike Bongiorno diciannovenne in fuga verso l'America - e quelle travagliate dei molti anonimi dimenticati. Vite spezzate, famiglie distrutte, gesti, vicende e destini che trasformano questo libro in un romanzo corale sulla forza dell'uomo e la sua costante ricerca della salvezza.
Nel tardo pomeriggio dell'11 febbraio 2013 un fulmine cadde sulla cupola di San Pietro. Sembrò a tutti l'immagine-simbolo dell'evento inaudito che aveva appena scosso, fin dalle fondamenta, la Chiesa cattolica. Al termine di un discorso al Concistoro dei cardinali, in vista della canonizzazione dei martiri d'Otranto uccisi dai turchi più di mezzo millennio prima, Benedetto XVI si fece passare un foglietto da monsignor Georg Gänswein, che gli era a fianco con un volto tetro, e cominciò a leggere in latino: "Fratres carissimi...". Alcuni dei porporati presenti non capirono il perché di quello strano riferimento all'avanzare dell'età (ingravescente aetate). Altri finsero o si vollero convincere di aver male interpretato le parole del pontefice. Invece, il messaggio era chiaro. Anzi, inequivocabile. Con la sua Declaratio, Joseph Ratzinger rinunciava al ministero di vescovo di Roma. Si dimetteva da Papa. Non succedeva dal 1415. Per il mondo l'annuncio fu uno shock. Ma quali erano le ragioni profonde che avevano portato Benedetto a quella storica e tormentata decisione? Era un atto di responsabilità o un colpo di spugna? E come affrontare, dopo l'elezione a sorpresa dell'argentino Jorge Mario Bergoglio, la presenza di due Papi? Uno Emerito e l'altro Regnante? Marco Ansaldo, vaticanista e inviato speciale per la politica estera di "Repubblica", ci racconta una delle stagioni più travagliate nella storia della Chiesa, macchiata da polemiche, scandali finanziari e intrighi di palazzo. Dopo la piaga della pedofilia, i casi Vatileaks 1 e 2 e il processo contro i Corvi del Vaticano non sembrano esaurirsi le gogne, i colpi bassi e le epurazioni (l'ultima in ordine di tempo ha colpito il cardinale Becciu). Attraverso la testimonianza di monsignor Georg Gänswein - assistente personale di Benedetto XVI e custode dei tanti misteri che si celano dietro le mura vaticane - il libro di Ansaldo fornisce una nuova e dirompente chiave di lettura sul perché la convivenza tra i due Papi, di per sé problematica, si sia rivelata, di fatto, inattuabile. E se invece un'anomalia diventasse la regola? Oggi ci troviamo nel secondo tempo del Pontificato di Francesco. Qualcuno arriva a sostenere che il gesuita «venuto dalla fine del mondo» non abbia più niente da dire, avendo già espresso tutto sul piano evangelico e dottrinale. C'è modo, dunque, «di fare un altro papa»?
La vita e l'opera di Fabrizio De André sono al centro di saggi e documentari, omaggi e celebrazioni che hanno contribuito negli anni a trasformare l'uomo in un mito, in un'icona musicale e poetica. Una specie di totem, che incute un timore reverenziale a tratti schiacciante. E pensare che invece lui si riconosceva soprattutto nel protagonista di Amico fragile, "evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte". Il giornalista Marco Ansaldo si mette sulle tracce di questo amico fragile, partendo dai vicoli della Foce, le zone che lui stesso, genovese doc, aveva esplorato da ragazzino di strada. Nel ripercorrerle oggi, così diverse eppure identiche, ricostruisce un'inedita topografia fatta di stradine e piazzette, di panchine e bar, in quel fermento musicale e intellettuale da cui scaturì la "Scuola genovese" dei cantautori e il genio di "un giovanotto della buona società". Ma Genova da sola non basta per spiegare De André, che in quarant'anni di carriera ha mostrato mille volti, anche molto diversi: l'uomo dalla voce profondissima, che scandisce parole dolci e terribili; l'uomo feroce con i potenti, anarchico, ruvido e solitario; l'"ateo a modo suo", lontano dalla Chiesa ufficiale ma vicino a Gesù e agli ultimi. In questo libro, Ansaldo ricostruisce un'immagine di Faber a partire da singoli dettagli, frammenti della sua fragilità e della sua forza, lasciando che la luce di ogni nuovo frammento ne illumini un altro. Con e-book scaricabile fino al 30-/06-/2016.
Coloro che avevano profetizzato la fine della storia e della geografia con la caduta del Muro di Berlino devono ripensare le loro teorie sulla base di una impressionante accelerazione delle dinamiche politiche, economiche e sociali che ha caratterizzato quest'ultimo ventennio. L'elemento territoriale, che gli analisti del villaggio globale volevano relegato agli atlanti del passato, torna ad affermarsi come discriminante nella competizione tra Stati. Una competizione per l'energia, il commercio, le nuove rotte di un mondo che ha fame di crescita e sete di petrolio. Chi sono gli attori di questa nuova competizione globale? Innanzitutto gli Stati Uniti d'America, ma negli ultimi anni la storia registra il ritorno ad una aggressività geostrategica della Russia, che nell'energia e nella proiezione politica trova due formidabili strumenti di affermazione. La Cina, campione di una crescita economica senza freni e di un dinamismo "geodemografico" senza precedenti, ben presto utilizzerà la capitalizzazione economica per alimentare le proprie ambizioni strategiche sull'Asia Maior, nuova frontiera delle relazioni internazionali. Ma a giocare un ruolo da protagonisti ci sono anche l'India, la più popolosa democrazia del mondo, laboratorio della nuova middle class globale, dell'innovazione tecnologica e dell'alta tecnologia.
I pilastri sono in architettura elementi strutturali con funzione di sostegno, così neI Quattro Pilastri del Benessere si vuole assicurare stabilità al vivere quotidiano gettando le basi per un vivere consapevole. Quando parliamo di benessere si fa da subito riferimento all'aspetto fisico che viene affrontato con un occhio di riguardo allo sport e ai suoi benefici, senza trascurare però l'aspetto psicosomatico. Nel secondo pilastro, Il Benessere Psicologico, si affrontano problematiche relative agli aspetti psichici e mentali dell'individuo, trattando in particolare ansia e attacchi di panico e offrendo una guida pratica per vincere e superare questo tipo di patologie. Ma per renderci consapevoli delle nostre risorse interiori non si può trascurare l'impatto che la società e l'ambiente hanno sulla persona, introducendo così il terzo pilastro: Il Benessere Sociale, che affronta temi legati ai concetti di comunità, sostegno, empatia, fiducia... Per finire, si considera l'aspetto più trascendentale: Il Benessere Spirituale, dove si parla di anima, valorizzazione del Sé, crescita personale e felicità. Un libro alla portata di tutti scritto proprio con questo intento. Il tutto «condito» con qualche consiglio pratico, utile a rafforzare il proprio equilibrio interiore e la propria autostima. Prefazione Caccia Maria Cristina, Cacciacarne Rocco, D'Auria Alberto.
L'inconscio freudiano è sede di una logica "illogica" che si manifesta di continuo con innumerevoli sintomi. Riguardo al piacere, questa doppia costruzione, razionale e inconscia, della nostra mente è più che mai evidente. Il piacere è ambiguo, intrinsecamente equivoco. Ne deriva per l'uomo un malessere diffuso, quello stesso malessere che Freud individuò già nel 1929, descrivendolo nel "Disagio della civiltà". Ci sono modi diversi di studiare l'inconscio: quello psicoanalitico, innanzitutto, e quello neuroscientifico, sempre più importante negli ultimi anni. Di rado i due campi si parlano. Qui sta la forza di questo progetto e il successo della cooperazione tra i due autori di questo libro, da tempo impegnati nel dialogo interdisciplinare. Uno psicoanalista e un neuroscienziato, consapevoli dei limiti intrinseci delle rispettive discipline, si mettono a confronto, per trovare nel dialogo tra due tradizioni a lungo separate una spiegazione più comprensiva dell'inconscio e dei meccanismi del piacere, del dispiacere e del desiderio.
In questo testo vengono esaminati gli aspetti linguistici del discorso mediale, utilizzando gli strumenti della linguistica testuale e della pragmatica attraverso i quali è possibile esplicitare la relazione, talvolta trasparente ma più spesso implicita o nascosta, tra scelte linguistiche e significati espressi e comunicati.
Negli anni Settanta ha fortissimamente voluto uno dei "rossi" più eleganti di sempre. Nei Novanta ha esportato vigneti nelle migliori "terre da vite" del pianeta. Attualmente sta terminando, nel suo Chianti, una cantina-tempio che rivoluzionerà il modo di vedere il vino. "Amo parlare del mio lavoro, non di me" ha ripetuto in mille interviste il marchese Piero Antinori, che oggi, venendo meno a questo proposito, si racconta. Lo fa adesso che la sua azienda si avvia verso un nuovo, lungo futuro sotto la guida delle tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia (a conferma di quella rivoluzione "rosa" che sta caratterizzando la vitivinicoltura italiana). Oggi che il marchio si è ormai affermato come un'eccellenza made in Italy, tanto da firmare alcuni dei vini più premiati e innovativi del secolo. Oggi che nei sotterranei di Tignanello riposa un'annata 2010 che può rivelarsi eccezionale. Forse addirittura quel Vino Perfetto inseguito, prima di lui, dal padre e dal nonno, ultimi di ventidue generazioni di "vinattieri" Antinori. Ma come si raccontano oltre seicento anni di storia famigliare, sei secoli di vigne, un cinquantennio passato "dietro la scrivania grande di palazzo Antinori", e una ricetta della qualità composta in una vita di incontri, esperimenti e vittorie? Piero Antinori lo fa partendo da ciò che conosce meglio, le sue creature: sette etichette, alcune celeberrime, altre inedite, a scandire una storia. E dentro questa storia c'è tutto.
L'America sembra essere un paese occidentale al pari di quelli europei. Da molti anni è considerato il paese leader di un gruppo unito da valori, scelte, costumi, ordinamenti. È come un'Europa più grande, più ricca, qualche anno più avanti per le tecnologie e con alcune ovvie differenze culturali, non superiori a quelle che si trovano tra un paese e l'altro d'Europa. Non è così. Sotto un'ingannevole somiglianza superficiale, l'America è un paese profondamente diverso da qualunque paese europeo. La ragione principale riguarda quello che ancora oggi è il principio di identità americano: "Che cosa ci rende americani?" si domanda la voce del filmato didattico ufficiale relativo alla cittadinanza americana e la risposta è: "Un documento di 4 pagine scritto più di 200 anni fa, la Costituzione: un documento che definisce la struttura del governo degli Stati Uniti. Sono i principi della nostra Costituzione che ci uniscono come nazione". Principi cardine dai quali molto deriva: dal principio di cittadinanza non basato sull'identità etnica come in Europa, ma sull'adesione a un credo ideologico-politico, a quello di uguaglianza, basta sulle pari opportunità e dunque su una rigorosa meritocrazia, dalla donazione intesa come restituzione alla società, e dunque come obbligo morale piuttosto che come atto liberale di generosità, al perché della straordinaria gravità della menzogna.