
Lo stile di vita degli italiani e i diversi ambiti della società hanno iniziato a separarsi da qualsiasi riferimento al trascendente ben prima dell'affermarsi dei consumi e dell'invasione televisiva. Quando la modernizzazione della produzione ha reso più sicura una vita prima minacciata dalla precarietà e dalla marginalità, l'esistenza è diventata molto meno problematica: anche da questo emergono l'indebolirsi delle credenze, l'assottigliarsi dei praticanti e il declino della sensibilità religiosa. Il libro si propone di spiegare in questo contesto l'affermazione e l'estesa persistenza dell'iniziativa educativa di don Giussani (1922-2005), fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, tra le realtà ecclesiali più rilevanti della seconda metà del Novecento. Il contesto sul quale indagare, dati ISTAT alla mano ma anche letteratura, film e canzoni, sono le prospettive di vita che riempiono e animano la società italiana a partire dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni.
Google, nata appena undici anni fa in un garage, ha trasformato il nostro modo di vivere e di lavorare, ha modificato il modo in cui accediamo alle informazioni e ha rivoluzionato la logica operativa di interi settori, dalla pubblicità all'informazione, dalla televisione alla telefonia. Oltre al motore di ricerca più usato nel mondo, offre gratuitamente a miliardi di utenti servizi come Gmail, Google Maps, Google Earth e YouTube. Nel raccontare la velocissima ascesa di una delle più ricche aziende del mondo, "Effetto Google" ne esplora anche i meccanismi interni. Anche se Google ha sempre cercato di mantenere i suoi segreti, Auletta ha potuto contare sulla massima cooperazione mai fornita a un giornalista, compreso l'accesso a riunioni riservate, oltre che interviste ai fondatori Larry Page e Sergey Brin, al CEO Eric Schmidt e a circa 150 dipendenti ed ex dipendenti. Effetto Google non si limita però a spiegare le ragioni del successo. Evidenzia anche le difficoltà che potrebbe incontrare l'azienda, come è accaduto a colossi quali Xerox e General Motors. Mette in luce i conflitti che la attraversano. Oltre alle informazioni di prima mano, ha raccolto molti aneddoti chiarificatori, e le intuizioni e i giudizi di alcuni protagonisti del settore dei new media e di manager dei media tradizionali.
Cosa fa sì che i buoni diventino cattivi? Philip Zimbardo, noto come l'ideatore dell'Esperimento carcerario di Stanford, racconta qui la storia di questo studio. A un gruppo di studenti furono attribuiti a caso i ruoli di "guardia" e "detenuto" in un ambiente carcerario simulato. Dopo una settimana lo studio fu interrotto perché quei normalissimi studenti si erano trasformati in guardie brutali e in detenuti emotivamente distrutti. Zimbardo descrive come certe dinamiche di gruppo possano trasformare in mostri uomini e donne perbene e ci permette di comprendere meglio fenomeni di estrema crudeltà, dalla disonestà delle multinazionali a come soldati americani prima degni di stima siano giunti a perpetrare torture su detenuti iracheni ad Abu Ghraib.
Effetto Quarantena. Chi siamo e cosa saremo nella stagione del Covid-19" è una riflessione psicosociale sugli effetti delle misure di contenimento volute dai governi a livello globale. Che emozioni abbiamo provato chiusi in casa? Che fine ha fatto la nostra adrenalina senza una vita sociale? Come si sfoga la rabbia? Che rimedio c'è alla paura di ammalarsi? Esiste davvero lo smartworking o è una chimera? Stravolgendo i concetti di spazio e tempo, Luca Pani e Maria Elena Capitanio hanno provato a guardare dentro la mente umana per fare ordine e trovare la luce che possa portare fuori dal tunnel dell'emergenza Covid-19. Il mondo che ci aspetta dalla fase 2 in poi sarà segnato dalla crisi economica, da un cambio di volto della società e da un modo di relazionarsi agli altri che per forza di cose porteranno a una nuova grammatica della salute, della politica, della finanza, ma anche dei sentimenti.
Qual è l'efficacia delle terapie di gruppo nella pratica clinica quotidiana? Con quali tipologie di pazienti si ottengono i migliori risultati? In quali contesti? Il testo raccoglie importanti contributi basati su un modello di ricerca che ha come obiettivo principale il miglioramento dei trattamenti per la cura dei pazienti, focalizzandosi sull'efficacia clinica dei gruppi in diversi contesti applicativi, sul legame che intercorre tra processo ed esito psicoterapeutico, e sul confronto con l'utilizzo dei gruppi terapeutici in altri paesi.
Efratia, la madre di Amos Gitai, nasce all'inizio del '900 ai piedi del Monte Carmelo ma presto lascia Israele, per andare a studiare in Europa, in Austria. Da lì, va in Germania, dove resta fino a quando i discorsi di Hitler non iniziano a spaventarla, facendola tornare in Israele. Nel frattempo sposa l'architetto Munio Weinraub-Gitai e ha due figli; un altro muore. Per reagire al dolore, dopo pochi anni decide di tornare in Europa per studiare psicologia. Amos, che ha 10 anni, viene spedito in un kibbutz. Nelle lettere che gli scrive, si rivolge a lui come fosse un adulto, parlandogli dei suoi problemi e chiedendogli il permesso di restare lontano. Nelle sue risposte, Amos le racconta la vita nel kibbutz e quanto lei gli manchi. Attraverso le lettere che Efratia scrive al figlio e al marito, il ritratto di una donna autonoma, ribelle, insofferente verso ogni forma di dipendenza - perfino la dipendenza dai suoi affetti più cari.
Da tempo gli Stati Uniti hanno individuato alcuni regimi come "rogue states", letteralmente "stati fuorilegge", ossia stati criminali. I criteri tipicizzati - assenza di democrazia, mancanza di rispetto per i diritti umani - sono dettati unilateralmente, e rispondono a interessi di egemonia americana sul mondo. Noam Chomsky smonta il discorso americano denudando l'interesse geopolitico, nonché il controsenso dell'esclusione di alcuni regimi dal consesso della comunità mondiale; in molti casi gli Stati Uniti sembrano non considerare affatto le principali norme di diritto internazionale, ad esempio l'uso illegittimo della forza militare al di fuori delle regole fissate dalla Carta dell'ONU.
Una volta il nazionalpopolare era una categoria gramsciana, i giornali e la televisione pubblica erano pieni di scrittori e intellettuali, la sinistra (si dice) dominava la produzione culturale. Oggi nazionalpopolari sono i reality show pieni di volgarità, la televisione (pubblica o privata) è quella che è, e la sinistra pure.
Ma si può paragonare l'Italia di Pasolini, Calvino, Moravia con quella di Striscia la notizia, Alfonso Signorini, Amici di Maria De Filippi? La tesi provocatoria di questo libro è che il confronto non solo è possibile, ma è illuminante.
Perché oggi, finita e strafinita l'egemonia culturale della sinistra, trionfa un'egemonia sottoculturale prodotta dall'adattamento ai gusti nostrani del pensiero unico neoliberale, in quel frullato di cronaca nera e cronaca rosa, condito da vip assortiti, che sono diventati i nostri mezzi di comunicazione, ormai definitivamente dei «mezzi di distrazione di massa».
E il paradosso è che molte delle tecniche di comunicazione che oggi innervano la società dello spettacolo sono nate dalla contestazione del Sessantotto, dai movimenti degli anni Settanta e dalle riflessioni sul post-moderno degli anni Ottanta.
E così, in un cortocircuito di tremenda forza mediatica, il situazionista Antonio Ricci produce televisione commerciale di enorme popolarità, Signorini dirige con mano sicura il suo postmodernissimo impero «nazionalgossiparo», i reality più vari sdoganano il Panopticon di Bentham e Foucault per le masse.
Una riflessione originale sulla costruzione del nostro immaginario contemporaneo, che getta luce sul lato nascosto (e serissimo) della frivola cultura pop in cui siamo tutti immersi.
Numero monografico e speciale dedicato alla figura universale di Giuseppe Dossetti e al suo rapporto con il Medio Oriente, in particolare durante gli anni della permanenza sua e della sua comunità in questi luoghi. Tra le principali personalità della storia italiana del Novecento, Dossetti ha contribuito con il suo operato a caratterizzare nodi sia della storia patria che di quella ecclesiale. Il presente numero monografico della rivista delinea per sommi capi la biografia del monaco reggiano durante il suo soggiorno in Medio Oriente, che fu occasione, per lui, di riflettere sul senso di un cristianesimo destinanto a svilupparsi in un quadro di pluralismo culturale e religioso. Il volume presenta, così, tra gli altri, gli interventi di Mandreoli che analizza il “mistero di Israele”, di De Francesco che affronta il tema dell’Islam come enigma post-cristiano nel pensiero di Dossetti e di Galavotti che ci parla della visione che il monaco aveva della geopolitica mediorentale. Bernacchia ci presenta un monaco alla scoperta delle Chiese orientali, mentre Ferretti ed Apano ragionano sui suoi dialoghi biblici a Gerico. Completa il volume, oltre alle consuete recensioni, un inedito di don Dossetti: Incontro con una rappresentanza della diocesi di Ivrea (Gerusalemme, 31 agosto 1979).
Siete alle prese con capi egocentrici o poco rispettosi? Con manager preoccupati di mettersi in bella mostra e di mantenere, senza riguardo, la loro posizione di potere? E che dire di colleghi o sottoposti che, più o meno subdolamente, avvelenano la vita lavorativa esaltando se stessi, mettendo gli altri in difficoltà o svilendoli? I narcisisti popolano la nostra sfera lavorativa e, di volta in volta, si mostrano adulatori, megalomani, egocentrici, supponenti, prepotenti, irascibili, subdoli, egoisti, bugiardi, insensibili, colpevolizzanti: in una parola, stronzi! Dover lavorare con soggetti simili è una vera sfida, non solo perché possono avere effetti deleteri su colleghi e collaboratori, ma anche, e soprattutto, perché avere a che fare con loro obbliga a confrontarsi con le ferite personali, con i bisogni, i vuoti e le insicurezze che si vorrebbero tenere nascosti, soprattutto in ufficio. Scovare e comprendere i narcisisti è il primo passo per neutralizzarli. Bärbel Wardetzki, in questo saggi, ci spiega come.
Da Platone e Aristotele sino a Rawls e Habermas, un'antologia di testi sull'eguaglianza tratti dai classici del pensiero filosofico e politico.