
Nessuno meglio degli antichi riesce a spiegarci il mondo di oggi. Cleopatra, la regina egizia che ha saputo trasformarsi in un'icona immortale, può insegnarci le regole del marketing più di tanti incravattati consulenti aziendali. Il mito della mela della discordia getta una luce tutta nuova sul matrimonio di William e Kate (e le natiche della cognata Pippa). Venere, che splendida si erge da una conchiglia, dà lezioni di vera bellezza alle scollacciate divette della TV. Le tragedie di Shakespeare ci fanno riflettere sui nuovi mezzi di comunicazione (cosa sarebbe successo se Giulietta avesse avuto il cellulare?). Omero può farci capire come i mass media raccontano la guerra, Giulio Cesare e Alessandro Magno come i politici usano la comunicazione, con illuminanti paralleli fra il nodo di Gordio e il taglio dei nastri. E poi le piramidi e i tronisti, Facebook e il fiume Lete, il Discobolo e Francesco Totti... Nessuno meglio di Michele Mirabella, il "professore" della televisione italiana, esperto e appassionato di cultura classica e docente universitario di sociologia della comunicazione, poteva fare un libro come questo. Nell'atmosfera divertita di un simposio d'altri tempi, con un'ironia che mai lascia il posto alla seriosità e alla noia, l'autore confronta i grandi miti del nostro passato e le piccole manie della nostra epoca. L'affascinante cortocircuito temporale ogni volta rivela uno spunto, mostra un guizzo, regala un lampo, un sorriso.
Una serie di studi sullo sviluppo psicologico e la maturazione emotiva dei bambini. La qualita letteraria di questi studi, la plasticita dei racconti clinici e il grado di penetrazione intellettuale degli eventi terapeutici rendono questo libro una lettura particolarmente piacevole.
Il volume propone parte delle «note settimanali» e delle interviste redatte dall'autore inviato dell'agenzia di stampa Sir a Strasburgo e Bruxelles nel periodo giugno 2003-ottobre 2005.
Osoiro Anes, trovatore di origine galega, è stato fino ad oggi identificato con un canonico della cattedrale di Santiago de Compostela, vissuto nel secondo quarto del XIII secolo; recenti studi, tuttavia, permettono di retrodatare l'attività del trobador agli ultimi anni del XII secolo, rendendolo di fatto uno dei più antichi poeti della scuola lirica galego-portoghese di cui i canzonieri medievali ci abbiano trasmesso l'opterà poetica. Cultore della cantiga de amor, il genere lirico che più d'ogni altro è debitore al grande modello occitano, Osoiro compendia mirabilmente nella sua pur breve opera il processo di acquisizione e rielaborazione peninsulare della poesia trobadorica provenzale. Gli evidenti influssi dell'arte di poeti come Peire Vidal o Bernart de Ventadorn si mescolano con il nascente gusto galego-portoghese, che predilige il lato oscuro della relazione amorosa fra il trovatore e la senhor, senza rinunciare al tipico "paradosso amoroso" che sta alla base della stessa ideologia della fin'amor elaborata dai poeti occitani. Il volume propone l'edizione critica integrale delle cantigas di Osoiro, aperta da un'ampia introduzione e corredata di traduzione, note ai versi, rimario e glossario.
Alessandro Guzzi in questo suo nuovo libro tratta il mondo contemporaneo un po’ come fosse la scena di un crimine. Per l’Autore il crimine sotterraneo e segreto è la trasformazione di una civiltà cristiana in un immenso apparato satanico. Un’investigazione si rende necessaria, se tutta l’informazione e la pubblicità, che sembrerebbero oggi il piatto forte, i servizi non-stop offerti dalla contemporaneità, consistono in un’immensa menzogna, funzionale agli interessi dell’élite satanica dominante. Comprendere il Nuovo Ordine Mondiale, il progetto di mondo che stanno realizzando attorno a noi, è lo scopo di questo libro. Esso ci insegna a vederlo, a smascherarlo dove è più nascosto, a diradare la nebbia, cioè la nostra distrazione, che ce lo rende invisibile. Una poesia visionaria e profetica del grande poeta austriaco Georg Trakl, “Canto dell’Occidente”, fa da guida, e anche da titolo al libro. Alessandro Guzzi sembra dirci che, quando anche il Tradizionalismo cattolico, cronicamente indebolito da errori ed inconsistenza, è un baluardo davvero esile contro il male, l’arte, la musica e la poesia sono le strade che possono, con l’aiuto della fede, più infallibilmente avvicinarci a Dio.
Note sull'autore
Alessandro Guzzi è nato a Roma. Laureatosi in legge, dopo una breve esperienza come procuratore legale, ha lasciato la professione per dedicarsi alla pittura. Partito da una figurazione surreale ed onirica, Guzzi è approdato ad una particolare pittura d’immagine che racchiude sempre un nucleo simbolico di suggestioni, che sembrano provenire da una dimensione parallela. Come Autore di saggi, negli ultimi anni Guzzi si è principalmente dedicato allo studio del Nuovo Ordine Mondiale: “Il Regno dell’Anticristo ed altri scritti” (2014), “Trasformazione del male” (2017), ed il presente “Canto dell’Occidente” (2019).
Il viaggio, o più precisamente la metafora dei viaggio, è il tema centrale di questo libro. Un viaggio che non sottintende necessariamente uno spostamento fisico nello spazio, ma che è soprattutto evoluzione interiore, dove la meta è il proprio accrescimento spirituale. Un viaggio che il protagonista, Vittorio Ricci, si accinge a compiere quando va in pensione. Un percorso che nasce con la paura di allargare i confini della propria conoscenza, la consapevolezza dei propri limiti, la nostalgia del passato, il desiderio di cercare il "nuovo". Tutto ciò attraverso un cammino auto-formativo di conoscenza, che lo riporta al paese natio, in Toscana, da dove ha iniziato il viaggio per poi terminarlo al canto della rana con i vecchi amici d'infanzia. In questo "cerchio magico" - come alcuni definiscono il completamento dell'evoluzione del proprio pensiero -Vittorio riesce a darsi una spiegazione sul senso della propria esistenza. Come diceva Marcel Proust, "un vero viaggio di scoperta non è scoprire nuovi luoghi, ma avere nuovi occhi". Sono davvero occhi nuovi quelli di Vittorio, alla fine del suo viaggio.
Questo testo nasce dall’esperienza dell’autrice nello studio per la preparazione delle lezioni e dai suggerimenti dei suoi allievi. È quindi un’opera che sintetizza apporti molteplici. Benché la sua origine sia didattica, non si rivolge solo al mondo della scuola, ma vorrebbe raggiungere anche coloro che amano la letteratura italiana e desiderano leggere piccoli saggi introduttivi ai secoli, agli autori, a qualche esempio di lettura delle opere più famose.
È anche questo un modo per contribuire a cementare la coscienza civile di una nazione che sovente stenta a percepire e dunque a ricostruire la propria memoria storica e letteraria come cosa preziosa, utile e bella.
GLI AUTORI
LAURA CIONI (Milano, 1951) insegna lettere in un liceo scientifico statale. È autrice de L'incanto delle parole: appunti di lettura (Forlì, 1997) e ha collaborato alla pubblicazione di alcuni titoli per Rizzoli: Al Dio ignoto. Preghiere degli antichi (1998), Dante, Commedia. Inferno Purgatorio Paradiso (2001), Il poema del destino. Virgilio, Eneide (2004), Manzoni. I Promessi Sposi (2005), Il poema degli uomini e degli dèi. Omero, Iliade (2007). Per Marietti ha pubblicato Il santo semplice. Vita di San Riccardo Pampuri (1996).
Gli ultimi anni del XX secolo hanno visto la fine dell'ordine politico, economico e sociale, che si era formato nell'immediato secondo dopoguerra. Forse quello che giunge a conclusione è un sistema storico più ampio, quello dell'Occidente industrializzato, o addirittura quello degli Stati nazionali. Attraverso un approccio storico comparato, gli autori combinano l'analisi storica, lo studio delle dinamiche economiche e finanziarie e del mutamento sociale, per ricostruire le analogie e le differenze tra la nostra epoca di transizione e due analoghe transizioni del passato: quella dall'egemonia olandese all'egemonia britannica nel XVIII secolo, e quella dall'egemonia britannica all'egemonia statunitense a cavallo tra XIX e XX secolo.
Il libro cerca di descrivere gli intrecci tra un gruppo di bambini ed un gruppo di psicoterapeuti in un setting istituzionale.
Sono trascorsi vent'anni dalle stragi compiute per uccidere i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nelle quali hanno perso la vita Francesca Morvillo e gli agenti delle scorte: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. La memoria collettiva di quei giorni di sangue, sui quali ancora si deve fare piena luce, è ormai affievolita dal trascorrere degli anni. Questo volume mostra una selezione delle immagini utilizzate dalla Procura di Caltanissetta per le indagini. È una raccolta inedita, che rende conto del lavoro svolto dai pubblici ministeri, ma soprattutto mostra gli effetti dell'inumana violenza distruttiva dei due attentati e riporta alla memoria lo sconcerto, lo sdegno, il senso di profonda ingiustizia di quei due mesi cruciali per il destino dell'Italia. I due autori hanno pubblicato con Aliberti, per il ventennale delle stragi, "Visti da vicino. Falcone e Borsellino, gli uomini e gli eroi".