
«E' morto da qualche anno. Da quanti? Non lo so. Non voglio saperlo. Per me è ancora qui, si aggira silenzioso fra noi. Il dialogo cominciato settant'anni fa è ancora aperto. Il silenzio dei morti è eloquente. Basta saperlo ascoltare». «Nicola Abbagnano aveva imparato per tempo a rinunciare, in parte almeno, alla vitalità in favore della serenità, all' emotività anche geniale per restare fedele all' imperativo della misura. In questo senso era un greco nell' accezione classica del termine, un greco apollineo e imperturbato, più che dionisiaco». Con questo ritratto del filosofo che fu tra i primi a diffondere in Italia la conoscenza di Heidegger, Jaspers e Sartre, Franco Ferrarotti conclude un'ideale «teatralogia dell'amicizia», inaugurata con la figura di Adriano Olivetti e proseguita con Cesare Pavese e Felice Balbo. Gli incontri all' Università di Torino in anni «che sanno ancora di guerra», il confronto tra le aspirazioni e i metodi della filosofia e della sociologia, le lunghe silenziose passeggiate fianco a fianco che solo una rara e raffinata intesa può spiegare. «E' forse venuto il tempo - scrive Ferrarotti - per una riconsiderazione serena di quel nesso fra esistenza, progetto, ricerca sociale che non ha nulla di artificioso o di occasionale, ma che al contrario si lega necessariamente all' insieme del pensiero di Abbagnano come suo sbocco necessario».
Una nuova visione sul futuro dell'umanità sta rapidamente guadagnando slancio. Di fronte a un'emergenza climatica planetaria, una giovane generazione sta promuovendo un dibattito sull'ipotesi di un Green New Deal e dettando il programma di un audace movimento politico capace di rivoluzionare la società. Sono i Millennial a farsi carico del problema del cambiamento climatico. Se il Green New Deal è diventato un tema fondamentale nella sfera politica, nel mondo delle imprese sta emergendo un movimento parallelo che nei prossimi anni scuoterà le fondamenta dell'economia globale. Settori chiave dell'economia si stanno prontamente sganciando dai combustibili fossili a favore dell'energia solare ed eolica, più a buon mercato e accompagnate da nuove opportunità di business e occupazione. Nuovi studi stanno suonando l'allarme: migliaia di miliardi di dollari in combustibili fossili per i quali non esiste più un mercato potrebbero creare una bolla suscettibile di scoppiare entro il 2028, provocando il crollo della civiltà dei combustibili fossili. Il mercato sta parlando e i governi, se vogliono sopravvivere e prosperare, dovranno adattarsi. In questo libro Jeremy Rifkin, teorico dell'economia, espone il pensiero politico e il piano economico per il Green New Deal di cui abbiamo bisogno in questo momento critico. La convergenza fra la bolla dei combustibili fossili fuori mercato e una visione politica verde apre la possibilità di un passaggio a un'era ecologica post carbonio, in tempo per prevenire l'aumento della temperatura che ci farebbe superare il limite oltre il quale tornare indietro diverrebbe impossibile. Con venticinque anni di esperienza nel promuovere cambiamenti simili a questo nell'Unione europea e nella Repubblica popolare cinese, Rifkin presenta la sua visione su come rivoluzionare l'economia globale e salvare la vita sulla Terra.
Nell'ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto contro il disumano e terribile regime dell'apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Ma nel corso del durissimo processo di Rivonia, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l'uguaglianza. L'anno successivo viene condannato all'ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, nel giorno della sua liberazione, davanti a una folla festante, Mandela ripeterà le stesse identiche frasi pronunciate nell'aula di tribunale. Sarà l'inizio di un nuovo viaggio che lo porterà a divenire il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana.
Un ideale per cui sono pronto a morire ci consente di rivivere la storia di quei momenti in presa diretta attraverso le parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.
La scienza inventata da Freud ha ormai più di un secolo di vita; non molto, se paragonata ad altre discipline. Tuttavia in questo arco di tempo la psicoanalisi – al tempo stesso una teoria dei processi psichici inconsci, una tecnica di indagine di questi stessi processi e il più efficace metodo di terapia per la sofferenza psichica – si è imposta come lo strumento che offre la comprensione più approfondita della mente umana. Con l’ausilio di accessibili definizioni dei concetti più importanti, questo breve volume ne affronta alcuni dei temi principali – la teoria del sogno, il concetto di inconscio, la clinica psicoanalitica, l’analisi dei bambini e degli adolescenti, la storia della psicoanalisi in Italia –, avvicinando il lettore non specialista a una disciplina straordinariamente affascinante.
Giorno per giorno, il racconto impressionante di padre Ibrahim, frate francescano e parroco di Aleppo. La seconda città della Siria, che fino a quasi quattro anni fa contava complessivamente circa quattro milioni di abitanti, oggi è occupata per metà dall'esercito regolare siriano e per l'altra metà da gruppi armati di miliziani jihadisti provenienti da decine di paesi del mondo che reclamano la costruzione dello Stato islamico, il Califfato. La chiesa parrocchiale latina di San Francesco d'Assisi e il convento dei frati francescani della Custodia di Terra Santa si trovano a sessanta metri dai miliziani che lanciano razzi e bombole di gas anche sulla chiesa. Nonostante questo, la comunità aiuta ogni mese migliaia di famiglie con viveri e medicinali, nella riparazione delle case danneggiate, nel sostenere gli studi universitari e le rette scolastiche di tanti bambini. "Talvolta, pensando a me stesso - racconta padre Ibrahim -, dentro di me rido perché, amante dei libri e di alti studi teologici, mi trovo ad Aleppo a fare il vigile del fuoco, l'infermiere, il badante e, da ultimo, il sacerdote". Mentre ad Aleppo il cielo piange e tutto sembra assurdo, la speranza e la creatività non muoiono. E tutti attendono una nuova alba.
Giorno per giorno, il racconto impressionante di padre Ibrahim, frate francescano e parroco di Aleppo. Un diario struggente attraverso le pagine più oscure del conflitto siriano: dalla furia dei combattimenti, con le bombe e le vittime innocenti, fino al ?cessate il fuoco? del dicembre 2016. La seconda città della Siria oggi porta i segni di un conflitto che si è combattuto ferocemente nelle sue strade, e che continua a insanguinare il resto del Paese. I bombardamenti sembrano cessati, ma la guerra «non è finita», ricorda fra Ibrahim. La chiesa parrocchiale latina di San Francesco d?Assisi e il convento dei francescani della Custodia di Terra Santa per molto tempo si sono trovati a ridosso della linea del fronte tra forze governative e milizie ribelli. Negli anni sono diventati un punto di riferimento e di salvezza per centinaia di famiglie. La distribuzione dell?acqua, dei viveri e delle medicine, la riparazione delle case danneggiate, le rette per gli studi universitari e quelle scolastiche per tanti bambini, la consolazione di vedove e orfani: tantissime storie di solidarietà che vedono come protagoniste le persone di Aleppo. La guerra non è ancora finita. Ma di sicuro non ha vinto.
Se avete preso in mano questo libro è perché il 1° marzo 2021, mentre l'Italia era nel pieno della pandemia ed era indispensabile far decollare la campagna di vaccinazione, la presidenza del Consiglio ha scelto come Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 un generale degli alpini. Così gli italiani hanno imparato a conoscere Francesco Paolo Figliuolo, la sua divisa e il suo cappello con la penna («Qualcuno lo considera buffo, io lo trovo bellissimo»). Il Commissario non ha perso tempo a parlare di sé. Lo fa per la prima volta in questo libro, incontrando Beppe Severgnini. I coautori si sono visti molte volte, hanno conosciuto le rispettive famiglie e gli allievi. Ne è uscita la storia di «un ragazzo meridionale di periferia» che, dopo il liceo classico a Potenza e l'Accademia militare a Modena, segue il consiglio del colonnello che comandava il distretto della sua città: «Francesco, tu devi andare in artiglieria da montagna, perché lì si fanno le cose seriamente. E poi noi di Potenza siamo montanari...». Così diventa alpino, e l'idea di fare le cose seriamente è il principio che guida la sua carriera, dalle difficili missioni in Kosovo e in Afghanistan al Comando logistico dell'Esercito. Anche nel nuovo ruolo di Commissario e coordinatore della campagna vaccinale ha voluto fare le cose seriamente. Significa prendere decisioni basate su conoscenza, competenza, buonsenso e precisione. Significa cambiare strategia se la situazione lo richiede. Significa muoversi tra la politica, l'amministrazione, la sanità. Significa capire di quali persone fidarsi e di quali diffidare. Significa arrabbiarsi e poi farsela passare («Ogni tanto mi esce la vena!» confessa). Significa saper ascoltare, motivare e lavorare in gruppo. «L'Italia ha davvero tutto, deve solo imparare a metterlo insieme». Ecco il compito che si è dato un italiano come il generale Figliuolo.
L'italiano perfetto non esiste, e non è mai esistito. L'italiano continua a cambiare: cambia il nostro modo di usarlo, perché cambia il mondo in cui lo usiamo. In pochi anni si è passati dall'epistola all'e-pistola: e-mail, chat, messaggini, social network. E così - per la prima volta nella sua storia l'italiano si ritrova a essere non solo parlato, ma anche scritto quotidianamente dalla maggioranza degli italiani. Giuseppe Antonelli racconta la storia di ognuno di noi: noi che scrivevamo le lettere e oggi scriviamo su Whatsapp. Ci accompagna tra sigle e parole inglesi, tra punteggiatura ed email, tra dialettismi ed espressioni alla moda. Con un tono agile e godibile, ci spiega come si stanno modificando alcuni aspetti della grammatica. Ricostruisce il passaggio epocale dall'italiano all'e-taliano: dai cyberpioneri al salto con l'hashtag, passando per le leggende metropolitane sugli effetti del computer e sulla lingua degli sms. Un libro per tutti: per quelli che "digito ergo sum", ma anche per quelli che quando sentono chiocciola pensano ancora alle lumache.
Giorgio La Pira non fu un clericale, né venne mai clericalizzato. Spesso s’ignorano i motivi per cui il “sindaco santo” non abbia mai chiesto, desiderato o ottenuto una tessera che attestasse formalmente la sua appartenenza all’Azione Cattolica, organizzazione fortemente raccomandata – se non addirittura imposta – da Papi, vescovi, semplici sacerdoti.
I saggi qui raccolti documentano come il Venerabile visse e operò da laico in un ambiente in cui non era ancora presente quel pesante clericalismo che traduceva nella pratica alcune direttive magisteriali riconducibili all’insegnamento di Pio X. Dalla lettura dei testi di La Pira, ma soprattutto dalla sua azione nel sociale, emerge il suo modo originale di essere “laico cristiano”, caratterizzato sia da una notevole preparazione culturale, sia da un forte senso della libertà educata alla responsabilità. Seppe infatti lavorare in comunione con la gerarchia ecclesiastica, ma senza dipendere da essa; senza metterne in dubbio il magistero, ma adattandolo al momento storico e alle particolari circostanze in cui si trovò a esercitare la propria missione.
Che delizia, quando arriva la notte, rifugiarsi sotto le coperte. Se poi si è in due... Eppure, passato il tempo della passione, chi ogni sera si stende al nostro fianco può rivelarsi qualcuno che russa terribilmente, un subdolo lottatore che tira continuamente la coperta dalla sua parte o, peggio ancora, un mostro dai piedi freddi. Il letto rivela oggi le nostre aspettative contraddittorie: si aspira al confort personale ma non si vuole rinunciare all'amore fusionale. Come trovare la giusta distanza? Come leggere o alzarsi senza infastidire l'altro? E cosa rappresenta invece il letto per i molti o le molte che, più o meno per scelta, vivono da single? A partire da numerose testimonianze, Jean-Claude Kaufmann fruga nei segreti delle stanze da letto per rispondere a questi interrogativi e, attraverso la tenera guerra che si gioca tra le lenzuola, disegna le nuove aspirazioni della coppia e quelle della società. Un'inchiesta divertente e istruttiva su uno degli aspetti essenziali della nostra vita.
Lo storico e senatore romano Cornelio Tacito aveva scritto la Germania negli anni successivi a Domiziano con l'intenzione di celebrare, attraverso la descrizione degli usi e costumi degli antichi germani, le virtù dei romani delle origini. Crudeli in battaglia, rozzi ma moralmente integri, feroci difensori della propria libertà, i germani, secondo Tacito, non si erano mai mescolati con altre nazioni. Scritta per sferzare gli animi contro la tirannide, l'opera divenne invece, in anni moderni, uno strumento del potere. Dell'opera si persero le tracce nel Medio Evo fino a quando essa ricomparve nel XV secolo tra i codici che l'umanista Enoch di Ascoli, allievo di Francesco Filelfo, aveva acquisito nelle biblioteche del nord Europa. Riscoperta dagli umanisti, l'opera divenne ben presto riferimento dei sostenitori della supremazia della cultura tedesca come l'umanista Conrad Celtis, e poi dei protestanti, fino a trasformarsi in una bibbia del Nazismo. "Un libro molto pericoloso", titolo che riprende la definizione della Germania di Tacito di un grande storico italiano, Arnaldo Momigliano, è un testo affascinante. La ricostruzione attentamente documentata e scientificamente rigorosa di una vicenda che sembra la sceneggiatura di un film di avventura. Postfazione di Paolo Fedeli.
Lo storico e senatore romano Cornelio Tacito aveva scritto la Germania negli anni successivi a Domiziano con l’intenzione di celebrare, attraverso la descrizione degli usi e costumi degli antichi Germani, le virtù dei Romani delle origini. Crudeli in battaglia, rozzi ma moralmente integri, feroci difensori della propria libertà, i Germani, secondo Tacito, non si erano mai mescolati con altre nazioni. Scritta per sferzare gli animi contro la tirannide, l’opera divenne invece, in anni moderni, uno strumento del potere.
Dell’opera si persero le tracce nel medio evo fino a quando essa ricomparve nel XV secolo tra i codici che l’umanista Enoch di Ascoli, allievo di Francesco Filelfo, aveva acquisito nelle biblioteche del nord Europa, a Fulda e Hersfeld, per conto di papa Niccolò V, destinati a creare il primo nucleo della Biblioteca Vaticana. Riscoperta dagli umanisti, utilizzata come fonte da Pio II Piccolomini, l’opera divenne ben presto riferimento dei sostenitori della supremazia della cultura tedesca come l’umanista Conrad Celtis, e poi dei protestanti, fino a trasformarsi in una bibbia del Nazismo, che vi trovò la prova della purezza della razza ariana.
Il manoscritto poi riemerse dalla polvere nella biblioteca di una nobile famiglia di Jesi, i Baldeschi Balleani, e fu pubblicato nel 1907 da un professore di liceo jesino, Cesare Annibaldi, diventando argomento di contesa da parte della Germania e di Heinrich Himmler, sacerdote dell’ideologia nazista, che voleva riaverlo a tutti i costi.
Un libro molto pericoloso, titolo che riprende la definizione della Germania di Tacito di un grande storico italiano, Arnaldo Momigliano, è un testo affascinante. La ricostruzione attentamente documentata e scientificamente rigorosa di una vicenda che sembra la sceneggiatura di un film di avventura.
Un’opera straordinariamente brillante. (Washington Post)
Krebs ci guida in un viaggio affascinante dalla Roma imperiale alla Germania di Hitler attraverso monasteri, tribunali e biblioteche. Un viaggio attraverso la storia delle idee che è un racconto giallo e un thriller. (El Pais)
Il racconto di Krebs è magistrale… Il risultato è un moderno libellus aureus su un antico libellus aureus. (Classical Journal)
Il filologo classico e studioso di storia delle idee, Christopher B. Krebs racconta per la prima volta al vasto pubblico come il libro di Cornelio Tacito, nel corso della sua storia, sia stato strumentalizzato. (Neue Züricher Zeitung)
“Libro dell’anno 2011” per gli studi classici. (Times Literary Suplement)
Uno studio rigoroso e appassionato sull'insediamento delle suore Sacramentine in Riviera del Brenta. Un progetto d'amore che ha cambiato il volto di un territorio.